Monologo Calcio - Febbre a 90°

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Articolo a cura di...


~ LA REDAZIONE DI RC

INTRODUZIONE AL MONOLOGO

Nel film "Febbre a 90°," basato sul romanzo di Nick Hornby, il calcio è un microcosmo di emozioni, conflitti e riflessioni che definiscono e consumano la vita del protagonista, Paul. Questo insegnante, interpretato magistralmente da Colin Firth, vive il suo amore per l'Arsenal con un'intensità che travalica i confini del campo da gioco, influenzando profondamente ogni aspetto della sua vita personale e professionale. Il monologo analizzato offre una finestra aperta sulla psiche di Paul, mostrando come la sua passione per il calcio si intrecci con le sue esperienze di vita, plasmando le sue emozioni, le sue relazioni e la sua visione del mondo. Paul esprime nel monologo una serie di realizzazioni cruciali sulla natura del suo tifo e su come questo si sia trasformato in un elemento quasi indistinguibile dalla sua stessa identità.

IO E IL CALCIO

MINUTAGGIO: 42:16-46:23

RUOLO: Paul

ATTORE: Colin Firth

DOVE: Amazon Prime Video


INGLESE


Football has meant too much to me and come to represent too many things. After a while, it all gets mixed up together in your head. You can't remember whethe life's sh*tbecause Arsenal's sh*t or the other way round.

I've been to watch far too many games, spent far too much money. Fretted about Arsenal when I should have been fretting about something else. I've asked too much of the people I love. OK, I accept all that. Perhaps it's something you can't understand unless you belong. But what about this...?

Three minutes to go and you're two-one up in a semi-final. You look around and see thousands of faces contorted with fear and hope and worry. Everyone lost. Everything else gone out of their heads. Then the whistle blows and everyone goes spare. And just for those few minutes, you're at the centre of the whole world. And the fact that you care so much, that the noise you've made has been such a crucial part of it, is what makes it special. You've been as important as the players and if you hadn't been there, who'd have been bothered about football, really? The great thing is, it comes round again and again. There's always another season. If you lose the Cup Final in May, there's the third round to look forward to in January. What's wrong with that? It's actually pretty comforting if you think about it.But every now and then - not very often, but it happens - you catch a glimpse of a world that doesn't work like that. A world that doesn't stop in May and begin again in August. There's some stuff that just never comes back. And some stuff that just won't go away.

And some stuff that you couldn't ignore even if you wanted to.



ITALIANO


Il calcio ha significato troppo per me e continua a significare troppe cose. Dopo un po’ ti si mescola tutto nella testa e non riesci più a capire se la vita è una merda perché l’Arsenal fa schifo o viceversa. Sono andato a vedere troppe partite, ho speso troppi soldi, mi sono incazzato per l’Arsenal quando avrei dovuto incazzarmi per altre cose, ho preteso troppo dalla gente che amo… Okay, va bene tutto! Ma… non lo so, forse è qualcosa che non puoi capire se non ci sei dentro. Come fai a capire quando mancano tre minuti alla fine e stai due a uno in una semifinale e ti guardi intorno e vedi tutte quelle facce, migliaia di facce stravolte, tirate per la paura, la speranza, la tensione, tutti completamente persi senza nient’altro nella testa… E poi il fischio dell’arbitro e tutti che impazziscono e in quei minuti che seguono tu sei al centro del mondo, e il fatto che per te è così importante, che il casino che hai fatto è stato un momento cruciale in tutto questo rende la cosa speciale, perché sei stato decisivo come e quanto i giocatori, e se tu non ci fossi stato a chi fregherebbe niente del calcio? E la cosa stupenda è che tutto questo si ripete continuamente, c’è sempre un’altra stagione. Se perdi la finale di coppa in maggio puoi sempre aspettare il terzo turno in gennaio, che male c’è in questo? Anzi, è piuttosto confortante, se ci pensi. Di quando in quando, non molto spesso però succede, ti capita di scoprire un mondo che funziona diversamente, un mondo che non si ferma a maggio e riparte di nuovo in agosto. Ci sono cose che non tornano più e cose che non se ne andranno mai… e cose che non potresti ignorare anche se volessi.

FEBBRE A 90°

"Febbre a 90°" (Fever Pitch) è un film del 1997 diretto da David Evans, basato sull'omonimo romanzo autobiografico di Nick Hornby pubblicato nel 1992. Il film ha come protagonista Colin Firth, che interpreta Paul Ashworth, un insegnante di scuola ossessionato dal calcio e, in particolare, dalla squadra dell'Arsenal. Paul Ashworth (Colin Firth) è un insegnante trentenne la cui vita ruota attorno al suo amore per il calcio e la sua devozione per l'Arsenal Football Club. Mentre cerca di gestire la sua carriera e la sua vita personale, si trova costantemente distratto dalla sua passione per il calcio. L'incontro con Sarah Hughes (Ruth Gemmell), una nuova insegnante che non condivide il suo entusiasmo per il calcio, introduce una nuova complicazione nella sua vita. Sarah è intelligente, affascinante e completamente disinteressata al calcio, il che pone una sfida per Paul, che cerca di bilanciare il suo amore per il gioco con il suo crescente interesse per lei. La relazione tra Paul e Sarah si sviluppa nel corso della stagione di calcio 1988-1989, una stagione memorabile per l'Arsenal. Il film esplora la profondità dell'ossessione di Paul per l'Arsenal, mostrando come questo influenzi ogni aspetto della sua vita, dalle relazioni personali alle sue responsabilità professionali come insegnante. La differenza tra gli interessi di Paul e Sarah serve come un importante punto di conflitto e sviluppo narrativo nel film. La loro relazione è messa alla prova dalle divergenze sul calcio. Mentre il film procede, Paul inizia a riconsiderare le sue priorità

e a riflettere su come il suo amore per il calcio si integra nella sua vita più ampia e nelle sue relazioni. La stagione 1988-1989 è centrale nel film, poiché l'Arsenal vince il campionato in un finale drammatico, che serve come climax emotivo del film.

ANALISI MONOLOGO

Il monologo estratto dal film "Febbre a 90°" offre un'introspezione profonda e personale nella mente di Paul, il protagonista, rivelando come la sua passione per il calcio, e in particolare per l'Arsenal, si intrecci indissolubilmente con la sua esistenza quotidiana.


"Il calcio ha significato troppo per me e continua a significare troppe cose. Dopo un po’ ti si mescola tutto nella testa e non riesci più a capire se la vita è una merda perché l’Arsenal fa schifo o viceversa." Qui Paul esprime come la sua vita e il suo stato emotivo siano diventati indistinguibili dal successo o dal fallimento dell'Arsenal. Il calcio è un elemento che ha il potere di influenzare il suo benessere psicologico. Questa fusione di emozioni mostra quanto profondamente l'identità di Paul sia legata al suo tifo. "Sono andato a vedere troppe partite, ho speso troppi soldi, mi sono incazzato per l’Arsenal quando avrei dovuto incazzarmi per altre cose, ho preteso troppo dalla gente che amo…" Paul riconosce qui come la sua ossessione per l'Arsenal abbia alterato le sue priorità nella vita. Ha trascurato relazioni importanti e ha mal gestito le sue emozioni e risorse finanziarie a causa del suo tifo. Questa realizzazione evidenzia un conflitto interiore tra la sua passione per il calcio e le responsabilità della vita reale. "Okay, va bene tutto! Ma… non lo so, forse è qualcosa che non puoi capire se non ci sei dentro." Paul tenta di comunicare l'intensità e l'unicità dell'esperienza di essere un tifoso di calcio in un momento cruciale. Il suo tentativo di descrivere questa esperienza sottolinea come certe emozioni e momenti siano quasi sacri e incomprensibili per chi non condivide la stessa passione.


"E poi il fischio dell’arbitro e tutti che impazziscono e in quei minuti che seguono tu sei al centro del mondo, e il fatto che per te è così importante, che il casino che hai fatto è stato un momento cruciale in tutto questo rende la cosa speciale, perché sei stato decisivo come e quanto i giocatori, e se tu non ci fossi stato a chi fregherebbe niente del calcio?" I momenti di trionfo o di dolore nel calcio danno a Paul un senso di partecipazione e di importanza. Sente che la sua presenza e il suo supporto sono parte integrante dell'esperienza del calcio, elevando la sua partecipazione da semplice spettatore a partecipante attivo nel dramma sportivo.


Il ciclo continuo del calcio offre a Paul un conforto e una struttura. Nonostante le delusioni, c'è sempre la speranza e l'anticipazione di una nuova stagione, un nuovo inizio. Questo ciclo perpetuo fornisce una stabilità emotiva e una costante nella sua vita. Mostra una crescente consapevolezza che c'è più nella vita oltre al calcio.

Conclusioni

Il monologo di Paul in "Febbre a 90°" ci rivela come le passioni possano definire e, in alcuni casi, dominare la nostra esistenza. Attraverso la sua voce, comprendiamo che il calcio per lui funge da metafora di una ricerca più ampia di significato, appartenenza e continuità nella vita. Mentre lotta per bilanciare questa passione con le responsabilità e le relazioni personali, Paul scopre che il calcio gli offre un conforto e una struttura ciclica che poche altre cose nella sua vita riescono a fornire.

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