Monologo - Claire Foy in \"The Crown\"

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Articolo a cura di...


~ LA REDAZIONE DI RC

Introduzione al monologo

Interpretare il discorso di Natale della regina Elisabetta da “The Crown” richiede un’approfondita comprensione delle sfumature emotive e simboliche che il monologo racchiude. Questo discorso rappresenta uno dei momenti chiave in cui la sovrana cerca di avvicinarsi al suo popolo attraverso un mezzo nuovo come la televisione, rompendo per un attimo il formalismo della monarchia per mostrarsi come una figura “umana”.

Un Natale per l'Inghilterra

STAGIONE 2 EP 4

MINUTAGGIO: 52:05-54:03
RUOLO: Elisabetta II

ATTRICE: Claire Foy
DOVE: Netflix



INGLESE


Happy Christmas. Twenty-five years ago, my grandfather broadcast the first of these Christmas messages. Today is another landmark, because television has made it possible for many of you to see me in your homes on Christmas Day. My own family often gather round to watch the television, as they are at this moment, and that is how I think of you all now. I very much hope that this new medium will make my Christmas message more personal and direct. It is inevitable that I should seem a rather remote figure to many of you, a successor to the kings and queens of history, someone whose face may be familiar in newspapers and films but who never really touches your personal lives. But now, at least for a few minutes, I welcome you into the peace of my own home. That it is possible for some of you to see me today is just another example of the speed at which things are changing all around us. I would like to read a few lines from Pilgrim's Progress. '"And though, with great difficulty, I am got hither, yet now I do repent me of all the trouble I have been at to arrive where I am. My sword I give to him that shall succeed me in my pilgrimage and my courage and skill to him that can get it. My marks and scars I carry with me to be a witness for me that I have fought his battles who now will be my rewarder." I hope that 1958 may bring you God's blessings and all the things that you long for. And so I wish you all, young and old, wherever you may be, all the fun and enjoyment and peace of a very happy Christmas.



ITALIANO


Buon Natale. 25 anni fa, mio nonno fece trasmettere il nostro primo messaggio di auguri di Natale. Questo, è un altro giorno memorabile, perché la televisione ha dato la possibilità a molti di voi di vedermi dalle vostre case nel giorno di Natale. Spesso la mia famiglia si riunisce per guardare la televisione, come sta facendo in questo momento, ed è così che immagino tutti voi, adesso. Mi auguro di cuore, che questo nuovo mezzo possa rendere questo mio messaggio più personale e più diretto. E’ inevitabile che la mia figura possa risultare remota, antica, per molti di voi. Discendo dai re e dalle regine della nostra storia; il mio viso vi è sicuramente familiare, dai quotidiani e dai notiziari. Ma non entro mai veramente nelle vostre vite private. Invece, adesso, per qualche minuto, vi voglio ospitare tra le pareti della mia dimora. Il fatto che sia possibile per alcuni di voi vedermi quest’oggi, è soltanto un altro esempio della velocità con cui mutano le cose intorno a noi. Mi piacerebbe leggervi un breve passaggio da: “Il pellegrinaggio del Cristiano”: “E sebbene con grande difficoltà, io sia giunto qui, non mi pento di quello che ho dovuto affrontare lungo il cammino per arrivare dove sono. Lascio la mia spada a colui che mi succederà nel mio pellegrinaggio. E il mio coraggio, e le mie capacità, a colui che saprà ottenerli. I miei segni e le cicatrici ora fanno parte di me, come testimonianza visibile del fatto che ho voluto combattere, per coloro che ora mi ricompenseranno”. Io spero che il 1958, vi porti la benedizione di Dio, e tutto ciò che desiderate di cuore. Quindi auguro a tutti voi, adulti e bambini, ovunque vi troviate, tanta gioia, divertimento e pace. Per un sereno e felice Natale.

The Crown

The Crown è una serie britannica di grande successo che esplora la storia della famiglia reale inglese, in particolare della regina Elisabetta II. Creata da Peter Morgan, la serie copre decenni di storia britannica attraverso le vicende personali e pubbliche della regina e della sua famiglia, intrecciandosi con eventi storici di rilievo che hanno segnato il Regno Unito e il mondo intero. La trama, seppure con una base storica, mescola realtà e finzione, creando un dramma intenso che esplora il lato umano di figure istituzionali spesso percepite come distanti e intoccabili.


La trama di The Crown si dipana lungo sei stagioni (l’ultima, divisa in due parti), ognuna delle quali è ambientata in un decennio diverso, presentando i principali eventi storici e personali della monarchia.


Stagione 1: Si concentra sul matrimonio di Elisabetta e Filippo, l’ascesa al trono dopo la morte improvvisa di suo padre, re Giorgio VI, e i primi passi nel ruolo di regina. Mostra anche la difficile relazione con la sorella Margaret, i problemi matrimoniali di quest’ultima e i dilemmi morali e istituzionali che la giovane regina deve affrontare.


Stagione 2: Approfondisce il regno di Elisabetta negli anni ’50 e ’60, un periodo di grande instabilità per la monarchia e per il mondo intero. Viene esplorata la crisi di Suez, i problemi coniugali tra Elisabetta e Filippo, la ribellione della sorella Margaret e la nascita del futuro principe Carlo.


Stagione 3: Racconta gli anni ’60 e ’70, quando il mondo sta cambiando rapidamente e la monarchia si trova sempre più lontana dalla società moderna. Entra in scena un Carlo adolescente, che inizia a confrontarsi con il suo futuro ruolo di re. L’episodio dedicato al disastro di Aberfan mostra uno dei momenti più umani della regina, che viene criticata per la sua apparente freddezza.


Stagione 4: È forse la più attesa, poiché introduce personaggi iconici come Margaret Thatcher e Lady Diana Spencer. Esplora il rapporto teso tra la regina e il primo ministro Thatcher e la storia romantica e tragica di Diana e Carlo, mostrando il lato più vulnerabile della famiglia reale e il potere dei media nella loro vita.


Stagione 5: Si concentra sugli anni ’90, uno dei periodi più difficili per la monarchia. Sono gli anni degli scandali reali, dei divorzi e, soprattutto, della tragica morte di Lady Diana, un evento che scuote profondamente l'opinione pubblica e mina la popolarità della famiglia reale.


Stagione 6: Quest’ultima stagione è divisa in due parti. La prima parte esplora la tragica morte di Diana, il lutto del popolo britannico e le reazioni della famiglia reale. La seconda parte, attesa con ansia dai fan, è prevista per dicembre 2023 e si concentrerà sugli anni più recenti della monarchia, chiudendo l’arco narrativo con il principio degli anni 2000.


The Crown tratta temi come il conflitto tra dovere e libertà personale, l’evoluzione della monarchia nel tempo e il prezzo che viene richiesto a coloro che appartengono alla famiglia reale. Elisabetta è una figura complessa, spesso intrappolata tra il ruolo di sovrana e le sue emozioni personali. La serie evidenzia i sacrifici che lei e la sua famiglia hanno dovuto fare per mantenere un'immagine di stabilità e continuità.


Le dinamiche familiari, le pressioni dei media e l’isolamento sono raccontati con grande dettaglio, mostrando come ogni membro della famiglia reale vive in bilico tra il loro ruolo istituzionale e la loro umanità. I registi e gli sceneggiatori puntano molto sull’aspetto psicologico, facendo emergere un ritratto intimo e personale dei personaggi, nonostante le evidenti libertà narrative che talvolta suscitano critiche per la loro veridicità.

Analisi Monologo

Questo monologo di Natale della regina Elisabetta, rivolto al popolo britannico, rappresenta una delle prime occasioni in cui la sovrana utilizza la televisione come mezzo per avvicinarsi alle persone, rompendo – almeno in apparenza – le barriere formali che separano la monarchia dai cittadini comuni. Siamo nel 1957, un'epoca di cambiamenti rapidi, in cui la televisione inizia a entrare nelle case di milioni di persone, modificando le dinamiche sociali e creando un contatto visivo tra la monarchia e il popolo.


Elisabetta inizia il discorso ricordando suo nonno, re Giorgio V, e il suo primo messaggio radiofonico di Natale. Questo riferimento non è casuale: richiama il senso di tradizione e continuità della monarchia, una dinastia che affonda le radici nella storia. Anche se l’evento di cui parla è avvenuto solo 25 anni prima, rievocarlo ha un valore simbolico importante, perché il monologo cerca di rafforzare l’immagine di una monarchia che, pur evolvendosi, resta ancorata a valori e riti che durano nel tempo. È un modo per dire: “La monarchia cambia, ma resta fedele a se stessa”.


In una delle frasi più potenti del monologo, Elisabetta immagina le famiglie britanniche riunite per guardare il suo messaggio, così come la sua stessa famiglia è riunita davanti alla televisione. È un tentativo di annullare la distanza tra sé e i sudditi, di umanizzarsi agli occhi del pubblico. L’uso della televisione, con la sua capacità di trasmettere immagini in tempo reale, è visto dalla regina come uno strumento per rendere il suo messaggio “più personale e diretto”. Questo momento è emblematico perché simboleggia una forma di “democratizzazione” della regina: per la prima volta, Elisabetta entra letteralmente nelle case dei cittadini, creando l’illusione di un incontro privato e sincero.


Elisabetta riconosce che la sua immagine può apparire “remota” e “antica” a molti britannici. Questa frase è un’intuizione profonda e rara, che mostra come la sovrana sia consapevole di quanto possa apparire distante dalla vita quotidiana dei suoi sudditi. Ammettere questo distacco è un atto di umiltà e un tentativo di colmare quella distanza, un gesto che prepara il terreno per le sue parole successive, in cui cerca di aprire simbolicamente le porte della sua dimora e di mostrarsi più “umana”.


La regina cita un passo dal libro Il Pellegrinaggio del Cristiano di John Bunyan, una delle opere più celebri della letteratura religiosa inglese. Il brano scelto parla di forza, coraggio e delle “cicatrici” guadagnate lungo il percorso, cicatrici che testimoniano le sfide superate. La scelta di questa citazione è particolarmente significativa: il pellegrino è qualcuno che attraversa prove difficili, ma che alla fine raggiunge una meta spirituale. La regina si associa al pellegrino, suggerendo che il suo ruolo, seppur arduo, è parte di un cammino che porta a una destinazione più alta, ed è un compito che la avvicina a Dio e, simbolicamente, al popolo.


La frase “Lascio la mia spada a colui che mi succederà nel mio pellegrinaggio” risuona come un riferimento implicito alla continuità della monarchia e alla trasmissione del potere. Qui Elisabetta parla come figura temporanea in un’istituzione secolare, una monarca che, consapevole dei sacrifici e delle prove, è pronta a lasciare un’eredità. Elisabetta chiude il discorso con un augurio di “gioia, divertimento e pace” per il Natale, un momento in cui la famiglia reale si allinea con i sentimenti di tutti i sudditi, abbandonando temporaneamente la sua immagine formale per unirsi simbolicamente alla nazione. Il tono è affettuoso e benaugurale, un tentativo di concludere il discorso con un momento di connessione emotiva.

Conclusione

Riuscire a trasmettere questo delicato mix di forza, serenità e umanità è fondamentale per rendere giustizia alla complessità di Elisabetta in questo discorso. L’attrice dovrà mostrare una figura composta, determinata ma anche profondamente consapevole del proprio ruolo e del desiderio di connettersi con le famiglie che la guardano. Il risultato finale dovrebbe essere una performance capace di evocare il senso di familiarità e rispetto che Elisabetta cercava di ispirare, permettendo al pubblico di percepire la sua presenza come solida e rassicurante, ma anche calda e umana.

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