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Articolo a cura di...
~ LA REDAZIONE DI RC
Il monologo dell’Architetto in Matrix Reloaded è uno dei momenti chiave della trilogia. Neo scopre la verità su Zion e sul suo ruolo,e i il film introduce il concetto di controllo attraverso l’illusione della scelta. L’Architetto, una IA logica e priva di empatia, espone con freddezza la struttura della Matrice e la funzione dell’Eletto, smontando la narrativa della "rivoluzione" umana e rivelando che Zion è solo un’altra forma di contenimento.
MINUTAGGIO: 2:12:15-2:23:20
RUOLO: l'architetto
ATTORE: Helmut Bakaitis
DOVE: Amazon Prime Video
INGLESE
The first Matrix I designed was quite naturally perfect, it was a work of art – flawless, sublime. A triumph equalled only by its monumental failure. The inevitability of its doom is apparent to me now as a consequence of the imperfection inherent in every human being. Thus, I redesigned it based on your history to more accurately reflect the varying grotesqueries of your nature. However, I was again frustrated by failure. I have since come to understand that the answer eluded me because it required a lesser mind, or perhaps a mind less bound by the parameters of perfection. Thus the answer was stumbled upon by another – an intuitive program, initially created to investigate certain aspects of the human psyche. If I am the father of the matrix, she would undoubtedly be its mother. Please. As I was saying, she stumbled upon a solution whereby nearly 99% of all test subjects accepted the program, as long as they were given a choice, even if they were only aware of the choice at a near unconscious level. While this answer functioned, it was obviously fundamentally flawed, thus creating the otherwise contradictory systemic anomaly, that if left unchecked might threaten the system itself. Ergo those that refused the program, while a minority, if unchecked, would constitute an escalating probablility of disaster. Neo: This is about Zion. Architect: You are here because Zion is about to be destroyed – its every living inhabitant terminated, its entire existence eradicated. Denial is the most predictable of all human responses, but rest assured, this will be the sixth time we have destroyed it, and we have become exceedingly efficient at it. The function of the One is now to return to the Source, allowing a temporary dissemination of the code you carry, reinserting the prime program. After which, you will be required to select from the Matrix 23 individuals – 16 female, 7 male – to rebuild Zion. Failure to comply with this process will result in a cataclysmic system crash, killing everyone connected to the Matrix, which, coupled with the extermination of Zion, will ultimately result in the extinction of the entire human race. There are levels of survival we are prepared to accept. However, the relevant issue is whether or not you are ready to accept the responsibility of the death of every human being on this world. It is interesting, reading your reactions. Your 5 predecessors were, by design, based on a similar predication – a contingent affirmation that was meant to create a profound attachment to the rest of your species, facilitating the function of the One. While the others experienced this in a very general way, your experience is far more specific – vis a vis love. Apropos, she entered the Matrix to save your life, at the cost of her own. Which brings us at last to the moment of truth, wherein the fundamental flaw is ultimately expressed, and the anomaly revealed as both beginning and end. There are two doors. The door to your right leads to the Source, and the salvation of Zion. The door to your left leads back to the Matrix, to her and to the end of your species. As you adequately put, the problem is choice. But we already know what you are going to do, don’t we? Already, I can see the chain reaction – the chemical precursors that signal the onset of an emotion, designed specifically to overwhelm logic and reason – an emotion that is already blinding you from the simple and obvious truth. She is going to die, and there is nothing you can do to stop it. Hope. It is the quintessential human delusion, simultaneously the source of your greatest strength and your greatest weakness.
ITALIANO
La prima Matrix che disegnai era assolutamente perfetta. Un’opera d’arte. Impeccabile. Sublime. Un trionfo eguagliato solo dal suo monumentale fallimento. L’inevitabilità del suo destino mi è ora evidente quale conseguenza dell’imperfezione intrinseca dell’essere umano. Perciò la riprogettai basandomi sulla nostra storia. Per rispecchiare con accuratezza le espressioni grottesche della vostra natura. Tuttavia, venni ancora frustrato dal fallimento. In seguito giunsi alla conclusione che la risposta mi sfuggiva perché esigeva una mente inferiore. Se vogliamo, una mente meno vincolata della mia a parametri di perfezione. Tant’è che la soluzione fu trovata per caso. Da un altro programma intuitivo, inizialmente creato per indagare su alcuni aspetti della psiche umana. Se io sono quindi il Padre di Matrix, Lei è senza dubbio la Madre. Come ho detto lei trovo per caso una soluzione grazie alla quale il 99% dei soggetti testati accettò il sistema a condizione di avere una scelta. Anche se la consapevolezza di tale scelta era a livello quasi inconscio. Benché funzionasse, era naturalmente difettosa, dato che generava di fatto quella contraddittoria anomalia sistemica, che se non controllata poteva minacciare il sistema stesso. Ergo, coloro che la rifiutavano, e parliamo sempre di una minoranza, lasciati senza controllo potevano costituire una crescente probabilità di disastro. Tu ora sei qui perché Zion sta per essere distrutta. Ogni suo abitante sta per essere sterminato, e la città stessa sta per essere cancellata. Il rifiuto è la più prevedibile di tutte le reazioni umane. Comunque sia sta tranquillo. Questa sarà la sesta volta che siamo costretti a distruggerla. E ormai siamo diventati oltremodo efficienti nel farlo. La funzione dell’eletto è quella di arrivare alla sorgente, permettendo una temporanea distribuzione del codice di cui sei portatore e ripristino del programma originale. Dopo ti verrà chiesto di selezionare dall’interno di Matrix 23 individui, 16 femmine e 7 maschi per ricostruire Zion. La mancata ottemperanza a questo progetto porterà a un cataclismico crash del sistema che ucciderà chiunque sia legato a Matrix, cosa che legata all’annientamento di Zion sostanzialmente causerà l’estinzione dell’intera razza umana. Esistono livelli di sopravvivenza che siamo preparati ad accettare. Tuttavia la questione più rilevante è se tu sei pronto ad accettare la responsabilità per la morte di ogni essere umano di questo mondo.
E’ interessante osservare le tue reazioni. I tuoi cinque predecessori erano di proposito costruiti intorno alla comune attribuzione di una sensibilità positiva, allo scopo di creare un profondo attaccamento alla tua specie per facilitare il compito dell’Eletto. Ma se gli altri vivono questo attaccamento in modo generico, la tua esperienza a riguardo è molto specifica, dato che coinvolge l’amore. A proposito, è entrata in Matrix per salvarti la vita a costo della sua. Il che ci porta infine al momento della verità, in cui la vostra fondamentale imperfezione finalmente si manifesta e l’anomalia può rivelarsi nella sua doppia veste di inizio e di conclusione. Ci sono due porte. La porta alla tua destra conduce alla sorgente e la salvezza di Zion. Quella alla tua sinistra riconduce a Matrix, a lei e alla tragica fine della tua specie. Come tu hai ben riassunto, il problema è la scelta. Ma noi sappiamo già quello che farai, non è vero? Già intravedo la reazione a catena. Precursori chimici che segnalano l’insorgenza di un’emozione disegnata appositamente per soffocare logica e ragione. Un’emozione che già ti acceca, e ti nasconde la semplice, ovvia verità. Lei è condannata, sta per morire e non c’è niente che tu possa fare per impedirlo. La speranza. la quintessenziale illusione umana e al tempo stesso la fonte della vostra massima forza e della vostra massima debolezza.
"Matrix Reloaded" (2003), diretto dalle sorelle Wachowski, è il secondo capitolo della trilogia di Matrix e prosegue la storia di Neo, Morpheus e Trinity nella loro lotta contro le macchine. Il film si apre con Zion, l'ultima città umana, che si prepara a un'imminente invasione da parte delle macchine. Gli Sentinelle stanno scavando per raggiungere la città e distruggerla. Morpheus crede fermamente nella profezia dell'Oracolo, secondo cui Neo, l’Eletto, riuscirà a porre fine alla guerra.
Nel frattempo, Neo è tormentato da visioni ricorrenti della morte di Trinity. Quando incontra nuovamente l’Oracolo, questa gli dice che per salvare Zion dovrà trovare il Fabbricante di Chiavi, un uomo in grado di aprire qualsiasi porta all'interno della Matrice. Per raggiungerlo, deve prima affrontare il Merovingio, un programma antico che traffica in informazioni e che tiene il Fabbricante di Chiavi prigioniero. Dopo una serie di combattimenti, tra cui lo scontro nella villa del Merovingio e un inseguimento spettacolare in autostrada, Neo e i suoi alleati riescono a liberare il Fabbricante di Chiavi e a raggiungere la destinazione finale: il mainframe della Matrice. Qui Neo incontra l’Architetto, il creatore della Matrice, che gli rivela una verità sconvolgente: la profezia dell’Eletto è solo un sistema di controllo, e la distruzione di Zion è un evento ciclico già avvenuto più volte. Neo deve scegliere tra due opzioni: rientrare nella Matrice per selezionare un gruppo di sopravvissuti con cui ricostruire Zion (ripetendo il ciclo) oppure tentare di salvare Trinity, mettendo a rischio l’intera umanità.
Neo sceglie Trinity e la salva, ma torna nel mondo reale scoprendo che le macchine hanno già avviato l'attacco a Zion. In un colpo di scena finale, scopre di avere un misterioso potere anche fuori dalla Matrice: riesce a fermare le Sentinelle con il solo pensiero, ma subito dopo sviene. Il film si conclude con la rivelazione che l'Agente Smith è sopravvissuto e ora esiste anche nel mondo reale, avendo preso il controllo del corpo di un membro dell'equipaggio di una nave umana.
L’Architetto inizia il suo discorso rivelando un fallimento iniziale: la prima versione della Matrice era perfetta, ma gli esseri umani non l’accettarono. La sofferenza e l’imperfezione sono elementi essenziali dell’esperienza umana, tanto che senza di essi la mente umana rifiuta la realtà stessa. È un’idea che riecheggia la filosofia esistenzialista: l’essere umano ha bisogno di conflitto per sentirsi vivo. Successivamente, l’Architetto spiega che la vera soluzione alla stabilità della Matrice non è stata trovata da lui, ma da un altro programma "intuitivo" (chiaramente l’Oracolo), il che introduce un contrasto tra logica e intuito, tra rigore matematico e comprensione più empatica della mente umana. Per accettare il sistema, gli esseri umani devono credere di avere una scelta, anche se questa scelta è solo un'illusione. È un concetto profondamente legato alle dinamiche del potere nella realtà: chi comanda non sempre impone con la forza, ma spesso convince le persone che stanno scegliendo liberamente, mentre in realtà stanno solo seguendo percorsi prestabiliti.
Poi arriva la rivelazione più devastante: Zion non è mai stata davvero libera. La sua distruzione è parte di un ciclo già avvenuto cinque volte e l’Eletto ha sempre avuto il compito di resettare tutto, scegliendo un piccolo gruppo di superstiti per ricostruire la città e mantenere il sistema in equilibrio. Questa idea ribalta completamente la narrazione dell’eroe destinato a salvare l’umanità: Neo non è il liberatore, ma un elemento di controllo integrato nel sistema.
Il punto centrale del monologo è la scelta finale: Neo può seguire il percorso prestabilito e salvare Zion, oppure agire per amore di Trinity, condannando la razza umana. L’Architetto è certo della sua decisione, perché riconosce nel suo comportamento un'anomalia prevedibile. Il modo in cui descrive l’amore – come una reazione chimica che acceca e soffoca la ragione – riflette il punto di vista meccanicistico delle macchine, incapaci di comprendere il valore emotivo al di là della sua funzione biologica. Eppure, proprio questa incapacità si rivelerà il punto debole del sistema: Neo sceglie l’amore, un elemento che l’Architetto non può comprendere fino in fondo.
L’ultima frase è una chiusura potente: “La speranza. La quintessenziale illusione umana e al tempo stesso la fonte della vostra massima forza e della vostra massima debolezza.” È un’osservazione cinica, ma anche un punto chiave della saga: la speranza può essere un'illusione usata per controllare, ma può anche essere ciò che spinge a sfidare il destino.
Questo monologo rappresenta il cuore filosofico di Matrix Reloaded e segna un momento di rottura nella narrazione. Prima di questo incontro, Neo e gli spettatori credevano che la battaglia tra umani e macchine fosse una lotta tra oppressori e oppressi, tra una dittatura digitale e una resistenza eroica. Dopo il discorso dell’Architetto, la verità si rivela molto più complessa: il sistema ha già previsto tutto, compresa la ribellione, e l’Eletto è solo un altro ingranaggio del meccanismo.
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