Metropolis di Fritz Lang: la nascita dell'architettura cinematografica

Unisciti alla nostra Community Famiglia! Compila il "FORM" in basso, inserendo il tuo nome e la tua mail, ed entra nell'universo di Recitazione Cinematografica. Ti aspettiamo!


Articolo a cura di...


~ CLAUDIA LAZZARI

Quando si parla di certi capolavori insuperabili e vi si attribuisce la nascita di un qualcosa, non si fa certo riferimento a tentativi che spesso possono avere il primato sul tempo. Si parla, piuttosto, di riuscite consacrazioni, che dopo anni e anni difficilmente riescono ad essere anche solo emulate, nonostante il progresso.


Metropolis di Fritz Lang (1890-1976) è uno dei capisaldi degli esordi cinematografici, insieme a La corazzata Potëmkin di Sergej Michajlovič Ėjzenštejn e Intolerance di D. W. Griffith.


Il 10 gennaio 1927, la pellicola approda in Italia, alla sua prima proiezione, rivoluzionando completamente il neonato linguaggio cinematografico. La potenza del film sta nell'architettura dei suoi scenari, assolutamente visionari e anticipatori dell'era postmoderna che si stava affacciando al mondo. Siamo all'apice dell'Espressionismo tedesco che si sta via via esaurendo per far spazio alle novità. Metropolis è, sicuramente, antesignano del genere di fantascienza. Ricordiamo ai gentili lettori che siamo nell'epoca del muto, mai più le immagini parleranno da sole come in uno di questi tesori della storia del cinema.


TRAMA


Metropolis è una gigantesca città del futuro divisa in due livelli: al piano superiore vivono i ricchi, in quello inferiore i poveri, operai sfruttati come schiavi. Tutt'intorno, aerei , automobili e cime altissime di palazzi maestosi. Maria, insegnante dei bambini del livello inferiore, decide un giorno di portarli in un giardino del livello superiore. Qui incontra Freder, figlio del padrone assoluto della città. L'uomo rimane folgorato da Maria e decide così di seguirla. Scoprirà le terribili condizioni di vita delle persone del livello inferiore. Sopraggiunge presto il vento della rivoluzione: gli operai vogliono ribellarsi e Maria, dedita alla Provvidenza, cerca di mediare predicando la calma e la speranza dell'attesa. Fredersen, il padrone di Metropolis, viene a conoscenza della possibile sommossa e fa costruire al professor C. A. Rotwang - scienziato pazzo e mago costruttore di tutti i moderni ordigni della città - un robot identico a Maria, per generare discordia e conflitto tra gli operai. La città rischierà il collasso in seguito alle conseguenze provocate dalla creazione: solo la distruzione del robot risolverà tutto, portando addirittura alla pace sociale.


Ritroviamo, in queste righe, la maggior parte degli elementi fantascientifici del cinema di oggi. Iconica l'immagine dell'uomo-macchina che non conviene mai assecondare, quella dello scienziato pazzo dai capelli sconvolti e dalle protesi agli arti, quella dell'amore tra persone di classi sociali diverse e del dislivello urbano tra centro e sobborghi.

Il tutto creato senza omaggiare nulla, ma dando vita originale al nostro immaginario.

CURIOSITA'


Furono i grattacieli di New York ad ispirare Fritz Lang per la realizzazione di questo film: durante una sua visita in America, ne rimase insieme folgorato e terrorizzato dalla loro maestosità. E' per questo che la pellicola assume i tratti di una fiaba ma distopica, che mescolava - come accade tutt'oggi - la magnificenza del progresso e l'ipocrisia e la deriva sociale, alimentata dallo stesso.


Hitler fu profondamente colpito dalle architetture del film e dal modello laico-religioso che rappresentava. Il film è intriso di Provvidenza, ma anche di magia, di rivoluzione e religione.


Thea von Harbou, l'allora moglie del regista, fu la sceneggiatrice del film e si beccò le accuse di Luis Buñuel sulla rappresentazione sociale delle classi, ritenuta banale e di cattivo gusto. Questa critica fu appoggiata da molti e ancora oggi alcuni la ritengono valida. In risposta ad essa, all'epoca, Fritz Lang rispose: "La tesi principale viene dalla signora Harbou, ma io sono responsabile almeno al cinquanta percento, perché sono io che ho fatto il film. All'epoca non avevo una grande consapevolezza politica, non come ce l'ho adesso. Non si può fare un film socialmente consapevole dicendo che tra la testa e la mano il mediatore è il cuore [...] voglio dire, sul serio, questa è una favola. Io ero interessato alle macchine". La frase "tra la testa e la mano il mediatore è il cuore" fa riferimento ad una battuta del film: Tra il cervello e le mani, il mediatore dev'essere il cuore, in rappresentanza dell'amore tra Maria e Freder che riporta alla ragione e assicura il compromesso. E', certamente, la didascalica morale del film.


L'attrice tedesca aveva prima scritto un romanzo su questa storia, che uscì in forma seriale sul Das Illustrierte Blatt; solo successivamente, ne ricavò insieme al marito la sceneggiatura di Metropolis, sacrificando quasi interamente il tema della magia e dell'occulto. La sceneggiatura fu più volte riscritta: in una stesura era previsto il finale del volo di Freder verso le stelle; quest'elemento narrativo fu tenuto per dar vita ad un altro film di Lang, Una donna nella luna.


Il film ha un ritmo scandito dalla tecnologia rappresentata: sbuffi di macchine, infiniti ingranaggi, strumenti di Rotwang e l'orologio di dieci ore di John Fredersen.


Il cinema si fece industria: sei milioni di marchi investiti, di cui venticinque mila solo in effetti speciali; trecento dieci giorni e sessanta notti di lavorazione sul set; il modellino della città creato dal genio di Otto Hunte venne ripreso un'inquadratura per volta, le piccole vetture in miniatura fatte muovere con la tecnica dello stop-motion, lungo e infinito processo. Trentaseimila comparse reclutate da Erich Pommer e la sua casa di produzione UFA.


La Maria robotica di Rotwang rappresenta il primo tentativo di morphing senza computer: l'iconica "Madonna" robot, circondata da anelli di luce.

La versione originale del film andò perduta durante la Seconda Guerra Mondiale e il due luglio 2008, a Buenos Aires, fu ritrovata una bobina di un collezionista privato in cui era presente il novantacinque percento del materiale andato perduto. Le scene ritrovate sono state prese in custodia dalla Fondazione Friedrich Wilhelm Murnau che le ha reintegrate, presentando il film completo con orchestrazione dal vivo al 60º Festival internazionale del cinema di Berlino, il 12 febbraio 2010. In Italia questa versione, la più completa di 148 minuti, è uscita in DVD e Blu-Ray il 23 febbraio 2011.


Metropolis incassò solo un settimo di quanto era costato, trascinando non solo UFA ma l'intera industria cinematografica tedesca, sull'orlo della bancarotta.

TECNICHE E LAVORAZIONE


Approda nel cinema d'autore il passo uno (il già citato stop-motion), ovvero la ripresa effettuata per singoli fotogrammi. Per ovviare alle tecniche di montaggio ancora sottosviluppate, le scene con più esposizioni venivano girate riavvolgendo la stessa pellicola e filmandovi sopra più volte. Un solo errore e tutto il lavoro sarebbe andato in frantumi!


Gli aerei, le file di persone delle scene, l'incubo di Freder in cui il robot di Maria si trasforma in un mostro divoratore, la torre di Babele e lo stadio, furono inseriti con l'effetto Schüfftan: una proiezione di fondali dipinti, ottenuti grattando via da uno specchio inclinato di quarantacinque gradi, precisi porzioni di superficie riflettente. Lo sfondo, così, compariva solo in alcuni punti della pellicola, curando poi la profondità di campo. Negli altri punti della pellicola, venivano utilizzate scenografie tradizionali e persone reali. Il metodo prende il nome dal fotografo Eugen Schüfftan e permise la creazione dei primi mondi virtuali a costi relativamente bassi.


Brigitte Helm, interprete di Maria, dovette lotta e salta pericolosamente contro fiamme vere, nella scena in cui il personaggio va incontro alla morte sul rogo.


Prima di girare le scene della catastrofica inondazione, Lang fece stare le trentaseimila comparse a mollo in acqua per tre ore.

Entra nella nostra Community Famiglia!

Recitazione Cinematografica: Scrivi la Tua Storia, Vivi il Tuo Sogno

Scopri 'Recitazione Cinematografica', il tuo rifugio nel mondo del cinema. Una Community gratuita su WhatsApp di Attori e Maestranze del mondo cinematografico. Un blog di Recitazione Cinematografica, dove attori emergenti e affermati si incontrano, si ispirano e crescono insieme.


Monologhi Cinematografici, Dialoghi, Classifiche, Interviste ad Attori, Registi e Professionisti del mondo del Cinema. I Diari Emotivi degli Attori. I Vostri Self Tape.

© Alfonso Bergamo - 2025

P.IVA: 06150770656

info@recitazionecinematografica.com