Monologo maschile - Ewan McGregor in \"Big Fish\"

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Articolo a cura di...


~ LA REDAZIONE DI RC

Introduzione al monologo

Questo monologo di Edward Bloom è una delle tante storie fantastiche che il protagonista racconta nel corso di Big Fish. Qui, Edward narra al figlio la leggenda della “Bestia”, un pesce sfuggente che nessuno è mai riuscito a catturare. Ma la storia è una riflessione più profonda sul destino, sull’amore e sulla magia delle connessioni umane. È anche un esempio del modo in cui Edward trasforma la realtà in mito, intrecciando verità e fantasia per dare un significato più grande agli eventi della sua vita.

La Sicilia non si rassegna

MINUTAGGIO: intro film

RUOLO: Edward Bloom
ATTORE:
Ewan McGregor
DOVE:
Netflix



INGLESE


There are some fish that cannot be caught. It’s not that they’re faster or stronger than other fish. They’re just touched by something extra. Call it luck. Call it grace. One such fish was The Beast. The Beast’s journey takes it past a dangling fish hook, baited with worms. Past a tempting lure, sparkling in the sun. Past a swiping bear claw. The Beast isn’t worried. By the time I was born, he was already a legend. He’d taken more hundreddollar lures than any fish in Alabama. Some said that fish was the ghost of Henry Walls, a thief who’d drowned in that river 60 years before. Others claimed he was a lesser dinosaur, left over from the Cretaceous period. I didn't put any stock into such speculation or superstition. All I knew was I’d been trying to catch that fish since I was a boy no bigger than you. And on the day you were born, that was the day I finally caught him. Now, I’d tried everything on it: worms, lures, peanut butter, peanut butter-and-cheese. But on that day I had a revelation: if that fish was the ghost of a thief, the usual bait wasn’t going to work. I would have to use something he truly desired. Edward points to his wedding band, glinting in the firelight. I tied my ring to the strongest line they made -- strong enough to hold up a bridge, they said, if just for a few minutes -- and I cast upriver. The Beast jumped up and grabbed it before the ring even hit the water. And just as fast, he snapped clean through that line. You can see my predicament. My wedding ring, the symbol of fidelity to my wife, soon to be the mother of my child, was now lost in the gut of an uncatchable fish. I followed that fish up-river and downriver for three days and three nights, until I finally had him boxed in. With these two hands, I reached in and snatched that fish out of the river. I looked him straight in the eye. And I made a remarkable discovery. This fish, the Beast. Now, I was in a situation. I could gut that fish and get my ring back, but doing so I would be killing the smartest catfish in the Ashton River, soon to be mother of a hundred others. Will can’t take any more. Josephine tries to hold him back, but he gets up and leaves. Edward doesn’t even notice. Did I want to deprive my soon-to-beborn son the chance to catch a fish like this of his own? This lady fish and I, well, we had the same destiny. We were part of the same equation. Will reaches the door, where his mother intercepts him. Now, you may well ask, since this lady fish wasn’t the ghost of a thief, why did it strike so quick on gold when nothing else would attract it? That was the lesson I learned that day, the day my son was born. He focuses his words on Sandra. This story is -- and has always been -- about her more than anyone. Sometimes, the only way to catch an uncatchable woman is to offer her a wedding ring.



ITALIANO


Ci sono dei pesci che nessuno riesce a catturare. Non è che sono più veloci o forti di altri pesci. È solo che sembrano sfiorati da una particolare grazia. Un pesce di questo tipo era la bestia. E all'epoca in cui io nacqui era già una leggenda. Aveva snobbato più esche da cento dollari di qualsiasi altro pesce in Alabama. C'era chi diceva che quel pesce era il fantasma di un ladro annegato in quel fiume sessant'anni prima. Altri sostenevano che era un dinosauro sopravvissuto al periodo crostaceo. Io non davo peso a queste speculazioni o superstizioni. Sapevo solo che avevo cercato di prendere quel pesce da quando ero un bambino non più grande di te. E il giorno in cui tu nascesti, beh... quel giorno finalmente lo catturai. Ci avevo provato con tutto quello che avevo. Esche, vermi, burro di noccioline e formaggio. Ma un giorno ebbi un'illuminazione: se quel pesce era il fantasma di un ladro le normali esche non avrebbero funzionato, avrei dovuto utilizzare qualcosa che lui desiderava veramente. L'oro! Allora legai il mio anello alla lenza più forte che esisteva, dicevano così forte da tenere su un ponte anche solo per pochi minuti. E poi la lanciai nel fiume. La bestia schizzò fuori e garrì l'anello prima che potesse toccare l'acqua e con la stessa rapidità con un morso troncò in due la lenza. Ora tu capirai il mio sgomento. La fede nuziale è il simbolo della mia fedeltà a mia moglie che stava per diventare madre smarrita nella pancia di un pesce incatturabile. Seguii il pesce su e giù per il fiume. Questo pesce, "la Bestia", tutta la città lo aveva sempre preso per un maschio. In realtà era una femmina. Era piena zeppa di uova e le avrebbe deposte da un giorno all'altro. Ora io mi trovavo con questo dilemma: avrei potuto sventrare il pesce e recuperare la mia fede nuziale ma così facendo avrei ucciso il pesce gatto più astuto del fiume Huston. Era il caso di privare mio figlio della possibilità di pescare un pesce del genere? La signora pesce ed io... Beh avevamo lo stesso destino. Facevamo parte della stessa equazione. Beh è la lezione che ho imparato quel giorno. Il giorno in cui nacque mio figlio. Qualche volta il modo per catturare una donna incatturabile è offrirle una fede nuziale.

Big fish

"Big Fish" (2003) è un film diretto da Tim Burton, tratto dall'omonimo romanzo di Daniel Wallace. È una storia che intreccia realtà e fantasia attraverso il rapporto tra un padre e un figlio. La trama ruota attorno a Edward Bloom, un uomo noto per raccontare storie straordinarie sulla propria vita, e suo figlio Will, che invece è sempre stato scettico riguardo a quei racconti. Da bambino, Will era affascinato dalle storie di suo padre, ma crescendo ha iniziato a vederle come esagerazioni o addirittura bugie. Quando Edward si ammala gravemente, Will torna a casa con sua moglie per stare accanto al padre e, forse, per cercare finalmente di distinguere la verità dalla fantasia.


Attraverso una serie di flashback, vediamo le storie di Edward prendere vita: la sua infanzia in una piccola cittadina dell'Alabama, l'incontro con una strega che gli mostra come morirà, la sua amicizia con un gigante di nome Karl, il suo viaggio in un paese misterioso chiamato Spectre e il suo amore per Sandra, la donna che ha sempre considerato il suo destino. Le storie di Edward sono sempre colorate, esagerate, quasi fiabesche. Ma la domanda che perseguita Will è: c’è un fondo di verità in tutto questo? O suo padre è stato solo un grande affabulatore?


Mentre il film procede, Will inizia a rendersi conto che le storie di Edward, pur essendo romanzate, contengono elementi reali e soprattutto rappresentano il modo in cui suo padre ha scelto di vivere la propria vita: trasformando il quotidiano in qualcosa di straordinario. Alla fine, Will riesce a riconciliarsi con il padre proprio attraverso il linguaggio della fantasia, raccontando lui stesso l’ultima storia di Edward nel momento della sua morte.

Analisi Monologo

Il monologo si apre con un’affermazione quasi mistica: "Ci sono dei pesci che nessuno riesce a catturare". Questa frase introduce subito il tema centrale della storia: ci sono esseri—e persone—che sembrano vivere al di fuori delle regole comuni, quasi intoccabili.


La "Bestia" è descritta come una leggenda, un’entità mitologica che sfida ogni tentativo di cattura. Alcuni la vedono come il fantasma di un ladro, altri come un dinosauro sopravvissuto: sono due immagini opposte, una legata alla colpa e al passato, l’altra alla resistenza e alla sopravvivenza. Edward però non si interessa alle speculazioni: per lui la Bestia è una sfida personale, un traguardo che ha inseguito per tutta la vita.

Il momento chiave arriva quando Edward cambia strategia: invece di usare le solite esche, capisce che deve offrire al pesce qualcosa di veramente prezioso per lui—un anello d’oro. Questo gesto diventa un simbolo potente: il matrimonio, la fedeltà, il legame tra lui e sua moglie. Edward è disposto a rischiare un simbolo così importante perché capisce che a volte, per ottenere ciò che si desidera, bisogna offrire qualcosa di significativo in cambio.


Quando la lenza si spezza e il pesce scappa con l’anello, Edward si trova davanti a una scelta morale: recuperare la fede nuziale uccidendo il pesce o lasciarlo vivere. La sua decisione finale—lasciare andare la Bestia—riflette il tema ricorrente del film: capire quando è il momento di trattenere qualcosa e quando è il momento di lasciarlo libero.

L’ultima frase chiude il monologo con una delle metafore più esplicite della scena: "Qualche volta il modo per catturare una donna incatturabile è offrirle una fede nuziale." Qui, Edward trasforma la sua avventura con il pesce in una lezione di vita e d’amore. In poche parole, il racconto diventa una riflessione sul corteggiamento, sulla fiducia e sulla capacità di riconoscere il valore dei legami più profondi.

Conclusione

Questo monologo racchiude il cuore del personaggio di Edward Bloom: un uomo che non si accontenta della realtà così com’è, ma la reinventa per renderla più significativa. Il suo racconto sulla Bestia è sia una storia di pesca che una metafora della sua vita: un continuo inseguimento di qualcosa di grande, un’avventura fatta di rischi, intuizioni e scelte.

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