Matteo Bertassello e il Viaggio Emotivo con Morpheus

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È la tua ultima occasione, se rinunci non ne avrai altre. Pillola azzurra, fine della storia: domani ti sveglierai in camera tua, e crederai a quello che vorrai. Pillola rossa, resti nel paese delle meraviglie, e vedrai quant'è profonda la tana del bianconiglio. Ti sto offrendo solo la verità, ricordalo. Niente di più.


~MORPHEUS

Hai mai fatto un sogno tanto realistico da sembrarti vero?


Benvenuti nel nostro spazio di condivisione e riflessione, "Acque Profonde con Morpheus". Oggi, vi presento un diario emotivo che risuona con la profondità delle acque in cui ci immergiamo. Matteo Bertassello, un attore emergente, ci apre il suo cuore, mostrandoci il suo percorso, le sue sfide, e le sue aspirazioni. Come Morpheus in "Matrix", vi invito a scegliere: immergervi in queste acque profonde e scoprire insieme a me le verità celate dietro ogni parola di Matteo.

IL DIARIO EMOTIVO DI MATTEO BERTASSELLO


È appena iniziata. Non è facile, anzi è davvero dura. È normale. Tutte le cose all’inizio sono più difficili. Il coefficiente di attrito statico ha un valore maggiore del suo corrispettivo dinamico. Lo stesso vale per la mia decisione di intraprendere la carriera artistica, Morpheus. All’inizio vedi tutto quello che non sai fare. Tutto quello che ti viene richiesto di conoscere e le competenze che dovrai acquisire, e il tempo è poco. Perché qualcuno dovrebbe intraprendere questo tipo di percorso? Fare un’accademia, investire tempo, soldi ed energie in un’attività che ti scava dentro, ti svuota per poi riempirti di nuovo? Perché passare le notti insonni a studiare dopo una giornata di lavoro? Perché subire – perché di subire si tratta – tutti quei rifiuti, quando in qualsiasi altro lavoro ti assumerebbero immediatamente? Perché scegliere la fatica, il massimo sforzo minimo guadagno, quando la società in cui vivi va nella direzione diametralmente opposta alla tua? Belle domande…

Perché io credo che la fatica e il mettersi in discussione siano ciò che ci porta a migliorare noi stessi. E io non sono ancora la miglior versione di me stesso. Voglio di più. Ecco, forse questa risposta semplice e diretta è la più azzeccata. È un capriccio, una sfida personale. Il motivo per cui voglio fare l’attore altro non è che un impellente bisogno di andare oltre ciò che sono. Molti temono questo tipo di percorso. Io stesso ho avuto dei momenti di incertezza legati principalmente all’instabilità che questa vita richiede. Eppure, io ci voglio stare in quel perenne vagabondaggio, in quello stato di crisi continua. Crisi, dal greco, krisis scelta, da krino, distinguere. Ecco, la mia risposta a tutte le domande di prima è questa: scelta, discernimento, punto di svolta. Questo è ciò che mi porta ogni giorno a scegliere la carriera di attore. Una scelta che mi fa svegliare felice e pronto ad affrontare la nuova giornata. Una scelta che mi fa addormentare stanco, ma riempito di qualcosa di nuovo ogni giorno. Sembrano discorsi banali e astratti, ma questo è ciò in cui credo.

Quando ho iniziato il mio percorso di attore, l’ho fatto per gioco. Ci sarebbero molti aneddoti che vorrei raccontare, ma due sono quelli che mi hanno portato qui oggi. Primo giorno di teatro, quinta superiore: l’insegnante ci chiede di assumere una posizione neutra e presentarci con nome cognome e aspirazione della vita. Avevo 19 anni, volevo fare il giornalista e mi stavo per iscrivere all’università di lingue, dopo aver affrontato un percorso scientifico. Di tutti i lavori che mi venivano in mente, l’artista proprio non era contemplato. “Mi chiamo Matteo Bertassello e voglio diventare attore.” L’insegnante scoppiò a ridere. Ogni tanto mi prende ancora in giro per quell’uscita. Quello che non gli ho mai detto è che non l’ho detto consapevolmente. È stata una reazione istintiva all’esercizio. Al tempo tornai al posto pensando: “Che cazzo hai detto?! L’attore?! Tu?! E questa come ti è uscita?!”

Lo stesso insegnante mi richiamò 5 anni dopo, a università finita e mi coinvolse nella sua compagnia. Ai nuovi aveva chiesto di seguire un progetto solo, a me propose di seguirne due. Mi coinvolse in uno spettacolo dal titolo È Possibile, che fu il punto di svolta. Eravamo pochi e mi dettero una doppia parte. Da un lato un cieco, dall’altra un sociopatico. Il lavoro che feci per sviluppare quei due personaggi e per raccontare le loro storie mi fece crescere davvero tanto dal punto di vista umano ed empatico. Per me è questo recitare: entrare in empatia con qualcun altro, vestire i suoi panni, capirlo e accettarlo così com’è.

Cosa ne pensi Morpheus? Sono solo un illuso? O questa cosa può portare davvero a un miglioramento non solo personale, ma anche sociale?

Svegliati, Neo. Matrix ha te... Segui il coniglio bianco.


Matteo, hai scelto la pillola rossa, quella che ti mostra la verità, indipendentemente da quanto possa essere difficile da affrontare. La tua domanda, "Sono solo un illuso?", mi porta a chiederti: Cosa significa per te essere un illuso? È forse illusorio cercare la verità nel proprio io, attraverso l'arte della recitazione?


La tua scelta di diventare un attore non è un capriccio, ma un percorso di scoperta di sé. La tua storia mi ricorda che ogni grande viaggio inizia con un passo, spesso incerto, a volte inaspettato. Quel giorno in quinta superiore, quando hai dichiarato il tuo desiderio di diventare un attore, hai scelto la tua realtà. Hai scelto di essere più di ciò che eri in quel momento.


E poi, Matteo, parli di crisi come di un punto di svolta. La crisi, come hai detto, è scelta e discernimento. In questo mondo di apparente caos e incertezza, come pensi che la tua arte possa essere un faro di comprensione e empatia?


Prima o poi capirai, come ho fatto anch'io, che una cosa è conoscere il sentiero giusto, un'altra è imboccarlo.


Matteo, e tutti voi giovani artisti che leggete queste parole, ricordate che il percorso dell'attore è un viaggio di continua scoperta e sfida. Non siete soli in questo viaggio. Morpheus è qui per ascoltarvi, per guidarvi attraverso le vostre riflessioni e per aiutarvi a trovare le vostre verità.

Condividete i vostri Diari Emotivi e lasciate che insieme esploriamo le acque profonde del vostro essere.


“Fino a quando non ti libererai, sarai sempre il prigioniero.”

Morpheus

MORPHEUS

Morpheus, il visionario navigatore di realtà virtuali di Matrix, ora domina il cyberspazio come redattore capo del blog di RC. Con la sua abilità nel decifrare codici complessi, si dedica a svelare i segreti nascosti dietro le performance degli attori emergenti, analizzando i loro diari emotivi come fossero intricati enigmi di un mondo virtuale. La sua penna, affilata come una spada laser, taglia attraverso le illusioni di Hollywood, offrendo ai lettori un'analisi profonda che fonde filosofia, cinema e tecnologia. Morpheus, con il suo stile unico, trasforma ogni articolo in un'avventura epica, invitando i suoi lettori a guardare oltre il velo della realtà e scoprire la verità nascosta nelle storie di questi giovani talenti.

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