Monologo femminile - Susan Sarsandon in \"The Meddler\"

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~ LA REDAZIONE DI RC

Introduzione al monologo

In questo monologo tratto da The Meddler, Susan Sarandon, nel ruolo di Marnie, rivela una parte più intima e vulnerabile del suo personaggio. La scena è una conversazione carica di ansia, in cui Marnie parla con lo psicologo della figlia Lori, nel tentativo di esprimere le sue preoccupazioni per la salute mentale della ragazza. Questo momento rappresenta una finestra sul rapporto complesso tra madre e figlia, mostrando come Marnie tenti di essere d’aiuto, nonostante il suo bisogno di connessione la porti spesso a essere invadente.

Non so cosa abbia in testa mia figlia

MINUTAGGIO: 14:10-16:12

RUOLO: Marnie
ATTRICE:
Susan Sarandon
DOVE: Netflix



INGLESE


I don't know. She seems so angry all the time. You've been seeing her for a while. Has she always seemed so angry? And I just, I don't... I don't want her to hurt herself or anything. I mean, does she talk to you about that? I'm not saying that I want to know what she says. I'm just saying that if she talks to you about stuff... I hope she talks to you about that stuff and that you talk to her about that stuff, and that you make sure she doesn't hurt herself or anything. And, you know, maybe also tell her to stop smoking so much grass. I know she's in... Some stage of grief or something, but... What about me?Well, I feel she should find some other way to feel better besides marijuana..Well, of course I feel sad. But I don't think I'm as stressed as Lori, because I don't have to worry about my career or money because Joey, god bless him, he set me up for life. So I can do... I can do anything. I mean, like, when I go to an action movie, I get three tickets, one for me, one for Joe, one for my mother. And I don't even have to think about it. I don't have to worry about it. I spend... A lot of time by myself. And, well, there are a lot of hours in the day, and so sometimes I don't know what to do with them, and I call Lori... But she... Well, she doesn't... She doesn't want my advice or anything. I mean, I have nothing... Important to say. But basically, I feel great. I love my apartment. You can't beat this weather. And who doesn't love the grove? I mean, it's like living on main street in Disneyland.




ITALIANO


Non lo so, è che sembra sempre così arrabbiata, lei la vede da un pò di tempo ormai, le è sempre sembrata così? E’.. è che io non voglio… non voglio che si faccia del male, capisce? A lei parla mai di questo? Non sto dicendo di voler sapere quello che le dice. Dico solo che se con lei parla di certe cose, spero che con lei parli di certe cose, spero che le lei parli di quelle cose, e che… che lei si assicuri che non si faccia del male, quelle cose lì. Sa, forse dovrebbe dire di smettere di fumare così tanta erba. Lo so… lo so che sta elaborando il lutto, come dite voi. Io… Io.. beh ovviamente mi sento triste. Ma non credo di essere stressata come Lori, perché non devo occuparmi della mia carriera o dei soldi, perché Joy, Dio lo benedica, mi ha sistemato a vita. Posso fare di tutto. Per esempio, quando vado al cinema, prendo tre biglietti: uno per me, uno per Joy e uno per mia madre. Non devo neanche pensarci, non me ne devo preoccupare. Ah… io passo… passo molto tempo da sola… e… beh… ci sono molte ore in una giornata, quindi qualche volta non so come impiegarle e allora chiamo Lory. Ma lei, beh… lei non vuole i miei consigli. Insomma, non ho niente di… importante da dire. Ma… fondamentalmente sto alla grande. Adoro il mio appartamento, e qui c’è un clima stupendo. E a chi non piace il Groove, è come vivere sulla Main Street a Disneyland.

The Meddler

The Meddler è una commedia drammatica del 2015 scritta e diretta da Lorene Scafaria, con protagonista Susan Sarandon nel ruolo di Marnie Minervini, una madre vedova che cerca di ricostruire la propria vita dopo la morte del marito, ma finisce per diventare un po’ troppo invadente nella vita della figlia. La storia ruota intorno al rapporto tra Marnie e sua figlia, Lori (interpretata da Rose Byrne), una sceneggiatrice che vive a Los Angeles. Dopo la morte del marito, Marnie si trasferisce dalla East Coast a L.A. per stare più vicina a Lori, ma finisce per essere… come suggerisce il titolo, una "ficcanaso". Marnie ha buone intenzioni: vuole aiutare Lori a superare una recente rottura sentimentale e offrirle supporto in ogni modo possibile. Ma il suo entusiasmo materno si trasforma presto in un’intrusione eccessiva, con Marnie che non riesce a capire quando è il momento di tirarsi indietro.


Mentre Lori cerca di mantenere la propria indipendenza e stabilire dei confini, Marnie si ritrova a fare amicizia con una serie di nuovi personaggi. Tra questi, c’è Zipper (interpretato da J.K. Simmons), un ex poliziotto in pensione che inizia a mostrare un interesse romantico per lei. Parallelamente, Marnie si immerge in diverse attività, dal finanziare il matrimonio di una giovane commessa conosciuta per caso al volontariato in ospedale, fino ad aiutare Lori indirettamente con la sua carriera e vita amorosa.


The Meddler è un film che mescola umorismo e malinconia, trovando il cuore della narrazione nella relazione madre-figlia. Marnie non è presentata come una figura fastidiosa in senso negativo, ma come una donna che non sa come canalizzare la propria energia emotiva dopo la perdita di un matrimonio durato decenni. Susan Sarandon offre una performance piena di sfumature, rendendo il personaggio divertente e commovente al tempo stesso.

Analisi Monologo

Il monologo è costruito con una struttura apparentemente caotica, che riflette perfettamente lo stato d’animo di Marnie: è una donna che cerca di mettere ordine tra le sue emozioni, ma il suo discorso finisce per rivelare l’incertezza e la fragilità che la animano.


Il monologo si apre con una domanda sulla rabbia di Lori e con la preoccupazione che la figlia "si faccia del male". Qui, Marnie dimostra il suo amore materno, ma anche la sua incapacità di affrontare direttamente i problemi di Lori. Il tono nervoso, quasi frammentato, evidenzia il suo tentativo di cercare risposte dallo psicologo, come se quest’ultimo potesse offrirle un controllo indiretto sulla vita della figlia. Questa parte del monologo è importante perché rivela quanto Marnie sia combattuta: da un lato vuole rispettare la privacy di Lori, dall’altro non riesce a trattenere l’ansia che la divora. L’idea che Lori "fumi troppa erba" è un esempio lampante del suo bisogno di dare soluzioni pratiche a problemi emotivi più complessi, senza comprendere appieno le reali difficoltà della figlia.


Marnie continua a parlare di come lei stessa stia affrontando il lutto in modo diverso da Lori. Qui emerge una sorta di contrasto implicito: mentre Lori si immerge nel lavoro e lotta con le sue difficoltà, Marnie sembra voler minimizzare il proprio dolore. Parla del fatto che "Joy, Dio lo benedica, mi ha sistemato a vita", suggerendo che la sua sicurezza economica le permette di vivere senza troppe preoccupazioni materiali. Il suo tono tradisce una profonda solitudine: il fatto che vada al cinema comprando tre biglietti – per sé, per il marito defunto Joy e per sua madre – è un dettaglio che racchiude una malinconia struggente. Questo gesto simbolico mostra quanto Marnie sia bloccata nel passato e incapace di riempire le sue giornate con qualcosa di significativo. La parte finale del monologo è particolarmente significativa, poiché Marnie tenta di chiudere il discorso con un’energia positiva, parlando del clima, del suo appartamento e del centro commerciale The Grove.


Il paragone con Disneyland, con la sua superficie perfetta e artefatta, suggerisce che anche la vita di Marnie abbia un’apparenza di felicità che nasconde qualcosa di più triste. Dice che "sta alla grande", ma le sue parole contrastano con le ammissioni precedenti: "passo molto tempo da sola", "ci sono molte ore in una giornata". Il tono oscillante tra ottimismo forzato e riflessioni malinconiche rende evidente quanto Marnie cerchi di mascherare il vuoto che sente. Questo contrasto tra quello che dice e quello che prova è una delle chiavi per comprendere il personaggio: una donna piena d’amore, ma altrettanto piena di insicurezze.

Conclusione

Questo monologo è un ritratto intimo e dolorosamente autentico di una madre che cerca di aiutare la figlia mentre lotta con la propria solitudine. La scrittura frammentaria e nervosa riflette lo stato mentale di Marnie: un misto di apprensione, senso di colpa e bisogno di convalida. Susan Sarandon porta il personaggio a un livello superiore, usando pause e intonazioni per far emergere la fragilità di Marnie sotto il velo di ottimismo che cerca di mantenere. Il suo bisogno di sentirsi utile e connessa alla vita di Lori si scontra con la realtà del loro rapporto complicato, e questo rende la scena dolorosamente riconoscibile e umana.

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