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~ LA REDAZIONE DI RC
Il monologo di Derek Zoolander nel film Zoolander è uno dei momenti più iconici e comici della pellicola. Attraverso un linguaggio strampalato e un tono apparentemente solenne, Derek riflette su una tragedia personale e sulla vacuità della sua professione, dando al pubblico una scena che è tanto esilarante quanto sorprendentemente incisiva. Questa analisi ci permette di cogliere il sottile equilibrio tra l’umorismo assurdo del film e la critica che rivolge al mondo della moda e alla superficialità culturale.
MINUTAGGIO: 15:59-17:43
RUOLO: Derek Zoolander
ATTORE: Ben Stiller
DOVE: Amazon Prime Video
INGLESE
Rufus, brint and meekus were like brothers to me. And when I say brother, I don't mean like an actual brother... But I mean it like the way black people use it... Which is more meaningful, I think. If there's anything that this horrible tragedy can teach us, It's that a male model's life is a precious, precious commodity. Just because we have chiseled abs and stunning features, It doesn't mean that we, too, can't not die... In a freak gasoline fight accident. So today, ladies and gentlemen, I would like to take this opportunity... To announce my retire voice. I would like to take this oppor-- People ! I'd like to announce my retirement from the male modeling profession. I'm pretty sure there's a lot more to life than being really, really good-looking, And I plan on finding out what that is.
ITALIANO
Rufus, Brint e Micus erano dei fratelli per me. E quando dico fratello non è come se dicessi “fratello”, ma è più come se dicessi “Fratello amico fratello”, che per me è più che dire fratello. Se c’è qualcosa che possiamo imparar da questa orribile tragedia, è che la vita di un modello, è un articolo molto molto prezioso. E solo perché abbiamo addominali scolpiti e fattezze da paura, non è che non possiamo morire facendo a battaglia con la benzina. Siamo figosi, mica immortali. Quindi oggi, signore e signori, vorrei approfittare di questa occasione per annunciare il mio ritiro dalla professione di modello. Sospetto che ci sia altro nella vita olte che essere bello bello in modo assurdo, e presto scoprirò anche che cos'è
"Zoolander" (2001), diretto da Ben Stiller, è una commedia satirica che prende di mira il mondo della moda con un’ironia surreale e gag esilaranti. È un film che gioca sul concetto di superficialità, mettendo in scena un protagonista tanto affascinante quanto goffo: Derek Zoolander. Derek Zoolander (interpretato da Ben Stiller) è un modello maschile all’apice della sua carriera, noto per il suo sguardo magnetico chiamato Blue Steel. Nonostante la fama e il successo, Derek è privo di qualsiasi profondità intellettuale, vivendo un’esistenza vuota centrata sulla sua immagine. Tutto cambia quando perde il titolo di "Modello dell’anno" a favore di un giovane e talentuoso rivale, Hansel (Owen Wilson), e inizia a dubitare del proprio posto nel mondo.
Mentre Derek cerca di ritrovare se stesso, entra in scena il villain Mugatu (interpretato da Will Ferrell), un eccentrico stilista con un piano malvagio: manipolare Derek per assassinate il Primo Ministro della Malesia, colpevole di voler abolire lo sfruttamento del lavoro minorile nell’industria della moda. Mugatu usa il lavaggio del cervello su Derek, che, inconsapevolmente, viene programmato per commettere l’omicidio. Nel frattempo, Derek si allea con Hansel e Matilda (Christine Taylor), una giornalista che lo aiuta a smascherare la cospirazione. Questo trio improbabile affronta situazioni assurde e improbabili, culminando in una resa dei conti in passerella, dove Derek salva la giornata grazie a una versione estrema del suo Blue Steel.
Questo monologo di Derek Zoolander è un esempio perfetto di come il film "Zoolander" utilizzi la comicità per sovvertire le aspettative e giocare con i cliché legati alla superficialità del mondo della moda. Dietro l'apparente assurdità del discorso, emergono temi interessanti sulla vacuità del successo basato sull’apparenza e il desiderio (per quanto goffo) di trovare un significato più profondo nella vita.
Derek si esprime con una grammatica confusa e un uso ripetitivo di termini che sottolineano la sua ingenuità. L'espressione "Fratello amico fratello" è un chiaro esempio di come il personaggio cerchi di essere solenne e profondo, ma finisca per risultare ridicolo. È una costruzione volutamente esagerata, che strizza l’occhio all’uso inflazionato di termini come "fratello" nel gergo giovanile, trasformandolo in qualcosa di caricaturale. Questo tipo di linguaggio serve a evidenziare l'incapacità di Derek di articolare concetti complessi, rendendo ogni tentativo di serietà un fallimento comico. La frase stessa si prende gioco della tendenza di alcuni personaggi "profondi" a cercare significati esagerati in espressioni semplici.
La frase: "Siamo figosi, mica immortali" è un momento chiave del monologo. Mentre inizialmente sembra voler celebrare la bellezza fisica, in realtà introduce una riflessione (sempre nel tono ridicolo di Derek) sulla fragilità umana. Il contrasto tra il tono pomposo e l’assurdità del contenuto (la morte in una "battaglia con la benzina") crea un’ironia irresistibile. Questo sottolinea come il personaggio, pur essendo superficiale, stia cercando di affrontare un evento tragico con la sua visione limitata del mondo.
La chiusura del monologo è centrale per comprendere l'arco narrativo del personaggio. Derek dice: "Sospetto che ci sia altro nella vita oltre che essere bello bello in modo assurdo, e presto scoprirò anche che cos'è". Questa è una delle frasi più celebri del film, perché cattura perfettamente il dilemma del protagonista: un modello la cui esistenza ruota esclusivamente intorno alla sua bellezza e che, nonostante tutto, sente il bisogno di qualcosa di più significativo.
La frase è comica nella sua ingenuità, perché rivela che Derek non ha alcuna idea di cosa ci sia "oltre" la bellezza. Questo pensiero lascia intravedere una traccia di profondità sotto la superficie comica del personaggio, dando al pubblico un motivo per simpatizzare con lui.
Il monologo di Derek è un perfetto esempio di come Zoolander riesca a mescolare comicità surreale e satira sociale, creando un personaggio tanto ridicolo quanto umanamente comprensibile. La sua riflessione goffa sulla vita e sulla ricerca di un significato più profondo non solo ci fa ridere, ma ci lascia con una consapevolezza inaspettata: anche nelle esistenze più apparentemente superficiali, c’è spazio per il desiderio di qualcosa di più. È questa combinazione di assurdo e autentico che rende la scena memorabile e il film un cult.
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