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~ LA REDAZIONE DI RC
Questo monologo di Meryl Streep in Panama Papers è una piccola gemma narrativa che si inserisce nel contesto del film per arricchire il personaggio di Ellen Martin. Si tratta di un momento di pausa emotiva, in cui la protagonista si lascia andare ai ricordi e condivide con i suoi nipoti una storia personale, apparentemente semplice ma densa di sottotesto. È un esempio perfetto di come un’interpretazione intima possa trasformare un aneddoto quotidiano in una riflessione più ampia sulla memoria, l'amore e la perdita.
MINUTAGGIO: 14:47-17:15
RUOLO: Ellen Martin
ATTRICE: Meryl Streep
DOVE: Netflix
INGLESE
Hey, kids, come here, come here. Look. Can you see the Eiffel Tower? Can you see it? They light it up all night long. It's so pretty. But here's the best, best, best part. Can you see by the palm tree? Years ago, there was a guy there who could write your name on a grain of rice. For 25 cents. And... that corner is the corner where I met your grandfather. Oh. He was here for a tire convention, and I was here 'cause my girlfriend's bachelorette party. And he took me to see Diana Ross at Caesars. How he got those tickets... Although he did tell me later that he stole 'em out of his boss's briefcase. Which is bad. But he said that he knew her from Detroit. He sold her tires. This is one of the Supremes. I don't think so. Anyway, she came out onstage and he said, "The most beautiful woman I have ever seen in my whole life." But then he leaned over to me and he said, "Except for you.". Oh! "Was he kidding?" So, I was supposed to drive back to Sacramento with Connie, but I didn't. I stayed the whole weekend, 'cause it was Labor Day weekend. And we, uh... we went to the Jerry Lewis muscular dystrophy telethon, saw that live. We went and got mai tai after mai tai after mai tai. What's a mai tai? Oh, that's a Hawaiian fertility drug, honey. Mom. Your mom was conceived under a paper umbrella when we were $68 up at slots.
ITALIANO
Guardate, riuscite a vedere la Torre Eiffel? Riesci a vederla? Si, sembra Parigi, in Francia, riesci a vederla. Kaylen, guarda. La tengono accesa per tutta la notte, molto bella. Ma ecco la parte ancora più bella. Vedete lì dove c’è la palma? Anni fa c’era un uomo lì che riusciva a scrivere il tuo nome su un chicco di riso, per venticinque centesimi. E… quell’angolo… è l’angolo del primo incontro con vostro nonno. Lui era qui per una fiera di copertoni, e io ero qui perché una mia amica dava l’addio al nubilato. E lui mi ha portato a vedere Dyana Ross al Caesars. Come aveva fatto a procurarsi quei biglietti… In seguito mi ha detto che li aveva derubati dalla ventiquattr’ore del suo capo. E non è bello. Ma ha detto che lui la conosceva, da Detroit, le aveva venduto dei copertoni. Quella era una delle Supreme, figuriamoci. Comunque, lei è uscita sul palco e lui ha detto: “Oh, ecco la donna più bella che io abbia mai visto in tutta la mia vita”, poi si è girato verso di me e ha detto: “Dopo di te”. Ahah, beh, io sarei dovuta tornare in auto a Sacramento con Connie ma non l’ho fatto. Ho passato qui il weekend perché era il weekend del Labor Day, siamo andati al telethon di Jerry Lewis per la distrofia muscolare e l’abbiamo visto dal vivo; siamo andati a prenderci Mai Tai e Mai Tai e Mai Tai… E’ un farmaco hawaiano per la fertilità tesoro. Tua madre è stata concepita sotto un ombrellino di carta dopo che avevamo vinto sessantotto dollari alle slot ahaha...
"Panama Papers" (titolo originale The Laundromat), diretto da Steven Soderbergh, è un film del 2019 che affronta lo scandalo finanziario dei Panama Papers, uno dei più grandi leak della storia, che ha rivelato i meccanismi di corruzione, evasione fiscale e riciclaggio di denaro attraverso paradisi fiscali. Basato sul libro Secrecy World del giornalista investigativo Jake Bernstein, il film si presenta come un mix tra una narrazione satirica e una lezione didattica sui sistemi finanziari offshore. Il film segue principalmente la storia di Ellen Martin (interpretata da Meryl Streep), una donna comune la cui vita viene sconvolta da un incidente in barca che porta alla morte di suo marito. Quando Ellen cerca di riscuotere l’assicurazione per l’incidente, scopre che la compagnia assicurativa è in realtà una società fantasma, gestita attraverso un labirinto di entità offshore.
La sua indagine personale la porta lentamente a scoprire una rete di corruzione finanziaria globale. La trama principale si alterna con episodi e sottotrame che illustrano vari aspetti del sistema delle società offshore. Queste storie sono narrate dai due protagonisti “metatestuali” del film: Jürgen Mossack (Gary Oldman) e Ramón Fonseca (Antonio Banderas), gli avvocati panamensi proprietari dello studio legale Mossack Fonseca al centro dello scandalo. I due fungono da narratori diretti, rompendo spesso la quarta parete per spiegare al pubblico come funzionano i meccanismi di frode finanziaria.
Il film non è un ibrido tra un'inchiesta drammatica e una commedia nera. Soderbergh usa una struttura episodica per mettere in luce i molteplici effetti del sistema offshore, esplorando come i potenti riescano a sfruttare le lacune legali per arricchirsi e come le persone comuni ne subiscano le conseguenze.
C’è un forte contrasto tra il tono leggero e quasi farsesco utilizzato da Mossack e Fonseca per raccontare la loro “arte” e la gravità delle conseguenze reali per chi rimane vittima di questo sistema. Questo approccio volutamente ironico serve a denunciare, ma anche a rendere comprensibile un tema complesso come quello dell’evasione fiscale.
Questo monologo è un perfetto esempio di scrittura cinematografica capace di rendere un dialogo apparentemente leggero estremamente significativo. Il monologo si apre con una domanda che cattura subito l’attenzione dei nipoti: “Guardate, riuscite a vedere la Torre Eiffel?”. Si tratta di un espediente visivo che introduce l’idea della meraviglia e dell'immaginazione, invitando non solo i nipoti, ma anche lo spettatore, a guardare oltre il presente. L’ambientazione non è realmente Parigi, ma Las Vegas, un luogo che gioca con illusioni e copie della realtà. Questo piccolo dettaglio è in linea con il tema del film: la dissonanza tra ciò che sembra reale e ciò che lo è effettivamente.
Il contrasto tra la Torre Eiffel finta e i ricordi autentici che Ellen condivide è particolarmente interessante. Las Vegas diventa non solo il luogo del suo primo incontro con il marito, ma anche una sorta di palcoscenico per raccontare la magia del loro amore, un “illusione” che però si è rivelata reale e duratura.
La narrazione di Ellen è piena di dettagli concreti, dai Mai Tai all'uomo che scriveva i nomi sui chicchi di riso per venticinque centesimi. Questi dettagli creano un senso di intimità e autenticità che rende la storia viva. La descrizione del marito, che le ruba i biglietti del concerto di Diana Ross dal capo e poi la conquista con un complimento improvvisato, costruisce un ritratto affettuoso e umano di un uomo imperfetto ma profondamente affascinante. La scelta di raccontare il concepimento della figlia attraverso un aneddoto divertente (i Mai Tai come “farmaco hawaiano per la fertilità”) aggiunge leggerezza e umorismo, ma non sminuisce il significato emotivo del momento. Questo equilibrio tra il tono giocoso e il significato profondo è ciò che rende il monologo memorabile.
Anche se la superficie del monologo sembra raccontare solo una storia d'amore spensierata, c’è un sottotesto più malinconico. Ellen parla di un momento in cui la sua vita era piena di speranza e possibilità, ma lo fa sapendo che ora il marito non c’è più. La nostalgia è intrisa di una sottile consapevolezza della perdita, che rende ogni parola carica di significato. La storia, inoltre, è un modo per Ellen di mantenere vivo il legame con il marito e di tramandare un pezzo della loro storia familiare ai nipoti. Questo riflette il tema centrale del film: ciò che resta quando tutto sembra svanire. Nel contesto di una trama che ruota intorno a inganni e illusioni finanziarie, il monologo di Ellen ci ricorda ciò che è veramente importante: i legami umani e le storie che ci portiamo dietro.
Il monologo di Ellen Martin in Panama Papers non è solo una digressione nostalgica, ma un momento chiave per il personaggio e il film. Attraverso questa storia personale, il pubblico vede una donna che cerca di trovare significato e connessione in mezzo al caos e alla perdita. Ellen non sta semplicemente raccontando una storia ai suoi nipoti, ma sta offrendo un’eredità emotiva, un ricordo del passato che spera possa illuminare il futuro.
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