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~ LA REDAZIONE DI RC
Il monologo di Jesse in Before Sunrise è uno dei momenti più intimi del film. In questa scena, Jesse condivide con Céline un ricordo d’infanzia legato alla morte della sua bisnonna. Attraverso questo racconto, emergono temi più profondi come il contrasto tra razionalità e percezione, il modo in cui i bambini interpretano il mondo e la sottile linea tra realtà e immaginazione. Questo monologo è una riflessione sulla natura dell’esperienza umana e sulla complessità di ciò che chiamiamo realtà.
MINUTAGGIO:
RUOLO: Jesse
ATTORE: Ethan Hawke
DOVE: Amazon Prime Video
INGLESE
Well, you know, despite all that kind of bullshit that comes along with it, I remember childhood as this... you know, this magical time. I do. I remember when, uh, my mother first told me about death. My great-grandmother had just died, and my whole family had just visited them in Florida. I was about three, three and a half years old. Anyway, I was in the backyard, playing, and my sister had just taught me how to take the garden hose and do it in such a way that, uh, it sprayed into the sun and it would make a rainbow. Right? So I was doing that, and through the mist, I could see my grandmother. You know? And she was just standing there, smiling at me. And, uh, I held it there for a long time and I looked at her, and then finally I-I let go of the nozzle. You know? And then I dropped the hose. And she disappeared. So I run back inside and I tell my parents. And they, uh, sit me down and give me this big rap on how, when people die, you never see them again and how I'd imagined it. But I knew what I'd seen. I was just glad that I saw it. I've never seen anything like that since. But I don't know. It just kinda let me know how ambiguous everything was. You know? Even death.
ITALIANO
Beh, sai... malgrado tutte le stronzate che si porta dietro, ecco, io ricordo l'infanzia come sì, in fondo, un momento magico. Davvero.
Ricordo la prima volta che mia madre mi ha parlato della morte.
La mia bisnonna ci aveva appena lasciati. La mia famiglia era andata in Florida a trovare i parenti. Avevo tre anni, tre anni e mezzo. Comunque, me ne stavo in quel giardino a giocare e mia sorella mi aveva appena insegnato come tenere il tubo per innaffiare e muoverlo in modo che l'acqua spruzzata contro il sole formasse l'arcobaleno. Chiaro, io ci provavo, e attraverso le gocce ho visto la mia bisnonna. Sì, se ne stava lì in piedi, sai? E mi sorrideva. E sono stato lì per parecchio tempo. L'ho guardata e alla fine io... io ho staccato il beccuccio. Sai, ho fatto cadere il tubo e lei è scomparsa. Poi sono corso dentro a dirlo ai miei genitori, e loro mi hanno messo a sedere e mi hanno fatto una bella predica sul fatto che quando la gente muore non la vedi più, e che me l’ero immaginata. Ma sapevo quello che avevo visto, ed ero contento di averlo visto. Non ho mai più visto niente del genere, ma è come se mi avesse fatto capire quanta ambiguità ci sia in ogni cosa. Sai, anche nella morte.
"Before Sunrise" (1995), diretto da Richard Linklater, racconta la storia di Jesse (Ethan Hawke) e Céline (Julie Delpy), due giovani che si incontrano per caso su un treno diretto a Vienna. Jesse è un americano in viaggio per l’Europa dopo una delusione sentimentale, mentre Céline è una studentessa francese di ritorno a Parigi. Dopo una conversazione spontanea e intensa, Jesse convince Céline a scendere con lui a Vienna e a passare insieme la notte prima che lui prenda il volo per gli Stati Uniti il giorno successivo. Senza soldi per un albergo, i due vagano per la città, parlando di amore, sogni, paure e filosofia di vita.
Quella notte diventa una parentesi fuori dal tempo: la connessione tra loro cresce mentre visitano luoghi simbolici della città, incontrano personaggi eccentrici e si avvicinano sempre di più. Il loro dialogo è il cuore del film, e attraverso le loro parole emergono il romanticismo e l'incertezza tipici della giovinezza. All’alba, consapevoli che probabilmente non si rivedranno mai più, si promettono di incontrarsi di nuovo sei mesi dopo, senza scambiarsi numeri o indirizzi. Il film si chiude lasciando in sospeso il destino del loro legame.
Jesse introduce il discorso con un’affermazione apparentemente semplice: nonostante tutto, l’infanzia gli appare come un momento magico. È una frase che racchiude un’idea chiave del film, ovvero il modo in cui il tempo e l’esperienza trasformano la percezione della vita. Il ricordo che segue è il racconto di un episodio quasi onirico: il bambino Jesse, giocando con il tubo dell’acqua, vede tra le gocce la figura della bisnonna da poco scomparsa.
Questa immagine ha un valore simbolico profondo. L’acqua, che refrange la luce creando un arcobaleno, diventa il mezzo attraverso cui Jesse percepisce qualcosa di inspiegabile. È un momento che sfida la logica adulta, una di quelle esperienze che i bambini accettano senza metterle in discussione, mentre gli adulti cercano di razionalizzarle. L’elemento chiave è proprio il contrasto tra la visione del bambino e la reazione dei genitori. Quando Jesse corre a raccontare ciò che ha visto, gli viene detto che è impossibile, che è solo frutto della sua immaginazione. Ma lui non ha dubbi su ciò che ha vissuto, e questo rafforza l’idea che la percezione della realtà non sia univoca.
La frase finale racchiude il senso dell’intero monologo: "È come se mi avesse fatto capire quanta ambiguità ci sia in ogni cosa. Sai, anche nella morte." Jesse sta esprimendo una consapevolezza più ampia. Crescendo, ha capito che la realtà non è mai assoluta, che l’esperienza umana è filtrata da emozioni, suggestioni e percezioni soggettive. La morte, concetto che spesso si cerca di rendere netto e definitivo, diventa anch’essa sfumata, ambigua, parte di un mistero più grande.
Questo monologo rivela molto del personaggio di Jesse. Dietro la sua apparente disillusione e il suo sarcasmo, c’è qualcuno che ha sempre cercato di dare un senso alle cose senza accettare passivamente le risposte preconfezionate. Il suo racconto non è solo un aneddoto, ma una piccola finestra sulla sua visione del mondo, un momento di vulnerabilità che permette a Céline (e al pubblico) di conoscerlo più a fondo.
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