Monologo - Il Ciclone

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~ LA REDAZIONE DI RC

INTRODUZIONE AL MONOLOGO

Nel tessuto emotivo e culturale di un film, spesso gli oggetti quotidiani diventano simboli potenti di continuità e cambiamento, di personalità e di storia collettiva. Nel monologo introduttivo del film "Il ciclone", il motorino non è solo un mezzo di trasporto, ma diventa un archivio vivente di esperienze e di momenti condivisi. Attraverso questo monologo, il film ci invita a riflettere sulla relazione tra gli oggetti materiali e le nostre vite, esplorando come essi possano assumere significati che vanno ben oltre la loro funzionalità immediata, diventando testimoni della nostra esistenza e della nostra evoluzione personale e collettiva.

IL MOTORINO

MINUTAGGIO: 00:40-1:48

RUOLO: Levante Quarini

ATTORE: Leonardo Pieraccioni

DOVE: Netflix



ITALIANO


Questo motorino serie Lux immatricolato 1979 è l’orgoglio della mia vita. Mai un colpo di tosse, un filo di ruggine, una sbandata fuori posto, niente. Un santo! E pensare che di motivi per lasciarsi andare a ferro vecchio, beh, ce ne avrebbe avuti parecchi; quando gli si montò sopra in cinque per festeggiare la vittoria dell’Italia ai mondiali dell’82; quando ci caricai sopra due damigiane, una d’olio e una di morellino per portarla a Don Luigi. Quando per una scommessa idiota gli bloccai la malopola del gas e lo lasciai andare da solo a diritto lungo un viottolo per vedere quanto restava in equilibrio. Ma soprattutto, ha sopportato l’avvento dei nuovi scooter. Quei moderni mostri neri a punta che fanno 130 in salita e 160 in discesa: MKW, WWKK, KKWWF, e che sono una specie protetta? Insomma, il mio motorino non voleva morire, non gli faceva paura nulla, e l’è sempre andato’n culo a tutti. Ma il ciclone soffiò nell’estate del ‘96, e portò via anche lui. Si perché il ciclone quando arriva non è che avverte: passa, piglia e porta via. E a te non ti rimane altre che restare lì bono bono a capire che forse se non fosse passato sarebbe stato parecchio, ma parecchio peggio.

IL CICLONE

"Il ciclone" è un film del 1996 diretto e interpretato da Leonardo Pieraccioni. È una commedia romantica che si è rivelata un enorme successo in Italia, diventando uno dei film più amati degli anni '90.

La trama si concentra su Levante Quarini, un timido e impacciato restauratore di affreschi che vive in una campagna toscana con il padre Osvaldo, un insegnante di ginnastica in pensione, la sorella Selvaggia, appassionata di equitazione, e il fratello Libero, un DJ. La loro vita tranquilla e monotona viene sconvolta dall'arrivo di un gruppo di ballerine spagnole di flamenco, che a causa di un guasto al loro pullman sono costrette a soggiornare nella loro fattoria.

Le ragazze portano allegria, confusione e un tocco di esotico nella vita quotidiana della famiglia Quarini. Levante si innamora di una delle ballerine, Caterina, ma le differenze culturali e le complicazioni sentimentali creano una serie di situazioni comiche e toccanti.

Il film segue le vicende amorose e le divertenti disavventure di Levante e della sua famiglia, intrecciando sentimenti, umorismo e momenti di riflessione sulla vita e l'amore. "Il ciclone" è una storia che celebra il fascino dell'incontro tra culture diverse e l'incanto dell'amore improvviso, tutto ambientato nella pittoresca campagna toscana.

ANALISI MONOLOGO

Il monologo introduttivo è una perfetta rappresentazione di come la nostalgia e l'affetto verso oggetti quotidiani possano essere espressi attraverso un linguaggio ricco e vivace. Esamina la relazione profonda tra il narratore e il suo motorino, un oggetto che va oltre la sua funzionalità per trasformarsi in un simbolo di resilienza e di momenti significativi della vita del narratore.

Il motorino, descritto con un'affettuosa reverenza, è testimone di avventure e di eventi storici (come la vittoria dell'Italia ai mondiali del 1982), momenti di gioia condivisa e sfide personali.


Questo oggetto diventa quasi un personaggio vivente nella narrazione, caratterizzato dalla sua incredibile affidabilità e resistenza, simboli di una semplicità e autenticità che contrastano con il mondo moderno e il suo ritmo frenetico, rappresentato dai "moderni mostri neri" degli scooter più recenti. Il monologo utilizza anche un linguaggio che riflette la cultura popolare italiana, con espressioni colloquiali che aggiungono autenticità e profondità al racconto. La conclusione del monologo, con il riferimento al ciclone del '96, simboleggia un cambiamento inevitabile e drastico, che non solo altera fisicamente la realtà ma anche metaforicamente rappresenta i cambiamenti nella vita del narratore.

Conclusioni

Attraverso il monologo del motorino, "Il ciclone" di Leonardo Pieraccioni ci fornisce una finestra nostalgica ma critica sul rapporto tra l'individuo e gli oggetti nella modernità. Il motorino, protagonista silenzioso di questo racconto, simboleggia la resistenza di un'epoca e di uno stile di vita inghiottiti dall'inevitabilità del cambiamento.

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