Il Mestiere dello Scenografo: Dietro le Quinte

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~ LA REDAZIONE DI RC

Se c’è una cosa che il cinema sa fare meglio di qualsiasi altra forma d’arte, è trasportarci in mondi che sembrano reali anche quando non lo sono. Può trattarsi di una New York perfettamente ricostruita negli studios di Hollywood, di un castello gotico immerso nelle nebbie della Transilvania o di un futuro distopico dove ogni dettaglio architettonico racconta una storia. Ma chi crea questi mondi? Il merito va allo scenografo, una figura chiave nella produzione cinematografica, il cui compito è costruire visivamente lo spazio in cui si muovono i personaggi e in cui la storia prende vita.


Essere scenografo significa molto più che disegnare set suggestivi: significa capire il linguaggio del cinema, collaborare con registi e direttori della fotografia e, soprattutto, dare coerenza visiva a un film. Ogni colore, ogni texture, ogni elemento scenico viene scelto con un obiettivo narrativo. Non è un caso che molti dei film più iconici della storia del cinema siano ricordati anche per le loro ambientazioni: pensiamo alla Los Angeles futuristica di Blade Runner, al Grand Budapest Hotel di Wes Anderson o alla claustrofobica stazione spaziale di 2001: Odissea nello spazio. Tutti questi film devono una parte fondamentale del loro impatto visivo e emotivo al lavoro meticoloso degli scenografi.

Chi è lo scenografo e cosa fa?

Lo scenografo è il responsabile della progettazione visiva degli ambienti di un film. Il suo compito è quello di creare gli spazi in cui si svolge la storia, lavorando a stretto contatto con il regista e con il direttore della fotografia per assicurarsi che ogni elemento scenografico contribuisca all’atmosfera e al messaggio del film.

La scenografia è questione di narrazione visiva. Un buon scenografo non si limita a progettare un set bello da vedere, ma costruisce ambienti che raccontano qualcosa dei personaggi e della storia. Pensiamo per esempio alla Gotham City della trilogia diThe Dark Knight di Christopher Nolan: è un vero e proprio specchio della psicologia dei personaggi, un luogo dove la lotta tra ordine e caos si manifesta attraverso architetture oppressive e angoli bui. Il lavoro dello scenografo inizia molto prima delle riprese. Nella fase di pre-produzione, lo scenografo studia la sceneggiatura e discute con il regista per capire la visione generale del film. Da qui parte un lungo processo creativo che include la ricerca di riferimenti visivi, la creazione di bozzetti e modelli in scala e la selezione dei materiali per la costruzione dei set. Alcuni film richiedono la ricostruzione di ambientazioni reali, come nel caso di film storici o biografici, mentre altri necessitano di un’ambientazione completamente inventata, come nei film fantasy o di fantascienza.

Le fasi della scenografia: dal concept alla costruzione

La realizzazione della scenografia di un film passa attraverso diverse fasi:


Lettura della sceneggiatura e ricerca visiva


Lo scenografo legge attentamente la sceneggiatura per capire quali ambientazioni sono necessarie e quale stile visivo può essere più adatto alla storia. In questa fase vengono raccolti riferimenti visivi, fotografie, dipinti, architetture reali o ispirazioni artistiche.


Creazione di bozzetti e concept art


Dopo aver definito uno stile visivo, lo scenografo realizza disegni e bozzetti preliminari per visualizzare i set. In alcuni casi, vengono create vere e proprie concept art, immagini dettagliate che danno un’idea precisa dell’atmosfera che si vuole ottenere. Oggi, grazie alle tecnologie digitali, molti scenografi utilizzano software di modellazione 3D per progettare gli ambienti in modo realistico prima di passare alla costruzione fisica.


Scelta delle location e costruzione dei set


Una volta definiti gli ambienti, lo scenografo lavora con il location manager per trovare le location reali adatte alle riprese oppure con il reparto scenografico per costruire i set in studio. Alcuni film utilizzano un mix di location reali e set costruiti: Il Signore degli Anelli, per esempio, ha girato molte scene nei paesaggi naturali della Nuova Zelanda, ma ha anche costruito intere città in studio, come la celebre Contea degli Hobbit.


Allestimento e decorazione


Ogni dettaglio del set deve essere curato con precisione: mobili, oggetti di scena, texture delle pareti, colori e materiali. In alcuni casi, l’arredamento e gli oggetti di scena vengono realizzati appositamente per il film, come avvenuto per 2001: Odissea nello spazio, dove tutti gli elementi scenici futuristici furono progettati per dare una sensazione di realismo tecnologico.


Lavoro sul set durante le riprese


Durante le riprese, lo scenografo e il suo team sono presenti per eventuali modifiche e adattamenti. Spesso capita che un regista voglia cambiare qualcosa in corso d’opera, oppure che il direttore della fotografia abbia bisogno di aggiustamenti per ottenere la giusta illuminazione.

Scenografia fisica vs. digitale: l’evoluzione del mestiere

Negli ultimi decenni, l’introduzione della CGI e degli effetti visivi ha cambiato profondamente il ruolo dello scenografo. Se una volta tutto veniva costruito fisicamente, oggi è possibile creare interi mondi in digitale.


Un esempio lampante è Avatar (2009), dove la scenografia tradizionale è stata sostituita da ambientazioni generate al computer. Anche film come The Mandalorian hanno rivoluzionato il concetto di scenografia grazie alla tecnologia Stagecraft, che permette di proiettare ambientazioni virtuali su enormi schermi LED, eliminando la necessità di set fisici.


Nonostante queste innovazioni, molti registi continuano a preferire set reali, per garantire un maggiore senso di autenticità agli attori e al pubblico. Christopher Nolan, ad esempio, ha ricostruito fisicamente un’intera città per Inception e ha fatto esplodere un vero aereo per Tenet, rifiutando di affidarsi completamente alla CGI. Anche Denis Villeneuve, per Dune, ha utilizzato enormi set costruiti nel deserto per ricreare il pianeta Arrakis.

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