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~ LA REDAZIONE DI RC
Il monologo di Rose nel film Smile rappresenta un momento cruciale di vulnerabilità emotiva e riflessione personale, in cui la protagonista espone le sue paure più profonde legate al trauma e alla difficoltà di aprirsi agli altri. Questa introspezione getta luce sui muri psicologici che Rose ha costruito per difendersi dal dolore e sulle dinamiche della sua lotta interna per cercare di riconnettersi con se stessa e con chi le è vicino.
MINUTAGGIO: 1:44:49-1:46:26
RUOLO: Rose Cotter
ATTRICE: Sosie Bacon
DOVE: Netflix
INGLESE
I'm sorry. I'm sorry for dragging you into my whole fucked-up mess. For most of my life, I've been afraid of letting people get too close, because I was afraid of... what they might see if they really looked. And so I-- I put walls up, and I kept people at a distance. And then... I met you, and I could feel those walls coming down. And it scared the shit out of me. And so... I was selfish, and that was not fair to you. And I am so, so sorry. And I'm-- I'm being selfish again by even asking, but do you think that-- that I could stay here and just... just sleep? Could you... stay with me while I sleep? Please.
ITALIANO
Mi dispiace. Mi dispiace di averti trascinato in questo mio enorme casino. Per quasi tutta la vita ho avuto paura che le persone si avvicinassero troppo. Perché avevo paura di quello… che avrebbero visto se avessero guardato da vicino, e così ho… alzato dei muri, e ho tenuto le persone a distanza. E… e poi… ho incontrato te, e… ho sentito i muri crollare e… mi sono spaventata a morte. Perciò sono stata egoista e non è stato giusto nei tuoi confronti, e mi dispiace tanto tanto. E sono egoista ancora, anche a chiedertelo, ma pensi che io possa restare qui solo… a dormire? Potresti… potresti stare con me mentre io dormo? Ti prego.
Smile è un film horror psicologico del 2022 diretto da Parker Finn. Il film ha ricevuto grande attenzione per la sua capacità di creare tensione e di esplorare tematiche psicologiche attraverso un’ambientazione inquietante.
Il film segue la storia di Rose Cotter, una psichiatra che lavora in un ospedale psichiatrico. La sua vita cambia radicalmente quando una paziente, la giovane Laura Weaver, entra nel suo studio in preda al panico e alla disperazione, raccontando di essere perseguitata da una presenza maligna che assume la forma di altre persone e che le sorride in modo inquietante. Durante la sessione, Laura si suicida davanti a Rose, un evento scioccante che inizia una spirale di orrore per la protagonista.
Dopo la morte di Laura, Rose comincia a sperimentare strani fenomeni e visioni disturbanti. Le persone intorno a lei, familiari, amici e colleghi, iniziano a comportarsi in modo strano, spesso sorridendo in modo sinistro, e presto si rende conto che una maledizione si sta trasmettendo di persona in persona attraverso il trauma. Chiunque sperimenta l'entità finisce per suicidarsi entro pochi giorni, proprio come successo alla sua paziente.
Rose cerca disperatamente di scoprire le origini di questa maledizione, incontrando altre persone che sono state colpite in precedenza e che hanno subito lo stesso destino. Si rende conto che c'è una lunga catena di vittime e tenta di fermare la maledizione prima che si concluda con la sua stessa morte. La tensione psicologica cresce mentre Rose inizia a dubitare della sua stessa sanità mentale e viene isolata dai suoi cari.
L’aspetto più interessante del film è la combinazione tra orrore sovrannaturale e il peso psicologico che deriva dall’affrontare un trauma personale e collettivo. Smile utilizza il tema del “sorriso” come una maschera di terrore, un simbolo inquietante della falsità e della sofferenza nascosta.
Rose si scusa per aver trascinato Joel in quello che percepisce come il suo “enorme casino”. Il termine stesso suggerisce una situazione caotica e fuori controllo, causata dai suoi demoni interiori e dalla maledizione che si è ritrovata a fronteggiare. Le sue scuse sono un’ammissione di colpa non solo per la situazione attuale, ma anche per i suoi comportamenti passati, specialmente nella costruzione di barriere emotive.
Il monologo affronta il tema della vulnerabilità emotiva, che Rose ha cercato di evitare per tutta la vita. Ha paura di lasciarsi vedere per ciò che è veramente, temendo che le persone, una volta superati i suoi "muri", possano non accettarla. Questo timore riflette il suo trauma interiore, probabilmente legato a esperienze passate di dolore o rifiuto. La metafora dei "muri" è potente, rappresenta le difese psicologiche che ha costruito per evitare di essere ferita. Nonostante le sue paure, Rose ammette che incontrare qualcuno di importante (lo stesso Joel) ha fatto crollare le sue difese, facendola sentire vulnerabile. Questo crollo dei muri la spaventa a morte, mostrando quanto sia difficile per lei bilanciare il bisogno di connessione e la paura di essere ferita o esposta. L'ammissione della sua "egoisticità" nel chiedere aiuto è un segnale della sua lotta interna tra il desiderio di essere amata e accettata e il suo timore di aprirsi completamente.
La parte finale del monologo, in cui Rose chiede semplicemente di avere qualcuno vicino mentre dorme, è forse la più rivelatrice. Non cerca risposte o soluzioni, ma solo la presenza di qualcuno. Questo riflette un bisogno umano molto profondo: la ricerca di conforto e protezione nel momento di maggiore vulnerabilità. Chiedere a qualcuno di “stare con me mentre dormo” è un appello emotivo a sentirsi al sicuro, anche se solo temporaneamente.
In questo monologo, Rose affronta il suo trauma, mettendo in discussione la sua tendenza a isolarsi e riconoscendo la necessità di lasciarsi aiutare. La sua richiesta di presenza e conforto rappresenta il culmine del suo conflitto tra il desiderio di proteggersi e quello di essere accettata e amata. Il discorso riflette, dunque, il tema centrale del film: la battaglia per superare le proprie paure più profonde e trovare una via d'uscita dalla spirale di sofferenza interiore.
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