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~ LA REDAZIONE DI RC
Il monologo introduttivo di Chris Pine nei panni di Edgin Darvis in "Dungeons & Dragons: L'onore dei ladri" è un prologo alla storia, e una finestra aperta sul complesso viaggio emotivo e morale del protagonista. Attraverso questo lungo racconto, Edgin cerca di presentare il proprio passato in chiave epica, mescolando toni eroici e umani, per giustificare le sue scelte e preparare lo spettatore al percorso di redenzione che lo attende. La narrazione prolissa, con sfumature quasi teatrali, riflette la natura del suo personaggio, un bardo abile nel guadagnare tempo e distrarre gli altri, ma anche un uomo profondamente segnato dalla perdita e dal rimorso.
MINUTAGGIO: 4:45-13:10
RUOLO: Edgin Darvis
ATTORE: Chris Pine
DOVE: Netflix
INGLESE
You may surprised to know I wasn’t always a thief. I was a member of the Harper faction, a network of spies who swore an oath to fight tyranny , defend the operssed, never asked for anything in return. By day stopped bandits in their tracks, brought a red wizard to justice I came home to my loving wife and daughter. Being a Harper you were bound to make enemies, sometimes those enemies come looking for revenge, no cleric could heal the damage dealt by a red wizard’s blade, as Zia died so did my devotion to the oath. That’s where I met Holga, she took pity on me, she took pity on the baby , Holga was a fellow resident of rock bottom, cast out became like brother and sister, built on trust and mutual respect, we didn’t have money, tabled honest, tried something new. You may be wondering how we continued this criminal lifestyle with a young girl involved, we didn’t leave her home Wasn’t the only new recruit, Simon a so so sorcerer and a con man named Forge who pushed us to aim higher We were thieves, didn’t hurt anyone, robbed the people who would feel it the least Robbed coren’s keep , this is a harper’s keep, not sure you’ve heard of it, I’m sure Jarnathan has. I didn’t tell her about the tower and it all went to shit , to shit it went. If you sentence me to another two years or twenty for that matter, it wont be punishment enough for the worst crime I ever committed, robbing me daughter of her father.
ITALIANO
Vorrei darvi qualche informazione sul contesto. Vi stupirà apprendere che non sono sempre stato un ladro. Anni fa diventai membro della Fazione degli Arpisti, una rete di spie che fanno il giuramento di combattere la tirannia, difendere gli offesi, senza chiedere nulla in cambio. Mia moglie Zia sostenne la mia decisione, sebbene ne conoscesse i rischi. Di giorno origliavo i mercenari, ostacolavo i banditi in fuga, e consegnavo perfino i Maghi Rossi di Thay alla giustizia. Di sera, tornavo a casa dalla mia adorata moglie e da mia figlia Kira. A essere sincero, in alcuni momenti cominciai a dubitare sulla parte: “Non dover chiedere nulla in cambio del giuramento”. Ma mia moglie mi diceva sempre: “Non c’è bisogno che ci dia altro, tutto ciò che ci serve sei tu“. Quando sei un Arpista, è inevitabile farsi dei nemici, e talvolta questi nemici cercano vendetta. Nessun chierico può rimediare al danno rimediato alla spada di un Mago Rosso. Non c’era modo di riportarla in vita. Con la morte di Zia, è morta anche la mia fedeltà al giuramento. I mesi che seguirono furono onestamente i più vergognosi. Poi incontrai Holga. Ebbe compassione per me… beh, ebbe compassione per la bambina. Anche Holga era tra quelli che avevano toccato il fondo. Molti anni prima fu cacciata dalla sua tribù per essersi innamorata di un forestiero. Diventammo presto come fratello e sorella. Il nostro rapporto si basava sulla fiducia e sul rispetto reciproco. Non avevamo denaro, né un modo onesto per guadagnarlo, così decidemmo di soprassedere sull’onestà e trovammo qualcosa di nuovo. E’ inebriante quando ti rendi conto che ciò che ti separa da quello che hai sempre voluto è sottile quanto una lastra di vetro. Vi chiederete come potevamo condurre questo stile di vita criminale con una bambina a casa. Beh, non la lasciavamo a casa. Kira non era l’unica nuova recluta. Ingaggiamo anche Simon, uno stregone così così, e un truffatore chiamato Forge, che ci portò a mirare ancora più in alto. In poco tempo diventammo una squadra. Eravamo ladri, sì, ma… cercai di mantenere un cerco. livello. Non abbiamo mai fatto del male a nessuno, e abbiamo derubato solo quelli che avevano le tasche piene. Ma tutto cambiò quando incontrammo la maga Sofina. Non sapevamo nulla di lei, solo che aveva bisogno di aiuto per svuotare la fortezza di Korinn, la roccaforte degli Arpisti. Non so se la conoscete, Jarnathan di sicuro si. La fortezza era ricolma di reliquie sequestrate ai malfattori, e solo gli arpisti avevano accesso allo scrigno. Motivo per cui Sofina venne da noi. All’inizio rifiutai, non sarei mai sceso così in basso. Ma poi Forge mi disse che tra le reliquie della fortezza di Korinn c’era la tavoletta del Risveglio, in grado di riportare in vita una persona. Anche una uccisa dalla spada di un Mago Rosso. Avete capito come sarebbe finita. La verità è che anche se questo Consiglio mi dovesse condannare per altri due anni, o anche venti per questo motivo, non basterebbero comunque per punirmi per il peggior crimine che io abbia commesso: aver sottratto il padre a sua figlia. Ma io so che se deciderete di liberarmi trascorrerò il resto dei miei giorni a riparare questo torto.
"Dungeons & Dragons: L'onore dei ladri" (2023) è un film di Jonathan Goldstein e John Francis Daley.
La storia segue Edgin Darvis (Chris Pine), un bardo ex membro di una confraternita di ladri. Dopo una serie di sfortunate vicende, Edgin finisce in prigione insieme alla sua migliore amica e compagna di avventure, la potente barbara Holga Kilgore (Michelle Rodriguez). Una volta usciti, scoprono che il loro ex complice, Forge Fitzwilliam (Hugh Grant), ha tradito il gruppo e si è impadronito di Kira, la figlia di Edgin, manipolandola contro suo padre.
Decisi a rimediare ai loro errori e a riprendersi Kira, Edgin e Holga mettono insieme una nuova squadra di avventurieri. Oltre a loro, ci sono: Simon Aumar (Justice Smith), uno stregone giovane e inesperto ma dalle enormi potenzialità; Doric (Sophia Lillis), una druida tiefling che ha la capacità di trasformarsi in diversi animali (il suo preferito è un gufo gigante); Xenk Yendar (Regé-Jean Page), un paladino severo ma leale, con una profonda conoscenza delle arti magiche e un forte senso di giustizia.
Il gruppo si imbarca in una missione per recuperare una potente reliquia magica chiamata Elmo della Disgiunzione, che ha il potere di annullare gli incantesimi e potrebbe aiutare a rovesciare Forge. Durante il viaggio, gli eroi si confrontano con trappole, creature magiche e nemici temibili, inclusa una potente strega rossa, Sofina, che ha cospirato con Forge per ottenere il controllo della città di Neverwinter.
Lungo il cammino, la squadra deve imparare a collaborare nonostante le loro differenze e le loro insicurezze. Ad esempio, Simon lotta con la sua mancanza di fiducia nelle sue abilità magiche, mentre Doric, come druida legata alla natura, non si fida degli esseri umani dopo che il suo popolo è stato cacciato dai loro territori.
Momenti chiave del film
La sequenza iniziale che vede Edgin e Holga sfuggire da una prigione di alta sicurezza dà subito il tono ironico e avventuroso del film; la missione per l'Elmo della Disgiunzione vede il gruppo affrontare enigmi e creature magiche per ottenere l'elmo, una sequenza che omaggia le tipiche "dungeon crawl" del gioco Dungeons & Dragons.
Il colpo a Forge: Il climax del film si svolge durante una grande festa nella città di Neverwinter, dove il gruppo deve ingannare Forge e combattere contro Sofina, la maga rossa.
Questo monologo ha una funzione importante anche come presentazione del protagonista e del suo complesso passato. Oltre alla funzione espositiva, serve per delineare il contesto emotivo e morale che guida il personaggio, gettando le basi della storia.
Il monologo è un'introduzione, un racconto epico e, come sottolinei, prolisso. La lunghezza e il tono narrativo di Edgin riflettono il suo desiderio di guadagnare tempo, ma anche la sua volontà di presentarsi in una luce eroica, quasi per giustificare le sue scelte passate. Questo lo rende un momento di esposizione intenzionale che prepara il pubblico al viaggio emotivo e morale che lo attende.
Il tono epico è subito evidente quando Edgin racconta le sue origini come membro della Fazione degli Arpisti, una sorta di ordine morale superiore che lo rende non solo un ladro qualunque, ma qualcuno che combatte per ideali nobili. Le immagini di spionaggio, giustizia e sacrificio creano una cornice romantica, e l'uso di termini come "tirannia" e "Maghi Rossi di Thay" eleva il suo passato a un livello epico. Ma il cuore del monologo è profondamente personale e umano. La morte di sua moglie Zia segna una rottura emotiva nel personaggio e rappresenta un punto di svolta nella sua vita.
Un tema centrale del monologo è il senso di colpa. Edgin riconosce che la sua caduta morale, iniziata con il lutto e alimentata dal tradimento del suo giuramento agli Arpisti, lo ha portato a scelte che hanno compromesso il suo ruolo di padre. La frase conclusiva – "non basterebbero comunque per punirmi per il peggior crimine che io abbia commesso: aver sottratto il padre a sua figlia" – è carica di introspezione e di un dolore profondo. Questo non solo definisce il suo obiettivo di redenzione, ma mette in luce la sua autoconsapevolezza, il rimorso e il desiderio di riscatto.
L'introduzione di Holga, Simon e Forge è essenziale per comprendere la squadra e il loro legame. Edgin descrive i membri del gruppo non solo come complici, ma come una famiglia improvvisata, che ha colmato i vuoti lasciati dalle loro perdite personali. Holga, che diventa una figura simile a una sorella, e Forge, il compagno che li spinge verso obiettivi più alti, creano una dinamica di squadra che sarà centrale nel resto del film. L'entrata in scena di Sofina segna il momento in cui tutto cambia per Edgin e la sua banda. L’offerta della Tavoletta del Risveglio, capace di riportare in vita sua moglie, diventa la tentazione che lo spinge a tradire i suoi valori e il suo giuramento. Questo dilemma morale sottolinea l'aspetto tragico della storia di Edgin: è disposto a tutto per redimersi dalla sua perdita, anche a mettere a rischio ciò che gli resta di più caro, ovvero sua figlia.
A livello meta-narrativo, il fatto che Edgin scelga di raccontare questa lunga storia mentre attende l'arrivo di Jarnathan è una scelta brillante. Usa il suo talento da bardo per guadagnare tempo e affascinare i suoi ascoltatori, cercando di convincere il Consiglio della sua redenzione. È quasi una performance, con la consapevolezza che ogni dettaglio della storia serve a coinvolgere e distrarre i presenti dal suo vero obiettivo: la fuga.
Questo monologo, oltre a delineare i temi centrali del film, come la colpa, la redenzione e la tentazione, è un esempio brillante di esposizione narrativa che fornisce contesto, e aggiunge spessore emotivo e morale al protagonista. Il tono epico della narrazione si intreccia con la vulnerabilità personale di Edgin, creando una connessione profonda con il pubblico.
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