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~ LA REDAZIONE DI RC
Questo monologo di Anne Elliot, tratto dall'adattamento di Persuasione del 2022, si presenta come una riflessione interiore che svela il mondo emotivo e psicologico della protagonista. Inserito all'inizio del film, il monologo ci introduce sia al personaggio di Anne che alla sua realtà familiare e sociale, stabilendo il tono malinconico ma intriso di ironia che caratterizza l’intera narrazione. Qui Anne rompe la quarta parete, parlando direttamente allo spettatore e trasformando un momento introspettivo in un dialogo con chi guarda. Si tratta di una scelta stilistica particolare, che mira a rendere più accessibile la complessità del personaggio e a coinvolgere emotivamente il pubblico sin dall'inizio.
MINUTAGGIO: 0:25-3:12
RUOLO: Anne Elliot
ATTRICE: Dakota Johnson
DOVE: Netflix
INGLESE
I almost got married once. Wentworth held my heart. But he was a sailor without rank or fortune. And I was persuaded to give him up. Now I'm single and thriving. I spend my time drinking fine wines, enjoying warm baths... and lying face down on my bed. Like I said, thriving. Who needs romance when one has... family? My father. He's never met a reflective surface he didn't like. Vanity is the beginning and end of his character. Also the middle. "Sir Walter Elliot, born March 1st, 1760." "Man of consequence, known for his exquisite jawline." He is the sole object of his own warmest respect and devotion. One's family is only escapable by two things, marriage and death. Both seem unlikely in the immediate future. "Married July 15th, 1784, to Jane." My mother. - I miss her. My sisters. Elizabeth, the eldest. Mary, the youngest. And Anne, born August 9th, 1787. And me, middle child, the crack in his looking glass.
ITALIANO
Una volta stavo per sposarmi. Wentworth aveva il mio cuore. Ma era un marinaio, senza rango né patrimonio. E io fui persuasa a lasciarlo andare. Ora sono sola e raggiante. Passo il mio tempo a bere buon vino, a godermi un bagno caldo o sdraiata a pancia in sotto sul letto. Come dicevo, raggiante. A che serve l’amore quando si ha… la famiglia. Mio padre non ha mai disdegnato una superficie riflettente. La vanità è il principio e la fine del suo carattere, e il fondamento. Lui stesso è il solo oggetto del suo più cordiale rispetto e devozione. Dalla famiglia si riesce a scappare in due maniere: matrimonio e morte. Improbabili entrambi in un prossimo futuro. Mia madre… mi manca. Le mie sorelle: Elizabeth, la maggiore; Mary, la minore; e poi io, la mediana, la spaccatura nel suo specchio.
"Persuasione" (titolo originale Persuasion) è un film tratto dall'ultimo romanzo pubblicato in vita da Jane Austen, considerato un'opera di grande finezza psicologica e un'esplorazione matura dei temi dell'amore, del rimpianto e della possibilità di riscatto. La storia ruota attorno alla protagonista, Anne Elliot, una giovane donna che si trova in una situazione complicata sia emotivamente che socialmente.
Anne Elliot, appartenente a una famiglia aristocratica ormai in declino, vive con un senso di profonda insoddisfazione per la propria vita. Otto anni prima, sotto la pressione della famiglia e dell'amica di famiglia Lady Russell, aveva rifiutato una proposta di matrimonio da parte di Frederick Wentworth, un giovane ufficiale di marina allora senza mezzi e senza posizione sociale stabile. È una decisione che Anne non ha mai smesso di rimpiangere. Ora, a 27 anni (un'età che nel contesto sociale dell'epoca la rende quasi "sul viale del tramonto" per quanto riguarda le opportunità matrimoniali), Anne si considera una donna non più al centro delle attenzioni, relegata ai margini sia dell'amore che della società. La situazione si complica quando Wentworth, che nel frattempo ha fatto carriera ed è diventato un uomo benestante e rispettato, torna nella sua vita. L'orgoglio ferito di lui e i sensi di colpa e rimorso di lei creano una tensione costante che si sviluppa nel corso della trama.
Anne deve affrontare non solo il riemergere dei propri sentimenti per Wentworth, ma anche l'attrazione che un altro uomo, il cugino William Elliot, sembra provare per lei. Quest'ultimo, apparentemente interessato a un'unione con Anne, ha in realtà motivazioni nascoste legate all'eredità della famiglia Elliot.
Anne apre il monologo rievocando una delle scelte più dolorose della sua vita: aver lasciato andare Frederick Wentworth, l'uomo che amava. La frase "Wentworth aveva il mio cuore" è diretta, priva di ornamenti, quasi come una confessione. Anne non cerca giustificazioni, ma allo stesso tempo ci fa capire come quella decisione non fosse del tutto sua: è stata "persuasa" dagli altri a rifiutare un uomo che, secondo gli standard dell'epoca, non era all'altezza. Il termine "persuasa" è carico di significato, poiché sottolinea non solo la pressione sociale, ma anche la sua condizione di donna priva di potere decisionale.
C'è un senso di rimpianto che pervade ogni parola, ma è soffocato da un tono ironico che cerca di mascherare il dolore. Questa dicotomia tra ciò che Anne dice e ciò che realmente prova è centrale per il suo personaggio: è una donna profondamente consapevole del proprio fallimento, ma che cerca di convivere con esso senza cedere del tutto alla disperazione.
"Ora sono sola e raggiante" è una frase che si carica immediatamente di sarcasmo. Anne descrive la sua vita attuale, fatta di piccoli piaceri superficiali come il buon vino e i bagni caldi, con un tono volutamente frivolo, quasi a voler minimizzare la sua condizione. La ripetizione del termine "raggiante" è ironica e contraddittoria: non c'è nulla di raggiante nella sua vita, ma Anne lo ripete quasi come un mantra per convincere se stessa (e forse noi spettatori) che va tutto bene. Questa ironia non cancella la verità sottostante: Anne è sola, non amata, e consapevole che il tempo le sta sfuggendo di mano.
Il monologo poi si sposta su un'altra componente fondamentale della vita di Anne: la famiglia. Con poche frasi taglienti, Anne descrive il padre e le sorelle, offrendo uno spaccato di dinamiche familiari basate sull’egoismo, la superficialità e l’indifferenza. Il padre, vanitoso e narcisista, viene ridotto alla sua ossessione per l’apparenza: "Lui stesso è il solo oggetto del suo più cordiale rispetto e devozione." Questa frase mette in luce anche la totale mancanza di amore o attenzione verso Anne. Le sorelle non sono da meno: Elizabeth, la maggiore, è distante e sprezzante, mentre Mary, la minore, è egocentrica e infantile. Anne si definisce "la mediana, la spaccatura nel suo specchio", una metafora potente che rivela il suo senso di invisibilità e disconnessione all'interno della famiglia. È come se lei non avesse un posto reale né nel cuore dei suoi familiari né nella struttura sociale a cui appartiene.
La frase "Dalla famiglia si riesce a scappare in due maniere: matrimonio e morte" è cruda, ma perfettamente in linea con il contesto storico e sociale di Jane Austen. Per una donna dell'epoca, il matrimonio rappresentava spesso l’unica via di fuga da una famiglia opprimente, ma per Anne questa possibilità sembra ormai sfumata, visto il suo rifiuto di Wentworth e l'assenza di nuovi pretendenti. Il riferimento alla morte è quasi sussurrato, ma sottolinea quanto Anne si senta intrappolata nella sua condizione.
C'è anche un breve accenno alla madre, che "mi manca", un sentimento che si distingue per il suo candore e l’assenza di ironia. In mezzo alla freddezza della sua famiglia, l'unico ricordo di affetto sembra legato a una figura ormai scomparsa.
Questo monologo di Anne Elliot è un'introduzione al personaggio, che riesce a mescolare introspezione, ironia e malinconia. Attraverso le sue parole, lo spettatore non solo viene a conoscenza del passato di Anne, ma anche del suo mondo interiore, dominato da un senso di perdita e isolamento. La sua ironia tagliente non è altro che un meccanismo di difesa, una maschera che nasconde il dolore per le scelte fatte e la consapevolezza di vivere una vita priva di amore e connessione autentica.
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