Monologo Femminile - Peterkin in \"Outer Banks 1\"

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Articolo a cura di...


~ LA REDAZIONE DI RC

Introduzione al monologo

L’ispettrice in questo monologo dalla prima stagione di “Outer Banks” rappresenta una figura di autorità complessa, intrappolata tra il suo dovere professionale e una forma di compassione per il giovane John B. La scena richiede all'attrice di calibrare con attenzione empatia e controllo, dosando la propria energia tra comprensione e fermezza. Ogni battuta riflette una dinamica di potere: è un incontro-scontro tra il mondo degli adulti, con le sue regole rigide, e quello dei ragazzi, guidato da speranze e ostinazione.

Mi dispiace, ma mi serve quella bussola

STAGIONE 1 EP 2

MINUTAGGIO: 28:44-30:22

RUOLO: Peterkin

ATTRICE: Adina Porter
DOVE: Netflix



INGLESE


I feel for you, kid. I really do. I know since they never found your dad, a part of you thinks he might walk through that door someday. I don't blame you. But goin' on fandangos ain't gonna bring him back. He's been missin' at sea for nine months. Your father's dead. Yeah, I do. And as hard as it is, it'd be best for you to accept it and move on. You've been runnin' around gettin' caught up in things that do not involve you. And now you in a heap of trouble. It's not just foster care we're talkin' about. It's assault, battery, JD time. I can still help you out, but we gotta do a little tіt for tat. And this time, you gotta tat a whole lot better. I know you've gotten hold of a compass. I know you took it off the wreck. There ain't much that happens in the OBX that I don't hear about eventually. It's evidence in an investigation. I'm gonna need it, son. Otherwise, I'm charging you.



ITALIANO


Mi dispiace per te ragazzo, dico davvero. So che finché non ritrovano tuo padre, una parte di te pensa che un giorno possa rientrare da quella porta. Non ti biasimo. Ma mettendoti nei guai non lo riavrai indietro. E’ disperso in mare da 9 mesi. Tuo padre è morto. E per quanto sia dura sarà meglio per te accettarlo e andare avanti. Te ne vai in giro facendoti trovare in situazioni che non ti riguardano, e adesso sei in un mucchio di guai. Qui non stiamo parlando di affidamento, ma di aggressione, percosse, carcere minorile. Posso ancora aiutarti. Ma deve essere un dare e avere. E questa volta dovrai dare un pò di più. Io so che ti sei impossessata di una bussola… so che l’hai trovata nel relitto. Non sono molte le cose che accadono qui delle quali non vengono a conoscenza. E’ una prova in un’indagine. Ne avrò bisogno, figliolo. Altrimenti dovrò arrestarti.

Outer Banks

"Outer Banks" è una serie prodotta da Netflix con un'ambientazione avventurosa e un tono da teen drama un po’ rétro, con echi di classici come "I Goonies" e atmosfere alla "Treasure Island". Al centro della storia ci sono le vicende di un gruppo di adolescenti che vive nelle Outer Banks, un insieme di isole al largo della costa del North Carolina, e si divide tra due gruppi sociali ben distinti: i Kooks, ricchi e privilegiati, e i Pogues, ragazzi delle classi popolari.


Il protagonista è John B, un ragazzo carismatico e deciso, che guida un gruppo di amici in una caccia al tesoro piena di misteri e pericoli. La spinta per questa avventura è la scomparsa del padre di John B, che si era ossessionato con la ricerca di un antico tesoro risalente alla Guerra Civile. John B e i suoi amici – Kiara, JJ e Pope – si ritrovano a seguire le tracce che il padre ha lasciato, determinati a scoprire cosa gli sia realmente accaduto e a mettere le mani sul tesoro che potrebbe cambiare le loro vite.


Questa caccia al tesoro, però, si evolve in un viaggio pericoloso che coinvolge complotti, inseguimenti con la polizia e scontri con personaggi sinistri e misteriosi, come Ward Cameron, un ricco Kook con un oscuro segreto che lega il suo passato a quello del padre di John B.

Un tema interessante della serie è la tensione di classe: mentre il tesoro rappresenta una via di fuga per i Pogues da una vita di stenti e soprusi, per i Kooks è un modo per rafforzare il loro status di dominio e privilegio.

Analisi monologo

Questo monologo dell'ispettrice è un'interazione carica di tensione tra autorità e ribellione adolescenziale, con un tocco di drammaticità che incarna il cuore della serie. Qui l'ispettrice cerca di riportare John B alla realtà, ma nel suo discorso emerge un tono di avvertimento che, seppur velato da una parvenza di empatia, resta essenzialmente minaccioso.

Vediamo una donna che tenta di stabilire un equilibrio tra il suo ruolo di "adulta responsabile" e quello dell'investigatrice che deve mantenere il controllo su una situazione che potrebbe sfuggirle di mano. Parte con un’apertura emotiva e comprensiva, mostrandosi addolorata per John B e cercando di instaurare una connessione che faccia leva sulla sua vulnerabilità: la perdita del padre, un tema centrale per John B che si collega alla sua motivazione principale nel corso della serie. Questo è il suo "tasto dolente", un punto in cui l'ispettrice spera di poter fare breccia per ottenere la sua collaborazione.


La frase “Tuo padre è morto” è come un colpo di scena nel monologo: diretta, fredda, in netto contrasto con il tono più morbido con cui ha aperto. Questa brutalità verbale ha un obiettivo preciso: scuotere John B, portarlo a mettere da parte le speranze illusorie che lo tengono ancorato al passato, e forse anche impaurirlo abbastanza da prendere sul serio la gravità della situazione in cui si trova.


Poi, la mossa: il tono cambia verso una negoziazione fredda, quasi burocratica. L’ispettrice lascia intendere che sa molto di più di quanto John B possa immaginare ("Non sono molte le cose che accadono qui delle quali non vengono a conoscenza"), rendendo chiaro che lui non è al sicuro. La bussola che John B possiede è la chiave per continuare la ricerca di suo padre, ma è anche una prova in un’indagine, qualcosa che l'ispettrice usa per esercitare potere su di lui. Lo incalza a collaborare (“dovrà essere un dare e avere”), introducendo un’altra dinamica di manipolazione: ora è una trattativa, non più una semplice ammonizione.

Conclusione

Questo monologo è un gioco di manipolazione emotiva e psicologica, in cui l’ispettrice si serve di ogni parola per consolidare il proprio controllo sulla situazione e su John B. Per interpretarlo con forza e autenticità, l'attrice dovrà modulare il tono e il linguaggio del corpo, passando dal calore alla freddezza, dalla compassione alla minaccia. La chiave è nella gestione delle pause, dello sguardo e della voce, così da trasmettere quel senso di autorità ineluttabile che lascia John B senza vie di fuga.

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