Monologo - Anika Noni Rose in \"Maid\"

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Articolo a cura di...


~ LA REDAZIONE DI RC

Introduzione al monologo

Questo monologo di Regina in Maid è il momento in cui il suo personaggio si rivela in tutta la sua complessità. Fino a questo punto della serie, Regina è apparsa come una donna ricca, fredda, distaccata, apparentemente incapace di comprendere i problemi di Alex. Ma qui emerge un lato di lei che non abbiamo mai visto: la sua vulnerabilità, il dolore nascosto dietro la perfezione apparente, il senso di solitudine che l’ha consumata nonostante il successo e la ricchezza.

Perché te ne sto parlando?

STAGIONE 1 EPISODIO 4
MINUTAGGIO
: 33:00-40:30

RUOLO: Regina
ATTRICE:
Anika Noni Rose
DOVE:
Netflix



INGLESE


We eat at this table... once a year? Eight grand. I paid for it. I paid for everything in this house. I work so much that I don't have time to sit at this table. That was always important to me, that I kept working. I was already a partner when I met James. My girlfriends all said, "Quit! Enjoy your life." He wanted me to quit too. But I said, "Absolutely not." I wanted to respect myself. I wanted him to respect me. It's the people you think you know. That's who you have to worry about. Because you don't actually know them. You know the story you tell yourself about who they are. So you can get out of bed in the morning. The last few years... sometimes I look at my husband... he's just sitting there. And he's so beautiful. And it's not fair. And it's maybe what Alzheimer's feels like. He's familiar, but he's a stranger. And I know I love him. But I don't recognize him. And I just want this alien to get the fսck out of my house. I want the real him to come back. Do you wanna know what's funny? He left his wife for me because I was young, and he'd never had a good relationship with his kids, and he wanted a do-over. But unbeknownst to me, I had the ovarian reserve of a 50-year-old woman. You probably got pregnant without even trying, didn't you? Do you want me to respond? Sure. Respond. I got pregnant easy. But I've had to bust my ass for everything else. I'm sure you have. Let's see now, after... five years and six rounds of IVF, one of which actually made it to nine weeks... and had a heartbeat, that was thrilling. After all that, then there were the meditation retreats, and even a trip to Mexico for a Mayan uterus massage. Three hundred thousand dollars later... and now... there is a woman named Joanna in Oregon... who is five months pregnant with our son. My son. And I say that lightly because we used a donor egg. All in all, it took three women to make this baby. One with the egg, one with the womb, and one with the money. Me. But she does send me pictures. I don't even know what I'm looking at. What am I looking at? Yeah, I think that's his foot. So then why don't I feel anything? Being a mother looks like all kinds of things. I can understand how for some women they can accept... that the baby is theirs, no matter what. And I really thought I could be that woman, I... But after all this time and all this money... when I look at that... I don't feel love. I don't feel loved. I just feel desperate. I never thought I'd do this part alone. Alone? James wants a divorce. I'm sorry. He told me on the way to Thanksgiving dinner. Which has got to be some sort of record for asshole-ness. It was not like I didn't see it coming. With every miscarriage we had, he just slipped further and further away. Jesus, what am I doing?



ITALIANO


Mangiamo su questo tavolo una volta l’anno. Ottomila l’ho pagato. Ho pagato io tutto quello che c’è qui dentro. Lavoro così tanto da non avere il tempo di sedermi su questo tavolo. Era molto importante per me, non mi sono fermata. Ero già uno dei soci quando conobbi James. Le mie amiche mi dicevano “Lascia, goditi la vita”. Anche lui voleva che smettessi, ma io dissi: “Assolutamente no”. Volevo vere rispetto di me stessa. Volevo che lui rispettasse me. Sono le persone che credi di conoscere. E’ di loro che ti devi preoccupare. Perché non le conosci a fondo. Conosci solo le cose che ti vuoi raccontare su di loro. Per riuscire ad alzarti dal letto la mattina. Negli ultimi anni… mi capita di guardare mio marito quando è seduto lì. E’ un uomo così bello. Non è giusto. Chissà, forse è quello che sente chi ha l'alzheimer. Ha un’aria familiare, ma è come estraneo. In fondo so di amarlo. Ma io non lo riconosco più. Vorrei soltanto che questo alieno andasse a fare in culo fuori da casa mia. E che quello vero tornasse da me. Sai qual’è la cosa buffa? Lasciò la moglie per me perché ero giovane e perché non avendo mai un buon rapporto con i figli voleva un’altra chance. Purtroppo non sapevo di avere la ricerca ovarica di una donna di cinquant’anni. Probabilmente tu sei rimasta incinta senza neanche provarci. Sai, con una… dopo due anni e cinque cicli di FIVET con una ho raggiunto nove settimane di gravidanza. Ho sentito il battito. Dio, che emozione. Beh, dopo tutto questo sono ricorsa ai ritiri di meditazione e… anche a un viaggio in Messico per un trattamento addominale Maya. Ho speso 300.000 dollari . Adesso c’è una donna di nome Joanna che è incinta di cinque mesi di nostro figlio. Lo dico con una certa cautela perché abbiamo usato l’ovulo di una donatrice. In tutto ci sono volute tre donne per fare questo bambino: una ha messo l’ovulo, una il grembo, e una ha messo i soldi. Io. Ma… Mi invia spesso delle foto. Non so neanche cosa guardo. Cosa sto guardando? Ci sono alcune donne che riescono ad accettare il loro bambino malgrado tutto. Mi ero illusa davvero di essere una di quelle donne. Ma dopo tutto questo tempo, e i soldi che ho speso, quando lo guardo… non sento… amore. E non mi sento neanche amata. Mi sento solo una disperata. Non avrei mai pensato di ritrovarmi sola. James vuole divorziare. Me lo ha detto alla cena del Ringraziamento. Con questo ha battuto ogni tipo di record di stronzaggine. Non è che non me lo aspettassi. A ogni aborto che abbiamo avuto lui si allontanava sempre di più. Perché te ne sto parlando?

Maid

Maid è una miniserie Netflix del 2021 creata da Molly Smith Metzler e ispirata al memoir Maid: Hard Work, Low Pay, and a Mother's Will to Survive di Stephanie Land. È un racconto di resilienza e sacrificio che segue il percorso di una giovane madre, Alex (interpretata da Margaret Qualley), mentre lotta per costruire una vita migliore per sé e per sua figlia. La storia inizia con Alex che fugge nel cuore della notte dalla casa del compagno violento, Sean (Nick Robinson), con la loro bambina, Maddy. Senza soldi, senza un posto dove andare e senza una rete di supporto affidabile, Alex si ritrova a chiedere aiuto ai servizi sociali, dove scopre che ottenere un sostegno economico è un percorso complicato e pieno di ostacoli burocratici.


Per mantenere sé stessa e sua figlia, accetta un lavoro come donna delle pulizie per un’agenzia, trovandosi a ripulire le case di persone benestanti che sembrano vivere in un mondo completamente diverso dal suo. Il lavoro è faticoso e poco retribuito, ma è l’unica opzione che ha per cercare di sfuggire alla spirale di povertà in cui è intrappolata.


La serie segue Alex mentre affronta una serie di difficoltà, tra cui un sistema di assistenza sociale che sembra più un labirinto che un aiuto concreto, la dipendenza emotiva ed economica da Sean, e la complicata relazione con sua madre Paula (Andie MacDowell, che nella vita reale è la madre di Margaret Qualley). Paula è un’artista eccentrica e imprevedibile, affetta da disturbi mentali, che spesso diventa più un peso che un sostegno per Alex.


Ogni episodio mostra frammenti della sua vita interiore, spesso visualizzati attraverso sogni, flashback o persino numeri che appaiono sullo schermo per rappresentare il saldo del suo conto bancario in continua diminuzione. Questi dettagli rendono tangibile il senso di precarietà e stress che la protagonista vive quotidianamente.

Nel corso della serie, Alex trova rifugio in un centro per vittime di violenza domestica, dove stringe un legame con altre donne nella sua stessa situazione. Grazie alla sua determinazione e alla sua passione per la scrittura, riesce lentamente a trovare una via d’uscita, cercando di costruire un futuro migliore per sua figlia.



Temi principali


Maid esplora il tema della povertà come una trappola difficile da spezzare, soprattutto quando si è una giovane madre senza una rete di supporto stabile. La serie mostra con grande attenzione il peso della violenza psicologica, che spesso non lascia segni visibili ma ha conseguenze devastanti sulla vittima.


Viene anche messa in evidenza la fragilità del sistema di assistenza sociale, che pur esistendo non è sempre facilmente accessibile a chi ne ha bisogno. Ogni piccolo progresso di Alex è ostacolato da regole burocratiche che sembrano fatte apposta per scoraggiarla.


La relazione madre-figlia è un altro elemento chiave della serie: da un lato, il rapporto problematico tra Alex e Paula, e dall’altro, il legame tra Alex e Maddy, che rappresenta la sua principale motivazione per andare avanti.


La serie utilizza un linguaggio visivo molto realistico, con una regia che segue da vicino la protagonista, immergendo lo spettatore nella sua prospettiva. Le scene di pulizia diventano quasi un rituale, un modo per Alex di riprendere il controllo sulla propria vita. L’uso di elementi grafici (come il saldo bancario che si aggiorna in tempo reale o le domande nei moduli che prendono vita sullo schermo) aiuta a rendere più tangibili le sue difficoltà.


La scelta di Margaret Qualley come protagonista è fondamentale per il successo della serie. La sua interpretazione è piena di sfumature: Alex non è una vittima passiva, ma una donna che lotta con tutte le sue forze, anche quando sembra non avere più energia. Il rapporto con la madre, interpretata da Andie MacDowell, aggiunge ulteriore profondità alla storia, rendendo ancora più credibile il suo passato familiare problematico.

Analisi Monologo

Il monologo inizia con un’immagine molto simbolica: "Mangiamo su questo tavolo una volta l’anno. Ottomila l’ho pagato." Regina introduce subito il tema della distanza tra la sua vita materiale e quella emotiva. Il tavolo, simbolo di famiglia e condivisione, è in realtà solo un oggetto costoso che non viene mai usato. È un’immagine di vuoto, di una vita costruita sul successo e sul denaro, ma priva di reale connessione. Poi passa a parlare del suo lavoro: "Lavoro così tanto da non avere il tempo di sedermi su questo tavolo. Era molto importante per me, non mi sono fermata." Qui emergono il suo orgoglio e la sua determinazione, ma anche il prezzo che ha pagato per la sua indipendenza. Regina ha sempre lottato per essere rispettata, per dimostrare di non aver bisogno di nessuno, eppure questa stessa ambizione l’ha portata a una vita solitaria e priva di affetto autentico.


Il passaggio successivo introduce il tema della fiducia e della delusione: "Sono le persone che credi di conoscere. È di loro che ti devi preoccupare. Perché non le conosci a fondo." Regina sta parlando di James, ma anche della natura stessa delle relazioni umane. Il suo matrimonio si è sgretolato perché l’uomo che pensava di conoscere si è rivelato altro. E qui arriva l’immagine più potente della sua alienazione: "Negli ultimi anni… mi capita di guardare mio marito quando è seduto lì. È un uomo così bello. Non è giusto." Regina non riconosce più James. È un estraneo nella sua stessa casa, e questo senso di spaesamento la porta a un paragone con l’Alzheimer: il ricordo dell’amore è ancora lì, ma il sentimento è svanito.


Poi il monologo entra nel tema centrale: la maternità mancata. "Lasciò la moglie per me perché ero giovane e perché non avendo mai un buon rapporto con i figli voleva un’altra chance." Qui Regina rivela un’amara ironia: James voleva un figlio con lei, ma lei non ha potuto darglielo. Il riferimento alla "ricerca ovarica di una donna di cinquant’anni" mostra tutta la sua frustrazione: ha scoperto troppo tardi che non avrebbe potuto avere figli naturalmente, e questo ha trasformato la sua vita in una lunga battaglia contro il tempo e la biologia. Il racconto della sua esperienza con la FIVET e la maternità surrogata è devastante. "Con una ho raggiunto nove settimane di gravidanza. Ho sentito il battito. Dio, che emozione." Questo momento è una breve luce in un discorso altrimenti cupo. Per un attimo, Regina ha sentito la possibilità di diventare madre, ma è stato un attimo fugace, destinato a svanire come tutto il resto.


L’apice della sua frustrazione arriva con una riflessione brutale: "In tutto ci sono volute tre donne per fare questo bambino: una ha messo l’ovulo, una il grembo, e una ha messo i soldi. Io." Qui la maternità viene ridotta a un atto puramente transazionale. Regina ha pagato per avere un figlio, ma non riesce a sentirlo suo. "Mi invia spesso delle foto. Non so neanche cosa guardo." Non sente amore, non sente connessione, e questa è la sua tragedia più grande. Ha speso una fortuna per qualcosa che pensava le avrebbe dato felicità, ma alla fine si sente solo "una disperata."


Il monologo si chiude con la confessione più dolorosa: "James vuole divorziare. Me lo ha detto alla cena del Ringraziamento. Con questo ha battuto ogni tipo di record di stronzaggine." Regina sa che il suo matrimonio è finito da tempo, ma l’annuncio del divorzio è comunque una pugnalata. Il sarcasmo con cui lo racconta è solo un modo per nascondere la sua sofferenza. E poi la frase finale: "Perché te ne sto parlando?" Una domanda che suona quasi retorica, perché la risposta è implicita: Regina ha bisogno di essere ascoltata, di essere vista, proprio come Alex.

Conclusione

Questo monologo è un ribaltamento totale dell’immagine che avevamo di Regina. Finora è stata la donna forte, inaccessibile, quasi antagonista. Ma qui capiamo che la sua forza è solo una maschera per nascondere un vuoto enorme. Ha costruito una vita di successo, ma ha perso tutto quello che conta davvero: l’amore, la famiglia, la possibilità di sentirsi completa. Il grande tema del monologo è la solitudine. Regina ha sempre pensato che il denaro e la carriera le avrebbero dato rispetto e sicurezza, ma alla fine si è ritrovata senza nulla di veramente suo. Non è riuscita a essere madre, non è riuscita a salvare il suo matrimonio, e ora si sente persa. Il parallelismo con Alex è evidente: entrambe sono donne che hanno dovuto lottare per affermarsi, entrambe hanno subito ingiustizie e perdite. Ma mentre Alex ha ancora la possibilità di ricominciare, Regina sembra essersi ormai rassegnata alla sua condizione.

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