Monologo - David Harbour in \"Una notte violenta e silenziosa\"

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Articolo a cura di...


~ LA REDAZIONE DI RC

INTRODUZIONE AL MONOLOGO

Interpretare il monologo di Babbo Natale in Una notte violenta e silenziosa richiede un approccio che sappia bilanciare vulnerabilità e durezza, regalando al pubblico un ritratto complesso di un personaggio che è al contempo stanco, disilluso e in cerca di redenzione. Questo Babbo Natale non è l’icona bonaria e rassicurante che ci si aspetterebbe, ma una figura intrisa di ricordi, con un passato oscuro e un profondo senso di stanchezza.

BABBO NATALE...?

MINUTAGGIO: 50:40-57:21
RUOLO: Babbo Natale

ATTORE: David Harbour
DOVE: Netflix



INGLESE


Yeah, a lot of parents say that. But I still bring presents to kids that need me. Kids who really believe. Christmas magic. I'm not really sure how it works. But, uh... I remember, um... when Trudy Lightstone wrote to me. She must have been about six years old, and she said that she felt lonely sometimes. She missed having a best friend. And so I brought her a beautiful little stuffed rabbit. Mr. Bunny. And then I remember the next year, and you said you had this amazing dream and that, afterwards, all you wanted to do was… To fly. To fly. I mean, Santa might have some magic, but... making a little girl fly? But giving you a kite, floating just beneath the clouds, well, it's about as good as it gets. I knew it. I knew you were real, Santa. Don't be too hard on your parents, all right? Grown-ups have a hard time believing things. I wish I had that kind of power. Mrs. Claus and I have been going on year, uh, 1,100, and... Grown-up relationships are complicated. It takes work. A lot of work. And sometimes, even if you want to make somebody happy... ...the magic just goes away.Yeah, of course I had a mommy and daddy. I wasn't... I wasn't always Santa Claus. I had a life before this. A long, long, long time ago. They used to call me, uh... Nicomund. Nicomund the Red. Yeah, you could say that. I was a warrior. A raider. A thief. And if somebody got in my way, me and Skullcrusher would... Skullcrusher's my, uh... my hammer. My favorite hammer. I was a surgeon with that thing. Used to be able to take three heads, line 'em up... Because I was mean. And I was greedy. And I wanted gold, jewels. Yeah, I mean, if there was a naughty list back then, I'd be top dog.



ITALIANO


Si, lo dicono in tanti, ma io porto ancora i doni ai bambini che credono in me, che hanno bisogno di me. E’ la Magia del Natale. Non so bene come funzioni… ma… mi ricordo di quando Trudy Lightstone mi ha scritto, deve aver avuto circa sei anni. Diceva che a volte si sentiva sola, che avrebbe voluto avere un amico, così le ho portato un bellissimo coniglietto… e poi ricordo che l’anno successivo mi hai scritto di aver fatto un sogno incredibile, che da allora non volevi fare altro che volare, volare… Insomma, Babbo Natale avrà anche un pò di magia, però… far volare una bambina… Ma darti un’aquilone, che vola sotto le nuvole, beh… era il minimo che potessi fare. Non essere troppo dura con i tuoi genitori. Per gli adulti è difficile credere alle cose. Vorrei aver tipo di potere, io e la signora Natale siamo sposati da… 1100 anni. Le relazioni tra adulti sono complicate, ci vuole impegno. Tanto impegno. A volte se vuoi rendere felice qualcuno, la magia purtroppo svanisce… E certo che ho avuto una mamma e un papà, non sono… non sono nato Babbo Natale. Ho avuto una vita, prima. Tanto, tanto, tanto tempo fa. Mi chiamavano… Nicomund. Nicomund il Rosso. Ero un guerriero. Un predatore, un ladro. E se qualcuno mi intralciava, io e Spaccateste… Spaccateste è il mio martello. Il mio martello preferito. Ero di una precisione chirurgica. prendevo tre teste, le mettevo in fila, “pppuh!”. Perché ero malvagio, ed ero avido. Volevo solo oro, gioielli. Sarei stato al primo posto nella lista dei cattivi.

UNA NOTTE VIOLENTA E SILENZIOSA

"Una notte violenta e silenziosa" (Violent Night) è un film del 2022 diretto da Tommy Wirkola, che mescola l'azione e la commedia nera con un tocco natalizio piuttosto fuori dal comune. La trama ruota attorno a un Babbo Natale decisamente atipico, interpretato da David Harbour, che si trova invischiato in una situazione molto più pericolosa della semplice consegna dei regali.


La storia inizia alla vigilia di Natale, quando un gruppo di mercenari fa irruzione nella lussuosa casa di una famiglia benestante con l'obiettivo di rubare una fortuna custodita nel caveau. La banda, guidata da Mr. Scrooge (John Leguizamo), non esita a usare la violenza per ottenere ciò che vuole, prendendo in ostaggio i membri della famiglia.


Il Babbo Natale di Harbour, che si ritrova nella casa per caso, è scoraggiato dal crescente materialismo del mondo e dall'egoismo delle persone. Il personaggio è un uomo stanco, disilluso dalla sua missione, che sembra aver perso il vero spirito natalizio. Ma quando si accorge che una bambina della famiglia ostaggio crede ancora in lui, ritrova uno scopo e decide di intervenire.


Da qui, il film si trasforma in un action movie carico di humour nero, con Babbo Natale che prende letteralmente a calci e pugni i criminali in una serie di scene che omaggiano il cinema d'azione classico e i film natalizi tradizionali. Babbo Natale diventa una sorta di eroe d’azione, armato di martelli, catene e altri attrezzi che usa in maniera brutale per sconfiggere i mercenari e proteggere la bambina e la sua famiglia.

ANALISI MONOLOGO

In questo monologo, il Babbo Natale di Una notte violenta e silenziosa si mostra nella sua versione più vulnerabile e complessa, rivelando al pubblico una storia e una personalità lontane dalla figura classica e rassicurante dell’immaginario collettivo.


Il monologo si apre con una riflessione sulla sua missione: Babbo Natale continua a portare doni ai bambini che credono in lui e che hanno bisogno di lui, anche se il mondo attorno sembra aver perso la magia del Natale. Questa è una chiara manifestazione di perseveranza nonostante la disillusione, e proprio qui emerge uno dei temi centrali del personaggio: la lotta per mantenere viva la sua missione in un mondo che sembra averla dimenticata. Babbo Natale si sente un relitto, ma non smette di portare avanti il proprio ruolo, sostenuto dalla sua missione e dai ricordi dei bambini che ha aiutato.


Quando parla di Trudy e delle piccole attenzioni che ha avuto per lei nel corso degli anni, si delinea una concezione della "magia del Natale" come qualcosa che non ha a che fare con incantesimi e prodigi soprannaturali, ma con semplici atti di gentilezza. Babbo Natale racconta come, non potendo far volare Trudy, abbia comunque trovato un modo per avvicinarsi al suo sogno, donandole un aquilone. In questa riflessione si percepisce una forma di affetto sincero e una missione che è profondamente umana: la magia, sembra dirci, è il modo in cui cerchiamo di rendere felici gli altri con le piccole cose. Per Babbo Natale, quindi, non è la potenza di un incantesimo, ma l’attenzione e la dedizione a rendere magico il Natale.


Babbo Natale poi passa a parlare dei suoi rapporti personali, della moglie con cui è sposato da oltre mille anni, riconoscendo quanto sia difficile mantenere in vita una relazione. “Ci vuole impegno. Tanto impegno”, afferma, ed è una frase che risuona anche nella sua attuale condizione: Babbo Natale è stanco, appesantito dagli anni e dalle difficoltà del suo ruolo, ma non si arrende. Questo discorso parla ai bambini, certo, ma soprattutto agli adulti, e alla loro difficoltà nel riuscire a credere ancora in qualcosa di puro o magico. Qui il monologo tocca una corda malinconica, come se Babbo Natale avesse una consapevolezza amara della perdita d’incanto che l’età adulta porta con sé.


Il monologo raggiunge il suo punto più inaspettato quando Babbo Natale rivela il suo passato come “Nicomund il Rosso”, un guerriero e un ladro. Questa confessione svela una componente oscura e drammatica, mostrando come Babbo Natale sia una figura nata dal peccato e dal desiderio di redenzione. Il suo martello, Spaccateste, simboleggia la violenza del passato che continua a portarsi dietro, quasi come una maledizione o un richiamo costante alle sue origini. Racconta di come fosse spinto solo dall’avidità, “cattivo” e avido di ricchezze, e di come oggi si trovi sul lato opposto, pronto a sacrificarsi per la gioia e il bene degli altri. È un passato che lo rende un personaggio ricco di contrasti, quasi shakespeariano, con una profondità che va oltre l’immagine bonaria e fiabesca.


Questa confessione a cuore aperto è un momento di auto-rivelazione che permette allo spettatore di avvicinarsi al Babbo Natale di Harbour in un modo che non accade con la rappresentazione tradizionale. Il monologo diventa un dialogo con se stesso, una sorta di resa dei conti interna che aggiunge un livello di pathos al personaggio. Babbo Natale, in fondo, è alla ricerca di redenzione e tenta di compensare il suo passato oscuro con atti di bontà e generosità. Questa confessione, che sembra quasi un peso di cui liberarsi, è una chiave per capire il suo comportamento violento e impavido: Nicomund non è mai stato cancellato del tutto, ma è stato canalizzato per un fine migliore.

CONCLUSIONE

Questo monologo offre l'opportunità di esplorare un Babbo Natale inedito, che rivela sia la sua vulnerabilità che una determinazione quasi guerriera. Interpretarlo significa dare corpo e anima a un personaggio che ha sofferto, che conosce la solitudine e la lotta interiore, ma che, in fondo, è ancora capace di credere nella bellezza della sua missione.

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