Monologo - Il Colonnello Kurtz in Apocalypse Now

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Articolo a cura di...


~ LA REDAZIONE DI RC

Breve Storia di "Apocalypse Now"


"Apocalypse Now", diretto da Francis Ford Coppola, è un epico film di guerra che ha incantato e turbato pubblico e critica sin dalla sua uscita nel 1979. Basato in parte su "Cuore di Tenebra" di Joseph Conrad, il film trasporta la tematica del colonialismo e della corruzione dell'anima umana nel contesto della Guerra del Vietnam. Il Colonnello Walter E. Kurtz, interpretato magistralmente da Marlon Brando, è un ufficiale dell'esercito americano che ha abbandonato la civiltà per diventare il capo di una tribù nel bel mezzo della giungla cambogiana. Il suo monologo finale rappresenta un punto culminante del film, offrendo uno sguardo nella sua psiche tormentata e nella sua visione distorta della guerra e dell'umanità.

Origini Letterarie del Monologo


Il monologo di Kurtz attinge profondamente dalla novella di Conrad, riflettendo temi di follia, potere e la sottile linea tra civiltà e barbarie. La trasposizione di questi temi nel contesto del Vietnam da parte di Coppola è tanto audace quanto provocatoria, ponendo interrogativi sulla natura stessa del conflitto e dell'interventismo americano. Sebbene "Apocalypse Now" si discosti in molti aspetti dal libro di Conrad, entrambi condividono una preoccupazione comune per l'oscurità che si annida nel cuore dell'uomo, simboleggiata dalla giungla impenetrabile che circonda Kurtz sia letteralmente che metaforicamente.

Monologo del Colonnello Kurtz


MINUTAGGIO:

RUOLO: Walter E. Kurtz

ATTORE: Marlon Brando

DOVE: Amazon Prime Video


INGLESE


I've seen horrors... horrors that you've seen. But you have no right to call me a murderer. You have a right to kill me. You have a right to do that... but you have no right to judge me. It's impossible for words to describe what is necessary to those who do not know what horror means. Horror... Horror has a face... and you must make a friend of horror. Horror and moral terror are your friends. If they are not, then they are enemies to be feared. They are truly enemies! I remember when I was with Special Forces... seems a thousand centuries ago. We went into a camp to inoculate some children. We left the camp after we had inoculated the children for polio, and this old man came running after us and he was crying. He couldn't see. We went back there, and they had come and hacked off every inoculated arm. There they were in a pile. A pile of little arms. And I remember... I... I... I cried, I wept like some grandmother. I wanted to tear my teeth out; I didn't know what I wanted to do! And I want to remember it. I never want to forget it... I never want to forget. And then I realized... like I was shot... like I was shot with a diamond... a diamond bullet right through my forehead. And I thought, my God... the genius of that! The genius! The will to do that! Perfect, genuine, complete, crystalline, pure. And then I realized they were stronger than we, because they could stand that these were not monsters, these were men... trained cadres. These men who fought with their hearts, who had families, who had children, who were filled with love... but they had the strength... the strength... to do that. If I had ten divisions of those men, our troubles here would be over very quickly. You have to have men who are moral... and at the same time who are able to utilize their primordial instincts to kill without feeling... without passion... without judgment... without judgment! Because it's judgment that defeats us. I worry that my son might not understand what I've tried to be. And if I were to be killed, Willard, I would want someone to go to my home and tell my son everything. Everything I did, everything you saw, because there's nothing that I detest more than the stench of lies. And if you understand me, Willard, you will do this for me.



ITALIANO


Io ho visto degli orrori, orrori che ha visto anche lei... Ma non ha il diritto di chiamarmi assassino. Ha il diritto di uccidermi, ha il diritto di far questo. Ma non ha il diritto di giudicarmi. E’ impossibile trovare le parole per descrivere ciò che è necessario a coloro che non sanno ciò che significa l’orrore. L’orrore ha un volto. E bisogna farsi amico l’orrore… orrore, terrore, morale e dolore sono i tuoi amici. Ma se non lo sono, essi sono nemici da temere. Sono dei veri nemici. Ricordo, quand’ero nelle forze speciali, sembra migliaia di secoli fa, andammo in un campo, per vaccinare dei bambini. Lasciammo il campo dopo aver vaccinato i bambini contro la polio. Più tardi venne un vecchio correndo a richiamarci, piangeva, era cieco. Tornammo al campo: erano venuti i vietkong e avevano tagliato ogni braccio vaccinato. Erano là in un mucchio. Un mucchio... di piccole braccia. E... e mi ricordo... che ho pianto... pianto come… come… come… una madre. Volevo strapparmi i denti di bocca, non sapevo quel che volevo fare. E voglio ricordarlo, non voglio mai dimenticarlo, non voglio mai dimenticarlo. Poi mi sono reso conto, come fossi stato colpito... colpito da un diamante, una pallottola di diamante in piena fronte... e ho pensato: mio Dio che genio c’è in questo... che genio, che volontà per far questo... perfetto, genuino, completo, cristallino, puro. E così mi resi conto che loro erano più forti di noi, perchè loro la sopportavano… Questi non erano mostri, erano uomini, quadri addestrati, uomini che combattevano col cuore, che hanno famiglia che fanno figli che sono pieni d’amore ma che... ma che avevano la forza... la forza... di far questo. Se io avessi dieci divisioni di questi uomini, i nostri problemi qui, si risolverebbero molto rapidamente. Bisogna avere uomini con un senso morale, e che allo stesso tempo siano capaci di utilizzare i loro primordiali istinti di uccidere… senza emozioni, senza passione… senza… discernimento, senza discernimento. Perchè è il voler giudicare che ci sconfigge. Mi preoccupa che mio figlio… possa non capire ciò che ho cercato di essere. E se dovessi essere ucciso, Willard, vorrei che qualcuno andasse a casa mia e dicesse a mio figlio..tutto. Tutto quello che ho fatto, tutto quello che lei ha visto. Perchè non c’è nulla che io detesti di più del… fetore delle menzogne. E se lei mi capisce Willard… lei farà questo per me.

Marlon Brando e la Performance del Colonnello Kurtz


Il monologo esplora l'atroce realtà della guerra, il prezzo della moralità e il peso dell'orrore. Kurtz parla di "amici" come l'orrore e il terrore, suggerendo una rassegnazione alla brutalità come mezzo per comprendere e, in ultima analisi, dominare la propria natura. Kurtz mette in discussione i fondamenti stessi della guerra e della morale che la sostiene. Il suo discorso è una critica a tutte le guerre, svelando la loro natura intrinsecamente distruttiva e la facile corruzione degli ideali. Brando ha portato una profondità unica al personaggio di Kurtz, improvvisando parti significative del monologo e immergendosi completamente nel ruolo. La sua interpretazione ha definito nuovi standard per l'arte della recitazione, combinando una profonda introspezione psicologica con una presenza scenica imponente. La performance di Brando come Kurtz ha lasciato un segno indelebile nella storia del cinema, elevando il livello di realismo e intensità emotiva attesi dagli attori in ruoli simili. Le sessioni di ripresa del monologo sono state particolarmente intense, con Brando che ha lavorato a stretto contatto con Coppola per esplorare la psiche di Kurtz e trasformare il suo discorso in un momento di catarsi cinematografica.

L'Impatto Culturale di "Apocalypse Now" e del Monologo di Kurtz


Con il passare degli anni, "Apocalypse Now" e il monologo di Kurtz hanno acquisito nuove interpretazioni e significati, riflettendo il cambiamento delle percezioni culturali sulla guerra, sulla violenza e sull'autorità. "Apocalypse Now" continua a essere un punto di riferimento per attori e registi, un'ispirazione per la sua audacia narrativa e visiva, e per il modo in cui sfida gli attori a esplorare gli abissi dell'anima umana. L'analisi del monologo del Colonnello Kurtz in "Apocalypse Now" rivela la complessità del personaggio e la profondità della performance di Marlon Brando. È un esame della condizione umana, della morale in tempo di guerra e dell'impatto duraturo della violenza sulla psiche umana. Per le future generazioni di artisti, rimane un inestimabile punto di riferimento per l'intensità emotiva e la complessità che il cinema può raggiungere, servendo come fonte di ispirazione per coloro che cercano di esplorare le profondità dell'esperienza umana attraverso l'arte della recitazione e della narrazione cinematografica.

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