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~ LA REDAZIONE DI RC
Questo monologo, pronunciato da una signora anziana partecipante al gioco di “Squid game stagione 2” insieme al figlio, è un momento di grande intensità emotiva e psicologica. Il personaggio usa la sua vulnerabilità per cercare di umanizzare il soldato mascherato, mettendo in evidenza l’ingiustizia della situazione e richiamando temi di compassione, dignità e sacrificio.
STAGIONE 2 EP 5
MINUTAGGIO: 54:24-55:12
RUOLO: Jang Geum-ja
ATTRICE: Kang Ae-shim
DOVE: Netflix
ITALIANO
Scusami, giovanotto, senti… potrai anche indossare quella strana maschera ma… sei un essere umano, giusto? Scommetto che da qualche parte fuori da qui avrai anche tu una sorella come lei e una madre anziana come me, ho ragione? Vedi, quando le donne hanno bisogno di andare in bagno, significa sempre che hanno delle ragioni che non possono davvero raccontare. Andiamo dai, lasciaci usare il bagno, non lasciarcelo fare sarebbe disumano da parte tua, e tu non sei disumano. Senti, io… devo confessarti una cosa. A sessant’anni sono diventata incontinente. Quando devo uscire, ogni volta, devo sempre usare dei pannolini, e non ho potuto portarne. Vuoi davvero che mi sporchi? E’ davvero questo quello che vuoi? Ecco, fa conto… si, immagina che io sia tua madre. Oh, no, non puoi fare questo a tua madre. Sono venuta fin qui per ripagare il debito di mio figlio, e sono condannata a morire quaggiù senza nemmeno poter andare in bagno? Che cosa ho fatto di male nella mia vita passata? Io… grazie, giovanotto!
"Squid Game 2" è disponibile su Netflix dal 26 dicembre 2024, portando avanti l'intensa narrazione che ha affascinato milioni di spettatori nella prima stagione. La seconda stagione riprende tre anni dopo gli eventi precedenti. Seong Gi-hun, il giocatore 456, decide di non partire per gli Stati Uniti, scegliendo invece di tornare nel gioco con l'obiettivo di smantellare l'organizzazione responsabile. Questo ritorno lo porta a confrontarsi nuovamente con il Front Man. 456 riesce nuovamente ad entrare tra i partecipanti ai giochi, convinto di poterli liberare e gestire il tutto, ma le cose non vanno come pensa lui. E all’interno dei giocatori ci sono più nemici di quanti possa vederne.
Oltre ai volti noti come Lee Jung-jae (Seong Gi-hun) e Tom Choi (Front Man), la nuova stagione introduce diversi personaggi:
Park Sung-hoon nel ruolo del giocatore 120
Kang Ae-sim come giocatrice 149
Yang Dong-geun interpreta il giocatore 007
Jo Yu-ri è la giocatrice 222
Lee David nel ruolo del giocatore 125
Lee Jin-uk come giocatore 246
Yim Si-wan interpreta Lee Myung-gi, giocatore 333
La serie continua a esplorare le dinamiche sociali e psicologiche dei partecipanti, mettendo in luce le loro motivazioni e i dilemmi morali. I nuovi giochi, ispirati a tradizioni culturali coreane meno conosciute, aggiungono profondità e complessità alla narrazione, offrendo una riflessione sulle sfide della società contemporanea.
Due parole sulla prima stagione…
La storia segue Seong Gi-hun (Lee Jung-jae), un uomo sommerso dai debiti, senza lavoro stabile e con una vita personale allo sfascio. Disperato, Gi-hun viene invitato a partecipare a una misteriosa competizione, promettente un enorme premio in denaro. Accettando, si ritrova, insieme ad altri 455 concorrenti, su un'isola isolata dove devono affrontare una serie di giochi per bambini... con una letale variante: perdere significa morire.
Con ogni sfida, i partecipanti si rendono conto che i giochi sono una trappola mortale e che l'unico modo per sopravvivere è vincere, spesso sacrificando gli altri. La posta in gioco è il montepremi di 45,6 miliardi di won (circa 38 milioni di dollari), ma anche la loro umanità.
Il monologo segue una struttura emotivamente strategica. La donna cerca di stabilire un legame con il soldato, richiamando la sua possibile umanità e paragonandolo a un familiare. Porta il discorso su un piano personale, confessando le sue difficoltà legate all’età (l’incontinenza) e il sacrificio che sta compiendo per il figlio. Culmina con un’accusa implicita, chiedendo al soldato se vuole davvero umiliarla e farla soffrire. Termina con un’esplosione di gratitudine, sottolineando il peso.
Il monologo esplora il tema della dignità personale. La donna mette in evidenza quanto sia degradante negare un bisogno basilare, trasformandolo in un simbolo della crudeltà del sistema. Il riferimento al figlio è centrale. La donna si sacrifica per ripagare i debiti del figlio, trasformando la sua partecipazione al gioco in un atto d’amore e devozione. Il confronto con una madre o una sorella spinge il soldato a vedersi come una persona, non solo come un ingranaggio del sistema, cercando di risvegliare un senso di umanità che il gioco tenta di eliminare.
Il monologo è ricco di un linguaggio che cerca di evocare compassione, con frasi come “immagina che io sia tua madre” e “non puoi fare questo a tua madre”. La donna usa la sua incontinenza come un dettaglio intimo e vulnerabile per spezzare la barriera emotiva del soldato. Il monologo include una critica implicita all’assurdità e alla crudeltà della situazione: morire senza nemmeno poter andare in bagno diventa una metafora della disumanità del sistema.
Questo monologo rappresenta una potente denuncia della disumanizzazione e della perdita di empatia che caratterizzano il sistema di Squid Game. La donna anziana non si limita a chiedere un favore; usa la sua vulnerabilità e il suo sacrificio come madre per smascherare l’ingiustizia intrinseca del gioco.
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