Monologo Femminile - \"Nata per te\"

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~ LA REDAZIONE DI RC

Introduzione al monologo

Nel film Nata per te, il monologo di Teresa Ranieri si presenta come una riflessione intensa e ponderata sul rapporto tra il diritto e i cambiamenti della società. La scena diventa una lente attraverso cui osservare il cuore tematico del film: il confronto tra le regole universali e le necessità individuali. Attraverso le parole di Teresa, emerge una tensione profonda tra la rigidità delle leggi e l’urgenza di adattarle per riconoscere e tutelare nuove categorie di cittadini.

Categorie e leggi

MINUTAGGIO: 1:42:01-1:44:10
RUOLO: Teresa Ranieri
ATTRICE:
Teresa Sapongelo
DOVE:
Netflix



ITALIANO


Come si pone la legge rispetto alle richieste della società civile. Il diritto evolve ed involve in legame di stretta correlazione con il cambiamento. Ma come misurare questo cambiamento. Le leggi di cui vorrei parlare oggi sono quelle che hanno a che fare con i diritti. Non quelli acquisiti da tutti come il diritto al lavoro, al voto, eccetera, eccetera, ma quelli che hanno a che fare con le minoranze. Nuove categorie di cittadini che il diritto deve prendere in considerazione. Queste leggi sono sempre le più spinose. Non è facile quando una legge è ad personam, e quando invece risponde a un’esigenza reale. Perché queste leggi non riguardano la massa. Ma piccoli gruppi. Categorie specifiche. Persone.

Nata per te

"Nata per te" è un film del 2023 diretto da Fabio Mollo, basato sull'omonimo libro di Luca Trapanese e Luca Mercadante. La pellicola racconta la storia vera di Luca Trapanese, un uomo single, omosessuale e cattolico, che nel 2017 ha adottato Alba, una neonata con sindrome di Down abbandonata in ospedale. Il film esplora il percorso di Luca, interpretato da Pierluigi Gigante, nel suo desiderio di paternità e nella lotta contro le barriere burocratiche e i pregiudizi sociali. Accanto a lui, Teresa Saponangelo veste i panni dell'avvocatessa Teresa Ranieri, che lo assiste nella battaglia legale per ottenere l'affidamento di Alba. Barbora Bobulova interpreta la giudice Livia Gianfelici, incaricata di decidere sul caso. Le riprese del film si sono svolte principalmente a Napoli e Ischia, catturando l'essenza dei luoghi che fanno da sfondo alla vicenda. "Nata per te" è stato presentato in anteprima mondiale il 27 settembre 2023 al Napoli Film Festival ed è uscito nelle sale italiane il 5 ottobre dello stesso anno.

Analisi Monologo

Questo monologo di Teresa Ranieri in Nata per te è un esempio di scrittura cinematografica che mette al centro una riflessione sul rapporto tra legge, cambiamento sociale e diritti individuali. È un discorso denso di significato, che affronta temi universali legati al progresso e alla tensione tra giustizia collettiva e individuale. Teresa Ranieri, interpretata da Teresa Saponangelo, è un personaggio che qui assume il ruolo di una voce razionale e analitica. Il monologo suggerisce che non si tratta solo di un discorso legale, ma anche morale. Teresa non sta solo spiegando il funzionamento del diritto, ma sta guidando lo spettatore a considerare come la legge possa – e debba – adattarsi al mutamento della società.


Il tono è quasi didattico, ma con una sottile vena emotiva: attraverso il suo linguaggio, si percepisce una tensione tra il dovere di rispettare i principi del diritto e l'empatia verso le "categorie specifiche" di cui parla.

"Il diritto evolve ed involve in legame di stretta correlazione con il cambiamento."


Questo incipit sottolinea la natura dinamica del diritto, che è al tempo stesso reattivo e proattivo. Il verbo "
involvere" è interessante perché non solo ammette che il diritto possa progredire, ma anche che possa regredire in risposta a dinamiche sociali. Questo concetto rimanda alla difficoltà del legislatore di rimanere al passo con i mutamenti culturali senza perdere il contatto con i valori fondanti di una comunità.


"Ma come misurare questo cambiamento." Questa domanda è il cuore del monologo. La difficoltà di "misurare" il cambiamento suggerisce che non esiste un criterio oggettivo per stabilire quando e come una società è pronta ad accogliere nuove categorie di diritti. Ciò pone un interrogativo su chi abbia il compito di stabilire questa misura: il legislatore, i cittadini, o le istituzioni? "Nuove categorie di cittadini che il diritto deve prendere in considerazione." Questa frase porta il discorso su un terreno delicato, dove il diritto non è solo strumento di giustizia, ma anche di inclusione. Parla delle minoranze come soggetti da riconoscere e integrare nel tessuto sociale, attraverso leggi che possono risultare "spinose" proprio perché sfidano lo status quo.


"Non è facile quando una legge è ad personam, e quando invece risponde a un’esigenza reale." Qui si evidenzia una contraddizione tipica del diritto moderno: come bilanciare l’universalità delle leggi con la necessità di rispondere a esigenze specifiche? L’espressione "ad personam" potrebbe essere vista con un'accezione negativa, ma il monologo non si ferma a giudicarla. Anzi, sembra suggerire che, talvolta, leggi nate per tutelare casi specifici possono aprire la strada a un progresso collettivo.

Conclusione

Il monologo di Teresa Ranieri è una dichiarazione di speranza e progresso. Nel contesto del film, diventa un manifesto che invita a ripensare il diritto come uno strumento non solo di giustizia, ma anche di inclusione e innovazione. Le parole di Teresa risuonano come un appello a superare le barriere del pregiudizio e a riconoscere che le leggi, per essere davvero giuste, devono riflettere non solo il presente, ma anche il futuro che vogliamo costruire.

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