Monologo Femminile - Aino in \"Sisu: l'Immortale\"

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~ LA REDAZIONE DI RC

INTRODUZIONE AL MONOLOGO

Il monologo di Aino in Sisu - L’immortale è uno di quei momenti che, in un film dominato dall’azione e dalla brutalità, riesce a fermare tutto per un istante, concentrando l’attenzione sulla potenza delle parole. È un discorso che non si limita a descrivere un personaggio, ma che costruisce un mito, dando voce al cuore del film: il concetto di resilienza assoluta, quel sisu che non conosce traduzioni ma che rappresenta l’anima stessa della Finlandia. Aino parla anche a noi spettatori, preparandoci a comprendere il protagonista in una dimensione quasi leggendaria.

SIETE TUTTI MORTI

MINUTAGGIO: 1:01:20-1:03:04
RUOLO: Aino

ATTRICE: Mimosa Willamo
DOVE: Netflix




ITALIANO


Siete così coglioni da pensare davvero di essere riusciti nel tentativo che è costato la vita a centinaia di russi. Conosciamo bene la sua storia. Vedrete cosa capita quando qualcuno gli porta via tutto. Non si darà per vinto. L'avrete continuamente addosso. Si rifiuta di morire. C'è una parola per dirlo in Finlandese, ma non è possibile tradurla. Vedete, qui non si tratta di chi è il più forte. E' il non arrendersi che importa. E lui non lo farà. Mai. Tutto quello che voi stronzi cercherete di fare, lo renderà solo più forte. E quindi... il motivo per cui rido... è che tu... e il tuo amichetto... e quanti ancora rimangono della vostra cazzo di compagnia... siete già tutti morti.

SISU - L'IMMORTALE

"Sisu - L'immortale" è un film d'azione del 2022 diretto da Jalmari Helander, che si distingue per il suo stile visivo essenziale e una narrazione che combina brutalità e resistenza. È ambientato nelle fasi finali della Seconda Guerra Mondiale, nella Lapponia devastata dalla guerra, e racconta una storia di vendetta, sopravvivenza e determinazione quasi sovrumana.

Il film segue Aatami Korpi, un ex soldato finlandese ormai ritirato che vive una vita solitaria come cercatore d’oro nelle aspre terre del nord.


La sua tranquillità viene interrotta quando, durante una delle sue spedizioni, scopre una ricca vena d’oro e decide di portarla in città per convertirla in denaro. Nel suo cammino si imbatte in un'unità nazista in ritirata, comandata dal brutale ufficiale Bruno Helldorf. La situazione precipita rapidamente quando i nazisti scoprono l'oro di Aatami e tentano di sottrarglielo. Quello che però inizialmente sembra un incontro con un vecchio minatore inoffensivo si trasforma in un incubo per i soldati tedeschi. Aatami è un veterano leggendario, soprannominato "il Morto" per la sua apparente capacità di sopravvivere a qualsiasi cosa. La sua determinazione nel difendere il suo oro diventa una vera e propria guerra personale contro l’intero contingente nazista.


"Sisu" è un termine finlandese intraducibile che esprime una miscela di coraggio, resilienza e volontà incrollabile. È questo concetto che guida Aatami attraverso una serie di scontri brutali e ingegnosi. L'enorme disparità numerica e l'arsenale dei nazisti, Aatami dimostra un'astuzia e una brutalità che trasformano ogni incontro in un gioco di sopravvivenza.


Il film mantiene la tensione con un ritmo serrato e poche pause per il dialogo. Aatami è quasi un personaggio mitico, il cui passato viene rivelato solo attraverso indizi visivi e momenti di silenzio che pesano quanto i colpi di arma da fuoco.

ANALISI MONOLOGO

Il monologo di Aino in Sisu - L'immortale è un momento potente, carico di tensione e di sottotesto. Si tratta di un discorso che ribalta le aspettative di chi ascolta, trasformando quella che potrebbe sembrare una resa in una dichiarazione di inevitabilità.


Aino è un personaggio secondario, ma il suo monologo è cruciale per comunicare non solo il potenziale distruttivo del protagonista, ma anche il concetto di "sisu" che permea l'intero film. Questo discorso è un momento in cui si chiarisce che Aatami Korpi non è un uomo comune, ma una forza della natura. Il tono è di derisione e superiorità, con Aino che ride apertamente della presunzione degli ufficiali nazisti. La sua risata non è un atto di follia, ma una forma di sfida, un modo per dichiarare che la partita è già decisa. Aino fa emergere il loro destino ineluttabile.


Il discorso è suddivisibile in tre momenti principali:


a) L’Errore dei Nazisti


"Siete così coglioni da pensare davvero di essere riusciti nel tentativo che è costato la vita a centinaia di russi. Conosciamo bene la sua storia." L'apertura è un attacco diretto. Aino li deride, evidenziando l'ingenuità dei nazisti e sottolineando che il loro trionfo apparente è stato ottenuto a un costo troppo alto. Già qui, si percepisce che il nemico ha sottovalutato Aatami.


b) Il Ritratto di Aatami


"Vedrete cosa capita quando qualcuno gli porta via tutto. Non si darà per vinto. L'avrete continuamente addosso. Si rifiuta di morire." Questa sezione costruisce il mito di Aatami. Non è un uomo, ma un concetto che incarna la perseveranza assoluta. Aino introduce qui il concetto di "sisu" senza nominarlo direttamente, descrivendolo come una forza che trascende la forza fisica o la strategia militare. È la volontà incrollabile di non arrendersi, una qualità che rende Aatami una minaccia impossibile da eliminare.


c) La Condanna Ineluttabile


"E quindi... il motivo per cui rido... è che tu... e il tuo amichetto... e quanti ancora rimangono della vostra cazzo di compagnia... siete già tutti morti." Il finale del monologo è il colpo di grazia. Non è una minaccia, ma una constatazione. I nazisti sono già morti, anche se ancora respirano, perché hanno commesso l'errore fatale di affrontare qualcuno che non si fermerà mai. La risata di Aino è amara e carica di consapevolezza: è l’espressione di chi ha già accettato la realtà e sa che i nazisti sono condannati.

CONCLUSIONE

Il monologo di Aino è il manifesto di Sisu - L’immortale. Con un linguaggio crudo e diretto, ci ricorda che la vera forza non risiede nel numero o nell’arsenale, ma nella capacità di resistere e rialzarsi. Attraverso le sue parole, Aatami Korpi smette di essere solo un uomo e diventa un simbolo, una forza della natura che sfida la brutalità della guerra con una determinazione che non può essere fermata. È una scena che racchiude tutto il senso del film e che ci lascia con un messaggio potente: non è mai la forza a decidere il vincitore, ma la volontà di non arrendersi.

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