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~ LA REDAZIONE DI RC
Il monologo di Bradley Jackson alla miniera, tratto dal primo episodio di The Morning Show, è uno dei testi più forti e realistici per audizione. In meno di due minuti, Bradley esplode contro la politica, i media e l’indifferenza sociale, per poi passare bruscamente al tono neutro della giornalista in diretta. È un monologo perfetto per attrici tra i 25 e i 40 anni, che vogliono mostrare controllo, urgenza emotiva e presenza scenica..
Scheda del monologo
Contesto del film
Testo del monologo (estratto+note)
Analisi: temi, sottotesto e funzione narrativa
Come prepararlo per un'audizione
Finale del film (con spoiler)
FAQ
Credits e dove trovarlo
The Morning Show” è una serie che all’apparenza sembra voler raccontare il dietro le quinte di un popolare programma televisivo del mattino americano. Ma questa è solo la superficie. In realtà è un racconto molto più denso, stratificato e (volutamente) scomodo su potere, reputazione e identità nel mondo dei media, con lo scandalo #MeToo come motore iniziale, ma non come unica traiettoria narrativa.
Stagione 1 – La caduta del Re, la crisi della Regina
Tutto parte con un’esplosione. Mitch Kessler (Steve Carell), co-conduttore storico di “The Morning Show”, viene licenziato con effetto immediato a causa di accuse di cattiva condotta sessuale. La serie non si concentra tanto sull’atto quanto sulle conseguenze: la catena di reazioni che si attiva quando un uomo potente viene improvvisamente rimosso.
La protagonista vera diventa allora Alex Levy (Jennifer Aniston), sua co-conduttrice da anni. Alex non è semplicemente una collega, è un’istituzione insieme a Mitch, e ora si trova a dover gestire un terremoto: un programma da salvare, un pubblico da rassicurare e soprattutto una reputazione da ricostruire.
Ma la vera variabile impazzita è Bradley Jackson (Reese Witherspoon), una reporter di provincia che, per una serie di coincidenze e opportunismi interni al network, viene catapultata come nuova co-conduttrice dello show. La prima stagione è tutta un gioco di maschere. Ognuno ha un’immagine pubblica e una privata, e quando il sipario cade, la differenza tra le due può essere brutale.
Qui si analizzano due elementi in parallelo: Il sistema tossico che ha permesso a Mitch di prosperare indisturbato. Il modo in cui le donne, e in particolare Alex e Bradley, cercano di negoziare il proprio spazio di potere all’interno di una struttura costruita da (e per) uomini.
Credi che sia una cosa buona? Se fosse una cosa così buona perché credi che tutta questa gente starebbe qui a protestare? Pensi che non sia pericoloso? Sai che cosa c'è nella polvere di carbone? Arsenico, piombo, rame, mercurio, uranio. Tutte schifezze tossiche. E i posti di lavoro? Quanti hanno perso il lavoro negli ultimi dieci anni. Migliaia. Migliaia di povere famiglie prese a calci nel culo! Ma è solo una ruota che gira. I liberali aggiungono sanzioni, i conservatori ne tolgono, e continuano a fare così perché vogliono solo parlare, e vogliono avere ragione, e vogliono vincere, e questo cazzo che a loro interessa. Il costo umano? Ininfluente. Ed è assurdo! Perciò BASTA! Non mi toccare. Non te la prendere con gli anziani. Sono pronta, ci sono. Tre, due, uno. Salve, Bradley Jackson, dalla miniera di carbone di Lachlan. Allora, la miniera sta riaprendo dopo essere stata chiusa cinque anni fa, a causa del calo di carbone e delle restrizioni del governo, che sono costate migliaia di posti di lavoro.
Credi che sia una cosa buona?→ tono provocatorio ma controllato; attacco diretto, ma senza alzare la voce. Pausa breve dopo “buona”, come se aspettasse una risposta reale. Sguardo fisso, come a dire: “Rispondimi, se hai il coraggio.”
Se fosse una cosa così buona perché credi che tutta questa gente starebbe qui a protestare?→ intonazione incalzante, senza rallentare; rabbia crescente sotto controllo.
Pensi che non sia pericoloso?→ domanda secca, quasi sibilata; breve pausa dopo “pericoloso”. → qui la voce si abbassa leggermente, come se volesse farlo sentire colpevole.
Sai che cosa c'è nella polvere di carbone? Arsenico, piombo, rame, mercurio, uranio.→ elenco asciutto, come un colpo dietro l’altro. Nessuna emozione, solo dati.
Tutte schifezze tossiche.→ pausa prima di dirlo; voce piena di disprezzo, carica, non scientifica stavolta. Schifezze” va marcato: è il punto in cui si fa personale.
E i posti di lavoro? Quanti hanno perso il lavoro negli ultimi dieci anni. → qui cambia il tono: da rabbia ambientale a rabbia sociale. Voce più umana, quasi scossa; “quanti” deve suonare come un’accusa al sistema.
Migliaia. Migliaia di povere famiglie prese a calci nel culo!→ ripetizione di “migliaia” con ritmo battente, pieno di indignazione. “Calci nel culo” va detto con forza, quasi sputato, ma senza perdere la chiarezza.
Ma è solo una ruota che gira. Tono più amaro, più basso; qui entra la rassegnazione. Pausa dopo “solo” per dare peso al concetto.
I liberali aggiungono sanzioni, i conservatori ne tolgono, e continuano a fare così perché vogliono solo parlare, e vogliono avere ragione, e vogliono vincere, e questo cazzo che a loro interessa. → ritmo incalzante, affanno verbale, come un fiume in piena.
Il costo umano? Ininfluente. Pausa netta prima di “ininfluente”; tono glaciale.
Ed è assurdo! Voce rotta, quasi gridata; può esserci un leggero scatto fisico.
Perciò BASTA!→ “BASTA” è la vetta emotiva: detto forte, netto, come una frattura.
Non mi toccare.→ detto a bassa voce, ma con durezza assoluta.
Non te la prendere con gli anziani.→ tono protettivo, più basso, meno rabbioso.
Sono pronta, ci sono. Tre, due, uno.→ calo netto dell’emotività, transizione nel ruolo professionale.
Salve, Bradley Jackson, dalla miniera di carbone di Lachlan. Allora, la miniera sta riaprendo dopo essere stata chiusa cinque anni fa, a causa del calo di carbone e delle restrizioni del governo, che sono costate migliaia di posti di lavoro. → tono ufficiale, professionale, neutro, come un copione televisivo.
COME RENDERLO AUTENTICO
Costruisci un arco emotivo netto: rabbia → indignazione → amarezza → scatto finale → freddezza professionale. La potenza sta nella trasformazione.
Alterna volume e contenimento: non urlare tutto. La rabbia si mostra spesso con voce rotta o contenuta, non solo con esplosioni.
Corpo e sguardo attivi: Bradley è in mezzo alla gente, in tensione fisica. Usa il corpo, lo spazio e il respiro per comunicare.
Ogni pausa è pensata: non inserire silenzi artificiali. Le pause devono essere reazioni reali: uno sguardo, un pensiero, una decisione.
Riconosci il passaggio finale: il “servizio televisivo” non è solo finzione. È il punto in cui si vede la frattura tra chi è e cosa deve fare.
Evita di renderlo caricaturale: la rabbia di Bradley è reale, politica, vissuta. Non è un cliché da attivista. È una persona stanca, lucida, combattiva.
Il monologo di Bradley Jackson in The Morning Show (Episodio 1, Apple TV+) esprime una forte denuncia sociale e politica. La scena si svolge davanti alla miniera di carbone di Lachlan, dove Bradley discute animatamente con un uomo del posto prima di registrare un servizio TV. Il testo alterna rabbia civile, lucidità e frustrazione, culminando in un cambio di tono radicale quando inizia la diretta televisiva.
TEMI PRINCIPALI DEL MONOLOGO
Il monologo attacca entrambe le fazioni politiche, accusandole di pensare solo alla vittoria e alla propaganda. “I liberali aggiungono sanzioni, i conservatori ne tolgono…” La politica è una ruota che gira, senza risolvere i problemi reali. Bradley dà voce a una classe dimenticata: le famiglie colpite dalla crisi occupazionale. “Migliaia di povere famiglie prese a calci nel culo.”
Il concetto di costo umano è centrale e viene contrapposto all’indifferenza istituzionale. La presenza di elementi tossici nella polvere di carbone introduce un forte tema ambientale “Sai che cosa c’è nella polvere di carbone? Arsenico, piombo, rame, mercurio, uranio.” La denuncia è diretta e informata, con tono accusatorio. Il passaggio dalla rabbia personale alla calma “professionale” della diretta mostra il contrasto tra ciò che si vive e ciò che si trasmette. Il cambio di tono nel finale è una critica implicita al giornalismo mainstream.
FUNZIONE NARRATIVA NELLA SERIE
Definisce il carattere di Bradley Jackson → impulsiva, vera, arrabbiata, coinvolta.
Introduce il suo scontro con i media ufficiali → non è una giornalista addomesticabile.
Prepara l’entrata nella redazione di Alex Levy → serve da contrasto ideologico e tonale.
FRASI CHIAVE DEL MONOLOGO
“Il costo umano? Ininfluente.”
“È solo una ruota che gira.”
“BASTA! Non mi toccare.”
“Salve, Bradley Jackson, dalla miniera di carbone di Lachlan…”
Obiettivo del monologo Denunciare l’ipocrisia politica e dare voce a chi non ce l’ha. Bradley vuole far capire che i giochi di potere hanno conseguenze reali sulle persone. Non è lì per apparire, ma per dire quello che nessun altro dice davanti a una telecamera. Il suo obiettivo immediato è sfogare una frustrazione che si è accumulata per troppo tempo. Quello profondo: riprendersi il diritto di essere ascoltata.
Sottotesto “Io so di cosa parlo, e tu no.” Sotto ogni frase c’è un conflitto sociale, ma anche personale. Bradley si sente parte del problema, ma non vuole più stare zitta. Il subtext è lotta di classe, senso di colpa e urgenza morale.
Azione minima Fermare il tempo con la propria presenza. Non servono grandi movimenti, ma serve intensità costante. L’azione vera è nel pensiero che precede le parole e nella capacità di restare nel momento: Ascolta l’interlocutore anche quando non lo vedi. Ogni frase è un affondo, non una lamentela. Il corpo deve essere teso, mai spento. Anche nei silenzi.
Dinamica vocale
Inizio: tono lucido, quasi sarcastico, con ritmo controllato.
Centro: crescendo progressivo, soprattutto nella lista (“arsenico, piombo…”) e nella critica politica.
Culmine: voce rotta, ma non isterica. “BASTA” è un pugno secco.
Finale: cambio netto. Tono neutro, professionale, come se stesse leggendo un copione. Ma il pubblico sa che sotto c’è fuoco.
Chiusa “Salve, Bradley Jackson, dalla miniera di carbone di Lachlan...” È una maschera che si rimette addosso. Tono professionale, ma deve sentirsi ancora l’eco della rabbia. La voce è ferma, ma il corpo tradisce l’emozione appena vissuta. È qui che si vede quanto controllo ha l’attrice.
Errori comuni
Evita questi scivoloni interpretativi: Urlare dall’inizio → la rabbia vera è costruita, non urlata. Fare la vittima → Bradley è arrabbiata, non fragile. È stanca, non rotta. Recitare tutto sullo stesso tono → serve variazione ritmica e emotiva. Dimenticare il passaggio finale → il momento “giornalistico” è il più sottile e difficile: deve sembrare finto, ma vero.
Stagione 2 – Ristrutturare o demolire tutto?
La seconda stagione cambia registro e inizia a trattare il post-scandalo: cosa significa davvero cambiare? Il network UBA è in crisi d’identità. Mitch è sparito in Italia, in una sorta di esilio dorato e colpevole, mentre Alex, che aveva lasciato lo show, viene richiamata per salvare gli ascolti. Ma il mondo attorno si è evoluto: c’è la pandemia alle porte, la fiducia nei media è sempre più fragile, e i giochi di potere interni si fanno ancora più spietati.
Alex è sempre più alla ricerca di controllo. Bradley è in una relazione che cerca di tenere privata. Il passato continua a bussare, e Mitch ritorna in scena non con un atto di redenzione, ma con un tentativo disperato di essere ascoltato.
Il cuore della seconda stagione è questo: può il pentimento esistere in un contesto in cui ogni errore diventa eterno? O è solo un altro tipo di narrazione utile?
Stagione 3 – L’invasione degli algoritmi
Nella terza stagione cambia tutto di nuovo. Entra in scena un miliardario tech, Paul Marks (Jon Hamm), che vuole acquistare la UBA. Questo porta la storia su un altro livello: da “crisi morale” si passa a “crisi strutturale”.
Ora si parla di intelligenza artificiale, futuro dell’informazione, algoritmi che decidono cosa vediamo e cosa no. Ma tutto questo è sempre messo a confronto con le singole vite personali dei protagonisti.
Bradley è sempre più schiacciata tra il dovere e la propria coscienza. Alex si trasforma da giornalista a stratega del potere. I ruoli si invertono: chi era vittima si trasforma in carnefice, chi era carnefice cerca un’uscita. Ma nessuno è esente.
Quanto dura il monologo di Bradley alla miniera? Il monologo dura circa 1 minuto e 30 secondi, ma può essere tagliato in modo efficace per una versione da 60 secondi per audizione.
Quali sono i temi trattati nel monologo? Il monologo affronta temi di: Crisi politica e sociale. Crollo delle ideologie. Costi umani della politica industriale. Rabbia ambientale e disillusione. Doppia faccia del giornalismo. Bradley accusa sia i liberali che i conservatori, denunciando l’indifferenza verso i lavoratori e l’ambiente.
È adatto a un’audizione? Sì, è molto adatto a un’audizione cinematografica o televisiva. Perfetto per ruoli: intensi e realistici legati al mondo dei media, attivismo o ruoli drammatici femminili con cambio emotivo e contrasto interno (sfogo personale → linguaggio professionale)
Che fascia di età di casting copre il monologo?Adatto per attrici tra i 25 e i 40 anni, con range estendibile a seconda del contesto. Ideale per personaggi intelligenti, forti e fuori dagli schemi.
Che tipo di personaggio rappresenta? Bradley Jackson è: una giornalista di provincia, impulsiva e idealista, una voce critica del sistema mediatico, una donna incazzata ma lucida, che non ha paura di scontrarsi con chi ha potere
Qual è il tono del monologo? Il tono oscilla tra: Rabbia civile trattenuta. Accusa politica diretta. Sfogo emotivo reale. Chiusura professionale e neutra (finta) Questa alternanza rende il pezzo ricco e difficile da recitare bene.
Serve un partner in scena o si può fare da soli? Può essere eseguito da soli, immaginando un interlocutore davanti (l’uomo con cui Bradley discute). È perfetto per un provino in camera o self-tape.
Cosa rende questo monologo efficace in audizione? Ha un arco emotivo completo in meno di due minuti. Mostra capacità tecnica e controllo emotivo. Offre un contrasto forte tra autenticità e forma televisiva. Non è abusato, quindi ha valore distintivo in sede di provino
Qual è il momento chiave del monologo? La svolta è su “BASTA! Non mi toccare.” Qui Bradley esplode, poi si ricompone per entrare nella parte da giornalista. Mostrare questa transizione è fondamentale per far funzionare il pezzo.
Posso usarlo in lingua italiana per un’audizione in Italia? Sì, la versione italiana è fedele al senso originale. È un testo che funziona anche fuori dal contesto americano, grazie ai suoi temi universali: lavoro, giustizia, frustrazione sociale
Registi: Jay Carson
Produttori: Jamie Vega Wheeler, Kristen Layden, Torrey Speer, Cherylanne Martin, Lisa I Vinnecour, Stacy Osei-Kuffour
Cast principale: Jennifer Aniston (Alex Levy) Reese Witherspoon (Bradley Jackson) Billy Crudup (Cory Ellison) Mark Duplass (Charlie "Chip" Black Gugu) Mbatha-Raw (Hannah)
Montaggio Carole Kravetz Aykanian, Aleshka Ferrero, Henk Van Eeghen
Colonna sonora / Musica: Carter Burwell
Direttore della Fotografia: Michael Grady, John Brawley
Dove vederlo: Apple Tv
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