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Il monologo di Bianca nel film "Perfetti sconosciuti" di Paolo Genovese rappresenta un momento di intensa emotività e svolta narrativa. Attraverso le parole di Bianca, il pubblico viene esposto a una profonda introspezione sulle complessità delle relazioni, della fiducia e delle aspettative sociali. Il film, che esplora i segreti e le dinamiche interpersonali attraverso un esperimento sociale durante una cena tra amici, trova in questo monologo una delle sue espressioni più potenti e significative.
MINUTAGGIO: 1:14:30-1:15:43
RUOLO: Bianca
ATTRICE: Alba Rohrwacher
DOVE: Netflix
ITALIANO
Ma che cazzo però. Ci siamo appena sposati, scopiamo tutti i giorni, siamo felici, me lo dici, ma perché? Che poi io neanche mi volevo sposare. Io non c’ho mai creduto nel matrimonio, i matrimoni mi fanno tristezza, mi mettono ansia. E anche un figlio mica lo volevo. Che ne so io di come si crescono i figli. Io volevo essere libera. Basta. E poi è arrivato quello stronzo, mi ha stravolto la vita. Mi ha fatto vedere che potevamo essere felici. Io mi sono fidata. Me lo dici, ma che cazzo c’entra Marika. Ma che cazzo c’entra.
"Perfetti sconosciuti" è un film italiano del 2016 diretto da Paolo Genovese. È una commedia drammatica che esplora i segreti e le relazioni attraverso un esperimento sociale unico: un gruppo di amici decide di condividere pubblicamente il contenuto dei loro telefoni cellulari durante una cena. Il film ha ottenuto un grande successo sia di critica che di pubblico, vincendo numerosi premi, tra cui il David di Donatello per il miglior film.
La trama si svolge durante una cena tra amici di lunga data: Eva (Kasia Smutniak) e Rocco (Marco Giallini), che sono i padroni di casa, Bianca (Alba Rohrwacher) e Cosimo (Edoardo Leo), Lele (Valerio Mastandrea) e Carlotta (Anna Foglietta), e Peppe (Giuseppe Battiston). Durante la serata, Eva propone un gioco: tutti dovranno mettere i loro telefoni sul tavolo e condividere apertamente ogni messaggio, chiamata e notifica che riceveranno. Questo esperimento, inizialmente visto come un divertente passatempo, si trasforma presto in un'occasione per svelare segreti e bugie, mettendo a dura prova le relazioni e le amicizie tra i presenti.
Il film affronta diversi temi rilevanti e contemporanei, tra cui:
Privacy e tecnologia, ovvero come i dispositivi mobili influenzino le nostre vite personali e la nostra privacy, mettendo in luce quanto poco sappiamo realmente delle persone a noi vicine;
Segreti e bugie: La trama ruota intorno ai segreti che ogni personaggio nasconde, evidenziando quanto possano essere fragili e complesse le relazioni umane;
Intimità e fiducia: Il film solleva questioni sulla fiducia e sull'intimità nelle relazioni, sia romantiche che amicali, mostrando come la trasparenza totale possa avere conseguenze inaspettate e spesso dolorose.
"Perfetti sconosciuti" è stato accolto positivamente sia dalla critica che dal pubblico. Il film è stato lodato per la sceneggiatura intelligente, la regia di Genovese e le performance del cast. Ha vinto numerosi premi, tra cui il David di Donatello per il miglior film, la migliore sceneggiatura e il miglior attore non protagonista (Valerio Mastandrea). Il successo del film ha portato alla realizzazione di numerosi remake internazionali, dimostrando la universalità dei temi trattati.
"Perfetti sconosciuti" è un film che invita a riflettere sulle dinamiche delle relazioni moderne e sull'impatto della tecnologia sulla nostra vita privata. Con il suo mix di dramma e commedia, offre uno spaccato provocatorio e avvincente della società contemporanea, rendendolo un'opera significativa e attuale nel panorama cinematografico italiano e internazionale.
Il monologo di Bianca è un momento di grande intensità emotiva e rappresenta una svolta cruciale nel suo personaggio.
Bianca è un personaggio che, come gli altri, viene messa alla prova durante la cena in cui tutti i partecipanti devono condividere apertamente i contenuti dei loro telefoni. Questo gioco porta alla luce segreti e verità nascoste, causando tensioni e conflitti. Bianca esprime una forte frustrazione e confusione emotiva. La sua rabbia è evidente attraverso il linguaggio e il tono: "Ma che cazzo però": L'uso di un linguaggio volgare sottolinea il suo stato emotivo alterato e la sua frustrazione. "Ci siamo appena sposati, scopiamo tutti i giorni, siamo felici, me lo dici, ma perché?": Questa frase rivela il suo smarrimento. Non riesce a comprendere perché il suo partner, che apparentemente condivideva la felicità con lei, avrebbe motivo di nasconderle qualcosa o tradirla.
Bianca ammette di avere dubbi riguardo al matrimonio e alla maternità:
"Io non c’ho mai creduto nel matrimonio, i matrimoni mi fanno tristezza, mi mettono ansia": Qui emerge il suo scetticismo nei confronti delle istituzioni tradizionali come il matrimonio, che lei trova oppressive e ansiogene.
"E anche un figlio mica lo volevo. Che ne so io di come si crescono i figli. Io volevo essere libera": Questa parte del monologo evidenzia il suo desiderio di libertà e la paura di non essere all'altezza delle aspettative come genitore.
Bianca riconosce che la sua vita è stata cambiata dall'incontro con il suo partner. "E poi è arrivato quello stronzo, mi ha stravolto la vita. Mi ha fatto vedere che potevamo essere felici. Io mi sono fidata": Questo passaggio è cruciale perché mostra come, nonostante i suoi dubbi iniziali, si sia lasciata convincere e abbia iniziato a credere nella possibilità di una vita felice con lui.
L'ultima parte del monologo mostra la sua incredulità e il senso di tradimento:
"Me lo dici, ma che cazzo c’entra Marika. Ma che cazzo c’entra": Bianca non riesce a comprendere il collegamento tra la loro felicità e l'altra persona (Marika), il che amplifica il suo senso di tradimento e incomprensione.
La fiducia tradita è uno dei temi centrali del film, e questo monologo ne è un esempio emblematico. Bianca mette in discussione le convenzioni sociali riguardo al matrimonio e alla maternità, offrendo una prospettiva critica su queste istituzioni.
Il monologo di Bianca è un esempio di come il film affronti temi universali come la fiducia, il tradimento e le convenzioni sociali. Attraverso la sua frustrazione e vulnerabilità, Bianca rivela le fragilità delle relazioni moderne, mettendo in luce la dissonanza tra le apparenze e la realtà. Questo momento, carico di emozione e verità, contribuisce a rendere il film un'opera profonda e riflessiva, capace di stimolare una critica delle norme sociali e un esame delle proprie esperienze personali.
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