Monologo femminile - Amy Adams da \"Il Dubbio\"

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~ LA REDAZIONE DI RC

Introduzione al monologo

Il monologo di sorella James rappresenta uno dei momenti chiave de Il Dubbio, perché mostra il conflitto tra il bisogno di certezze e la paura di giudicare ingiustamente. La giovane suora, interpretata da Amy Adams, è il personaggio più ingenuo e idealista del film. Fino a quel momento si è trovata schiacciata tra due visioni opposte: quella di sorella Aloysius, dura e intransigente, e quella di padre Flynn, più aperta e comprensiva. Qui, però, sorella James trova una sua voce e la usa per esprimere il suo dissenso.

Lei non lo accetta!

MINUTAGGIO: 51:33-52:15

RUOLO: Sorella James
ATTRICE:
Amy Adams
DOVE: Netflix



INGLESE


How can you be so sure that he is lying? You just don't like him! You don't like it that he uses a ballpoint pen. You don't like it that he takes three lumps of sugar in his tea. You don't like it that he likes FROSTY THE SNOWMAN. And you're letting that convince you of something terrible, just terrible! Well, I like FROSTY THE SNOWMAN! And I think it would be nice if this school weren't run like a jail! And I think it's a good thing that I love to teach History and that I might inspire my students to love it, too! And if you judge that to mean that I'm not fit to be a teacher, then so be it!



ITALIANO


Come fa ad essere così sicura che stia mentendo? E’ che a lei lui non piace. Lei non tollera che lui usi la penna biro per scrivere. Lei non tollera che metta tre zollette di zucchero nel tè. Lei non tollera che lui ami Frost il pupazzo di neve quindi cerca di convincersi che lui abbia fatto una cosa orribile, davvero orribile. Beh, a me piace Frost il pupazzo di neve! E sarebbe bello se questa scuola non ricordasse un carcere. Credo sia giusto che io ami insegnare storia, e che io riesca a farla amare anche a tutti gli alunni, e se lei ritiene per questo che io non sia una buona insegnante, va bene, così sia!

Il Dubbio

"Il Dubbio" (Doubt, 2008) è un film diretto da John Patrick Shanley, tratto dalla sua stessa opera teatrale vincitrice del Premio Pulitzer. Ambientato nel 1964 in una scuola cattolica del Bronx, il film mette in scena uno scontro di ideologie e personalità, alimentato dal sospetto e dall'incertezza morale. Siamo nella St. Nicholas School, un’istituzione cattolica rigorosamente gestita da sorella Aloysius Beauvier (Meryl Streep), una direttrice inflessibile e conservatrice. Il suo approccio educativo è basato sulla disciplina e sulla paura del peccato. In netto contrasto con lei c’è padre Brendan Flynn (Philip Seymour Hoffman), un prete carismatico e più progressista, che cerca di instaurare un rapporto più umano con gli studenti.


L'evento scatenante arriva quando sorella James (Amy Adams), un’insegnante giovane e ingenua, nota un comportamento ambiguo tra padre Flynn e Donald Miller, il primo studente afroamericano della scuola. Il sacerdote ha mostrato un’attenzione particolare per il ragazzo, e un giorno Donald torna in classe turbato e con un odore di alcol sul respiro. Sorella James riferisce il fatto a sorella Aloysius, che immediatamente sospetta il peggio: un abuso da parte di padre Flynn. Da quel momento, sorella Aloysius intraprende una crociata contro il prete, determinata a farlo allontanare dalla scuola, senza avere prove concrete, ma basandosi solo sulla sua certezza interiore. Flynn, invece, nega ogni accusa, difendendosi con forza e suggerendo che il vero pericolo risieda nel pregiudizio e nella diffidenza che la suora nutre nei suoi confronti.


Uno degli scontri più intensi del film avviene quando sorella Aloysius affronta padre Flynn in un acceso confronto verbale, mettendolo alle strette con la sua inflessibilità morale. Tuttavia, il film non offre risposte definitive: le accuse rimangono nel limbo dell’incertezza, e lo spettatore è lasciato a interrogarsi sulla verità.

Analisi Monologo

Sorella James inizia il suo discorso con una domanda diretta: “Come fa ad essere così sicura che stia mentendo?”. Questo è il cuore del conflitto del film: la certezza incrollabile di sorella Aloysius contro il dubbio che invece tormenta sorella James. Il tono della battuta non è solo interrogativo, ma implicitamente accusatorio: sta mettendo in discussione l’infallibilità della direttrice. Segue poi un elenco di dettagli apparentemente banali su padre Flynn: la penna biro, le zollette di zucchero, Frost il pupazzo di neve. Qui sorella James sottolinea come sorella Aloysius sembri aggrapparsi a questi piccoli elementi per confermare il proprio pregiudizio. Il sottotesto è chiaro: non ci sono prove reali contro il sacerdote, solo antipatia e un’insofferenza personale che si trasformano in condanna morale.


Quando afferma “Beh, a me piace Frost il pupazzo di neve!”, sorella James si schiera apertamente contro la rigidità della direttrice. Questo passaggio è fondamentale perché segna un cambio di tono: da una posizione di insicurezza passa a una dichiarazione di indipendenza. Lo stesso vale per la frase successiva: “E sarebbe bello se questa scuola non ricordasse un carcere”. Qui la critica si estende oltre la questione di padre Flynn e diventa una riflessione più ampia sul modello educativo imposto da sorella Aloysius, un modello che per sorella James reprime più che educare. Il monologo culmina in una dichiarazione personale forte: “Credo sia giusto che io ami insegnare storia, e che io riesca a farla amare anche a tutti gli alunni”. Sorella James difende la sua visione dell’insegnamento come qualcosa che deve ispirare e coinvolgere, non solo controllare. Ma la frase più significativa è la conclusione: “E se lei ritiene per questo che io non sia una buona insegnante, va bene, così sia!”. È un atto di ribellione consapevole: accetta il giudizio della direttrice, ma non cambia idea.

Conclusione

Questo monologo è il momento in cui sorella James smette di essere una figura passiva e prende posizione. Non perché sia certa dell’innocenza di padre Flynn, ma perché rifiuta la rigidità dogmatica di sorella Aloysius e il suo modo di interpretare la realtà senza spazio per il dubbio. La scena evidenzia il contrasto tra un approccio basato sulla paura e uno basato sulla fiducia. Ma, come suggerisce il film, questa fiducia può essere pericolosa quanto la certezza assoluta. Il monologo di sorella James non porta a una soluzione, ma a una domanda: è più giusto credere nel bene o diffidare per principio?. Una domanda che rimane aperta, proprio come il tema centrale del film.

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