Monologo di Arthur in House of Guinness: la famiglia si riconcilia

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~ LA REDAZIONE DI RC

Analisi del monologo di Arthur in "House of Guinness 1x8"

Il monologo di Arthur in House of Guinness rappresenta un momento chiave della serie, in cui famiglia, redenzione e orgoglio si intrecciano con sottile ironia e profonda emozione. Perfetto per attori alla ricerca di un testo emotivamente contenuto ma d’impatto, questo discorso offre uno sguardo intimo sulla trasformazione personale e sull’eredità familiare. 

  • Scheda del monologo

  • Contesto del film

  • Testo del monologo (estratto+note)

  • Analisi: temi, sottotesto e funzione narrativa

  • Come prepararlo per un'audizione

  • Finale del film (con spoiler)

  • FAQ

  • Credits e dove trovarlo

Scheda del monologo

Serie: House of Guinness (2025)
Personaggio: Arthur
Attore: Anthony Boyle
Minutaggio: 41:00-43:00 (EPISODIO 8)

Difficoltà: Alta (ritmo interno + stratificazione emotiva + naturalezza) Il monologo richiede un attore capace di gestire toni diversi nello stesso flusso: sarcasmo affettuoso, commozione trattenuta, orgoglio, consapevolezza. La difficoltà non sta solo nel dire le battute, ma nel sentire ciò che Arthur sta finalmente ammettendo a sé stesso. Va recitato come se ogni parola fosse nuova anche per lui mentre la pronuncia.

Emozioni chiave: Autoironia sottile (nelle battute rivolte ai fratelli); Riconoscenza (verso la famiglia); Appartenenza (sentimento di ritrovata unione); Redenzione personale (da leader riluttante a parte attiva del gruppo); Orgoglio trattenuto (più sentito che espresso)

Contesto ideale per un attore: Discorso familiare, brindisi, o celebrazione simbolica. In un contesto dove il personaggio ha ritrovato le proprie radici. Ideale per scene di riconciliazione tra fratelli, riunioni post-conflitto, o finali di stagione in cui i nodi emotivi si sciolgono (come in effetti è il caso qui)

Dove vederlo: Netflix

Contesto della serie "House of Guinness"

Ambientata nella Dublino del tardo Ottocento, House of Guinness è un dramma storico familiare che mescola politica, religione, segreti e potere all’ombra del celebre birrificio Guinness.

Dopo la morte del patriarca Sir Benjamin Guinness, i quattro eredi – Edward, Arthur, Benjamin e Anne – si trovano a raccogliere un’eredità pesante e frammentata, in una città in fermento. L’Irlanda è attraversata dalle tensioni tra il dominio britannico e la crescente rabbia della Fratellanza Repubblicana Irlandese. In mezzo a questo scenario esplosivo, la casata dei Guinness è costretta a fare i conti con ricatti politici, scandali morali, matrimoni di facciata, passioni proibite e il rischio concreto di perdere tutto.

Ogni fratello ha il suo percorso: Edward è il cervello strategico, Arthur il politico riluttante, Anne una figura femminile fuori dal suo tempo, Benjamin un figlio fragile e perduto. Intorno a loro si muovono alleati ambigui, amanti pericolosi, e un’intera città in trasformazione.

House of Guinness è una serie dove ogni brindisi nasconde un’intenzione, ogni alleanza un doppio fine, e ogni scelta ha un prezzo.

👉 Vuoi leggere le trame complete episodio per episodio? Scopri gli episodi di House of Guinness qui

Testo del monologo + note

Il punto è che da quel giorno siamo tutti cambiati. E in meglio. Benjamin il giorno del funerale eri del tutto ubriaco. Ora sei leggermente meno ubriaco. Anne, il miglioramento è partito da te. Con la tua volontà e l’insistenza hai fatto in modo che il nome dei Guinness non fosse ricordato solo per la birra, ma per la generosità. Edward, tu sei colui che ha preso un semplice successo e l’ha trasformato in un miracolo. Sei un leviatano internazionale, che trasforma acqua, luppolo e orzo in oro. E io… che un tempo ero qui, di malavoglia, ora posso dire che non vorrei trovarmi in nessun altro luogo che non sia questa stanza, con questa famiglia, come parte di questa impresa. Quindi… ritengo si possa dire che in questa stanza, solo noi, probabilmente, abbiamo reso fiero nostro padre.

Il punto è che da quel giorno siamo tutti cambiati. E in meglio. → Tono riflessivo, sincero; pausa dopo “giorno”; sottolineatura lieve su “tutti cambiati”

Benjamin, il giorno del funerale eri del tutto ubriaco. Ora sei leggermente meno ubriaco. → Sorriso ironico, ma non offensivo; tono affettuoso mascherato da sarcasmo

Anne, il miglioramento è partito da te. → Sguardo diretto, fiero; intonazione chiara e ferma

Con la tua volontà e l’insistenza hai fatto in modo che il nome dei Guinness non fosse ricordato solo per la birra, ma per la generosità. → Tono celebrativo ma sobrio; ritmo più fluido, parole come “volontà” e “generosità” vanno pesate

Edward, tu sei colui che ha preso un semplice successo e l’ha trasformato in un miracolo. → Tono ammirato, leggermente più solenne; voce che si apre, volume lievemente maggiore

Sei un leviatano internazionale, che trasforma acqua, luppolo e orzo in oro. → Enfasi leggera su “leviatano”; ritmo poetico, quasi rituale

E io… che un tempo ero qui, di malavoglia... → Tono più intimo, si abbassa leggermente la voce; pausa lunga dopo “io”

Ora posso dire che non vorrei trovarmi in nessun altro luogo che non sia questa stanza, con questa famiglia, come parte di questa impresa. → Tono emozionato ma trattenuto; ritmo lento, sincopato; pausa tra “questa stanza” e “con questa famiglia”

Quindi… ritengo si possa dire che in questa stanza, solo noi, probabilmente, abbiamo reso fiero nostro padre. → Voce ferma, tono definitivo ma dolce; la pausa tra “solo noi” e “probabilmente” va vissuta come una sospensione emotiva.

COME RENDERLO AUTENTICO

Intonazione Alternare momenti più colloquiali (Benjamin, battute sarcastiche) a toni solenni e riflessivi (Edward, padre). Serve un ritmo interno che si adatti all’interlocutore di ogni frase.

Pause pensate, mai teatrali: Le pause non devono sembrare recitate, ma vissute. Ogni sospensione è un pensiero che si forma mentre parla, non prima.

Sguardo mobile e preciso: Rivolgere lo sguardo a chi si sta nominando. Quando si parla di sé, spostarlo verso un punto neutro (come a cercare le parole dentro di sé).

Chiusa con orgoglio e malinconia: Le ultime frasi vanno dette come se Arthur, finalmente, si sentisse degno di essere chiamato “Guinness”. La voce si può incrinare lievemente, ma senza cadere nella retorica.

Analisi: temi, sottotesto e funzione narrativa del monologo di Arthur in "House of Guinness 1x8"

Il monologo di Arthur Guinness alla fine della prima stagione di House of Guinness è un momento chiave. Parla di cambiamento personale, orgoglio familiare e della trasformazione dell'eredità Guinness da marchio di birra a simbolo di progresso sociale.

TEMI PRINCIPALI DEL MONOLOGO

Crescita personale dei personaggi Arthur riconosce il cambiamento positivo di sé e dei suoi fratelli: Benjamin: da alcolista autodistruttivo a uomo (leggermente) più sobrio. Anne: ha dato una direzione etica e sociale alla famiglia. Edward: ha trasformato un'azienda di birra in una potenza economica globale. Arthur stesso: da disinteressato e cinico a leader consapevole. 

Eredità e orgoglio familiare Il monologo costruisce un ponte emotivo con il padre defunto, Benjamin Guinness Sr.  “Abbiamo reso fiero nostro padre” è il culmine emozionale e simbolico. Riconciliazione familiare Arthur non si limita a riconoscere i meriti altrui, ma si include nella trasformazione. Questo evidenzia il passaggio da figura isolata a membro attivo della famiglia.

FRASI CHIAVE DA RICORDARE

“Siamo tutti cambiati. E in meglio.” Apre il monologo e imposta il tono riflessivo e celebrativo.

“Il nome dei Guinness non solo per la birra, ma per la generosità.” Riferimento al nuovo corso filantropico della famiglia.

“Hai preso un semplice successo e l’hai trasformato in un miracolo.” Lodi a Edward e al suo impatto economico globale.

“Ora posso dire che non vorrei trovarmi in nessun altro luogo…” Segna la trasformazione interiore di Arthur.

“Abbiamo reso fiero nostro padre.” Chiusura simbolica, che lega passato e presente.

FUNZIONI NARRATIVE DEL MONOLOGO

Chiusura di stagione: serve come bilancio e preparazione emotiva per la seconda stagione.

Sviluppo del personaggio di Arthur: lo umanizza, lo redime, e lo posiziona come figura guida.

Rinforzo dei legami tra fratelli: ogni membro viene lodato, rinforzando l'unità familiare.

Come preparare il monologo di Arthur da "House of Guinness 1x8"

STEP PRATICI PER IL MONOLOGO ED ERRORI DA EVITARE

Obiettivo del monologo Dimostrare verità emotiva attraverso l’ironia e la gratitudine.

Arthur non parla solo ai suoi fratelli, ma al pubblico. Deve sembrare un uomo che ha fatto pace col suo ruolo, e ora lo abbraccia.

Sottotesto Sotto ogni battuta c'è un bisogno di appartenenza. Anche quando ironizza su Benjamin o si loda Edward, Arthur cerca di tenere unito il gruppo, legittimando il loro cammino e il proprio.

Azione minima (cosa sta facendo il personaggio) Arthur tiene un brindisi, ma è anche una confessione mascherata. Sta cercando: di motivare, di riconoscere gli altri, di dimostrare di essere cambiato.

Dinamica vocale

Apertura: tono riflessivo, quasi leggero.
Parte centrale (elogio ai fratelli): progressivo coinvolgimento emotivo; scalda la voce.
Culmine (“abbiamo reso fiero nostro padre”): fermo, profondo, sincero.
Alterna ironia e sincerità, ma senza scivolare nel sarcasmo.

Chiusa “Solo noi, probabilmente, abbiamo reso fiero nostro padre.” È una chiusa sommessa ma potente. Deve suonare come una rivelazione intima più che un proclama. Lascia spazio al silenzio dopo. Non tagliare subito.

Errori comuni

Tono uniforme: è un testo che vive di contrasti emotivi, non va recitato piatto.
Sovraccaricare di emozione: l’intimità è la vera forza. Il momento è delicato, non tragico.
Trasformarlo in elogio teatrale: evita l’effetto “discorso da palco”. È familiare, non istituzionale.
Dimenticare l’ironia di Arthur: anche nei complimenti, c’è sempre un sorriso laterale.

Il finale di "House of Guinness" (Spoiler)

Il finale della prima stagione si consuma in un crescendo di tensione politica e familiare. Arthur, ormai in corsa per il Parlamento, si trova al centro di una rete di complotti, segreti e rivalità incrociate. La Fratellanza Irlandese si prepara a colpire pubblicamente per dimostrare la sua forza. Ellen, divisa tra i suoi ideali e l’amore mai dichiarato per Edward, cerca di evitare il peggio, ma il suo avvertimento arriva troppo tardi.

Durante il comizio finale di Arthur, Patrick Cochrane – ritornato a Dublino assetato di vendetta – orchestra un attentato in pieno giorno, aprendo il fuoco proprio nel momento in cui i fratelli Guinness sembrano più uniti. Il colpo sparato chiude la stagione, lasciando lo spettatore sospeso tra la vita e la morte, senza sapere chi sia stato colpito.

Vuoi sapere cosa aspettarti dalla seconda stagione? Leggi la nostra analisi completa del finale e delle anticipazioni.

FAQ sul monologo di Arthur in "House of Guinness"

  • Quanto dura il monologo? Circa 1 minuto e 15 secondi, a seconda del ritmo e delle pause scelte dall’attore. Perfetto per audizioni che richiedono monologhi brevi ma densi.

  • Che temi tratta? Il monologo esplora: Famiglia e fratellanza. Riconoscimento e crescita personale. Eredità morale e imprenditoriale. Ironia e vulnerabilità maschile Tema chiave: "Appartenenza consapevole". Arthur celebra il cambiamento dei fratelli, rivelando di essersi finalmente accettato come parte della famiglia.

  • Quali ruoli copre? È ideale per casting teatrali e TV drama. Perfetto per ruoli di: Leader emotivamente contenuti. Fratelli maggiori, eredi riluttanti. Uomini in lotta tra controllo e cuore

  • Che età di casting copre?Indicativamente: 30–45 anni, ma può essere adattato anche per attori tra i 28 e i 50 anni, a seconda della composizione familiare.

  • In che contesto va recitato? Contesto ideale: Scena familiare post-lutto. Dialogo privato in un momento di riconciliazione. Brindisi simbolico carico di sottotesto emotivo

  • Che tono ha il monologo? Un mix di: Ironia affettuosa/ Lucidità adulta/ Emozione trattenuto

  • Può essere usato da attrici? Sì, con leggeri adattamenti testuali (nomi e pronomi). Funziona perfettamente anche in ottica gender-swapped, per ruoli femminili in contesto familiare o di leadership.

  • Qual è la difficoltà tecnica? Media. Richiede controllo emotivo, presenza scenica e capacità di rendere le sfumature affettive attraverso voce e sguardo.

Credits e dove vederlo

Registi: Steven Knight

Sceneggiatura: Steven Knight

Produttori: Kudos Stigma Films

Cast principale: Anthony Boyle, Louis Partridge, Emily Fairn, Fionn O'Shea, David Wilmot, James Norton, Jack Gleeson

Colonna sonora / Musica: Ilan Eshkeri

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