Monologo Femminile - \"Squid Game\"

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Articolo a cura di...


~ LA REDAZIONE DI RC

INTRODUZIONE AL MONOLOGO

In "Squid Game", una serie televisiva che ha catturato l'attenzione di un pubblico globale, i temi dell'ineguaglianza sociale e del disperato desiderio di sopravvivenza vengono esplorati attraverso narrazioni incisive e personaggi complessi. Questo monologo delinea profondamente il personaggio, ma agisce anche come un microcosmo delle tematiche più ampie della serie, offrendo una riflessione cruda su trauma, vendetta e la ricerca di redenzione.

IL PRIMO MORTO CHE HO VISTO

STAGIONE 1 EP 6

MINUTAGGIO: 34:05 - 35:18

RUOLO: GIOCATRICE 240

ATTRICE: Lee Yoo-mi

DOVE: Netflix



ITALIANO


Il primo morto che ho visto è stata mia madre. un giorno sono tornata da scuola e l'ho trovata sul pavimento, senza vita. E vicino a lei c'era il mio cosiddetto padre con un coltello in mano. Il secondo morto che ho visto, è stato mio padre. E quella vicino a lui, con un coltello, ero io. Mio padre era un pastore. Ogni volta che picchiava mia madre e mi faceva cose impensabili, non faceva altro che pregare, perché i nostri peccati fossero perdonati. Però non ha pregato quando ha ucciso mia madre. Sapeva che non poteva essere perdonato.

SQUID GAME

"Squid Game" è una serie televisiva sudcoreana ideata da Hwang Dong-hyuk. Rilasciata da Netflix nel settembre 2021, la serie ha rapidamente guadagnato un'enorme popolarità a livello globale, diventando uno dei più grandi successi della piattaforma.


La trama di "Squid Game" ruota attorno a un gruppo di 456 persone, tutte gravemente indebitate, che accettano di partecipare a un misterioso torneo. I concorrenti sono chiamati a competere in una serie di giochi per bambini conosciuti in Corea, ma con una macabra svolta: gli eliminati nei giochi sono uccisi. L'ultimo sopravvissuto si aggiudica un premio in denaro di 45,6 miliardi di won sudcoreani, una somma che potrebbe cambiare radicalmente la vita.


La serie è nota per la sua critica incisiva delle disuguaglianze sociali e della disperazione economica, temi che risuonano con le esperienze di molti spettatori in tutto il mondo. Attraverso i suoi personaggi intensamente umani e le situazioni al limite, "Squid Game" esplora le profondità della disperazione umana e la brutalità nascosta dietro la facciata di una società moderna apparentemente civile.


Esteticamente, "Squid Game" utilizza una palette di colori vivaci e un design di produzione che contrasta fortemente con la violenza e la tensione della narrazione, creando un effetto straniante che accentua il dramma psicologico.

ANALISI MONOLOGO

Questo monologo è un pezzo di narrazione che esplora temi di trauma, vendetta e redenzione. La giocatrice 240 rivela in modo crudo la sua storia familiare tragica, offrendo allo spettatore un'acuta comprensione delle sue motivazioni profonde e del suo comportamento nel contesto della serie.


La narrazione inizia con un ricordo traumatico, il ritrovamento della madre morta, un'immagine che ha sicuramente segnato profondamente il personaggio. L'elemento del padre con il coltello introduce subito la tensione e la paura, oltre a svelare l'ambiente di abuso in cui il personaggio è cresciuto. La rivelazione successiva, che lei stessa ha ucciso il padre in un atto di vendetta, è sconvolgente ma anche comprensibile nel contesto del suo dolore e della sua rabbia repressa.


Il fatto che il padre fosse un pastore aggiunge uno strato di ipocrisia alla tragedia. Il suo ruolo come guida spirituale, contrapposto alle sue azioni violente e abusive, crea un forte contrasto che mette in luce la complessità e la contraddizione dei personaggi. La preghiera del padre per il perdono dei peccati mentre perpetua l'abuso è una critica alla moralità selettiva e all'uso manipolativo della religione.


Il monologo tocca profondamente il tema della colpa e del perdono. Il padre non prega per il perdono quando uccide la moglie, segno che riconosce l'irreparabilità del suo atto. La figlia, d'altra parte, si trova intrappolata in un ciclo di violenza e desiderio di giustizia, il che la spinge a compiere un atto estremo come quello di uccidere il padre.

CONCLUSIONI

Il monologo è anche emblematico dell'abilità della serie di intrecciare dramma personale e critica sociale. La storia personale del personaggio riflette le disfunzioni più ampie della società, ponendo domande difficili su cosa significhi cercare giustizia in un mondo che sembra profondamente ingiusto.

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