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~ LA REDAZIONE DI RC
Interpretare il monologo di Clay Jensen in 13 Reasons Why è una sfida profonda e intensa. Le sue parole rivelano un giovane devastato dalla perdita e dall’amore per Hannah, che cerca di trovare pace mentre è ancora intrappolato tra rabbia e rimpianto. Attraverso questo monologo, Clay si mette a nudo, esprimendo quel vortice di emozioni che va dalla confusione alla nostalgia, fino a un tentativo di liberazione. La sua è una confessione struggente, un dialogo interiore in cui l’amore e la sofferenza si incontrano.
MINUTAGGIO: 20:25-23:11
RUOLO: Clay
ATTORE: Dylan Minnette
DOVE: Netflix
INGLESE
Hannah Baker came into my life at the end of one summer like a star that fell to Earth. Like nothing I had seen, like no one I had ever met. She was funny, and smart, and moody, and... and maddening, and beautiful. And... I loved her. I loved her so much. And I ask her every day why she did what she did. But I get no answers. She took those with her when she went. Leaving me, all of us, angry, empty, confused. And I know that hurt won't ever go away. But there will come a day when I don't feel it every minute. And the anger won't be so hot, and the other feelings will fade, and I'll be left with only love. A good friend once said to me, "I can love you and still let you go." So, Hannah, I love you, and I let you go. And I miss you. And I hope that wherever you go next, you feel peace, you feel safe in a way that you never did here. Wherever you go next, I hope you know that I love you.
ITALIANO
Hannah Baker è entrata nella mia vita alla fine di un’estate come una stella caduta dal cielo. Era completamente diversa da chiunque conoscessi. Era divertente, intelligente, e lunatica e… esasperante e… bellissima. E… Io la amavo. La amavo tantissimo. E le chiedo tutti i giorni perché ha fatto quello che ha fatto. Ma non ottengo risposte. Se le è portate via quando se n’è andata, lasciandomi… lasciando tutti noi furiosi. Vuoti. Confusi. So che il dolore non se ne andrà mai, ma forse un giorno non morderà ogni istante. La rabbia brucerà un pò meno, e tutto si attenuerà. E mi rimarrà soltanto l’amore. Una cara amica mi ha detto: “Riesco a lasciarti andare e amarti lo stesso”. Perciò, Hannah… io ti amo… e ti lascio andare. Mi mancherai. E spero che ovunque andrai, troverai pace, troverai serenità, come qui non ti è mai successo. Ovunque tu andrai, spero che saprai che ti amo.
"13 Reasons Why" è una serie Netflix basata sull'omonimo romanzo di Jay Asher. La trama si sviluppa attorno al suicidio di Hannah Baker, una studentessa delle scuole superiori che lascia dietro di sé tredici audiocassette, ognuna delle quali contiene un motivo (o una "ragione") per cui ha deciso di togliersi la vita. Ogni cassetta è dedicata a una persona diversa che, secondo Hannah, ha giocato un ruolo determinante nelle sue sofferenze.
La storia è narrata principalmente dal punto di vista di Clay Jensen, un ragazzo timido e riservato che era innamorato di Hannah. Dopo la sua morte, Clay riceve il pacchetto di cassette e, man mano che le ascolta, inizia a scoprire i segreti e le dinamiche nascoste che Hannah ha vissuto. Ogni episodio corrisponde a una cassetta e a una nuova rivelazione su come le persone della sua cerchia abbiano contribuito al suo dolore.
La serie tocca temi molto delicati, come il bullismo, la violenza sessuale, l'isolamento e le pressioni sociali che possono portare a conseguenze devastanti. I flashback della vita di Hannah si alternano con il presente di Clay, mostrando il suo conflitto interiore mentre cerca di capire la verità e fare i conti con la propria colpevolezza e impotenza. In un certo senso, ogni personaggio rappresenta un aspetto della complessa realtà adolescenziale: l’apparenza, l’abuso, la responsabilità e il senso di comunità (o la mancanza di esso).
La serie ha destato molte discussioni per il suo modo diretto di affrontare il tema del suicidio e le rappresentazioni realistiche di eventi traumatici, tanto che ha sollevato dibattiti su come questi argomenti dovrebbero essere trattati in tv. Le stagioni successive alla prima esplorano ulteriormente gli effetti del suicidio di Hannah su tutta la comunità scolastica, incluse le conseguenze legali e personali per chi era coinvolto, ma anche temi come la redenzione, la colpa e la possibilità di cambiamento.
Questo monologo di Clay Jensen è uno dei momenti più intensi e riflessivi di 13 Reasons Why, in cui il suo dolore si intreccia con una difficile presa di coscienza e, finalmente, una sorta di accettazione. Attraverso le sue parole, possiamo percepire il percorso emotivo che Clay ha attraversato dalla morte di Hannah, fatto di amore, rabbia e una disperata ricerca di risposte.
Clay comincia descrivendo Hannah come una "stella caduta", un’immagine che evoca la bellezza e la fugacità, ma anche la distanza.
Questo simboleggia il fatto che, nonostante il loro legame, Hannah è sempre stata per lui un po' misteriosa, quasi irraggiungibile. L'uso di aggettivi contrastanti come “divertente, intelligente, lunatica… esasperante… bellissima” racconta un personaggio complesso e sfuggente, che attrae e respinge, un mix di caratteristiche che la rende unica, ma anche imprevedibile.
Quando Clay ammette "Io la amavo. La amavo tantissimo", sente il peso di non essere stato in grado di capirla o salvarla. Questo è un punto chiave: il rimpianto di un amore che non ha potuto esprimere pienamente e l’impossibilità di trovare risposte. L’idea che Hannah si sia portata via tutte le risposte "lasciandoci… lasciando tutti noi furiosi, vuoti, confusi" è una rappresentazione autentica di come la perdita di una persona amata, soprattutto per suicidio, lasci un vuoto colmo di domande e un senso di colpa.
Nella seconda parte del monologo, Clay inizia a proiettarsi in un futuro possibile, dove il dolore “non morderà ogni istante” e la rabbia “brucerà un po’ meno”. Questo passaggio è cruciale perché mostra che il suo dolore è ancora vivo e bruciante, ma la consapevolezza di poter un giorno ricordare Hannah senza essere sopraffatto è l'inizio della sua guarigione. Qui, si apre all’idea che possa restare solo "l’amore", spogliato del tormento e della rabbia.
La frase "Riesco a lasciarti andare e amarti lo stesso", ispiratagli da un’amica, è un messaggio di accettazione senza dimenticanza. In queste parole, Clay cerca di dare una conclusione al suo lutto: non un distacco totale, ma una pace interiore che può coesistere con l’amore che prova ancora per lei. Nella sua dichiarazione finale, "Hannah… io ti amo… e ti lascio andare", Clay sta costruendo un equilibrio tra il desiderio di continuare ad amarla e la necessità di lasciarla riposare, sia nella sua mente che nel suo cuore.
Al termine di questo monologo, Clay compie un passo decisivo: accetta di lasciare andare Hannah, pur mantenendo vivo il suo amore per lei. L’attore deve riuscire a trasmettere questa crescita, che non è una semplice risoluzione del dolore ma un equilibrio tra accettazione e amore eterno. La performance deve mostrare un cuore ancora segnato ma che si apre alla possibilità di trovare pace.
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