Unisciti alla nostra Community Famiglia! Compila il "FORM" in basso, inserendo il tuo nome e la tua mail, ed entra nell'universo di Recitazione Cinematografica. Ti aspettiamo!
Articolo a cura di...
~ LA REDAZIONE DI RC
Il monologo di Doom Head nel film 31 di Rob Zombie definisce il tono disturbante dell'intera opera. Attraverso una narrazione cruda e sadica, Doom Head rivela la sua filosofia di vita e morte, incarnando la violenza e la follia con una lucidità spaventosa.
MINUTAGGIO: intro film
RUOLO: Doom Head
ATTORE: Richard Brake
DOVE: Amazon Prime Video
INGLESE
Hello. They call me doom-head. Now, I don't call myself doom-head, mind you, but they do. Who's they? Well, some mysterious folks that pay me a whole lot of scratch to do what I do. And what I do, unfortunately for you... I do real well. Now. Let's get one thing between us straight. I ain't no fucking clown. Now Mr. P.T. Barnum may claim clowns are the pegs on which this circus is hung... But I isn't no fucking clown. Now you may think you see a grease-painted performer sitting before you who would usually elicit an amused response from an audience, but trust me. You do not. I'm not here to make you happy. I'm not here to brighten your dismal day and I am certainly not here to elicit an amused response. I am here to end your miserable fucking life. But first... Mm. First, I'm gonna bless you with a story. See I don't think the last sound to puncture your ear drums should be the twang of your body falling apart. Snap! Oooh. Crunch. Interesting fact: Did you know that a cockroach can live up to 168 hours without a head? I find this... fascinating. But what really blows my fucking marbles like a 50-cent skank, I mean the real mind-fucker, is that for several more hours this same decapitated head will keep on truckin' for Jesus. If properly nourished, of course. You know, all in all, you've had a pretty good run. But, uh, deep down inside you must have known it all had to end somewhere. Might as well be here. Might as well be now. And it might as well be with me.
ITALIANO
Ciao. Il mio nome è Doom Head. Non sono io a presentarmi come Doom Head, ma gli altri lo fanno. Gli altri chi? Alcune persone che mi pagano una gran bella somma per fare quello che faccio, e quello che faccio sfortunatamente per te… ehehe, lo faccio davvero bene. Adesso… vediamo di mettere bene in chiaro una questione. Io non sono un cazzo di clown. Può darsi che Finias Banbaun abbia affermato che i clown sono i vertici su cui si regge il circo, ma io non sono un cazzo di clown… Forse perché pensavi che fossi un attore con un cerone sulla faccia seduto qui in attesa di far ridere il pubblico in platea… ma credimi, ti sbagliavi. Non sono qui per farti felice. Mhm? Non sono qui per rallegrarti la giornata. E certamente non sono qui in attesa della risata del mio pubblico. Io sono qui… per mettere fine a questa tua miserevole vita. Ma prima… prima… ti benedirò con una storia. Eh? Ehehe… non voglio mica che l’ultimo suono che perforerà il tuo timpano sia il rumore del tuo corpo che ti spezza. Strap! Uhhuhuhu… Crac! C’è un fatto interessante. Ho letto che lo scarafaggio può vivere ben 178 ore senza la testa. Lo so… E’ qualcosa di… affascinante. Ma quello che mi fa veramente esplodere i coglioni come una puttana da cinquanta miseri centesimi… insomma, quelo che mi manda fuori… E’ che per svariate ore quella testa decapitata continuerà a cercare di arrivare a Dio, se propriamente nutrita, ovviamente. Tutto sommato avrai una morte niente male… ma dai, nel profondo avevi capito che presto sarebbe giunta la tua fine. Potrebbe essere qui. Potrebbe essere anche ora, e potrebbe essere benissimo per mano mia.
31 è un film horror del 2016 scritto e diretto da Rob Zombie. Il film è un perfetto esempio del suo stile unico, caratterizzato da violenza estrema, atmosfere disturbanti e una visione cupa e grottesca della società. Ambientato nel 1976, 31 segue un gruppo di cinque persone che vengono rapite mentre stanno attraversando il deserto, per poi essere costrette a partecipare a un gioco mortale chiamato "31".
La trama si concentra su un gioco sadico, in cui i protagonisti devono sopravvivere per 12 ore in un labirinto abbandonato, inseguiti da un gruppo di assassini psicopatici travestiti da clown. I personaggi si trovano ad affrontare violenza brutale e torture, mentre vengono cacciati per puro divertimento da una banda di ricchi aristocratici che osservano il tutto come se fosse uno spettacolo.
Uno degli elementi più interessanti di 31 è la caratterizzazione degli antagonisti, in particolare il personaggio di Doom-Head, interpretato da Richard Brake. Doom-Head è un killer spietato e filosofico, con un'aria quasi teatrale che lo rende uno degli assassini più memorabili nel cinema di Zombie. La sua introduzione, con un lungo monologo pieno di sadismo, crea una delle scene più iconiche del film.
Il monologo si apre con la sua affermazione di identità: "Il mio nome è Doom Head. Non sono io a presentarmi come Doom Head, ma gli altri lo fanno". Questo dettaglio introduce l'idea che il suo personaggio è un riflesso di come gli altri lo percepiscono e sfruttano. Doom Head è consapevole di essere uno strumento nelle mani di chi lo paga per uccidere, ma la sua soddisfazione e il piacere derivano dal fatto che eccelle in ciò che fa. C'è un senso di orgoglio per la sua brutalità, come se fosse una forma d'arte per lui.
Doom Head distingue subito se stesso dai clown, una metafora forte in questo contesto. La figura del clown, tradizionalmente vista come comica e leggera, viene rovesciata: "Io non sono un cazzo di clown". Questa frase rappresenta il distacco tra quello che potrebbe sembrare un killer mascherato, e la realtà della sua vera identità: non è lì per intrattenere, ma per portare morte. La figura del clown spesso richiama il concetto di maschera, di finzione, ma Doom Head rivendica una verità più oscura e brutale dietro la sua facciata.
Il tono di Doom Head è sinistramente calmo e quasi beffardo, con risate e piccoli intermezzi ("ehehe", "uhhuhuhu") che rompono la tensione solo per renderla più inquietante. C'è una certa teatralità nel suo discorso, ma non è mai eccessiva o comica. Al contrario, usa la teatralità per aggiungere ulteriore peso al suo sadismo, quasi come se stesse godendo del fatto che la vittima lo ascolta mentre anticipa la propria morte. Il paragone tra sé e un attore è una dichiarazione chiave: "Forse pensavi che fossi un attore con un cerone sulla faccia [...] ma credimi, ti sbagliavi". Questa è una negazione del ruolo di intrattenitore e un'affermazione della sua identità come carnefice.
Uno degli aspetti più interessanti del monologo è la sua riflessione filosofica sulla morte e sulla fragilità della vita. Doom Head condivide un aneddoto sugli scarafaggi, che possono vivere per ore senza la testa. Questo dettaglio, apparentemente assurdo e grottesco, viene usato per mettere in evidenza il suo distacco dalla compassione umana e il suo fascino perverso per il concetto di sopravvivenza e morte. La riflessione sembra quasi metaforica: anche una volta decapitata, la vittima potrebbe cercare Dio, un ultimo disperato tentativo di salvezza. Questo dettaglio rafforza l'idea che Doom Head si percepisce come una sorta di divinità crudele, che decide quando e come la vittima morirà.
C'è anche una chiara manipolazione psicologica nel suo monologo. Doom Head non si limita a uccidere fisicamente, ma gioca anche con la mente della vittima, instillando terrore, confusione e disperazione. "Non voglio mica che l’ultimo suono che perforerà il tuo timpano sia il rumore del tuo corpo che ti spezza". Questa frase è volutamente sadica, perché invece di infliggere semplicemente dolore fisico, cerca di far vivere alla vittima l'agonia del sapere che la morte è imminente, arricchita da un racconto disturbante.
Il monologo di Doom Head esplora anche temi più profondi di disumanizzazione e manipolazione psicologica, portando lo spettatore a confrontarsi con il concetto di sofferenza e morte attraverso una lente grottesca e filosofica. La capacità di Rob Zombie di costruire un personaggio che abbraccia completamente la violenza gratuita, mantenendo un fascino perverso per la vita e la morte, rende questo momento una riflessione inquietante sulla natura umana e sulla violenza insita in essa.
Le Migliori Classifiche
di Recitazione Cinematografica
Entra nella nostra Community Famiglia!
Recitazione Cinematografica: Scrivi la Tua Storia, Vivi il Tuo Sogno
Scopri 'Recitazione Cinematografica', il tuo rifugio nel mondo del cinema. Una Community gratuita su WhatsApp di Attori e Maestranze del mondo cinematografico. Un blog di Recitazione Cinematografica, dove attori emergenti e affermati si incontrano, si ispirano e crescono insieme.
Monologhi Cinematografici, Dialoghi, Classifiche, Interviste ad Attori, Registi e Professionisti del mondo del Cinema. I Diari Emotivi degli Attori. I Vostri Self Tape.