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~ LA REDAZIONE DI RC
Il monologo di Daniele nel finale della seconda stagione di "Tutto chiede salvezza", in cui legge per la prima volta una sua raccolta di poesie, è un momento chiave nel suo viaggio interiore. Le poesie rappresentano uno sfogo di pensieri ed emozioni accumulate negli ultimi anni, segnati da esperienze dolorose, incontri determinanti e la ricerca di redenzione. L’atto stesso di leggere le sue poesie in pubblico è per lui una sorta di catarsi, in cui la parola scritta diventa un ponte tra il suo mondo interiore e quello esterno. Attraverso il linguaggio poetico, Daniele riesce a raccontare la sua "risalita" dal buio emotivo, offrendo uno sguardo intimo su come il dolore possa convivere con la speranza.
STAGIONE 2 EP 10
MINUTAGGIO: 41:38-43:54
RUOLO: Daniele
ATTORE: Federico Cesari
DOVE: Netflix
ITALIANO
Buonasera, buonasera. In realtà non so bene cosa dire, ha già detto tutto Angelica, quindi… Allora. Si, per me le poesie sono sempre state uno sfogo di… pensieri, messi in forma… un pò come… come una dichiarazione d’amore, ecco si. Si, queste poesie raccontano di fatti che sono successi negli ultimi anni, che mi sono successi... molti di voi c’erano. E comunque non posso non ringraziare Bibli, la Casa Editrice e Angelica Visentin. Io e lei abbiamo condiviso un uomo che è stato un maestro di poesia e anche di vita. Comunque, vi leggerò alcune di queste poesie, la prima si chiama: “Risalita”: "Non vedevo più niente, gli occhi nemmeno a piangere erano più buoni. Poi tu, un tu chiunque, che sia Padre o sconosciuto il volto, mi hai prestato gli occhi e sono tornato a vedere. Ma sempre con dolore. Anche quando la fame e la sete… la fame e la sete sono morte, sei accorso tu, straniero in mezzo alla strada, a ricordarmi come si fa a mangiare e a bere, ma non ho smesso di soffrire. E tu, sconosciuto dentro un ospedale, o nell’oscuro profondo del mare mi hai insegnato a odiare senza nessuno da abbracciare in maniera ampia. E allora ho odiato, ma senza smettere di sperare. Tu, di sangue e carne, vestita di una bellezza che a guardarla mi trema la voce insieme alle gambe, dammi la tua bocca per baciarti, e l’anima intera di entrarci dentro, e dentro rimanere. Per sempre. Con amore." Finita.
La seconda stagione di Tutto Chiede Salvezza, disponibile su Netflix dal 26 settembre 2024, prosegue il viaggio interiore di Daniele, interpretato da Federico Cesari. Dopo l'esperienza intensa della prima stagione, in cui il protagonista affrontava una settimana di Trattamento Sanitario Obbligatorio (TSO), la trama si concentra ora su un Daniele più maturo, che ha scelto di diventare infermiere nello stesso ospedale dove era stato ricoverato. In questo contesto, deve affrontare un periodo di tirocinio per dimostrare al giudice di poter essere un genitore stabile e affidabile per la sua figlia, Maria, nata dalla sua relazione con Nina. Ma la relazione tra Daniele e Nina è naufragata, e ora si trovano coinvolti in una difficile battaglia per l'affidamento della bambina, appesantita anche dai rapporti tesi tra le rispettive famiglie.
La seconda stagione esplora ancora una volta il tema della salute mentale, con nuovi pazienti che costringono Daniele a confrontarsi con il suo eccesso di empatia verso il dolore altrui. Il rischio di una ricaduta è sempre presente, e il viaggio di Daniele si configura come una continua ricerca di equilibrio tra i suoi traumi passati e il suo desiderio di andare avanti nella vita.
Tra i nuovi personaggi spicca Matilde, interpretata da Drusilla Foer, che arricchisce ulteriormente il cast con la sua presenza potente e carismatica. La serie continua a mescolare realtà e finzione, ponendo una lente delicata e umana sul mondo della salute mentale e sulle difficoltà che spesso rimangono nell'ombra
Il monologo di Daniele rappresenta un momento di grande vulnerabilità, in cui emerge il potere della poesia come strumento di espressione personale e catarsi. Le poesie, secondo Daniele, sono paragonabili a una dichiarazione d'amore, in cui il linguaggio diventa un mezzo per dare voce alle emozioni più profonde e ai dolori più nascosti. Questo monologo riflette l'importanza che la scrittura ha avuto per lui nel metabolizzare le sue esperienze, in particolare quelle vissute negli ultimi anni, caratterizzate da sofferenza, perdita e, allo stesso tempo, dalla ricerca di un senso di rinascita.
La poesia "Risalita" che recita è densa di immagini legate al dolore e alla speranza. Daniele utilizza la metafora della cecità e della fame come simboli del suo smarrimento e della sua vulnerabilità, ma anche del suo percorso di guarigione. L'incontro con un "tu" indefinito — che potrebbe essere un padre, uno sconosciuto o una figura che gli ha offerto aiuto in momenti critici — rappresenta quel supporto esterno che lo ha aiutato a ritrovare la strada, anche se il dolore persiste.
L'elemento del "tu", riferito successivamente a una persona amata e desiderata, introduce il tema dell'amore come ancora di salvezza. Il linguaggio si fa più intimo e carnale quando chiede alla persona amata di essere accolta "nella tua bocca" e "nell'anima", a simboleggiare il desiderio di connessione totale e fusione con l'altro. C'è un contrasto tra l'odio che Daniele ha imparato a conoscere, probabilmente legato alla morte di Mario e agli altri traumi subiti, e la speranza che non ha mai abbandonato.
Questo monologo mostra il percorso di Daniele verso una nuova consapevolezza di sé, in cui il dolore non viene mai cancellato, ma convive con l'amore e la speranza.
La poesia "Risalita" recitata da Daniele è l'esempio perfetto della sua lotta tra dolore e speranza, tra l'odio imparato e l'amore cercato. In questo momento di profonda vulnerabilità, la poesia si fa veicolo di riconciliazione con il proprio passato e con la sofferenza. Il desiderio finale di connessione totale con l'amore, rappresentato dalla compagna, simboleggia la volontà di Daniele di trovare finalmente pace e stabilità, nonostante il peso delle sue esperienze traumatiche. Il monologo si chiude con una nota di speranza, in cui l’amore si configura come via d’uscita e promessa di un futuro diverso.
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