Monologo Alex Levy a sua Figlia – The Morning Show: Testo, Analisi e l’interpretazione di Jennifer Aniston

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~ LA REDAZIONE DI RC

Analisi del monologo di Alex in "The Morning Show"

Il monologo di Alex Levy in The Morning Show, rivolto a sua figlia Lizzy, è uno dei più intensi e crudi della serie. In meno di due minuti, Alex esplode tra rabbia, frustrazione e bisogno di essere riconosciuta come madre, donna e persona. Il testo alterna registri emotivi — dalla furia alla vulnerabilità — ed è perfetto per audizioni drammatiche che richiedono intensità e verità. In questa guida analizziamo struttura, sottotesto e come prepararlo per un’audizione efficace.

  • Scheda del monologo

  • Contesto del film

  • Testo del monologo (estratto+note)

  • Analisi: temi, sottotesto e funzione narrativa

  • Come prepararlo per un'audizione

  • Finale del film (con spoiler)

  • FAQ

  • Credits e dove trovarlo

Scheda del monologo

Serie: The morning Show(2021)
Personaggio: Alex Levi
Attrice: Jennifer Aniston
Minutaggio: 53:35-55:10 (Episodio 7)

Durata: 1 minuto 30 secondi
Alta (gestione di rabbia + vulnerabilità + sarcasmo)

Emozioni chiave Frustrazione genitoriale → Alex ha dato tutto, e si sente ignorata. Senso di tradimento → la figlia si schiera con il padre, e lei si sente pugnalata. Esasperazione fisica e mentale → non ne può più, è al limite. Autoaffermazione → nonostante tutto, reclama il diritto di essere vista. Ironia distruttiva → l’uso del sarcasmo non è comico, è disperato.

Contesto ideale per interpretarlo Adatto per: Audizioni drammatiche adulte, in cui serve esplosione controllata. Esami o saggi in accademia, su testi contemporanei. Ruoli femminili over 35, con background familiare o conflittuale. Scene teatrali o audiovisive incentrate su madri, donne forti, personaggi ambigui

Dove vederlo: AppleTv

Contesto della serie "The Morning Show"

The Morning Show” è una serie che all’apparenza sembra voler raccontare il dietro le quinte di un popolare programma televisivo del mattino americano. Ma questa è solo la superficie. In realtà è un racconto molto più denso, stratificato e (volutamente) scomodo su potere, reputazione e identità nel mondo dei media, con lo scandalo #MeToo come motore iniziale, ma non come unica traiettoria narrativa.

Stagione 1 – La caduta del Re, la crisi della Regina

Tutto parte con un’esplosione. Mitch Kessler (Steve Carell), co-conduttore storico di “The Morning Show”, viene licenziato con effetto immediato a causa di accuse di cattiva condotta sessuale. La serie non si concentra tanto sull’atto quanto sulle conseguenze: la catena di reazioni che si attiva quando un uomo potente viene improvvisamente rimosso.

La protagonista vera diventa allora Alex Levy (Jennifer Aniston), sua co-conduttrice da anni. Alex non è semplicemente una collega, è un’istituzione insieme a Mitch, e ora si trova a dover gestire un terremoto: un programma da salvare, un pubblico da rassicurare e soprattutto una reputazione da ricostruire.

Ma la vera variabile impazzita è Bradley Jackson (Reese Witherspoon), una reporter di provincia che, per una serie di coincidenze e opportunismi interni al network, viene catapultata come nuova co-conduttrice dello show. La prima stagione è tutta un gioco di maschere. Ognuno ha un’immagine pubblica e una privata, e quando il sipario cade, la differenza tra le due può essere brutale.

Qui si analizzano due elementi in parallelo: Il sistema tossico che ha permesso a Mitch di prosperare indisturbato. Il modo in cui le donne, e in particolare Alex e Bradley, cercano di negoziare il proprio spazio di potere all’interno di una struttura costruita da (e per) uomini.

Testo del monologo + note

Vaffanculo ragazzina! Vaffanculo! Si, esatto, ho appena detto “vaffanculo”! Oh, insomma, tu, come cazzo osi. Dopo tutto quello che ho fatto, e ti ho dato. La mia vita, il mio amore, il mio corpo. Mi sono spaccata la vagina con quella enorme testa che avevi. E mi hanno dovuto mettere un casino di punti. Scommetto che non lo sapevi, vero? Oh, continua pure a parteggiare per tuo padre. Dopo tutti gli anni in cui mi ha fatto impazzire, quando diceva: “Oh, i miei amorini!” Mi parlava come se fossi un merdoso bambino di cinque anni e sono stanca! Sono stanca di tutto! Io voglio un pò di felicità. Io la merito, sai? Sono un essere umano, Lizzy! E un’ultima cosa. Non osare mai più lamentarti della mia carriera, signorina “Quanto sono progressista”. Si, mi sono fatta il culo per arrivare dove sono arrivata, ed è quello che volevo. Volevo diventare importante. Volevo lasciare un’impronta nel mondo. Non sapevo che potesse essere un crimine. La vita non è perfetta, sai piccola? Non abbiamo ciò che vogliamo. Tu sei giovane, no? Costruisciti la vita che vuoi, vedrai quanto cazzo è facile! E smettila di lamentarti, recriminare, e di biasimarmi sempre. E guadagnati la tua schifosa pizza, questa è la mia! Mi riprendo la mia pizza, me la sono sudata.

Vaffanculo ragazzina! Vaffanculo!” → tono acuto, voce piena, attacco frontale; → ripetizione carica di sfogo accumulato; → sguardo fisso, viso contratto, corpo in tensione.

“Sì, esatto, ho appena detto ‘vaffanculo’!” → tono sarcastico e accusatorio; → micro-pausa prima di “vaffanculo”, come a sottolineare che sa esattamente cosa sta dicendo;

“Oh, insomma, tu, come cazzo osi.” → rallentamento; rabbia più intima e personale; → “come cazzo osi” va detto con voce più bassa, quasi tremante; → carico emotivo elevato, il tono vira verso la ferita.

“Dopo tutto quello che ho fatto, e ti ho dato. La mia vita, il mio amore, il mio corpo.” → tono che si incrina, la voce si fa più grave; → pausa dopo ogni virgola, come se si rendesse conto dell’elenco mentre lo dice; → sguardo mobile, sfuggente: qui arriva la delusione vera.

“Mi sono spaccata la vagina con quella enorme testa che avevi.” → tono diretto, tagliente; umorismo nero, doloroso; → deve suonare più come un'esagerazione che come un insulto; → risata nervosa possibile subito dopo, o sguardo incredulo.

“E mi hanno dovuto mettere un casino di punti. Scommetto che non lo sapevi, vero?” → tono più cinico; “scommetto” va marcato con sarcasmo; → piccolo sorriso amaro o sguardo ironico; → qui la voce può calare, si parla del corpo, della fatica fisica.

“Oh, continua pure a parteggiare per tuo padre.” → tono gelido, pieno di amarezza; → pausa prima di “tuo padre”, come se trattenesse qualcosa di più pesante; → lo sguardo si fa distante, come se la figlia fosse già irraggiungibile.

“Dopo tutti gli anni in cui mi ha fatto impazzire, quando diceva: ‘Oh, i miei amorini!’” → voce imitativa, tono infantile nella citazione;→ occhi spalancati, gestualità caricata; → la frustrazione passa nel linguaggio del corpo.

“Mi parlava come se fossi un merdoso bambino di cinque anni e sono stanca!” → accelerazione emotiva, tono esasperato; → “sono stanca” va rallentata e detta con peso; → la voce si incrina leggermente.

“Sono stanca di tutto!” → voce rotta, a metà tra urlo e confessione; → pausa subito dopo, per lasciare vibrare lo sfogo; → respiro profondo o gesto che mostra crollo.

“Io voglio un po’ di felicità. Io la merito, sai?” → voce più dolce ma tremante; → pausa su “felicità”, come se le facesse male dirlo; → “la merito” è un grido silenzioso: bisogno di riconoscimento.

“Sono un essere umano, Lizzy!” → detto con fermezza, ma non urlato; → lo sguardo torna diretto, più supplichevole che accusatorio; → pausa su “essere umano”: è il centro del monologo.

“E un’ultima cosa. Non osare mai più lamentarti della mia carriera, signorina ‘Quanto sono progressista.’” → cambio tono: più controllato, ma tagliente; → “signorina…” va detto con ironia spietata, quasi teatrale; → qui la rabbia torna a incanalarsi nella lucidità.

“Sì, mi sono fatta il culo per arrivare dove sono arrivata, ed è quello che volevo.” → tono fiero, petto aperto, voce decisa; → “quello che volevo” va detto con convinzione, quasi in difesa.

“Volevo diventare importante. Volevo lasciare un’impronta nel mondo.” → ritmo rallentato, voce quasi sognante; → tono di confessione profonda, vulnerabile; → pausa tra le due frasi per farle respirare.

“Non sapevo che potesse essere un crimine.” → voce amarissima, sarcasmo contenuto; → “crimine” va sottolineato con tono basso, fermo; → qui può esserci un piccolo sorriso di delusione.

“La vita non è perfetta, sai piccola?” → tono più intimo, quasi didattico; → lo sguardo si addolcisce per un attimo; → pausa su “perfetta”, come se cercasse empatia.

“Non abbiamo ciò che vogliamo. Tu sei giovane, no? Costruisciti la vita che vuoi, vedrai quanto cazzo è facile!” → ritmo crescente, tono ironico e tagliente; → “quanto cazzo è facile” è un colpo secco, quasi sputato; → qui si sente la fatica di chi ha lottato.

“E smettila di lamentarti, recriminare, e di biasimarmi sempre.” → tono diretto, elenco battente; → ogni verbo va separato bene; → voce ferma, nessuna incrinatura.

“E guadagnati la tua schifosa pizza, questa è la mia!” → tono ironico, quasi comico ma velenoso; → “questa è la mia” è un gesto di rivendicazione — può accompagnarsi a un movimento fisico (prendere la pizza).

“Mi riprendo la mia pizza, me la sono sudata.” → tono deciso, freddo, ma con fondo emotivo; → “me la sono sudata” va detto con fierezza, sottolineando ogni parola; → chiusura simbolica: si riprende se stessa.

Analisi: temi, sottotesto e funzione narrativa del monologo di Alex in "The Morning Show"

TEMI PRINCIPALI DEL MONOLOGO

Rabbia materna e senso di tradimento

Alex esplode di fronte all’atteggiamento della figlia, che sembra ignorare tutto ciò che lei ha sacrificato. “Dopo tutto quello che ho fatto, e ti ho dato.” La rabbia è legata a un bisogno disperato di essere riconosciuta.

Corpo, fatica e maternità reale

Il monologo cita esplicitamente il parto e il dolore fisico, sottolineando quanto la maternità sia anche corpo consumato e non idealizzato. “Mi sono spaccata la vagina con quella enorme testa che avevi.” È una rivendicazione fisica e cruda, non sentimentale.

Carriera e colpa femminile

Alex rivendica il diritto di aver voluto una carriera importante, contro la retorica del “essere madre prima di tutto”. “Volevo diventare importante. Volevo lasciare un’impronta nel mondo.” Il monologo mette in crisi lo stereotipo della donna che si scusa per il successo.

Ironia disperata e sarcasmo

Il tono si alterna tra il drammatico e il sarcastico, con momenti di black humor che amplificano la tensione. “E guadagnati la tua schifosa pizza, questa è la mia!” La pizza diventa metafora di tutto ciò che Alex si è conquistata con fatica.

Crollo emotivo e bisogno di felicità

Il culmine arriva con una confessione diretta: “Io voglio un po’ di felicità. Io la merito, sai?” Un momento di umanità spogliata, che rivela cosa c'è sotto l'ira: esaurimento emotivo.

FUNZIONE NARRATIVA NELLA SERIE 

Mostra la frattura privata dietro l'immagine pubblica di Alex Levy. Espone la complessità del personaggio: non solo madre, non solo professionista. Crea un momento di rottura irreversibile tra Alex e sua figlia. Mette in luce il conflitto tra famiglia e carriera, spesso evitato nei ruoli femminili.

FRASI CHIAVE DEL MONOLOGO

“Io voglio un po’ di felicità. Io la merito, sai?”

“Non osare mai più lamentarti della mia carriera.”

“La vita non è perfetta, sai piccola?”

“Guadagnati la tua schifosa pizza, questa è la mia.”

Come preparare il monologo di Alex da "The morning Show"

STEP PRATICI PER IL MONOLOGO ED ERRORI DA EVITARE

Obiettivo del monologo Esplodere e reclamare spazio come madre, come donna, come essere umano. Alex vuole rompere il silenzio emotivo, smantellare l’ipocrisia familiare e gridare che merita di essere ascoltata. Ogni frase è una richiesta di rispetto, ma condita di amarezza e sarcasmo.

Sottotesto “Non ce la faccio più a farmi da parte.” Sotto ogni insulto e battuta c’è una preghiera nascosta di essere capita. Alex non vuole distruggere sua figlia: vuole che Lizzy veda la sua fatica, la sua umanità, la sua solitudine. Il vero nemico non è la figlia: è la frustrazione di essere sempre la “madre sbagliata” e la donna di troppo.

Azione minima Difendersi verbalmente da un giudizio silenzioso. Ogni gesto deve nascere da una spinta interna: Una risata nervosa. Un gesto di esasperazione (prendere la pizza). Un passo avanti come se stesse sfidando un tribunale invisibile

Dinamica vocale Il monologo alterna registri molto diversi: Inizio esplosivo: urla, ma vere → “Vaffanculo, ragazzina!”. Passaggi ironici: tono più basso, sarcastico → “Quanto sono progressista”. Momenti vulnerabili: voce incrinata, sincera → “Io voglio un po’ di felicità. Chiusura tagliente: tono freddo, definitivo → “Mi riprendo la mia pizza

Chiusa È una rivendicazione simbolica: non è solo pizza, è tutto ciò che si è conquistata. Deve suonare amara, fiera e ironica allo stesso tempo. Il tono non è liberatorio: è conclusivo, come chi chiude la porta e non vuole rientrare.

Errori comuni da evitare

Recitare tutto a volume alto → la potenza è nella variazione.

Trasformare la scena in una crisi isterica → Alex è arrabbiata, ma lucidissima.

Non distinguere i registri emotivi → c’è rabbia, sarcasmo, dolore, sarcasmo di nuovo, e infine rassegnazione.

Saltare la parte fisica → la fatica va mostrata: respiro, stanchezza, tensione nel corpo.

Perdere il sottotesto → anche quando insulta, Alex sta implorando attenzione

Come continua "The Morning Show"

Stagione 2 – Ristrutturare o demolire tutto?

La seconda stagione cambia registro e inizia a trattare il post-scandalo: cosa significa davvero cambiare? Il network UBA è in crisi d’identità. Mitch è sparito in Italia, in una sorta di esilio dorato e colpevole, mentre Alex, che aveva lasciato lo show, viene richiamata per salvare gli ascolti. Ma il mondo attorno si è evoluto: c’è la pandemia alle porte, la fiducia nei media è sempre più fragile, e i giochi di potere interni si fanno ancora più spietati.

Alex è sempre più alla ricerca di controllo. Bradley è in una relazione che cerca di tenere privata. Il passato continua a bussare, e Mitch ritorna in scena non con un atto di redenzione, ma con un tentativo disperato di essere ascoltato.

Il cuore della seconda stagione è questo: può il pentimento esistere in un contesto in cui ogni errore diventa eterno? O è solo un altro tipo di narrazione utile?

Stagione 3 – L’invasione degli algoritmi

Nella terza stagione cambia tutto di nuovo. Entra in scena un miliardario tech, Paul Marks (Jon Hamm), che vuole acquistare la UBA. Questo porta la storia su un altro livello: da “crisi morale” si passa a “crisi strutturale”.

Ora si parla di intelligenza artificiale, futuro dell’informazione, algoritmi che decidono cosa vediamo e cosa no. Ma tutto questo è sempre messo a confronto con le singole vite personali dei protagonisti.

Bradley è sempre più schiacciata tra il dovere e la propria coscienza. Alex si trasforma da giornalista a stratega del potere. I ruoli si invertono: chi era vittima si trasforma in carnefice, chi era carnefice cerca un’uscita. Ma nessuno è esente.

FAQ sul monologo di Alex in "The Morning Show"

  • Quanto dura il monologo di Alex Levy? Il monologo dura circa 1 minuto e 45 secondi, ma può essere facilmente adattato a 60 o 90 secondi per audizioni. Ha una struttura organica che permette tagli senza perdere il senso.

  • Quali sono i temi trattati nel monologo? Il monologo affronta: Frustrazione materna, Conflitto genitori-figli durante il divorzio, Solitudine femminile, Sacrificio e carriera, Identità e bisogno di riconoscimento. È un testo che mette a nudo la complessità emotiva di una madre contemporanea.

  • È adatto a un’audizione? Sì, è perfetto per audizioni teatrali o televisive in cui si richieda:Intensità drammatica. Padronanza del ritmo emotivo. Gestione di linguaggio esplicito con verità. Capacità di alternare registri (rabbia, ironia, crollo)

  • Che età di casting copre il monologo? Il monologo è adatto ad attrici tra i 35 e i 55 anni, con una presenza scenica adulta, matura e consapevole. È particolarmente indicato per ruoli drammatici, familiari, o da protagonista femminile forte e imperfetta.

  • Chi è il personaggio che parla? Alex Levy è una giornalista televisiva di successo, interpretata da Jennifer Aniston. In questa scena, parla con la figlia Lizzy dopo che lei prende le difese del padre nel contesto di un divorzio doloroso.

  • Perché è un buon monologo da portare in audizione? Perché ha un arco emotivo completo. Richiede intelligenza recitativa e presenza fisica. Permette di mostrare sfumature e forza contemporanea. È originale e poco abusato in contesti di provino.

  • Qual è la battuta più forte del monologo? “Mi riprendo la mia pizza, me la sono sudata.” È una chiusura ironica e potente: simbolica, memorabile, definitiva.

  • Qual è il tono giusto da usare? Il tono giusto è realistico e diretto. Non serve enfatizzare: la forza sta nella sincerità e nella capacità di gestire il contrasto emotivo tra sfogo e bisogno d’amore.

  • Serve un interlocutore in scena? No, il monologo si regge anche in solitaria, immaginando Lizzy davanti a sé. È perfetto per self-tape o provini in camera.

  • Posso adattarlo a un contesto italiano? Sì, il monologo è facilmente adattabile. I temi sono universali: maternità, carriera, divorzio, bisogno di essere riconosciute.

Credits e dove vederlo

Registi: Jay Carson

Produttori: Jamie Vega Wheeler, Kristen Layden, Torrey Speer, Cherylanne Martin, Lisa I Vinnecour, Stacy Osei-Kuffour

Cast principale: Jennifer Aniston (Alex Levy) Reese Witherspoon (Bradley Jackson) Billy Crudup (Cory Ellison) Mark Duplass (Charlie "Chip" Black Gugu) Mbatha-Raw (Hannah)

Montaggio Carole Kravetz Aykanian, Aleshka Ferrero, Henk Van Eeghen

Colonna sonora / Musica: Carter Burwell

Direttore della Fotografia: Michael Grady, John Brawley

Dove vederlo: Apple Tv

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