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~ LA REDAZIONE DI RC
Il monologo di Giuseppina si svela come una donna che, pur avendo sacrificato tutto per la famiglia Florio, è stata condannata a vivere in un vuoto emotivo. Il monologo mette in luce il conflitto tra l'amore personale e il dovere verso la famiglia, riflettendo sulle dinamiche di potere, sui ruoli di genere e sulle sofferenze personali che hanno modellato la sua esistenza.
STAGIONE 1 EP 4
MINUTAGGIO: 37:15-39:15
RUOLO: Giuseppina
ATTRICE: Donatella Finocchiaro
DOVE: Disney +
ITALIANO
Tu non sai niente di me Vicè, niente. Io volevo solo una cosa nella vita e non l’ho avuta. C’ho sperato per un attimo…di essere felice. Quando è morto tuo padre ero disposta a tutto pur di avere Ignazio. Anche a mettermi contro di te. Ignazio, si…lui. Ma lui non se l’è sentita. Non poteva stare con la moglie di suo fratello, dopo avergli promesso sul letto di morte di onorarla…perché questo avrebbe danneggiato i Florio naturalmente. Perché solo questo era importante. I Florio. E io ho rinunciato a tutto, ho rinunciato a lui…per voi. E sono diventata la donna che sono. Arida…e senza cuore. Ma dopo che io ho rinunciato a tutto, non ti permetterò di bruciare il nome dei Florio, solo perché ora ragioni con la minchia!
La storia si sviluppa lungo più generazioni e si concentra principalmente sui successi e le sfide che la famiglia Florio affronta mentre costruisce il proprio impero. Ecco alcuni punti salienti della trama:
L’inizio della dinastia Florio
La storia ha inizio alla fine del XVIII secolo, quando Paolo Florio, insieme al fratello Ignazio, decide di lasciare la Calabria per cercare opportunità migliori a Palermo. Iniziano come piccoli commercianti di spezie, ma grazie alla loro tenacia e visione imprenditoriale, riescono ad ampliare rapidamente la loro attività.
La trasformazione sotto Vincenzo Florio
Il vero protagonista dell’espansione della dinastia è Vincenzo Florio, figlio di Paolo. È lui che prende in mano le redini dell’azienda di famiglia e la trasforma in un colosso economico, diversificando gli investimenti in settori come la produzione di vino Marsala, la navigazione e persino l’industria dei trasporti.
Vincenzo è un personaggio affascinante e complesso: ambizioso, ma anche tormentato dal desiderio di essere accettato dall’aristocrazia siciliana, che lo vede come un “arricchito” e non un pari. Questo lo porta a scontrarsi più volte con le convenzioni sociali del tempo.
Le figure femminili
Un altro tema centrale della trama riguarda le donne della famiglia Florio, che giocano un ruolo cruciale nonostante vivano in una società dominata dagli uomini. Giulia Portalupi, la compagna di Vincenzo, è una figura forte e determinata, che sostiene il marito nelle sue ambizioni ma lotta anche per affermare la propria identità in un mondo che spesso la relega a un ruolo secondario. Il loro rapporto d’amore è complesso e attraversa momenti di passione, ma anche tensioni legate alle sfide imprenditoriali e familiari.
Ascesa e declino
Un altro aspetto affascinante della trama è che, pur raccontando l’incredibile ascesa dei Florio, la storia lascia intravedere il loro futuro declino. Nonostante il successo economico, la famiglia Florio deve affrontare crisi interne, rivalità familiari e i cambiamenti della società italiana nel passaggio verso il XX secolo.
Il contesto storico e politico
La trama si intreccia anche con eventi storici significativi per l’Italia, come le guerre di indipendenza e l’unificazione del paese, che influenzano le fortune dei Florio. La serie esplora le dinamiche sociali e politiche della Sicilia dell’epoca, mettendo in evidenza le tensioni tra la borghesia emergente, di cui i Florio sono un simbolo, e la decadente aristocrazia siciliana.
Questo monologo di Giuseppina è potente e carico di emozione, rivelando profondi conflitti interiori, sofferenza e sacrificio. Ecco un'analisi dettagliata dei temi principali e del contesto emotivo:
Frustrazione e Desideri Infranti
La frase iniziale, "Tu non sai niente di me, Vicè, niente", introduce il monologo con un senso di incomprensione e isolamento. Giuseppina si sente ignorata, come se nessuno avesse veramente compreso i suoi desideri e i suoi sacrifici. La sua affermazione che voleva "solo una cosa nella vita e non l’ho avuta" riflette un desiderio personale di felicità che è stato spezzato. Questo desiderio è stato probabilmente legato al suo amore per Ignazio, che non è mai stato realizzato per via delle circostanze familiari e sociali.
Il suo amore per Ignazio è centrale in questo monologo. Giuseppina rivela che, dopo la morte del marito (fratello di Ignazio), era disposta a tutto per stare con Ignazio, ma lui si è rifiutato, scegliendo l’onore e la famiglia. La promessa di Ignazio di "onorare" il fratello morto mette in luce i valori tradizionali che hanno prevalso sull'amore. Questo tema dell’amore impossibile è frequente nelle narrazioni drammatiche, e in questo caso aggiunge complessità alla figura di Giuseppina, che si è vista negare la possibilità di essere felice in nome dell'onore e del "bene" della famiglia.
Giuseppina, in un atto di sacrificio, rinuncia a Ignazio per il bene della famiglia Florio, come afferma con le parole "ho rinunciato a tutto... per voi". Questo tema del sacrificio personale in nome della famiglia o degli obblighi sociali è centrale nel monologo. Non solo ha perso l’amore, ma si è anche trasformata a causa di questo sacrificio, diventando, come dice lei stessa, "arida e senza cuore".
La seconda parte del monologo è un'accusa diretta a Vicè (Vincenzo). Giuseppina esprime una rabbia profonda verso di lui, accusandolo di essere disposto a mettere in pericolo il nome della famiglia Florio per un impulso sessuale. La frase "non ti permetterò di bruciare il nome dei Florio, solo perché ora ragioni con la minchia!" è particolarmente forte e denota una frustrazione verso la superficialità delle azioni di Vincenzo, che sembrano mettere in secondo piano i sacrifici e le tradizioni della famiglia.
Giuseppina sottolinea più volte l'importanza del nome "Florio" e di come questo concetto di famiglia abbia dettato le scelte e le rinunce nella sua vita. Per Ignazio, il rispetto per la promessa fatta al fratello e per il nome della famiglia ha avuto la priorità sull'amore. Per Giuseppina, il sacrificio dell'amore ha contribuito a preservare la famiglia, ma il peso di questo nome sembra essere anche la sua maledizione. Questo dimostra come la tradizione, il potere e il prestigio possano schiacciare i desideri individuali.
Il monologo mette in evidenza la trasformazione psicologica ed emotiva di Giuseppina. La sofferenza l'ha cambiata profondamente, rendendola "arida" e priva di cuore. Questo non solo riflette il dolore per l’amore perduto, ma anche una perdita più profonda: quella della sua stessa identità e umanità. È come se, rinunciando all'amore e alla felicità, avesse rinunciato anche alla parte più intima di sé stessa.
Questo monologo di Giuseppina è ricco di sofferenza, sacrifici e conflitti interiori. Rivela una donna che ha perso se stessa a causa del peso delle aspettative familiari e sociali, ma che allo stesso tempo non è disposta a permettere che il suo sacrificio venga vanificato. Il suo linguaggio diretto e la rabbia con cui parla mostrano una profonda forza emotiva e una volontà di proteggere ciò che rimane della sua identità, anche se quest'ultima è stata profondamente compromessa.
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