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~ LA REDAZIONE DI RC
Nel monologo di Sandra tratto dal film Anatomia di una caduta, assistiamo a un momento di confronto intenso e rivelatore all'interno di un matrimonio che è ormai sull'orlo del collasso. Le sue parole racchiudono frustrazione, amarezza e la necessità di affermare la propria verità di fronte a un marito che sembra vittima delle sue stesse scelte.
MINUTAGGIO:
RUOLO: Sandra Voyter
ATTRICE: Sandra Hüller
DOVE: Amazon Prime Video
ITALIANO
Ti lamenti della vita che hai scelto tu!
Tu non sei una vittima, per niente!
La tua generosità nasconde qualcosa di più sporco e cattivo. Sei incapace di affrontare le tue ambizioni e ce l’hai con me per questo.
Ma non sono io che ti ho messo dove sei. Io non c’entro niente! Non ti stai sacrificando, come dici.
Scegli di sederti in disparte perché hai paura!
Perché l’orgoglio ti fa esplodere la testa prima che ti venga in mente il germe di un’idea!
E ora ti svegli e hai quarant’anni e hai bisogno di qualcuno da incolpare.
E sei tu quello da incolpare!
"Anatomia di una caduta" (Anatomie d’une chute) è un film del 2023 diretto dalla regista francese Justine Triet, che ha vinto la Palma d'oro al Festival di Cannes 2023. È un thriller giudiziario che si sviluppa attorno a una premessa complessa e affascinante, esplorando il confine tra verità e percezione.
Il film racconta la storia di Sandra Voyter, una scrittrice di successo interpretata da Sandra Hüller, che vive insieme a suo marito Samuel e al loro figlio Daniel, un ragazzo non vedente, in una casa isolata tra le montagne francesi. La tranquillità della loro vita viene sconvolta quando Samuel viene trovato morto sotto circostanze misteriose.
Inizialmente, sembra che Samuel sia caduto da una finestra, ma ben presto le indagini portano a sospettare che la sua morte possa essere stata un omicidio. L’unica sospettata principale diventa proprio Sandra, la moglie. Viene così trascinata in un processo mediatico e legale in cui la sua vita privata viene scandagliata e messa in discussione.
Uno degli aspetti più interessanti del film è il focus sulla relazione di coppia tra Sandra e Samuel, che emerge attraverso testimonianze, flashback e rivelazioni durante il processo. La narrazione si concentra sull'analisi del loro rapporto e delle tensioni all'interno del matrimonio, portando alla luce segreti, frustrazioni e possibili moventi. Il film mantiene un sottile equilibrio, lasciando aperta la possibilità che Samuel possa essersi suicidato o che Sandra possa effettivamente averlo ucciso.
Il figlio Daniel gioca un ruolo centrale nella storia: anche se è cieco, diventa un testimone chiave durante il processo. La sua testimonianza è fondamentale per cercare di comprendere la dinamica della morte del padre, ma la sua percezione degli eventi è limitata dalla sua condizione fisica, creando un senso di incertezza che pervade tutto il film.
Temi
"Anatomia di una caduta" esplora in profondità la complessità dei rapporti umani e la difficoltà di arrivare a una verità assoluta in contesti così intricati. Il processo diventa quasi un’arena in cui si cerca di definire la verità, ma emerge come qualcosa di sfuggente, plasmata dalle prospettive personali e dalle dinamiche familiari. Il film mette in luce il modo in cui la giustizia e la verità possono essere influenzate dalla percezione, dalle emozioni e dai pregiudizi personali.
Il film tocca anche temi come l’intimità, la natura delle relazioni di potere in un matrimonio e il ruolo della verità nell’ambito legale. La performance di Sandra Hüller è stata molto apprezzata per la sua intensità, mantenendo lo spettatore sospeso tra empatia e dubbio per tutto il film.
Questo monologo di Sandra da Anatomia di una caduta è un momento di forte tensione emotiva e di conflitto, che rivela la dinamica complessa e conflittuale tra i due coniugi. Sandra qui esprime una rabbia profonda e repressa, rivolgendo accuse dirette e pungenti al marito Samuel, mettendo in luce non solo il loro rapporto travagliato, ma anche le frustrazioni personali che entrambi stanno vivendo.
Sandra inizia il suo sfogo con un’accusa: "Ti lamenti della vita che hai scelto tu!". La frase è un chiaro atto di ribellione contro il ruolo di vittima che Samuel sembra adottare nella loro relazione. Sandra lo accusa di non essere una vittima delle circostanze, ma di essere il responsabile delle sue stesse scelte, rendendolo complice del suo malessere. Questo passaggio riflette un tema centrale del film: l'idea che le persone spesso cercano colpevoli esterni per giustificare i propri fallimenti, ma alla fine devono affrontare la realtà delle loro scelte.
La seconda parte del monologo – "La tua generosità nasconde qualcosa di più sporco e cattivo" – è una dichiarazione potente. Sandra accusa Samuel di mascherare i suoi veri sentimenti e di utilizzare la sua apparente generosità come una copertura per frustrazioni più profonde. Qui Sandra sembra smascherare un'ipocrisia che vede nel marito: un uomo che sembra sacrificarsi per la famiglia, ma che in realtà nasconde rancori e fallimenti personali sotto questa facciata di altruismo. Sandra lo attacca frontalmente sulla sua incapacità di affrontare le proprie ambizioni: "Sei incapace di affrontare le tue ambizioni e ce l’hai con me per questo". Questo passaggio evidenzia come il fallimento di Samuel di realizzare le proprie aspirazioni abbia avvelenato il loro matrimonio. Sandra suggerisce che Samuel non è arrabbiato con lei, ma con se stesso per non aver avuto il coraggio o la capacità di inseguire i suoi sogni. Questo riflette una dinamica comune nei rapporti di coppia, dove la frustrazione personale viene proiettata sull'altro.
"Non sono io che ti ho messo dove sei. Io non c’entro niente!" – Qui Sandra rifiuta categoricamente di prendersi la colpa per la condizione attuale di Samuel. Questa dichiarazione sottolinea il suo senso di ingiustizia, lottando contro l'accusa implicita che Samuel sembra rivolgerle, e riaffermando la sua indipendenza emotiva. Sandra lo accusa di "sederti in disparte perché hai paura!" e di essere dominato dall'orgoglio. Questa parte del monologo mette in luce come la paura e l’orgoglio di Samuel abbiano paralizzato il suo sviluppo personale e professionale. In questa accusa, Sandra lo confronta con la sua debolezza e con la sua incapacità di superare il proprio ego per crescere o cambiare. L'orgoglio, che viene definito come un ostacolo che "gli fa esplodere la testa", è visto come la radice di questo blocco esistenziale.
Il riferimento ai "quarant’anni" – "E ora ti svegli e hai quarant’anni" – segna una crisi di mezz’età, un punto di non ritorno per Samuel, che realizza di non aver raggiunto ciò che avrebbe voluto nella vita. Questo passaggio sottolinea il tema del tempo, della paura di non essere riusciti a realizzare i propri sogni, e della conseguente ricerca di qualcuno da incolpare. Sandra, però, lo costringe a guardare in faccia la realtà: "E sei tu quello da incolpare!". Il monologo si chiude in modo netto, con Sandra che afferma che l’unico responsabile delle frustrazioni di Samuel è lui stesso. Il tono è deciso, freddo, ma pieno di amarezza. È come se in quel momento Sandra stesse rompendo un muro di silenzio che aveva trattenuto per troppo tempo, e ora non potesse più fare a meno di far emergere questa verità.
Il monologo di Sandra è un momento di forte impatto emotivo che esplora la fragilità dei rapporti umani, la paura del fallimento e il peso della responsabilità individuale. Le sue parole rivelano quanto sia difficile per le persone confrontarsi con le proprie scelte e quanto sia facile, invece, riversare il peso del proprio malessere sugli altri.
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