Monologo Femminile - Eva Green in Dark Shadows

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~ LA REDAZIONE DI RC

INTRODUZIONE AL MONOLOGO

Nel film "Dark Shadows" di Tim Burton, il personaggio di Angelique Bouchard emerge come una figura complessa e profondamente tormentata. La sua relazione con il protagonista, Barnabas Collins, è fatta di amore, odio, vendetta e desiderio di connessione, facendola apparire come una figura tragica tanto quanto quella di un vero antagonista.

VOGLIO IL TUO CORPO

MINUTAGGIO: 1:04:31-1:06:21

RUOLO: Angelique

ATTRICE: Eva Green

DOVE: Amazon Prime Video


INGLESE


We're both monsters, Barnabas. Just two big fish in an my-bitty pond. Now, we can either fight until one of us is dead or we can make little fish together. I'll be honest. I was really angry at you for the first century or so Sure, it was fun watching your family squirm and burn away like ants under a magnifying glass. And yes, it was fun being adored as the Collins name crumbled growing wealthy on the backs of their despair. But lately… Lately it's just been lonely. We're different from these people, Barnabas. We're better than they are. That's why I've missed you. You're the only ant I couldn't burn. You do still love me, don't you? Somewhere deep down in that cold, un-beating heart. I'm willing to start over, Barnabas. I'm willing to call a truce if you'll just take me.



ITALIANO


Siamo entrambi mostri. Solo due grossi pesci in un piccolo minuscolo stagno. Ora possiamo lottare finché uno dei due non sarà morto… o potremmo fare… un pesciolino insieme. Sarò sincera, ero davvero arrabiata con te il primo secolo o giù di lì. Certo… è stato… divertente osservare la tua famiglia contorcesi e bruciare come formiche sotto una lente di ingrandimento. E si… è stato divertente essere adorati mentre il nome Collins sbiadiva, e arricchirmi alle spalle della loro disperazione. Ma di recente… di recente c’è stata solamente solitudine. Siamo diversi da queste persone, Brnabas. Siamo migliori di loro. Per questo mi sei mancato. Sei l’unica formica che non potrei bruciare. Tu mi ami ancora non è vero? Nel profondo di quel tuo gelido cuore non pulsante. Io sono disposta a ricominciare Barnabas. Sono disposta a stabilire una guerra se soltanto mi prendessi.

DARK SHADOWS

"Dark Shadows", diretto da Tim Burton, è un film del 2012 che mescola elementi di horror, gotico, e commedia. La pellicola è basata sulla serie televisiva omonima degli anni '60 e vede come protagonista Johnny Depp nei panni di Barnabas Collins, un vampiro risvegliatosi nel 1972 dopo essere stato imprigionato in una bara per quasi 200 anni.


La trama si sviluppa attorno al ritorno di Barnabas nel mondo moderno e nel suo tentativo di restaurare il prestigio della sua famiglia in declino. Dopo essere stato accidentalmente liberato dalla sua tomba, Barnabas torna alla sua antica dimora, Collinwood Manor, e scopre che i suoi discendenti vivono in condizioni disastrose. Ognuno di loro ha problemi personali e segreti oscuri, e la famiglia è sull'orlo del fallimento finanziario.


Nel tentativo di aiutare la famiglia Collins a tornare al suo antico splendore, Barnabas si scontra con vari nemici e sfide, tra cui Angelique Bouchard (interpretata da Eva Green), una strega che lo aveva trasformato in vampiro e che ha proseguito la sua vita come influente donna d'affari in città, apparentemente immune agli effetti del tempo.


Il film è intriso dello stile visivo tipico di Burton, caratterizzato da un'estetica gotica e da una narrazione che fonde l'oscurità con elementi umoristici. La storia è permeata di riferimenti alla cultura pop degli anni '70, con una colonna sonora che include pezzi rock classici di quel decennio, contribuendo a creare un contrasto visivo e tematico tra il protagonista ottocentesco e il mondo che lo circonda.

ANALISI MONOLOGO

Il monologo di Angelique Bouchard è ricco di sfumature e rivela molti aspetti del suo personaggio, così come della sua relazione complessa con Barnabas Collins. Angelique inizia con l'affermazione che loro due, lei e Barnabas, sono "mostri", sottolineando non solo la loro natura soprannaturale, ma anche il loro isolamento dal resto dell'umanità. L'immagine dei "due grossi pesci in un piccolo minuscolo stagno" evoca l'idea di due creature potenti limitate da un ambiente che non può contenere la loro grandezza o la loro natura.


La scelta tra combattere fino alla morte o unire le forze per "fare un pesciolino insieme" mostra il desiderio di Angelique di riunirsi con Barnabas, ma anche la sua volontà di combattere se necessario. Questo dualismo tra amore e odio è una dinamica costante nel suo carattere, riflettendo la sua complessità e la sua imprevedibilità.


Angelique ammette di aver goduto nel vedere la distruzione della famiglia Collins, descrivendo con una crudele allegria come ha osservato il loro dolore "come formiche sotto una lente di ingrandimento". Questa metafora evidenzia il suo potere e la sua crudeltà, ma anche la distanza emotiva che prova verso l'umanità, che vede come inferiore. Nonostante la sua vendetta e il potere, Angelique confessa di sentirsi sola recentemente. La sua affermazione che loro sono "diversi da queste persone" e "migliori di loro" rivela un senso di superiorità, ma anche il desiderio di appartenenza e intimità, che crede di poter trovare solo con Barnabas. Il monologo si conclude con una dichiarazione diretta del suo amore persistente per Barnabas, chiedendo se lui provi ancora qualcosa per lei "nel profondo di quel tuo gelido cuore non pulsante". La sua offerta di "ricominciare" è una supplica per un nuovo inizio, ma anche una minaccia velata ("sono disposta a stabilire una guerra") che dimostra quanto sia disposta a lottare per lui.


Questo monologo offre uno sguardo intenso nell'anima tormentata di Angelique, rivelando la sua lotta interiore tra la brama di potere e vendetta e il desiderio di amore e accettazione. Mostra come la sua vita sia stata definita dall'ossessione per Barnabas, e come, nonostante tutto il male che ha fatto, il suo cuore rimanga vulnerabile alla solitudine e al desiderio di essere amata.

Conclusioni

Il monologo di Angelique chiarisce la sua posizione nel conflitto con Barnabas Collins, e espone la sua vulnerabilità emotiva. Attraverso le sue parole, Burton ci offre uno sguardo nella psiche di Angelique, rivelando come il suo passato di dolore e la sua sete di potere si intreccino con un profondo senso di solitudine e un desiderio inconfessabile di amore e accettazione.

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