Monologo Femminile - \"La Palma\"

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Articolo a cura di...


~ LA REDAZIONE DI RC

Introduzione al monologo

Il monologo in questione rappresenta un momento di alta tensione narrativa, dove la parola diventa il principale strumento per trasmettere paura, urgenza e una catastrofe imminente. Con un linguaggio formale e scientifico, il personaggio – probabilmente una figura autoritaria, come una scienziata o dirigente – espone al pubblico una situazione estrema: l’eruzione a La Palma e il rischio di uno tsunami devastante. Dietro la freddezza delle parole e la chiarezza delle informazioni, emerge un sottotesto potente che esplora la lotta tra il bisogno di controllo e l’impotenza umana di fronte a una natura fuori controllo.

Disastro imminente

STAGIONE 1 EP 3

MINUTAGGIO: 1:17-2:34

RUOLO: Donna

ATTRICE: -
DOVE: Netflix



ITALIANO


Signori, come sapete c’è stata un’eruzione a La Palma. Un’emissione di gas ha portato alla morte di diversi turisti, poi una grande quantità di cenere ha causato un grave incidente aereo. E verosimilmente questo è solo l’inizio. I ricercatori che sono presenti sull’isola hanno segnalato che queste eruzioni hanno reso la montagna instabile, e temono che delle enormi masse rocciose sprofondino nell’oceano, causando uno tsunami alto diverse centinaia di metri. L’arcipelago rischia la distruzione totale. Si tratterebbe della più grande catastrofe naturale che l’umanità abbia mai affrontato. Almeno cento milioni di persone rischiano la vita. Le autorità spagnole al momento non sanno quando la montagna potrebbe cedere. Forse è questione di giorni, ma se per ipotesi esplodesse un’esplosione su larga scala allora sarebbe questione di ore. Per evitare il panico e il caos è estremamente importante che tutto ciò che vi ho detto resti strettamente confidenziale.

La Palma

"La Palma" è una miniserie norvegese disponibile su Netflix dal 12 dicembre 2024. Composta da quattro episodi, la serie combina elementi di dramma e thriller catastrofico, focalizzandosi su una famiglia norvegese in vacanza sull'isola di La Palma, nelle Canarie, e su un gruppo di geologi che scoprono segnali di un'imminente eruzione vulcanica.


La storia segue Fredrik (Anders Baasmo), sua moglie Jennifer (Ingrid Bolsø Berdal) e i loro figli, Sara (Alma Günther) e Tobias (Bernard Storm Lager), durante le vacanze natalizie a La Palma. La loro vacanza prende una piega drammatica quando una giovane geologa, Marie Ekdal (Thea Sofie Loch Næss), insieme al collega Haukur (Ólafur Darri Ólafsson), scopre segnali allarmanti di un'imminente eruzione del vulcano Cumbre Vieja.


Questa eruzione potrebbe causare il distacco di una massa di terra nell'oceano, generando uno tsunami di proporzioni catastrofiche. Mentre i geologi cercano di convincere le autorità della gravità della situazione, la famiglia norvegese deve affrontare non solo la minaccia naturale, ma anche le dinamiche interne e le tensioni personali che emergono in momenti di crisi. La serie esplora temi come la sopravvivenza, la resilienza e la fragilità dei rapporti umani di fronte a disastri naturali.

Analisi Monologo

Questo monologo è un esempio perfetto di come un discorso possa costruire tensione e dramma con un registro asciutto e formale, riflettendo lo stile di un contesto tecnico-scientifico, ma al tempo stesso mantenendo un potente sottotesto emotivo. Analizziamo i principali elementi:


La protagonista si rivolge a un gruppo ristretto – “Signori” – evocando una situazione catastrofica con un tono autoritario e controllato. La struttura è chiara e funzionale: l’eruzione a La Palma e le conseguenze immediate (gas, cenere, incidente aereo); la montagna instabile, il rischio di tsunami e la distruzione totale dell’arcipelago; si parla di un pericolo imminente, “forse giorni… forse ore”; mantenere la situazione segreta “per evitare il panico e il caos”.


Questa struttura è tipica dei monologhi informativi, dove il personaggio deve fornire una grande quantità di dettagli in modo chiaro e ordinato. Ma dietro la freddezza delle parole, il pubblico percepisce la gravità e l’urgenza del momento.


Il tono è formale, istituzionale, quasi giornalistico, coerente con un personaggio che potrebbe essere una scienziata, una dirigente politica o una figura in posizione di autorità. Le scelte lessicali sono molto precise e impersonali:


"Emissione di gas", "cenere", "masse rocciose": termini oggettivi che suggeriscono un linguaggio scientifico. "Centinaia di metri", "cento milioni di persone": l’uso delle cifre amplifica la portata della minaccia, creando una sensazione di impotenza. "Distruzione totale", "più grande catastrofe naturale": l’espressione è volutamente iperbolica per enfatizzare il rischio apocalittico.


Questa scelta di linguaggio è fondamentale per costruire una tensione crescente senza scivolare nel melodramma. Il tono è freddo, ma proprio questa freddezza genera ansia nel pubblico.


“Per evitare il panico e il caos è estremamente importante che tutto ciò che vi ho detto resti strettamente confidenziale.”


Questa richiesta finale apre a un conflitto sottile ma centrale: la verità contro l’ordine pubblico. La protagonista rappresenta una voce della ragione che tenta di mantenere il controllo in una situazione fuori controllo. Il “panico e caos” suggerisce che l’umanità non è pronta ad affrontare la verità. La “confidenzialità” solleva domande morali: è giusto nascondere informazioni per il bene comune?

CONCLUSIONE

Questo monologo si distingue per la sua capacità di bilanciare l’asciuttezza del linguaggio tecnico con un sottotesto emotivo carico di tensione. La protagonista, nel tentativo di mantenere l’ordine, ci mostra un’umanità fragile, tesa tra il desiderio di controllo e l’ineluttabilità della catastrofe. La scelta di evitare immagini dirette della distruzione, affidandosi solo alla parola, amplifica il senso di angoscia, lasciando lo spettatore a confrontarsi con la propria immaginazione.

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