Monologo Femminile - 3 uomini e una gamba

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~ LA REDAZIONE DI RC

INTRODUZIONE AL MONOLOGO

"Tre uomini e una gamba" è uno dei film iconici di Aldo, Giovanni e Giacomo. La loro folle avventura è piena di situazioni brillanti, geniali, e iconiche. Oltre a queste, il film si lascia andare anche a momenti di intimità e semplicità, come questo monologo di Chiara (Marina Massironi). Tra Platone e le difficoltà di trovare l'amore oggi.

PLATONE E COPPIE

MINUTAGGIO: 37:48-38:44

RUOLO: Chiara

ATTRICE: Marina Massironi

DOVE: Netflix


ITALIANO


Allora, visto che siamo sul filosofico io ti cito Platone. Platone, il Simposio di Platone. Il mito delle metà, lo conoscete? Allora, secondo Platone l’uomo una volta era così, come questa mela, perfetto. Bastava a se stesso ed era felice. Non c’erano distinzioni tra uomini e donne. C’erano soltanto questi individui perfetti e felici. Solo che un giorno Zeus, che era geloso della loro perfezione, tac! E da quel giorno l’uomo ha cominciato a cercare disperatamente la sua metà perché senza di lei si sentiva incompleto, infelice. Solo che per quanti tentativi facesse, non riusciva mai a trovare la sua metà esatta. E non ce la fa tutt’ora. no, perché è praticamente impossibile trovare la propria metà e riconoscerla, ci vorrebbe un miracolo.

TRE UOMINI E UNA GAMBA

"3 uomini e una gamba" è un film comico italiano del 1997, diretto da Aldo, Giovanni e Giacomo e Massimo Venier. La trama segue le avventure e le disavventure di tre amici e colleghi di lavoro: Aldo, Giovanni e Giacomo. I tre vivono a Milano e lavorano insieme in un negozio di arredamento gestito dal burbero e autoritario Armando, che è anche il padre di Marina, la fidanzata di Giovanni.

Il film inizia con il viaggio intrapreso dai tre protagonisti da Milano alla Puglia, con l'obiettivo di raggiungere la villa dove Marina e Giovanni si sposeranno. Il padre della sposa affida loro una preziosa scultura d'arte moderna che rappresenta una grande gamba, opera di un noto scultore. Durante il viaggio, la gamba diventa simbolo delle diverse vicissitudini e disastri che i tre amici vivranno.


Lungo il tragitto, Aldo, Giovanni e Giacomo si imbattono in situazioni esilaranti e bizzarre: dai guai meccanici alla loro vecchia auto, incontri con personaggi stravaganti e varie disavventure personali, inclusi equivoci e piccole rivalità che mettono alla prova la loro amicizia. Nonostante i continui ostacoli e le comiche incomprensioni, il legame tra i tre si dimostra forte e resiliente. La gamba di legno, oltre a essere un elemento comico ricorrente, simboleggia anche le difficoltà e le sfide della vita che, nonostante tutto, possono essere superate con l'aiuto degli amici. Il viaggio diventa così non solo una missione da compiere, ma anche un percorso di crescita personale e collettiva. Il film si conclude con l'arrivo dei tre protagonisti a destinazione, non senza aver prima attraversato un ultimo insieme di divertenti peripezie. Alla fine, riescono a partecipare al matrimonio e a consegnare la gamba, sebbene non più in condizioni perfette, dimostrando così il loro impegno e la loro dedizione.

ANALISI MONOLOGO

Il monologo fa riferimento al mito delle metà, descritto da Aristofane nel "Simposio" di Platone. Questo è uno dei più famosi miti platonici e ha un forte impatto filosofico e culturale, esplorando temi di amore, identità e ricerca della completezza.


Nel monologo, Chiara inizia facendo un paragone visivo con una mela, simbolo di perfezione e completezza. Questo elemento visivo serve a rendere immediatamente comprensibile il concetto di un'unità originaria e autarchica che non necessita di altro per definirsi o completarsi. Il riferimento a "non c'erano distinzioni tra uomini e donne" potrebbe essere interpretato come un'esistenza oltre i confini di genere, dove l'essenza dell'essere umano era pura e indivisa. Il racconto poi si sposta su Zeus, che per gelosia divide questa unità, rendendo gli esseri umani incompleti. Questo atto di divisione da parte di Zeus è interpretato come un catalizzatore di conflitto interiore e ricerca esterna, un tema ricorrente in molte narrazioni e filosofie che vedono nell'incompleteness una condizione umana fondamentale.


Chiara parla della disperata ricerca dell'altra metà, sottolineando la difficoltà e l'inevitabile fallimento nell'identificare e recuperare questa completa unità perduta. Il monologo riflette un senso di tristezza e frustrazione che accompagna l'amore e le relazioni umane, dove il desiderio di unione e completezza spesso sfugge e si rivela un'aspirazione inarrivabile, quasi necessitando di un "miracolo" per essere realizzato.

Conclusioni

L'eterna ricerca della "propria metà" e la lotta per sentirsi completi sono sentimenti universali che attraversano i secoli, mantenendosi rilevanti in ogni era e cultura. Questo racconto, pur antico, continua a risuonare con forza nel cuore degli spettatori, dimostrando che alcune verità umane sono veramente immutabili. Anche le gambe e gli uomini.

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