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~ LA REDAZIONE DI RC
Questo monologo è una dichiarazione di potere. Sinatra, il cuore spietato di Paradise, si trova faccia a faccia con Billy Pearce, un mercenario che ha eseguito i suoi ordini in passato ma che ora sembra voler ribaltare la dinamica del loro rapporto. La tensione tra i due è alle stelle: Billy l’attacca, forse credendo di poterla sfidare, ma Sinatra non è una donna che accetta minacce. L’ordine che regnava in Paradise sta iniziando a sgretolarsi. Ma Sinatra non è disposta a perdere il controllo. Sinatra ricorda a Billy chi ha il vero potere, e lo fa nel modo più crudele possibile.
STAGIONE 1 EP 4
MINUTAGGIO: 42:04-43:12
RUOLO: Sinatra
ATTRICE: Julianne Nicholson
DOVE: Disney +
INGLESE
Okay, so... just making sure I'm getting this. You're giving me orders now? Yeah, that's right. That's odd though, because last time I checked, giving orders was my job, not yours. Do you wanna know what your job is, William Pace? Juvenile delinquent, convicted murderer. Highly paid mercenary. You're a killer. That's all you are. That's all you have to offer the world. It's all you've ever had to offer. And it's all you offer to me now down here. That's why you were spared. One of the 25,000 people lucky enough to be spared, and then protected by me. So, you're gonna shut the fսck up, and you're gonna apologize for marching in here without an appointment. And then, you're gonna wait for the next time I tell you I need someone dead. Or I'm gonna take away every good thing you mistakenly think you've earned down here. I'll take it all away.
ITALIANO
E’ strano però, perché, se non ricordo male… dare gli ordini era il mio lavoro, non il tuo. Lo sai qual è il tuo lavoro, William Peace? Deliquente minorenne, condannato per omicidio e strapagato mercenario? Uccidere. E’ questo che fai. Non hai altro da offrire al mondo, è l’unica cosa che sai fare ed è… tutto quello che in questo momento mi puoi offrire. Per questo sei qui. Sei uno dei venticinquemila che ha avuto la fortuna di essere risparmiato, e poi, in seguito, protetto da me. Quindi chiuderai la bocca, e mi chiederai scusa per essere venuto qui senza appuntamento. E poi aspetterai fino alla prossima volta in cui ti chiederò di uccidere alrte persone. Altrimenti ti toglierò ogni cosa piacevole che erroneamente credi di esserti meritato quaggiù. Ti toglierò tutto. Ti toglierò anche lei, Billy. E sppi che lo farò senza battere ciglio.
Paradise è una serie che prende il thriller politico e lo fonde con la fantascienza distopica, creando un racconto che esplora il potere, la manipolazione e la sopravvivenza in un mondo in cui le regole del passato non valgono più. Ideata da Dan Fogelman, autore di This Is Us, la serie ha debuttato su Disney+ e ha subito catturato l’attenzione per il suo mix di tensione, mistero e critica sociale. La storia ruota attorno a Xavier Collins (Sterling K. Brown), un agente speciale che un tempo era la guardia del corpo del Presidente degli Stati Uniti, Cal Bradford (James Marsden). Quando il Presidente viene assassinato in circostanze misteriose all’interno di una comunità d’élite, Collins si trova invischiato in un’indagine che lo porta a scoprire segreti inquietanti. Ma c’è un elemento che complica tutto: il mondo non è più quello di prima. Una catastrofe – inizialmente poco chiara – ha sconvolto il pianeta, lasciando in piedi solo questa comunità chiusa, abitata dai più potenti esponenti del mondo politico ed economico.
A prendere il controllo dopo la morte di Bradford è una donna enigmatica conosciuta come “Sinatra”, un’oligarca senza scrupoli che governa con pugno di ferro e con una visione chiara: proteggere la sua comunità a ogni costo. Mentre Collins cerca la verità sulla morte del Presidente, inizia a rendersi conto che la vera domanda non è solo chi l’abbia ucciso, ma cosa stia accadendo fuori da quella comunità e quale sia il reale stato del mondo.
La serie utilizza una struttura che alterna passato e presente, unendo episodi autoconclusivi incentrati su singoli personaggi con una narrazione più ampia che svela, pezzo dopo pezzo, il quadro generale. I flashback sono essenziali per capire le dinamiche tra i protagonisti, ma anche il declino del mondo esterno e il ruolo che la comunità ha giocato nella crisi globale.
Come già fatto in serie come Lost, Paradise costruisce ogni episodio intorno a un personaggio o a un evento specifico, mantenendo però un filo conduttore che si dipana lungo l’intera stagione. Ci sono momenti di tensione altissima, seguiti da lunghe sequenze più riflessive che esplorano il significato del potere e delle scelte morali.
L’ambientazione trasmette il senso di isolamento e oppressione che pervade la serie. La comunità di Paradise è lussuosa, curata nei minimi dettagli, ma trasmette un’inquietudine costante: dietro l’eleganza si nasconde un mondo marcio, dominato da giochi di potere e manipolazioni. La fotografia, dai toni freddi e asettici, amplifica questa sensazione di controllo e sorveglianza costante.
Dal punto di vista tematico, la serie affronta in modo diretto la lotta tra apparenza e sostanza. Il Presidente, che in teoria è il leader della comunità, si rivela presto una figura quasi impotente, simbolo di come il potere vero sia nelle mani di chi controlla le risorse e le informazioni. Allo stesso modo, la presenza di una psicologa incaricata di rendere la transizione alla nuova realtà il meno traumatica possibile mostra come la manipolazione psicologica sia un’arma tanto potente quanto la forza bruta.
I Personaggi Chiave
Xavier Collins (Sterling K. Brown): Agente dei Servizi Segreti con un passato difficile, è il punto di vista dello spettatore all’interno della storia. La sua indagine sulla morte di Bradford lo porta a scoprire verità che mettono in discussione tutto ciò in cui credeva.
Cal Bradford (James Marsden): Presidente degli Stati Uniti, il cui omicidio è il punto di partenza della serie. Nei flashback scopriamo il suo rapporto con Collins e la sua posizione ambigua all’interno della comunità.
Sinatra: La donna che, dopo la morte di Bradford, assume il controllo della comunità. È spietata e calcolatrice, capace di qualsiasi cosa pur di mantenere il suo potere.
La Psicologa: Figura chiave nella costruzione della nuova società, il suo ruolo è quello di assicurarsi che i superstiti accettino la nuova realtà senza troppe domande. Il suo episodio dedicato è uno dei più affascinanti della stagione.
Paradise prende elementi del thriller politico e li innesta in un contesto fantascientifico che riecheggia molte paure del presente. Il riscaldamento globale, la paranoia per un possibile conflitto nucleare e la crescente influenza delle oligarchie economiche sono tutti temi che trovano spazio nella narrazione. La figura di Sinatra richiama il concetto di un’élite che si erge a salvatrice dell’umanità, ma che in realtà persegue solo il proprio interesse, un tema che ha fatto discutere molto negli Stati Uniti, soprattutto in relazione a figure come Elon Musk e Jeff Bezos.
La prima frase è un colpo diretto all’orgoglio di Billy: “E’ strano però, perché, se non ricordo male… dare gli ordini era il mio lavoro, non il tuo.” Sinatra non perde tempo con spiegazioni. La sua prima reazione è un semplice richiamo al ruolo di ciascuno. Lei comanda, lui esegue. Non c’è discussione. Il tono è sarcastico, quasi divertito, come se trovasse assurdo dover ricordare a Billy il posto che occupa.
Subito dopo, usa il nome completo di Billy, William Peace, quasi a sottolineare la distanza tra loro. Lo smaschera, lo riduce a ciò che è sempre stato: “Delinquente minorenne, condannato per omicidio e strapagato mercenario?” Qui Sinatra demolisce l’identità di Billy. Gli ricorda che, senza di lei, non sarebbe niente. Non un guerriero, non un uomo temuto, solo un criminale che ha avuto la fortuna di essere sfruttato da qualcuno di più intelligente di lui.
Poi arriva il colpo più pesante: “Uccidere. È questo che fai. Non hai altro da offrire al mondo, è l’unica cosa che sai fare ed è… tutto quello che in questo momento mi puoi offrire.” Qui Sinatra definisce Billy con una brutalità glaciale. Non è un uomo, non è un individuo con ambizioni o sogni. È una funzione. Un’arma. Il suo valore è nella sua capacità di eseguire ordini senza pensarci due volte.
C’è un momento di apparente concessione: “tutto quello che in questo momento mi puoi offrire”. Ma non è un complimento. È un’ulteriore riduzione: Sinatra sta dicendo che, per lei, Billy non ha alcun valore al di fuori del suo ruolo di esecutore. E se mai dovesse perdere l’utilità, verrebbe spazzato via senza esitazione.
“Per questo sei qui. Sei uno dei venticinquemila che ha avuto la fortuna di essere risparmiato, e poi, in seguito, protetto da me.” Questa è un’altra mossa strategica. Sinatra trasforma la sua posizione in un atto di benevolenza, come se Billy le dovesse gratitudine eterna per il solo fatto di essere ancora vivo. Non solo lo ha risparmiato, ma lo ha protetto. Gli ha dato un ruolo, uno stipendio, una vita.
E poi, la sentenza definitiva: “Quindi chiuderai la bocca, e mi chiederai scusa per essere venuto qui senza appuntamento.” Gli ordina anche di chiedere scusa. È un atto simbolico di sottomissione. Sinatra sta obbligando Billy a riconoscerla e a inchinarsi di fronte a lei.
Ma il vero colpo di grazia arriva alla fine, con la minaccia più devastante di tutte: “E poi aspetterai fino alla prossima volta in cui ti chiederò di uccidere altre persone. Altrimenti ti toglierò ogni cosa piacevole che erroneamente credi di esserti meritato quaggiù. Ti toglierò tutto.” Qui Sinatra sta minacciando la sua esistenza, il suo status, tutto ciò che pensa di possedere. Ogni lusso, ogni briciolo di sicurezza che crede di aver guadagnato grazie ai suoi servigi – tutto può essere spazzato via con uno schiocco di dita.
Il dettaglio più terrificante è proprio la chiusura: “E sappi che lo farò senza battere ciglio.” Non c’è rabbia in queste parole, solo una certezza assoluta. Sinatra sa che può farlo. E sa che Billy lo sa.
Questo monologo è la dimostrazione perfetta del potere di Sinatra. Non urla, non ha bisogno di dimostrare la sua autorità con la forza. Le sue parole sono il suo potere. La scena funziona perché non è solo un confronto tra due persone, ma un momento in cui il pubblico capisce esattamente chi è Sinatra e cosa la distingue dagli altri leader di Paradise. Lei non comanda con il carisma o con il consenso, ma con il controllo totale sulle vite degli altri.
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