Monologo - Anna Foglietta in Nessuno mi può giudicare

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Articolo a cura di...


~ LA REDAZIONE DI RC

INTRODUZIONE AL MONOLOGO

Il film "Nessuno mi può giudicare" di Massimiliano Bruno unisce commedia e dramma, esplorando temi di riscatto personale e resilienza umana attraverso la storia di Alice, interpretata da Paola Cortellesi. Un momento particolarmente significativo del film è il monologo di Lucia, un personaggio che, nella sua essenza, rappresenta la voce della saggezza e dell'esperienza nel mondo sotterraneo delle escort. Questo monologo non solo serve a introdurre Alice nel suo nuovo e imprevisto ruolo ma funge anche da commento acuto sui pregiudizi e le dinamiche sociali e politiche dell'Italia contemporanea.

LEZIONI DI..

MINUTAGGIO:

RUOLO: Lucia

ATTRICE: Anna Foglietta

DOVE: Netflix


ITALIANO


Allora, cominciamo col dire che facendo questo lavoro avrai a che fare con persone di tutti i tipi. Ti capiteranno imprenditori, attori, avvocati, personaggi sportivi, insomma, gente ricca. Ma preparati soprattutto a incontrare molti politici. Se sono di destra, tu ridi; ridi su ogni cosa che dicono, perché a loro piace tanto sembrare simpatici. Se invece sono di sinistra, tu annuisci, in continuazione, perché loro hanno bisogno di sentirsi intelligenti. In ogni caso ricordati che il tuo obiettivo è uno solo: i sordi. Ah, un’altra cosa: mai innamorarsi se fai questo lavoro.

NESSUNO MI PUO’ GIUDICARE

"Nessuno mi può giudicare" è una commedia italiana diretta da Massimiliano Bruno, uscita nelle sale nel 2011. Questo film ha riscosso un buon successo di pubblico in Italia, grazie alla sua trama coinvolgente e alle performance dei protagonisti. Il film segue la storia di Alice (interpretata da Paola Cortellesi), una donna di trentacinque anni che vive una vita lussuosa a Roma. Dopo la morte improvvisa del marito, si ritrova piena di debiti e senza un lavoro stabile per mantenere il suo stile di vita e suo figlio Filippo. Per saldare i debiti e sopravvivere, Alice è costretta a trasformarsi in una escort, anche se con molta riluttanza. Parallelamente, la trama si intreccia con quella di Giulio (interpretato da Raoul Bova), un vicino di casa di Alice. Giulio è un uomo un po' burbero e con un difficile rapporto con la figlia adolescente. La vicenda di Alice diventa nota a Giulio, che decide di aiutarla. Tra i due nasce un'amicizia speciale che gradualmente si trasforma in qualcosa di più.

ANALISI MONOLOGO

Il monologo di Lucia in "Nessuno mi può giudicare" è un pezzo chiave del film che rivela molto sulla personalità del personaggio e sul contesto socio-culturale in cui si svolge la trama. Ecco un'analisi dettagliata di questo monologo: Lucia inizia il monologo introducendo Alice al tipo di clientela che incontrerà nel suo nuovo ruolo di escort. Il riferimento a "imprenditori, attori, avvocati, personaggi sportivi" e "molti politici" pone immediatamente il contesto in una fascia alta della società. Questo sottolinea il contrasto tra la vita precedente di Alice, già benestante ma non abituata a questo genere di interazioni, e ciò che la attende.


Lucia dà consigli specifici su come comportarsi a seconda dell'orientamento politico dei clienti:


Politici di destra: Il consiglio di "ridere su ogni cosa che dicono" riflette uno stereotipo secondo cui i politici conservatori apprezzano l'affabilità e il carisma, volendo apparire amichevoli e simpatici.


Politici di sinistra: Il suggerimento di "annuire in continuazione" perché "hanno bisogno di sentirsi intelligenti" gioca su un altro stereotipo, quello che vede i progressisti come più intellettuali e desiderosi di riconoscimento per la loro intelligenza e le loro idee.


La frase "il tuo obiettivo è uno solo: i sordi" usa un gioco di parole tra 'sordi' (denaro) e 'sordità' per enfatizzare che, in questo mestiere, l'obiettivo principale è guadagnare, mantenendo una certa distanza emotiva dai clienti. Lucia conclude con un consiglio vitale, "mai innamorarsi se fai questo lavoro". Questo serve a proteggere Alice dalle delusioni emotive, poiché il lavoro di escort può portare a confondere il business con il personale.

Conclusioni

Il monologo di Lucia è un microcosmo che riflette le complesse interazioni tra individuo e società. Con una lucidità disarmante, Lucia delinea un quadro della realtà in cui il cinismo si mescola con la prudenza, e la compassione si nasconde dietro le regole non scritte del suo professionismo. Queste parole guidano Alice attraverso le sfide del suo nuovo ruolo e offrono anche allo spettatore una finestra sulle incongruenze e i contrasti di una società in cui l'apparenza spesso prevale sulla sostanza.

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