Monologo Femminile - \"Qualcuno salvi il Natale 2\"

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Articolo a cura di...


~ LA REDAZIONE DI RC

Introduzione

Interpretare il monologo di Mrs. Claus in Qualcuno salvi il Natale 2 richiede una sensibilità che sappia bilanciare la dolcezza del personaggio con la profondità emotiva della sua storia. In questo monologo, Mrs. Claus diventa custode di una tradizione millenaria, pronta a svelare ai bambini i segreti e le sofferenze che hanno plasmato il Natale così come lo conosciamo. La sua narrazione si carica di riverenza e tenerezza, facendo emergere dettagli sorprendenti sulla figura di Babbo Natale e un legame complesso e doloroso con Belsnickel, l’antagonista.

La nascita di Belsnickel

MINUTAGGIO: 34:41-39:10

RUOLO: Signora Natale

ATTRICE: Goldie Hawn
DOVE: Netflix



INGLESE


All right, now. Here we go. So, yeah. Okay. Look closely, children. Very, very closely. This is where it all began. Back in 312 AD. Santa was living in Asia Minor. Today, it's called Turkey. Santa was known as Saint Nicholas. He was a bishop who discovered the joy of giving. Became something of a local hero. And his legend spread far and wide, eventually reaching the Forest Elves. They're an ancient species of very magical and wild creatures. For centuries, they were hunted for their magical powers, and then they were captured by humans to the brink of extinction. But in elf lore, there was a prophecy about a man who would be king of the elves, who would, one day, lead them to safety. Their leader, Hakan, knew that Saint Nicholas was the only one who could channel the Star of Bethlehem's power. From that day forward, they no longer referred to him as Saint Nicholas. They called him Santa Claus. And he led the elves on a mystical journey to an unknown land, where Christmas would truly endure.Belsnickel. Here. Belsnickel was a precocious and brilliant elf who was very popular here in the village. I taught him the art of magical potion-making, and Santa taught him the art of invention. Ooh. Hey. Okay. Uh-huh. Wow. Oh. We had so many good times together. Santa and I grew to love him very, very much. But, by the time Belsnickel became a teenager, everything changed. The spirit of Christmas had grown around the world. Santa had less time for Belsnickel, so Belsnickel became resentful of Santa, and more rebellious. Until, one day, he broke the Elves' Code. What's the Elves' Code? Ego, lying, viciousness, envy, and selfishness. And if an elf commits every single one of those transgressions, they become cursed. And Belsnickel, well, he broke all five. He became a very naughty boy. Ew! Blech! And he kept getting naughtier… and naughtier. And when he broke the final transgression, Belsnickel was stripped of the joy of being an elf. And with that, he transformed into the thing he despised the most, a human. Clouded by anger and humiliation…Belsnickel ran away from the village… Never to return. He was a naughty little elf… but I miss him.



ITALIANO


D’accordo, ci siamo, ecco qua. Allora… ok. Guardate, bambini, molto, molto attentamente. E’ qui che tutto è cominciato. Era il 312 d.C. E Babbo Natale viveva in Asia Minore, oggi chiamata Turchia. Babbo Natale era chiamato San Nicola. Era un vescovo, che aveva scoperto la gioia di vivere. Divenne una specie di eroe locale. E la sua leggenda si diffuse ovunque, fino a raggiungere gli Elfi della foresta. Si tratta di una specie di creature magiche selvagge molto antiche. Per secoli, vennero cacciati e catturati dagli umani per i loro poteri magici, fino a rischiare l’estinzione. Ma nella tradizione elfica esisteva una profezia su un Uomo che sarebbe diventato re degli Elfi, che un giorno li avrebbe tratti in salvo. Il loro capo, Hakan, sapeva che San Nicola era l’unico in grado di incanalare il potere della stella Cometa. Da quel giorno in avanti, nessuno si rivolse più a lui come San Nicola. Venne rinominato Babbo Natale. E condusse gli Elfi in un viaggio mistico, verso una terra sconosciuta, dove il Natale sarebbe resistito. Belsnickel. Belsnickel era un Elfo precoce e brillante, e molto famoso qui nel villaggio. Gli ho insegnato l’arte delle pozioni magiche, e Babbo gli ha insegnato l’arte dell’invenzione. Abbiamo passato momenti felici insieme, io e Babbo Natale gli volevamo tanto, tanto bene. Ma quando Belsnickel divenne adolescente, tutto all’improvviso cambiò. Lo spirito del Natale era aumentato in tutto il mondo. Babbo aveva meno tempo per lui, così divenne rancoroso con Babbo, e molto ribelle. Finché un giorno infranse il codice degli Elfi: Ego falsità, crudeltà, invidia ed egoismo: se un Elfo commette ogni singolo peccato presente nel codice, allora viene maledetto. E Belsnickel, lui… li infranse tutti. Era diventato un ragazzo dispettoso. E diventava sempre più cattivo. E cattivo. E quando infranse l'ultimo peccato, a Belsnickel venne tolta la gioia di essere elfo. E così si trasformò nella cosa che disprezzava di più, un umano. Accecato dalla rabbia e dall’umiliazione, Belsnickel fuggì dal villaggio, senza fare ritorno. Era un piccolo elfo cattivo, ma mi manca.

Qualcuno salvi il Natale 2

"Qualcuno salvi il Natale 2" (titolo originale: The Christmas Chronicles 2), diretto da Chris Columbus, è il sequel del fortunato film di Natale del 2018. Il film è un'avventura natalizia che mescola azione, magia e qualche tocco sentimentale, in linea con le produzioni festive che cercano di riunire la famiglia davanti allo schermo.


La trama si sviluppa due anni dopo gli eventi del primo film. Ritroviamo Kate, ormai cresciuta e con una nuova situazione familiare che non sembra entusiasmata all’idea di passare il Natale con il nuovo fidanzato della madre e suo figlio, Jack. Sentendosi fuori posto, Kate desidera scappare e, quasi come risposta ai suoi pensieri, viene trasportata al Polo Nord. Questo avviene per opera di Belsnickel, un ex-elfo diventato malvagio, che trama contro Babbo Natale e la magia del Natale.


Belsnickel è l’antagonista della storia: in passato un fedele aiutante di Babbo Natale, è stato trasformato in un umano per via della sua indole ribelle e ora è in cerca di vendetta. Il suo obiettivo è minacciare la stella di Natale, la fonte magica che alimenta il Polo Nord e permette a Babbo Natale di realizzare i desideri di tutto il mondo. Senza quella stella, la magia stessa del Natale svanirebbe, e Belsnickel non esita a fare tutto il possibile per destabilizzare il villaggio degli elfi e far fallire la missione di Babbo Natale.

Per evitare che il Natale venga rovinato, Kate e Jack uniscono le forze con Babbo Natale (Kurt Russell) e Mrs. Claus (Goldie Hawn), dando vita a un’avventura attraverso il Polo Nord per proteggere la stella di Natale e riportare l’ordine. Il viaggio li porta a scoprire non solo il valore della famiglia, ma anche i piccoli sacrifici che ognuno è disposto a fare per coloro che ama, unendo idealmente il tema della magia e della responsabilità personale.


Dal punto di vista del tono, "Qualcuno salvi il Natale 2" ha l'ambizione di essere una storia natalizia moderna, mantenendo un equilibrio tra l'azione e il calore tipico del periodo. La presenza di Chris Columbus alla regia aggiunge un tocco di nostalgia e familiarità, soprattutto per chi ama i classici come Mamma ho perso l’aereo.

Analisi monologo

Questo monologo di Mrs. Claus introduce un background mitico che collega Babbo Natale, il mondo degli elfi e l’antagonista Belsnickel. Il monologo di Mrs. Claus inizia con un riferimento storico e geografico preciso: il 312 d.C., Asia Minore (l'attuale Turchia). Questo dà una verosimiglianza storica e lega Babbo Natale alla figura di San Nicola, un santo realmente esistito. Con questo dettaglio, il film cerca di radicare la figura di Babbo Natale in un contesto riconoscibile, facendone non solo una leggenda natalizia, ma un uomo di fede e compassione che “scoprì la gioia di vivere”. Questo inserisce un tema chiave: la gioia come valore trasformativo.


Introducendo gli elfi come "creature magiche selvagge", il film rompe con la tradizionale immagine degli elfi come assistenti docili e allegri, rivelandone una natura più complessa, una specie antica, perseguitata dagli uomini per i loro poteri. Qui entra in gioco la profezia dell’“Uomo che sarebbe diventato re degli Elfi”. Questa connessione mitologica serve a costruire una trama epica intorno alla figura di Babbo Natale, che da San Nicola diventa Babbo Natale, proteggendo una comunità vulnerabile. L'immagine del viaggio mistico verso una “terra sconosciuta” suggerisce che il Natale stesso, come tradizione e sentimento, è una sorta di terra promessa.


Belsnickel è il fulcro emotivo e simbolico del monologo. Presentato come un giovane elfo geniale e promettente, con un legame forte con Mrs. Claus e Babbo Natale, rappresenta la tipica figura del “figlio” talentuoso ma ribelle, che si allontana dalla propria “famiglia” quando sente di non ricevere più attenzioni. Il monologo tocca qui un tema quasi familiare e doloroso, sottolineando come il Natale porti a riflettere sui legami spezzati e sui rimpianti.


Mrs. Claus introduce un concetto oscuro e quasi fiabesco: il Codice degli Elfi, con le sue regole contro “falsità, crudeltà, invidia ed egoismo”. Qui la storia assume una dimensione morale e quasi favolistica. Il fatto che Belsnickel infranga tutte le regole lo porta alla "maledizione" finale: diventare un umano, il che viene dipinto come una punizione severa, dato che gli toglie la gioia tipica della sua natura elfica.


Il monologo si conclude con una nota di malinconia: nonostante tutto il male compiuto, Mrs. Claus ammette di provare nostalgia per Belsnickel. Questa confessione mostra il lato umano di Mrs. Claus e dà spessore al suo personaggio, che non è solo una figura di saggezza o di potere, ma una “madre” che si sente ferita dalla perdita di qualcuno che aveva accolto e amato.

Conclusione

L’interpretazione di questo monologo è un’opportunità per l’attrice di esplorare la resilienza e la vulnerabilità di Mrs. Claus. Trasmettendo la complessità di una donna che ha amato profondamente e che continua a nutrire affetto e rimpianto, il monologo diventa un momento di rara intensità emotiva, dove la magia del Natale si intreccia con il dolore delle perdite e l’accettazione dei propri fallimenti.

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