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Articolo a cura di...
~ LA REDAZIONE DI RC
Questo monologo di Grace rappresenta il culmine della sua illusione amorosa, il momento in cui si abbandona completamente alla relazione con Shannon, ignorando ogni segnale d’allarme. Qui emerge la trasformazione del personaggio: da una donna solitaria e diffidente a una persona che si sente nuovamente viva, quasi adolescente, travolta da un sentimento che la consuma. Leggendo tra le righe, si percepisce chiaramente un senso di fragilità e dipendenza emotiva, elementi che anticipano la rottura imminente.
MINUTAGGIO: 41:51-45:14
RUOLO: Grace Waters
ATTRICE: Crystal Fox
DOVE: Netflix
INGLESE
Now, when I was in my 20s, I could do that, out every night, but not so at this time in my life. I was so damn tired at work, but it didn't matter. I felt alive again. I felt free. I mean, I was burning the midnight oil and the candle at both ends. I was falling asleep at my desk, some days, in meetings with my boss. I was so out of my head, but I didn't care. All those years at that bank, and I didn't even care. I was loving every moment of being thought about and called and texted. I was just in heaven. Three months came and went like three days, and... and I had held him off, but I knew the time was comin', and, oh, he was trying. I mean, the man was going to church with me, and he wasn't even the type at all. He was not into the church scene. Despite him not being into the church, it was still magical. We had so much in common. I could start a sentence, and he would finish it. It was just unreal. He was really my soulmate. I had found what I was looking for, and it felt so good. It was becoming harder and harder to hold out and keep him at bay. I was falling, and falling hard. We'd talk on the phone until the sun came up. We even fell asleep on the phone a few times. I didn't even recognize this new person that I had become, and when I would tell myself to slow down, slow down, Sarah was right there. I said yes before I knew it. I couldn't resist him for some reason. He was electric... ...and so good at making me feel good. It was incredible. Why are you takin' pictures? - Move this way... - Most of my entire life lived, and here I was. Victoria's Secret. I thought love was over for me. I really did. Those were the happiest days of my life. Until...
ITALIANO
Quando avevo vent’anni potevo farlo tutte le sere, ma non in questo momento della mia vita,ero stanchissima a lavoro. Ma non mi interessava, mi sentivo di nuovo viva, mi sentivo di nuovo libera. Insomma, tiravo sempre fino a tardi, a volte fino alla mattina, e mi addormentavo sulla scrivania. Alcuni giorni durante le riunioni con il mio capo ero completamente assente, e non mi importava. Tutti quegli anni in banca, e non mi importava. Adoravo ogni momento in cui sentivo che mi pensava, ogni chiamata, ogni messaggio… ero davvero in Paradiso. Tre mesi sembravano tre giorni, e lui era ancora con me. Ma sapevo che quel momento stava arrivando. Lui ci provava. Voglio dire, aveva anche voglia di venire in Chiesa con me, pur non essendo un tipo da chiesa. lui in quel posto non c’entrava proprio niente. Nonostante non fosse un praticante, tutto era ancora magico. Avevamo così tanto in comune. Io iniziavo la frase e lui la finiva. Era quasi irreale, era davvero la mia anima gemella. Avevo trovato quello che stavo cercando, e stavo bene. Diventava sempre più difficile tenerlo a distanza. Mi stavo innamorando, e di brutto. Parlavamo al telefono finché non sorgeva il sole. Capitava anche che ci addormentassimo al telefono, non riuscivo a riconoscere la persona diversa che ero diventata, e quando dicevo a me stessa di rallentare Sara mi confortava. Lo ero. Ero davvero felice. Ero pronta a fare qualunque cosa per lui… Ho risposto di sì, senza esitare. Per qualche ragione non riuscivo a resistere. Era elettrico. Ed era così bravo nel farmi sentire bene. Era incredibile. Dopo aver superato più della metà della mia vita, eccomi di nuovo lì Credevo che l’amore fosse finito per me… quelli erano i giorni più vicini della mia vita… finché…
La verità di Grace (A Fall from Grace) è un thriller drammatico del 2020 scritto, diretto e prodotto da Tyler Perry. La protagonista, Grace Waters (Crystal Fox), è una donna di mezza età che, dopo il tradimento del marito, cerca di ricostruire la propria vita. Incoraggiata dalla sua migliore amica Sarah (Phylicia Rashad), si lascia coinvolgere in una relazione con Shannon (Mehcad Brooks), un uomo più giovane, affascinante e apparentemente premuroso. L’idillio iniziale, però, si trasforma presto in un incubo.
Shannon si rivela manipolatore, violento e intenzionato a prosciugare i risparmi di Grace. Quando la situazione diventa insostenibile, Grace viene accusata di aver ucciso Shannon e si ritrova in carcere con una confessione già firmata. A difenderla è Jasmine Bryant (Bresha Webb), un’avvocatessa inesperta ma determinata, che inizialmente sembra rassegnata a concludere il caso con un rapido patteggiamento.
Scavando più a fondo, Jasmine inizia a sospettare che dietro la vicenda si nasconda qualcosa di molto più complesso. Man mano che il processo si sviluppa, emergono dettagli inquietanti sul passato di Shannon e su un più ampio schema di truffe e inganni, che coinvolge anche altre persone. La ricerca della verità porta Jasmine a scoprire una realtà ancora più oscura, con una rivelazione che ribalta completamente le carte in tavola.
Il monologo si apre con un confronto tra passato e presente: “Quando avevo vent’anni potevo farlo tutte le sere, ma non in questo momento della mia vita”. Qui Grace riconosce un cambiamento, il peso dell’età e della routine lavorativa, ma allo stesso tempo sottolinea come l’incontro con Shannon le abbia fatto riscoprire sensazioni che credeva perdute. Il fatto che sia “stanchissima a lavoro” ma che non le importi più è un segnale di quanto questa relazione la stia assorbendo completamente, spingendola a trascurare la propria vita professionale e il senso di responsabilità che aveva sempre avuto.
Il cuore del monologo è il racconto dell’idillio: ogni messaggio, ogni telefonata, ogni attenzione ricevuta da Shannon è descritta come un dono che la porta a sentirsi “in Paradiso”. Questa esaltazione emotiva è tipica delle dinamiche manipolatorie, dove l’illusione dell’amore perfetto viene costruita con estrema cura. Grace si convince che lui sia la sua anima gemella, sottolineando come completino le frasi a vicenda, un dettaglio che enfatizza la sintonia che crede di aver trovato. Un passaggio interessante riguarda la chiesa.
Grace ammette che Shannon “non c’entrava proprio niente in quel posto”, ma nonostante ciò si sforza di convincersi che tutto sia comunque perfetto. Questo è un chiaro segnale di come lei stia già giustificando degli aspetti che non tornano, minimizzando dettagli che in un altro contesto avrebbero potuto farla riflettere. È una classica dinamica dell’autoinganno: quando si desidera qualcosa con troppa intensità, si è disposti a chiudere gli occhi davanti a ogni incongruenza. La parte finale è particolarmente significativa. Grace descrive quanto fosse travolta dal sentimento, al punto da non riconoscere più sé stessa.
La frase “quando dicevo a me stessa di rallentare, Sarah mi confortava” indica che, in fondo, una parte di lei sapeva che stava andando troppo veloce, ma il supporto della sua amica la spinge a lasciarsi andare completamente. Questo dettaglio è cruciale perché mostra come, oltre a Shannon, anche un contesto di fiducia e affetto (seppur ingenuo o inconsapevole) possa rafforzare una situazione potenzialmente pericolosa.
L’ultima parte del monologo è la più potente. Grace è ormai completamente immersa nella relazione, si sente “elettrizzata”, “incredibilmente felice”, e soprattutto “pronta a fare qualunque cosa per lui”. Questo livello di devozione è il punto di non ritorno: Shannon è riuscito a manipolarla al punto da renderla totalmente dipendente dalla sua presenza e dalle sue attenzioni. E poi arriva il colpo di scena implicito nell’ultima parola: “finché…”. Con questa sospensione, il monologo non si chiude, ma lascia in sospeso la rivelazione che stravolgerà tutto. Il passaggio dalla gioia assoluta alla distruzione è imminente.
Questo monologo mostra il viaggio emotivo di Grace nel punto in cui la sua storia d’amore con Shannon raggiunge l’apice. È un momento di intensa illusione, dove la passione e l’adrenalina oscurano qualsiasi razionalità. La scrittura gioca con il ritmo emotivo: Grace passa da una nostalgia iniziale a un’esaltazione crescente, fino a una resa totale all’amore, senza rendersi conto di essere in una trappola. La struttura del monologo è costruita per far percepire un senso di vertigine: Grace si lascia andare sempre di più, senza freni, convinta di aver finalmente trovato ciò che cercava. E proprio quando sembra di assistere alla sua rinascita emotiva, arriva il colpo secco: qualcosa sta per cambiare. Il “finché…” è la crepa che preannuncia il crollo, il segnale che tutto quello che Grace ha appena descritto non è altro che una costruzione destinata a sgretolarsi.
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