Monologo - il Decimo Uomo in \"World War Z\"

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~ LA REDAZIONE DI RC

INTRODUZIONE AL MONOLOGO

Il monologo di Jurgen Warmbrunn in "World War Z" è sia una spiegazione narrativa su come Gerusalemme sia riuscita a prepararsi contro l'apocalisse zombie, che riflessione più profonda sui meccanismi psicologici e storici che portano l'umanità a ignorare o sottovalutare le minacce incombenti. Attraverso il principio del "decimo uomo", Warmbrunn illustra l'importanza di pensare in modo divergente di fronte a crisi che sembrano impensabili. Il suo discorso riflette tanto sulle lezioni dolorose del passato quanto sulla necessità di adattarsi e agire con lungimiranza nel presente.

IL DECIMO UOMO

MINUTAGGIO: 52:20-53:13
RUOLO: Jurgen Warmbrunn

ATTORE: Ludi Boeken
DOVE: Netflix



INGLESE


In the ’30s, Jews refused to believe they could be sent to concentration camps. In ’72, we refused to fathom we’d be massacred in the Olympics. In the month before October 1973, we saw Arab troop movements, and we unanimously agreed they didn’t pose a threat. Well, a month later, the Arab attack almost drove us into the sea. So we decided to make a change. The Tenth Man. If nine of us look at the same information and arrive at the exact same conclusion, it’s the duty of the tenth man to disagree. No matter how improbable it may seem, the tenth man has to start digging on the assumption that the other nine are wrong. Since everyone assumed that this talk of zombies was cover for something else, I began my investigation on the assumption that when they said “zombies,” they meant zombies. There’s so many potential sources in play that no one knows where it began. The organ trade in Germany. Strange examples of violent behavior across the Asian peninsulas. Meanwhile, the zombie plague keeps spreading, and we do what we can. These are the Jerusalem Salvation Gates. Two of 10 portals through the security perimeter into fortified Israel. You’re letting people in. Every human being we save is one less zombie to fight.



ITALIANO


Negli anni '30 gli ebrei non credettero di poter essere portati nei campi di concentramento. Nel '72 tutti ci rifiutammo di immaginare il massacro delle Olimpiadi. Un mese prima del 6 ottobre del '73 vedemmo i movimenti delle truppe arabe, ma tutti ritenemmo che non fosse una minaccia. Beh, il mese dopo l'attacco degli arabi ci fece quasi capitolare. Così decidemmo di fare un cambiamento: il decimo uomo. Se nove di noi leggono la stessa informazione e arrivano esattamente alla stessa conclusione, è compito del decimo uomo dissentire. A prescindere da quanto possa sembrare improbabile, il decimo uomo deve investigare con il presupposto che gli altri si sbaglino. Dato che tutti erano convinti che le voci sugli zombie fossero solo una copertura, ho iniziato le mie investigazioni col presupposto che dicendo "Zombie" intendessero "Zombie". E' questo il problema. Le fonti sono così tante che non si sa dove abbiano inizio: il traffico di organi in Germania, strani episodi di comportamenti violenti nelle penisole asiatiche... E nel frattempo l'epidemia continua a diffondersi, e noi facciamo il possibile. Ecco i cancelli della Salvezza di Gerusalemme. Due ingressi su dieci concedono l'accesso alla fortezza di Israele. Ogni essere umano che salviamo è uno zombie in meno da combattere.

WORLD WAR Z

"World War Z" è un film del 2013 diretto da Marc Forster, tratto dall'omonimo romanzo di Max Brooks, anche se il film si discosta molto dalla struttura narrativa del libro. È un thriller d'azione e horror che esplora la diffusione globale di una pandemia zombie, con un forte focus sul caos e la devastazione che seguono. La storia segue Gerry Lane ( Brad Pitt), un ex investigatore delle Nazioni Unite che vive una tranquilla vita familiare a Filadelfia. La sua vita viene stravolta quando scoppia una pandemia globale causata da un virus sconosciuto che trasforma gli esseri umani in zombie. Questi zombie sono molto diversi dalla classica rappresentazione cinematografica: sono incredibilmente veloci, violenti e si diffondono come un'onda inarrestabile.


All'inizio del film, Gerry e la sua famiglia vengono travolti dal caos mentre cercano di sfuggire all'invasione di zombie in città. Grazie alle sue connessioni con le Nazioni Unite, Gerry riesce a far mettere in salvo la sua famiglia su una nave militare, dove i leader mondiali stanno cercando di coordinare una risposta alla crisi.


A questo punto, Gerry viene incaricato di rintracciare l'origine del virus per trovare una soluzione alla pandemia. Inizia così un viaggio pericoloso che lo porterà in varie parti del mondo, inclusi la Corea del Sud, Gerusalemme e il Galles, in un tentativo disperato di trovare informazioni che possano aiutare a fermare l'epidemia. Ogni luogo visitato ha le sue peculiarità e strategie di sopravvivenza, e il film esplora diversi scenari di come le nazioni rispondono alla minaccia zombie.


Uno dei momenti cruciali del film si svolge a Gerusalemme, dove la città ha costruito enormi mura per tenere fuori gli zombie. Tuttavia, il caos scoppia quando gli zombie, attratti dal rumore, iniziano a scalare le mura e sfondano le difese. Nel corso della sua missione, Gerry scopre un'intuizione chiave: gli zombie sembrano ignorare le persone malate o con un sistema immunitario compromesso. Da qui nasce l'idea di creare un "camuffamento biologico" usando malattie controllabili come protezione temporanea.


Nel climax del film, Gerry arriva a un laboratorio nel Galles per testare questa teoria. Dopo una sequenza carica di tensione, riesce a iniettarsi una malattia che lo rende invisibile agli zombie, confermando che la sua ipotesi è corretta.

ANALISI MONOLOGO

Il monologo di Jurgen Warmbrunn in "World War Z" è un pezzo chiave che rivela molto sia sul personaggio sia sul pensiero strategico di Gerusalemme nel film.


Jurgen fa riferimento a momenti cruciali della storia ebraica e globale per dimostrare come l'umanità, in più occasioni, abbia ignorato o sottovalutato segnali premonitori di grandi tragedie. Questo fenomeno, noto anche come "cecità collettiva", si basa sulla tendenza delle persone a rifiutare la possibilità di eventi estremamente negativi o improbabili perché fuori dalla loro esperienza o dai loro schemi di pensiero. L'olocausto e il massacro delle Olimpiadi del 1972 sono esempi di come la comunità ebraica (e, in generale, l'umanità) abbia spesso rifiutato di credere in minacce che sembravano troppo orribili per essere vere.


Il "decimo uomo" è il cuore del monologo e rappresenta una lezione strategica fondamentale. Quando un gruppo di persone arriva unanimemente alla stessa conclusione, la possibilità che stiano ignorando altre opzioni o possibilità è elevata. Per contrastare questa mentalità di gruppo, il "decimo uomo" ha il compito di dissentire e considerare ipotesi alternative, anche se sembrano assurde o improbabili. È una forma di pensiero divergente, una difesa contro il pericolo del conformismo e della negazione collettiva.


In questo caso, il decimo uomo è Jurgen stesso. Mentre tutti respingevano l’idea degli zombie come impossibile o ridicola, lui ha preso sul serio la minaccia, concludendo che, sebbene improbabile, la possibilità che si trattasse di una vera epidemia zombie meritava di essere investigata. Questo principio, per quanto semplice, ha salvato Gerusalemme dall'essere travolta dall'apocalisse zombie.


La seconda parte del monologo evidenzia l'approccio pratico e strategico di Gerusalemme: i cancelli della città sono aperti per accogliere più persone possibile, trasformando il gesto di salvataggio in una tattica di sopravvivenza. Ogni persona salvata è uno zombie in meno da combattere, mostrando un atteggiamento utilitaristico, ma anche profondamente umano. La salvezza di ogni individuo contribuisce non solo alla protezione collettiva, ma anche alla riduzione della minaccia esterna.


Un altro elemento importante nel discorso è l'idea che, di fronte a un flusso continuo di informazioni, l'interpretazione di queste diventi cruciale. Le informazioni sugli zombie esistevano, ma la maggior parte delle persone le interpretava come una copertura per qualcosa di diverso, forse una crisi politica o economica. Jurgen, invece, sceglie di prendere le informazioni alla lettera: se si parla di zombie, allora è il caso di considerare che si stia parlando proprio di zombie. Questa interpretazione letterale e non convenzionale gli permette di agire in anticipo rispetto agli altri.


Analisi più ampia


Il monologo diventa anche una critica del modo in cui l'umanità affronta le crisi. Spesso, si tende a negare o minimizzare le minacce che sembrano troppo grandi o inverosimili. Questo può essere collegato a molte situazioni storiche, politiche o sociali, in cui le persone rifiutano di vedere il pericolo fino a quando non è troppo tardi. In un contesto più contemporaneo, si può applicare il principio del "decimo uomo" anche ad altre crisi globali, come i cambiamenti climatici o le pandemie, in cui la tendenza a minimizzare o negare le informazioni è spesso pericolosa. Il discorso di Warmbrunn ci ricorda l'importanza del pensiero critico e della diversità di opinioni in ogni processo decisionale.

CONCLUSIONE

Il monologo di Warmbrunn in "World War Z" è un monito sulla pericolosità del conformismo e della cecità collettiva di fronte alle minacce globali. La lezione del "decimo uomo" evidenzia l'importanza di dissentire e di considerare anche le possibilità più improbabili, poiché la sopravvivenza spesso dipende dalla capacità di anticipare ciò che sembra impossibile.

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