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~ LA REDAZIONE DI RC
Il film "Chiamami col tuo nome" di Luca Guadagnino si distingue non solo per la sua evocativa narrazione visiva e tematica, ma anche per la profondità emotiva con cui esplora le dinamiche interpersonali e i percorsi di crescita dei suoi personaggi. Tra i momenti più emblematici del film figura il monologo del padre di Elio, che non solo funge da catalizzatore per una riflessione più ampia sulla natura dell'amore e del dolore, ma stabilisce anche un modello di comprensione e accettazione emotiva. Questo discorso si rivela cruciale per la trasformazione interiore di Elio e offre allo spettatore una meditazione sulle implicazioni di vivere autenticamente la propria vita emotiva.
MINUTAGGIO: 1:58:45-2:01:51
RUOLO: Mr.Perlman
ATTORE: Michael Stuhlbarg
DOVE: Netflix
INGLESE
Nature has cunning ways of finding our weakest spot. Just… Remember I’m here. Right now you maybe don’t wanna feel anything… Maybe you’ll never want to feel anything. And… Maybe it’s not to me you wanna speak about these things but… Hm… Feel something you obviously did. Look, you had a beautiful friendship. Maybe more than a friendship. And I envy you. In my place, most parents would wish the whole thing go away… And pray their sons land on their feet. But… I am not such a parent. We rip out so much of ourselves to be cured of things faster that we go bankrupt by the age of thirty and have less to offer each time we start with someone new. But to make yourself feel nothing so as not to feel anything — what a waste! Have I spoken out of turn? Then I’ll say one more thing. It’ll clear the air. I may have come close, but I never had what you two have. Something always held me back or stood in the way. How you live your life is your business, just remember, our hearts and our bodies are given to us only once. And before you know it, your heart’s worn out, and, as for your body, there comes a point when no one looks at it, much less wants to come near it. Right now, there’s sorrow, pain. Don’t kill it and with it the joy you’ve felt.
ITALIANO
Quando meno te lo aspetti, la natura ha astuti metodi per scovare il tuo punto più debole. Tu ricordati che sono qui. Adesso magari non vuoi provare niente, magari non vorrai mai provare niente e, sai, magari non è con me che vorrai parlare di queste cose, però… prova qualcosa, perché l’hai già provata. Senti, avete avuto una splendida amicizia, forse più di un’amicizia, e io ti invidio. Al mio posto, un padre spererebbe che tutto questo svanisse, pregherebbe che il figlio cadesse in piedi ma non sono quel tipo di padre. Strappiamo via così tanto di noi per guarire in fretta dalle ferite che finiamo in bancarotta già a trent’anni. E abbiamo meno da offrire ogni volta che troviamo una persona nuova, ma forzarsi a non provare niente per non provare qualcosa… che spreco. Ho parlato a sproposito? Allora, dico un’ultima cosa. Per chiarire meglio. Forse ci sono andato vicino, ma non ho mai avuto una cosa così. Qualcosa mi ha sempre frenato prima, si è messa di mezzo. Come vivrai saranno affari tuoi, però ricordati: il cuore e il corpo ci vengono dati soltanto una volta e, in men che non si dica, il tuo cuore è consumato e, quanto al tuo corpo, a un certo punto nessuno più lo guarda e ancor meno ci si avvicina. Tu adesso senti tristezza, dolore, non ucciderli, al pari della gioia che hai provato.
CHIAMAMI COL TUO NOME
"Chiamami col tuo nome" è un film diretto da Luca Guadagnino, rilasciato nel 2017. È tratto dall'omonimo romanzo di André Aciman. Il film si svolge durante l'estate del 1983 in una villa del XVII secolo nella campagna lombarda, e racconta la storia di Elio Perlman, un giovane di 17 anni interpretato da Timothée Chalamet. Elio trascorre le sue giornate tra la musica classica, la lettura e il flirt con la sua amica Marzia.
La sua tranquilla estate prende una svolta quando arriva Oliver (Armie Hammer), un affascinante studente americano in visita per un tirocinio con il padre di Elio, un eminente professore di archeologia. Tra i due nasce un'amicizia che lentamente si trasforma in una passione intensa e complicata, segnando profondamente la vita di entrambi.
Il film è noto per il suo stile visivo evocativo, la regia sensibile di Guadagnino e le potenti interpretazioni dei protagonisti. La colonna sonora, che mescola brani classici, musica degli anni '80 e composizioni originali di Sufjan Stevens, contribuisce all'atmosfera nostalgica e sognante del film.
Il monologo del padre di Elio in "Chiamami col tuo nome" è uno dei momenti più toccanti e significativi del film. Questo discorso rappresenta un punto di svolta sia nella narrazione che nel percorso emotivo di Elio. Il padre, (Michael Stuhlbarg), offre a suo figlio una comprensione e un sostegno rari e preziosi, in un momento di profondo dolore e confusione.
Il padre di Elio, Perlman, dimostra una straordinaria empatia. Accetta il figlio così come è, ed esprime anche un sincero desiderio di sostenerlo, senza giudizio. Questo rappresenta un ideale di accettazione e amore incondizionato all'interno della famiglia, che non è sempre presente nei racconti di formazione e scoperta di sé. Il messaggio di vivere pienamente la propria vita, di non reprimere le emozioni o i desideri, è potente. Il padre sottolinea il pericolo di "strappare via così tanto di noi per guarire in fretta dalle ferite", metafora dell'autolesionismo emotivo che molte persone praticano per evitare il dolore. Ciò sottolinea l'importanza di affrontare il dolore come parte integrante dell'esperienza umana.
Il riferimento alla transitorietà del cuore e del corpo umani serve come un potente promemoria della brevità della vita e della gioventù. L'invito a non sprecare la capacità di provare sentimenti è un richiamo a cogliere appieno ogni momento della vita. Perlman rivela anche i suoi rimpianti personali, confessando che non ha mai avuto una relazione intensa come quella di Elio e Oliver, suggerendo che alcune cose lo hanno sempre frenato. Questa vulnerabilità aggiunge un ulteriore livello di profondità alla sua figura, mostrando che anche lui ha dovuto fare i conti con limitazioni e compromessi.
Anche se il contesto specifico è quello di un amore omosessuale giovanile, il discorso del padre tocca temi universali di amore, perdita, dolore e crescita personale che sono applicabili a chiunque, indipendentemente dall'orientamento sessuale.
Con la sua eloquenza e sensibilità, il padre di Elio fornisce un sostegno vitale al figlio in un momento di vulnerabilità, ed eleva anche il discorso cinematografico su cosa significhi affrontare e accettare il dolore e l'amore nella loro interezza. Questo passaggio contribuisce a rendere il film un'opera che va oltre la storia di un primo amore estivo, toccando temi universali e profondamente umani che risuonano con un'ampia gamma di pubblico.
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