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~ LA REDAZIONE DI RC
Questo monologo rappresenta il punto di svolta per Sam Montgomery in A Cinderella Story. Dopo essere stata umiliata pubblicamente da Austin Ames, il ragazzo di cui era innamorata, Sam trova la forza di affrontarlo e di dirgli esattamente ciò che pensa. È un momento di crescita personale in cui il personaggio prende coscienza del proprio valore e smette di cercare l’approvazione degli altri, compresa quella di Austin. La battuta finale, "aspettare te è come aspettare la pioggia durante la siccità: inutile e deludente", è diventata una delle citazioni più ricordate del film, racchiudendo perfettamente il senso del discorso.
MINUTAGGIO:
RUOLO: Sam
ATTRICE: Hilary Duff
DOVE: Amazon Prime Video
INGLESE
You turned out to be exactly who I thought you were. I never pretended to be somebody else. It's been me all along. And it was me who was hurt in front of everybody. Look, I didn't come here to yell at you, okay? I came to tell you that I know what it feels like to be afraid to show who you are. I was, but I'm not anymore. And the thing is, I really don't care what people think about me... because I believe in myself. And I know that things are gonna be okay. But even though I have no family, and no job, and no money for college... it's you that I feel sorry for.
ITALIANO
Ti sei rivelato esattamente per come ti immaginavo. Io non ho mai finto di essere qualcun'altro, sono sempre stata me stessa: ed e' me che hanno umiliato davanti a tutti. Senti, non sono venuta qui per litigare con te, ok? Ma solo per dirti che so cosa si prova quando hai paura di mostrare chi sei veramente. Anch'io ero così, ma sono cambiata e adesso me ne infischio di quello che la gente dice di me, perche' ora credo in me stessa e so che i problemi si risolveranno. Ma anche se non ho una famiglia, ne' un lavoro e neppure i soldi per l'universita'... sei tu quello che sta peggio. Io so che il ragazzo che mi ha mandato quelle e-mail e' da qualche parte dentro di te, ma non posso stare ad aspettarlo perche' aspettare te e' come aspettare la pioggia durante la siccita': inutile e deludente.
A Cinderella Story (2004) è una commedia romantica adolescenziale che reinterpreta in chiave moderna la favola di Cenerentola. Il film, diretto da Mark Rosman, ha come protagonista Hilary Duff nel ruolo di Sam Montgomery e Chad Michael Murray nei panni di Austin Ames. Sam Montgomery è una ragazza timida e intelligente che vive a Los Angeles. Dopo la morte del padre, è costretta a convivere con la sua perfida matrigna, Fiona (Jennifer Coolidge), e le due superficiali sorellastre, che la trattano come una serva. Sam lavora senza sosta nel diner che un tempo apparteneva al padre, sognando di andarsene per frequentare la Princeton University. Parallelamente, Sam ha un amico segreto con cui chatta online: si tratta di "Nomad", uno studente che condivide i suoi sogni e aspirazioni, senza che nessuno dei due conosca la vera identità dell’altro. Quando decidono di incontrarsi al ballo scolastico di Halloween, Sam scopre che "Nomad" è Austin Ames, il ragazzo più popolare della scuola, nonché quarterback della squadra di football. Austin, però, non riesce a scoprire chi si nasconde dietro la maschera di Sam, perché lei scappa prima della mezzanotte, lasciando dietro di sé il suo cellulare.
Mentre Sam continua ad affrontare le angherie della matrigna e delle sorellastre, Austin cerca disperatamente di ritrovare la misteriosa ragazza del ballo. Quando la verità viene a galla, Sam dovrà trovare il coraggio di affermare se stessa, sfidando le aspettative degli altri e inseguendo il proprio futuro. Il film gioca con i classici elementi della favola di Cenerentola – la matrigna cattiva, l’identità segreta, il ballo – adattandoli all’ambiente del liceo americano. Al centro della storia c’è il tema dell’autostima e della ricerca della propria identità, con Sam che impara a non farsi definire dagli altri e a lottare per i propri sogni. Anche Austin affronta un percorso simile, cercando di liberarsi dalla pressione sociale e di scegliere il proprio destino.
L’atmosfera da teen movie anni 2000, insieme alla performance di Jennifer Coolidge nel ruolo della vanitosa e ridicola matrigna, ha contribuito a rendere A Cinderella Story un film molto amato da chi è cresciuto in quegli anni.
Il monologo è costruito su un contrasto tra il passato e il presente di Sam.
All’inizio, sottolinea di non aver mai nascosto la sua vera identità, ma nonostante questo è stata umiliata davanti a tutti. È un richiamo alla favola di Cenerentola, in cui l'eroina subisce ingiustizie nonostante non abbia mai fatto nulla di male. Ma a differenza della Cenerentola classica, Sam non aspetta un principe che la salvi: si salva da sola.
Il cuore del discorso sta nel riconoscere la paura di mostrarsi per ciò che si è. Sam ammette di aver provato la stessa insicurezza di Austin, ma ora è cambiata. La sua trasformazione è dovuta alla fiducia in sé stessa. Questo aspetto è fondamentale perché ribalta il classico tropo della ragazza che aspetta di essere "scelta". Invece, è Sam a prendere una decisione: smette di aspettare qualcuno che non è pronto ad affrontare la realtà.
La frase finale è l’apice emotivo del monologo. L’immagine della pioggia durante la siccità è potente: la pioggia è simbolo di speranza, ma quando tarda ad arrivare diventa solo un'illusione frustrante. Sam riconosce che aspettare Austin significa rimanere bloccata in una situazione che non la porterà da nessuna parte. È il momento in cui si libera definitivamente dalla sua idealizzazione di lui e prende in mano il proprio destino.
Questo monologo segna la definitiva emancipazione di Sam. È il momento in cui smette di vedere Austin come un ideale romantico e lo riconosce per quello che è: un ragazzo insicuro che deve ancora trovare il coraggio di essere sé stesso. L'importanza della scena sta nel messaggio che trasmette: la felicità non dipende da qualcun altro, ma dalla propria capacità di credere in sé stessi. Sam esce da questa conversazione più forte, pronta ad affrontare il futuro senza rimpianti, ed è questo che la rende una protagonista che ancora oggi viene ricordata con affetto.
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