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~ LA REDAZIONE DI RC
Nel 2044 Joe è un looper, un killer al soldo della criminalità organizzata che elimina persone mandate dal futuro. Nel 2074, infatti, il viaggio nel tempo esiste ma è illegale, e i criminali lo sfruttano per “spedire indietro” le loro vittime: i looper devono solo sparare a chi compare davanti a loro e incassare il pagamento, lingotti d’argento. Quando però arriva il momento di chiudere il “loop” — cioè uccidere la versione futura di sé stessi per cancellare ogni prova del proprio coinvolgimento — il compenso è in oro, e la carriera finisce.
Joe vive bene, accumula soldi e si gode la vita finché il suo amico Seth non rompe la regola d’oro: lascia fuggire il proprio sé futuro. Abe, il boss venuto dal futuro per gestire i looper, lo punisce in modo brutale e Joe, per salvarsi, tradisce Seth. Poco dopo, la stessa anomalia si ripete: Joe si trova di fronte alla propria versione futura, ma questa volta il vecchio Joe riesce a scappare. È l’inizio di una caccia reciproca: il giovane Joe vuole uccidere il vecchio per riavere la sua libertà, mentre il vecchio Joe ha una missione disperata.
Nel suo futuro, trent’anni dopo, la moglie di Joe è stata uccisa durante un raid ordinato da un misterioso boss chiamato lo Sciamano, un uomo potentissimo capace di conquistare il mondo criminale in pochi mesi. Per impedirne la nascita, il vecchio Joe è tornato indietro nel tempo con l’intento di eliminare tre bambini nati nello stesso giorno e nello stesso ospedale del futuro Sciamano. Uno di loro, secondo lui, diventerà quel mostro.
Mentre il vecchio Joe inizia la sua caccia, il giovane Joe fugge e trova rifugio in una fattoria isolata, dove vivono Sara e suo figlio Cid. La donna è sospettosa ma decide di ospitarlo, capendo che l’uomo può aiutarla a difendere il bambino. Joe, però, scopre presto che Cid possiede poteri telecinetici devastanti: è in grado di scatenare esplosioni con la mente. Intuisce che proprio lui potrebbe essere lo Sciamano del futuro.
Negli ultimi venti minuti, tutto converge nella fattoria. Il vecchio Joe, dopo aver eliminato Abe e i suoi uomini, capisce che il terzo bambino della sua lista è proprio Cid. Corre lì deciso a ucciderlo, convinto che sia l’unico modo per salvare la moglie e cambiare il futuro.
Nel frattempo il giovane Joe è ormai legato a Sara e al piccolo: ha capito che il bambino non è un mostro, ma un bambino spaventato dal proprio potere. Cid ha momenti di panico in cui perde il controllo, e proprio in uno di questi, quando gli uomini di Abe li raggiungono, esplode letteralmente di rabbia, uccidendo il sicario con un’ondata telecinetica che devasta la casa. Sara riesce a calmarlo, mostrandogli che l’amore può contenere quella furia distruttiva.
Quando il vecchio Joe arriva, trova Sara e Cid in fuga tra i campi. Si prepara a sparare, convinto che uccidendo il bambino eviterà la morte della moglie nel futuro. Ma il giovane Joe lo osserva da lontano e capisce l’inganno del tempo: è proprio quel gesto, l’omicidio della madre davanti agli occhi del bambino, che innescherà tutto. Cid crescerà solo, pieno di odio, con una ferita alla mandibola provocata dal colpo di Joe. È così che nascerà lo Sciamano.
Joe allora capisce che il ciclo non può continuare. Non può uccidere il suo futuro, ma può impedirgli di agire. Si punta la spingarda al petto e si uccide. Nel momento in cui muore, il vecchio Joe sparisce: il loop si chiude. Sara e Cid sopravvivono, e il bambino cresce con la madre, libero di scegliere un futuro diverso. L’ultima immagine è Joe disteso a terra, con un senso di pace: ha spezzato il loop non con la violenza, ma con la consapevolezza. Il sacrificio che interrompe la catena di vendetta e dolore è la sua vera redenzione.
Joe vecchio (Bruce Willis)
Joe giovane: Joseph Gordon-Levitt
Joe vecchio e Joe giovane si guardano, mentre Joe vecchio si siede davanti a Joe giovane, mostrando la cicatrice, che è la stessa che ha Joe giovane.
Joe vecchio: Fa male, vero?
Joe giovane: Temevo l’avessi dimenticata.
Joe vecchio: E invece la ricordavo. Astuto. Sai… c’è un’altra ragazza che lavora qui, tutti i week-end.
Joe giovane: Jane.
Joe vecchio: Esatto, sono meno lettere.
Joe giovane: Sarebbe stato meglio.
Joe vecchio: Come va col francese?
Joe giovane: Bene. Stai per consigliarmi di passarmi il mandarino.
Joe vecchio: Sono contento di aver studiato in francese. (In francese gli dice che sa che Joe giovane nasconde un’arma tra le gambe. Joe giovane non capisce). No? Va bene, un giorno capirai. Ovviamente.
Joe giovane: Ora ascolta: so che non deve essere facile per te, ma sappiamo come finirà questa storia. Non posso farti uscire vivo da qua dentro. Questa è la mia vita di adesso, me la sono guadagnata. Tu hai avuto la tua, quindi fai come tutti gli altri vecchi: muori, e levati dalle palle.
Joe vecchio: Tira fuori quel giocattolo che hai tra le gambe e spara, allora. Bambino. Non riesco a guardarti negli occhi. Fa uno strano effetto.
Joe giovane: E’ come un tuffo nel passato.
Joe vecchio: Si.
Joe giovane: Quindi sai già come andrà a finire? Hai già vissuto questa scena nei miei panni?
Joe vecchio: Non sono qui per parlare dei viaggi nel tempo. Perché se iniziamo a parlarne ci stiamo tutto il giorno e ci ritroviamo a fare diagrammi con le cannucce. Non ha importanza.
Joe giovane: Se mi ferisco il tuo corpo cambia, quindi anche i tuoi ricordi possono cambiare….
Joe vecchio: (Urla) Non ha importanza!
Pausa.
Joe vecchio: La memoria è offuscata. Annebbiata. Perché i miei ricordi non sono reali, ma sono solo una proiezione del tuo presente. E si schiariscono o si annebbiano con il variare delle probabilità, ma quando avvengono nel tuo presente diventano immediatamente chiari. La mia memoria dipende dalle tue azioni. E è doloroso.
Joe giovane: Anche se non stiamo insieme, la tua mente vede quello che io ho fatto.
Joe vecchio: Si, ma questa è una descrizione precisa di un processo approssimativo. E’ complicato. Io so solo due cose: quello che succede nella mia testa è che lei la incontrerai comunque.
Joe giovane: Chi?
Joe vecchio: Lei ti salverà la vita. Per tanto tempo ho pensato che noi… avremmo avuto un bambino. Sarebbe stata un’ottima madre. Quanto lo desiderava.
Joe giovane: Si ma lei… come può… quindi lei mi salverà la vita.
Joe vecchio: Si. Se vuoi ti ricordo quella che è la tua vita. Sei un assassino, un drogato, ragioni come un moccioso del cazzo: “E’ tutto mio, la mia vita”. Invece di starti a domandare come dovresti domandarti perché uno dovrebbe sacrificare la sua vita per te e immolarsi…
Joe giovane: (Interrompendolo) Smettila con queste stronzate, non ho bisogno di essere salvato.
Joe vecchio: Sta zitto, ragazzino di merda. Sei uno stupido presuntuoso, arrogante. Lei ti rimetterà al mondo e… ti nutrirai del suo amore, come un affamato. E penserai: “Forse ho chiuso col passato”. Forse sono salvo. E sarà ieri.
Joe giovane: Ieri che cosa?
Joe vecchio: Fra trent’anni da adesso, sarà ieri. E non lo ricorderai più. Perciò ora ti dico cosa accadrà a quella donna stupenda, che salverà la tua inutile vita del cazzo. Tu sai chi è lo Sciamano.
Joe giovane: Si, una volta Seth me ne ha parlato, è il nuovo boss del futuro. Ha detto che sta creando il panico.
Joe vecchio: Già. E’ il regno del terrore. Esecuzioni di massa, sterminio dei senza tetto, nessuno escluso. La leggenda dice che sia apparso dal nulla. E in appena sei mesi ha assunto il controllo di quasi tutto il crimine organizzato.
Joe giovane: Ma serve un esercito.
Joe vecchio: Lui non ce l’ha. La realtà è che c’è riuscito da solo. Tutto da solo.
Joe giovane: E come ha fatto?
Joe vecchio: E’ un mistero. Non ci sono foto di lui, ammesso che sia un lui. E’ assurdo. Si dice che abbia una mandibola artificiale e che abbia assistito all’assassinio di sua madre. Ho saputo che se ne parla molto tra gli ex Looper, perché per prima cosa ha iniziato a chiudere diversi Loop. Dal primo all’ultimo (Mostra una cartina) Sai cos’è questo numero? Questa è una parte di un codice identificativo dello Sciamano. E’ qui. Lui vive qui. Adesso. In questa città. Grazie a questi numeri lo troverò, e lo ucciderò. E così gli impedirò di uccidere mia moglie.
Joe giovane: Fanculo. Tu e tua moglie. Tutto questo non mi riguarda, hai capito?
Joe vecchio: Tutto questo capiterà a te, stupido.
Joe giovane: Quella è la tua vita, ma io posso cambiare la mia. Hai la sua foto sul mio orologio. Fammela vedere. Fammela vedere. Così quando la vedrò me ne andrò via, e mi sposerò un’altra. Promesso. Così quando vedrò quella foto la nebbia nella tua mente non farà altro che inghiottire tutti i tuoi ricordi, giusto? Sparirà. Se rinunci a lei sparirà.
Joe vecchio: Rinunciare a lei?
Joe giovane: Si in fondo è colpa tua se l’hanno uccisa. Se non ti incontra si salverà.
Joe vecchio: Tu non hai capito, non dobbiamo rinunciare a lei. Non sono venuto qui per questo, voglio salvarla.
La scena tra Joe giovane (Joseph Gordon-Levitt) e Joe vecchio (Bruce Willis) è una conversazione tra due versioni della stessa identità, ma con vissuti opposti. Il giovane vuole recuperare il controllo della propria vita, mentre il vecchio è disposto a distruggere tutto pur di preservare un frammento di felicità perduta: la moglie, uccisa nel futuro. Questo non è un dialogo tra due personaggi. È un dialogo tra memoria e possibilità. Tra ciò che è stato e ciò che può ancora cambiare.
La scena è costruita in modo da oscillare tra: momenti sospesi (inizio ironico, accenni al francese); esplosioni emotive (le urla di Joe vecchio, le interruzioni di Joe giovane); riflessioni quasi filosofiche sulla memoria e la realtà; rivelazioni narrative (chi è lo Sciamano, la foto, il codice)
Il ritmo è discontinuo, volutamente sporcato da interruzioni, silenzi e battute taglienti. Questo perché la posta in gioco non è teorica: è esistenziale. Joe giovane vuole resistere al destino scritto: cambiare la propria storia, non diventare il mostro. Joe vecchio, invece, crede di poter riprogrammare il tempo uccidendo il bambino che diventerà lo Sciamano. Ma per farlo è pronto a fare esattamente ciò che ha causato il dolore che vuole evitare.
È il paradosso del loop: cercare di evitare il male... genera il male. Joseph Gordon-Levitt lavora in sottrazione: trattenuto, cinico, infastidito, ma con squarci di vera vulnerabilità. Bruce Willis alterna durezza e disperazione. È il più emotivo dei due, paradossalmente, pur essendo “il futuro”.
Questo dialogo racchiude: il cuore tematico del film (futuro vs presente, padri e figli, cambiamento); l’intero arco narrativo di Joe; il dilemma più potente: possiamo davvero cambiare chi diventiamo? Qui viene seminata la scelta finale di Joe giovane: il sacrificio. Capisce che non si cambia il futuro cercando di controllarlo, ma spezzando il ciclo con un atto di coscienza.
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