Monologo - \"Back in action\"

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Articolo a cura di...


~ LA REDAZIONE DI RC

Introduzione al monologo

Il monologo di Chuck in Back in Action è il monologo del classico villain che mescola intelligenza, arroganza e una vena di spettacolarità che lo rende tanto affascinante quanto minaccioso. In questa scena, Chuck tiene un discorso davanti a un gruppo selezionato di potenziali compratori, trasformando quella che potrebbe essere una semplice transazione in un momento di tensione e dimostrazione di forza. È un momento chiave nel film, perché mostra sia le motivazioni del personaggio sia la portata della minaccia che rappresenta.

La chiave!

MINUTAGGIO: 1:19:39-1:23:50

RUOLO: Chuck
ATTORE:
Kyle Chandler
DOVE:
Netflix



INGLESE


Thank you for coming on such short notice, but… trust me, you’re gonna be glad you did. Ladies and gentlemen, I promised you a show, and I’d like to make this as efficient as possible. If you’d just look out across the city, please. I’d like to give you a sense of what’s possible. Now, Daphne. And ours. Daphne, turn ’em all back on. The Thames River Barrier, Daphne. Take it over. That out there stops the Atlantic Ocean from flooding this great city. And we now have the power to turn it off or turn it on. Whenever we want. Why don’t we open the barrier, Daphne? What I’m offering tonight, it’s not just a hard drive or a set of zeros and ones. What I’m selling is power. And if that’s what you’re into… the Key unlocks it all. I’m gonna start the bidding at… well, what I believe to be a very reasonable number. 150 million.



ITALIANO


Grazie per essere venuti con così poco preavviso ma, credetemi, rimarrete contenti. Signore e signori, vi ho promesso uno spettacolo e vorrei renderlo il più riuscito possibile, quindi ora guardate la città. Vorrei darvi un’idea di quello che si può fare. Ora Daphne. (Le luci della città si spengono) Anche le nostre. (Le luci del palazzo si spengono) Ma non è solo uno spettacolo di luci. La barriera del Tamigi, Daphne, prendine il controllo. Quella cosa impedisce all’Oceano Atlantico di inondare questa grande città, e ora abbiamo il potere di disattivarla, o attivarla, quando vogliamo. Perché non apriamo la barriera, Daphne? Quello che offro stasera non è solo un disco rigido, un insieme di zeri e uno. Quello che vendo è il potere. E se è questo che perseguite… la chiave apre tutto. L’asta inizia da quella che penso possa essere una cifra molto ragionevole. Centocinquanta milioni.

Back in Action

La trama di Back in Action si inserisce perfettamente in quel filone di action-comedy che mescola dinamiche familiari con il mondo delle spie, aggiungendo un tocco di caos e umorismo che promette intrattenimento puro.


Il cuore della storia è la coppia Matt (Jamie Foxx) ed Emily (Cameron Diaz), ex spie della CIA che, ormai da quindici anni, hanno appeso il "kit da agenti segreti" al chiodo per costruirsi una vita normale. Si sono trasferiti sotto copertura in una tranquilla cittadina americana, dove hanno cresciuto due figli adolescenti, Alice e Leo, all’apparenza ignari del passato da James Bond dei loro genitori. La quiete, ovviamente, non è destinata a durare. Il film prende il via quando alcuni ex colleghi scoprono che Matt ha nascosto un'arma di cyberterrorismo potenzialmente devastante, qualcosa che avrebbe dovuto essere distrutto anni prima.


La questione si complica ulteriormente perché l'arma non è proprio dietro l'angolo: Matt l’aveva sepolta in Inghilterra, nella villa di campagna di Ginny (Glenn Close), madre di Emily. E qui la storia si arricchisce di dinamiche personali: Emily e Ginny non si parlano da anni, vittime di un rapporto conflittuale irrisolto.


La fuga della famiglia porta i quattro a rifugiarsi nella villa della madre di Emily, dove il caos non tarda ad arrivare. Ginny, lontana dal cliché della nonnina austera, si rivela una donna eccentrica che vive con Nigel (Jamie Demetriou), un amante molto più giovane di lei. Nigel è uno di quei personaggi che porta un mix di humor e disagio: un aspirante spia un po' imbranato, che cerca di farsi strada nel mondo delle intelligence internazionali, con modi decisamente fuori dalle righe. A complicare ulteriormente la vita dei protagonisti ci sono Baron (Andrew Scott) e Chuck (Kyle Chandler), due spie inglesi sulle tracce di Matt e Emily.

Analisi Monologo

Chuck inizia il suo discorso con un ringraziamento quasi cortese: "Grazie per essere venuti con così poco preavviso." Questa frase introduce una falsa sensazione di cordialità, ma in realtà rivela il suo bisogno di controllo totale. Sta parlando a un pubblico che vuole impressionare e dominare, e ogni parola è scelta per far capire chi comanda. La frase “vi ho promesso uno spettacolo” prepara il pubblico (sia quello del film che quello in sala) a qualcosa di visivamente e moralmente sconvolgente. La dimostrazione pratica del suo potere diventa il cuore del discorso.


Il comando di Chuck, "Ora Daphne," seguito dallo spegnimento delle luci della città e del palazzo, è un gesto simbolico, di fatto dimostra il potere. L’oscurità che avvolge la città diventa un’anticipazione di quello che potrebbe accadere se il suo potere fosse esercitato su scala globale. È anche una dichiarazione di superiorità.


La menzione della barriera del Tamigi alza la posta in gioco. Questa è una minaccia concreta. La barriera del Tamigi, che protegge Londra dall'inondazione, rappresenta la fragilità del sistema e la vulnerabilità della società quando il potere finisce nelle mani sbagliate. La frase "Quella cosa impedisce all’Oceano Atlantico di inondare questa grande città" è volutamente semplice ma carica di significato: Chuck sta riducendo un simbolo di sicurezza e tecnologia avanzata a un oggetto che può manipolare a suo piacimento. Il comando "Perché non apriamo la barriera, Daphne?" sottolinea la sua mancanza di scrupoli: per lui, milioni di vite sono solo un dettaglio secondario nel suo gioco di potere.


Quando Chuck dice: "Quello che offro stasera non è solo un disco rigido, un insieme di zeri e uno. Quello che vendo è il potere," il suo monologo assume una dimensione più filosofica. Questo momento definisce chiaramente la sua visione del potere come una merce di scambio, qualcosa che può essere comprato, venduto e usato per piegare gli altri alla propria volontà. La frase "L’asta inizia da quella che penso possa essere una cifra molto ragionevole. Centocinquanta milioni" chiude il monologo con un tocco di ironia e di freddezza. Per Chuck, il potere è una merce come un'altra, con un valore monetario preciso.

Conclusione

Chuck si presenta come un personaggio calcolatore, teatrale e profondamente cinico, capace di usare la paura e la dimostrazione pratica del potere per ottenere quello che vuole. L'uso delle luci, della barriera del Tamigi e della metafora del disco rigido costruisce un crescendo di tensione che cattura l'attenzione dello spettatore.

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