Monologo Femminile - Amy Adams in La Donna Alla Finestra

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Articolo a cura di...


~ LA REDAZIONE DI RC

INTRODUZIONE AL MONOLOGO

Nel thriller psicologico "La Donna Alla Finestra", la complessità del personaggio di Anna Fox è esplorata attraverso diversi strati narrativi e drammatici, che culminano in momenti di intensa emotività e profonda introspezione. Uno di questi momenti è rappresentato dal monologo di Anna, un punto cruciale della narrazione che offre uno sguardo intimo nelle turbolenze interiori del personaggio.

MORTA ALLA FINESTRA


MINUTAGGIO: 1:12:02-1:14:47

RUOLO: Anna Fox

ATTRICE: Amy Adams

DOVE: Netflix


INGLESE


I’m Anna Fox. Uh, today is, um… Monday. November 6th. And I’m making this video… Making… I’m Anna Fox, and I’m at 104… West 121st Street in Manhattan, New York. And I am, uh, making this video… As my final will and testament. Randy Turo, that’s a lawyer. He has a written will… That Ed and I did together. After, um… Olivia was born. And I’m not gonna be… Making any, like, super-significant changes… Super… Super… Fuck, really? The point of me doing this is that there’s no, um. Confusion… About, um, my soundness of mind. My state of mind. I… I… I especially wanna make sure that, um… That you know that David Winters has absolutely nothing to do with my death. In fact, I’m waiting for him to come… To come and to get his stuff… So that I can, um… Go through with it. Go through with it… I just wish I could be forgiven. I really… Wish I could just be forgiven. I want to go back. I want to do it over. I want to do it different. And I can’t. And I can’t. I can’t!



ITALIANO


Sono Anna Fox. Oggi è lunedì 6 novembre. La rifaccio... Sono Anna Fox, e abito al 104 West 121esima strada, Manhattan, a New York e sto facendo questo video per esprimere le mie ultime volontà. Randy Turo è un avvocato. Ha un testamento scritto che Ed e io abbiamo fatto insieme. Dopo la nascita di Olivia. E non ho intenzione di fare alcun cambiamento super significativo… ahahah super signific… ma che cazzo dico? Il motivo per cui lo sto facendo è perché non ci sia alcuna confusione sulla mia facoltà mentale. Il mio stato mentale. Ioioio... in particolare voglio accertarmi che sappiate che David Winters non ha nulla a che fare con la mia morte, anzi, sto aspettando che venga… che venga a prendere le sue cose per poter… per farla finita. Per farla finita. Spero solo di poter essere perdonata. Spero davvero di poter essere perdonata. Voglio tornare indietro. Voglio rifare tutto da capo. Voglio fare le cose in modo diverso. E non posso. E non posso. Non posso!

LA DONNA ALLA FINESTRA

"La Donna Alla Finestra" ("The Woman in the Window") è un film thriller psicologico del 2021 diretto da Joe Wright. È basato sull'omonimo romanzo del 2018 scritto da A.J. Finn, uno pseudonimo dell'autore americano Daniel Mallory. Il film ha come protagonista Amy Adams, che interpreta il ruolo di Anna Fox, una psicologa infantile che soffre di agorafobia e vive isolata nel suo appartamento a New York. La trama ruota attorno ad Anna che, spiando i suoi vicini, diventa testimone di quello che lei crede sia un violento crimine nella casa di fronte. Il film esplora i suoi tentativi di affrontare le proprie paure e i dubbi sulla sua sanità mentale, mentre cerca di scoprire la verità dietro ciò che ha visto. Il cast include anche Gary Oldman, Julianne Moore, Anthony Mackie e Wyatt Russell.


Il film è stato rilasciato direttamente su Netflix a causa della pandemia di COVID-19, senza passare per le sale cinematografiche.

ANALISI DEL MONOLOGO

Il monologo di Anna Fox presenta vari elementi chiave che possono essere analizzati per comprendere meglio il personaggio e la sua narrazione. Il monologo inizia con Anna che dichiara esplicitamente la sua identità e la data, una tecnica spesso usata in documenti legali o diari personali per confermare la lucidità mentale di chi parla. L'intenzione è chiara: Anna vuole assicurarsi che non ci siano dubbi sulla sua capacità di intendere e di volere, una preoccupazione che riflette la sua consapevolezza delle percezioni altrui verso il suo stato mentale. L'uso delle pause e delle ripetizioni ("super…super…ma che cazzo dico?") mostra una lotta interiore e una crescente frustrazione di Anna con se stessa e la sua incapacità di esprimere chiaramente i suoi pensieri. Questa frammentazione del discorso potrebbe anche simboleggiare la sua lotta interiore e il suo conflitto emotivo.


La menzione di David Winters e la sua preoccupazione di chiarire che lui non ha "nulla a che fare con la mia morte" evidenzia le relazioni complesse e spesso tese che Anna ha con le persone intorno a lei. La sua preoccupazione di essere perdonata suggerisce un senso di colpa per azioni passate e il desiderio di riconciliazione, non solo con gli altri, ma con se stessa. L'emozionante richiamo al desiderio di "tornare indietro" e "rifare tutto da capo" è particolarmente potente. Questo rimpianto sottolinea la sua tristezza e la sua disperazione, e solleva anche questioni filosofiche più ampie sul destino, sul libero arbitrio e sulla possibilità di redenzione.


La ripetizione finale del "Non posso" serve a sottolineare l'inevitabilità della sua situazione e la sua resa all'impotenza di cambiare il suo destino, nonostante il desiderio disperato di farlo.

Conclusione

Il monologo di Anna Fox rafforza la narrativa del film e approfondisce la comprensione dello spettatore verso il suo personaggio principale. Attraverso le sue parole, emergono la fragilità, la disperazione e la complessa rete di emozioni che definiscono la sua esperienza. Questa scena invita anche a riflessioni più ampie sui temi dell'autocoscienza, della responsabilità personale e delle possibilità di redenzione umana.

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