Monologo - Cristiana dell'Anna in \"Storia della mia famiglia\"

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Articolo a cura di...


~ LA REDAZIONE DI RC

Introduzione al monologo

Il monologo di Maria segna un punto di svolta nel suo percorso emotivo e personale. Dopo anni trascorsi a vivere nell’ombra di un amore mai realmente vissuto, arriva a una consapevolezza sconvolgente: non era davvero innamorata di Fausto. Questa rivelazione è un atto di liberazione. Maria ha costruito per anni un’illusione dietro cui si è nascosta, un alibi perfetto per evitare di aprirsi veramente all’amore e alle relazioni. Ma ora, nel momento in cui finalmente riconosce la sua paura, capisce che può andare avanti. Questo monologo è il suo primo passo verso una vita che fino a quel momento non aveva mai permesso a sé stessa di vivere.

Basta Illusioni

STAGIONE 1 EPISODIO 5
MINUTAGGIO
: 32.01-33.14

RUOLO: Maria
ATTRICE:
Cristina dell'Anna
DOVE:
Netflix



ITALIANO


Ciao. Demmi io ho capito una cosa importante e…te la volevo dire. Ho capito che… in tutti questi anni, sono io che mi sono ossessionata. Mi sono creata un alibi per non innamorarmi mai di nessuno e dicevo che ero innamorata di Fausto, ma… non era vero. Sono sempre stata sola perché… perché la verità è che ho paura. Mo’, questa parte non l’ho capita proprio benissimo… cioè, perché… esattamente di che cosa ho paura. Però ho paura. E questo è un fatto. Ed è un fatto importante perché significa che io finalmente mi posso liberare di Fausto e posso pensare…a qualcuno affianco a me. Che era una cosa a cui non avevo mai pensato. Questo.

Storia della mia famiglia

La serie Storia della mia famiglia racconta il viaggio emotivo di Fausto (Eduardo Scarpetta), un padre single che, dopo la diagnosi di una malattia terminale, si trova a dover garantire un futuro sereno ai suoi due figli, Libero ed Ercole. Il suo obiettivo è evitare che vengano affidati alla loro madre biologica, Sarah (Gaia Weiss), con cui ha un rapporto conflittuale e di cui non si fida. Mentre il tempo stringe, Fausto mette in moto una rete di protezione intorno ai suoi figli, coinvolgendo le persone più importanti della sua vita: sua madre Lucia (Vanessa Scalera), che da Napoli torna a Roma per assisterlo; suo fratello Valerio (Massimiliano Caiazzo), che lui stesso spinge a prendere il ruolo di riferimento familiare; e gli amici Maria (Cristiana Dell’Anna) e Demetrio (Antonio Gargiulo), che da sempre gli sono vicini.


La storia ruota attorno al dramma della malattia, ed esplora i rapporti difficili e le dinamiche complesse di una famiglia imperfetta, fatta di errori, incomprensioni e tentativi di riscatto. Lucia, la madre di Fausto, è una donna che ha sempre vissuto in modo indipendente, ma il dolore per il figlio la spinge a riconsiderare il proprio ruolo nella vita dei nipoti. Valerio, invece, lotta con una dipendenza dalla cocaina e con la difficoltà di prendersi responsabilità più grandi di lui. Il tono della serie mescola momenti di leggerezza a scene di grande intensità emotiva, mostrando come, anche nei momenti più difficili, la vita continui con la sua imprevedibile ironia. I personaggi non sono eroi, ma persone comuni che affrontano la vita come possono, cercando di fare del proprio meglio anche quando sembra impossibile.


Eduardo Scarpetta, nel ruolo di Fausto, interpreta un uomo che affronta il dolore con una forza quasi ostinata, mentre Vanessa Scalera dà vita a una madre che cerca un riscatto tardi nella vita. Massimiliano Caiazzo porta sullo schermo un giovane in conflitto con se stesso, mentre Cristiana Dell’Anna e Antonio Gargiulo offrono un supporto emotivo e narrativo fondamentale alla storia. Fausto costruisce un’eredità affettiva per i suoi figli, insegnando loro che la famiglia non è solo questione di sangue, ma di chi resta, di chi sceglie di esserci.

Analisi Monologo

L’inizio è semplice e diretto: Ciao. Demmi io ho capito una cosa importante e… te la volevo dire”. Maria non cerca giri di parole. È un momento intimo, quasi esitante, come se stesse cercando di capire lei stessa il peso di quello che sta per dire. La rivelazione arriva subito dopo: Ho capito che… in tutti questi anni, sono io che mi sono ossessionata.” La parola “ossessionata è forte e rivela quanto Maria si sia aggrappata a un’idea fissa, trasformando il suo rapporto con Fausto in qualcosa che forse non è mai stato davvero reale. Non dice di essere stata innamorata, ma di aver creato una fissazione, un rifugio emotivo che le ha impedito di guardare altrove.


Segue la confessione più dolorosa: Mi sono creata un alibi per non innamorarmi mai di nessuno e dicevo che ero innamorata di Fausto, ma… non era vero.” Qui Maria mette in discussione tutto quello che ha sempre creduto. Il sentimento per Fausto non era amore, ma una scusa per non lasciarsi coinvolgere da nessun altro. Questo ribalta completamente la sua percezione di sé stessa: non era una donna ferita da un amore impossibile, ma una donna che si è autoimposta un amore irraggiungibile per non affrontare la possibilità di una relazione vera.


Poi arriva il cuore del monologo: Sono sempre stata sola perché… perché la verità è che ho paura.” Questa frase è il punto di svolta. Non è più questione di Fausto, ma di Maria e della sua incapacità di aprirsi. La sua solitudine non è stata una conseguenza delle circostanze, ma una scelta inconscia dettata dalla paura. Ma la parte più interessante è la frase successiva: Mo’, questa parte non l’ho capita proprio benissimo… cioè, perché… esattamente di che cosa ho paura? Qui Maria mostra un’autoconsapevolezza che la rende incredibilmente umana. Sa di avere paura, ma non ha ancora capito esattamente di cosa. Forse teme il rifiuto, forse la vulnerabilità, forse semplicemente il cambiamento. Ma il punto è che riconosce l’esistenza di questa paura, ed è già un passo avanti.


Il monologo si chiude con un pensiero nuovo, quasi rivoluzionario per lei: Però ho paura. E questo è un fatto. Ed è un fatto importante perché significa che io finalmente mi posso liberare di Fausto e posso pensare… a qualcuno affianco a me. Che era una cosa a cui non avevo mai pensato.

Questa conclusione è essenziale perché mostra il cambiamento di Maria. La paura non è più solo un ostacolo, ma un segnale che può finalmente voltare pagina. Il fatto di ammettere la sua paura diventa il primo passo per superarla. E la vera rivelazione sta in quell’ultima frase: Posso pensare a qualcuno affianco a me.” Per la prima volta, Maria si concede la possibilità di immaginare un futuro senza Fausto, senza il peso di un amore che non esisteva davvero, ma con lo spazio per qualcosa di nuovo e reale.

Conclusione

Questo monologo è un momento di crescita e trasformazione per Maria. Dopo anni di autoinganno, arriva a una verità semplice ma fondamentale: non era davvero innamorata di Fausto, era solo spaventata dall’amore. Il bello di questa scena è che Maria non ha ancora tutte le risposte. Non sa esattamente di cosa ha paura, non sa ancora come cambierà la sua vita dopo questa consapevolezza. Ma per la prima volta, si concede la possibilità di scoprirlo.

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