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~ LA REDAZIONE DI RC
Interpretare il monologo di Haley in "Tarot - La profezia del Male" è una sfida che richiede di bilanciare intensità emotiva e contenimento. La sua storia di sofferenza, legata alla perdita della madre e al suo rapporto quasi ossessivo con i tarocchi, svela un personaggio complesso e segnato dal dolore. Per un’attrice, il segreto sta nel riuscire a comunicare la calma apparente di Haley, lasciando intravedere sotto la superficie un conflitto interiore che riflette tanto rassegnazione quanto un bisogno di trovare un senso alla propria storia.
MINUTAGGIO: 28:36-30:03
RUOLO: Haley
ATTRICE: Harriet Slater
DOVE: Amazon Prime Video
INGLESE
No. Listen. Listen. You can't do that. Whatever was going to happen would've happened. We don't have control over our own lives? I grew up in this really old house in Minnesota. My dad split before I was born, so it was just me and my mom. And it was where we lived when she got sick. I watched her try treatment after treatment. And nothing worked. That's when I got into tarot. At first, it was just a way for me to make sense of things. I did so many readings. And every time, they told me she wasn't gonna make it. That I couldn't save her. I couldn't stop death. I just don't want you to blame yourself for what happened. No matter how much it sucks, you can't change fate.
ITALIANO
Ascoltami, ascolta. Non potevi evitarlo. Sarebbe successo comunque, credimi. Io sono cresciuta in una vecchissima casa in Minnesota. Mio padre se ne è andato prima che io nascessi, lasciando mia madre. Noi vivevamo lì quando lei si è ammalatata. L'ho vista sottoporsi a tutte le cure possibili, ma non funzionava. Mi sono appassionata allora ai tarocchi. All'inizio era solo un modo per... per dare un senso alle cose. Facevo un'infinità di letture, e ogni volta le carte mi dicevano... che non ce l'avrebbe fatta. Che non potevo salvarla. Non si ferma la morte. Ascolta, tu non hai assolutamente nulla di cui incolparti. Per quanto possa essere orrendo, tu non puoi cambiare il destino.
"Tarot - La profezia del male" si inserisce perfettamente nel filone horror paranormale che unisce le atmosfere da "weekend tra amici" in una villa isolata al macabro intreccio della superstizione, questa volta rappresentata dal misterioso mazzo di tarocchi. L’aspetto affascinante di questo film è il modo in cui rielabora il simbolismo delle carte dei tarocchi, trasformandole in presagi di morte inesorabile per i protagonisti. Ogni carta letta da Haley si manifesta poi come un’entità terrificante che agisce secondo la propria rappresentazione, incarnando e amplificando le peggiori paure di chi la riceve.
Ogni personaggio vede materializzarsi un aspetto della propria identità o del proprio destino nella forma di uno spettro o di un demone, che riflette i significati più sinistri delle carte: il Diavolo per Grant richiama l’aspetto della corruzione e della tentazione, mentre l’Eremita per Lucas è la solitudine mortale. Questi incontri con la morte si sviluppano gradualmente, costruendo una tensione crescente che culmina nell'escalation finale.
La svolta narrativa con l’introduzione di Alma Astrom, esperta dell’occulto, è un classico espediente che però funziona. Qui, la sua figura aggiunge una dimensione storica e mitologica alla vicenda, legando il mazzo maledetto all'Astrologa del XVIII secolo, una presenza evocativa che emerge quasi come un’antagonista vivente, ben oltre la sua morte. L'elemento soprannaturale si fa più intricato e sembra dirci che le carte non sono solo oggetti, ma entità che racchiudono una propria volontà maligna e vendicativa.
Uno dei momenti chiave è sicuramente il tentativo fallito di distruggere le carte: non basta sapere da dove viene, serve trovare un modo per fermarla. La decisione di Haley di usare le carte contro l'Astrologa stessa è sia un atto di ribellione contro il destino già scritto, sia un confronto catartico con il suo passato e il dolore della perdita della madre.
Il monologo di Haley nel film "Tarot - La profezia del Male" rivela molto di più sulle sue motivazioni, sulla sua vulnerabilità e sulla sua relazione con il concetto di destino. Questo monologo ci porta dentro l'animo di Haley e, insieme, dentro il tema portante del film: la predestinazione e l'ineluttabilità della morte.
Il racconto di Haley è un viaggio doloroso nel passato, un tentativo di spiegare agli altri — e forse a se stessa — che il destino è qualcosa di immutabile, che non risparmia nessuno. Haley rievoca un'infanzia difficile e segnata dall'abbandono, vissuta accanto a una madre malata terminale, come a giustificare il suo attaccamento ai tarocchi, nati per lei come un mezzo di conforto e significato. La rivelazione che ogni lettura dei tarocchi le confermava l’imminente morte della madre ci mostra un'ossessione disperata per il controllo in una situazione senza speranza.
Per Haley, i tarocchi non sono semplici carte, ma un mezzo per dare senso a ciò che è insensato, una forma di autodifesa contro il caos della vita. Quando dice: "Facevo un'infinità di letture, e ogni volta le carte mi dicevano... che non ce l'avrebbe fatta", è come se stesse cercando di convincere se stessa che il fato non è modificabile e che la perdita era inevitabile. Questa ripetizione ritualistica delle letture sembra suggerire che Haley stesse tentando di assorbire il dolore in piccole dosi, cercando di prepararsi psicologicamente a una realtà che non poteva sopportare. La scelta di interpretare il messaggio delle carte come un destino immutabile le ha permesso di non dare false speranze né a sé stessa né alla madre.
Il passaggio più intenso del monologo arriva quando Haley dice: "Non si ferma la morte. Ascolta, tu non hai assolutamente nulla di cui incolparti." Qui, Haley sta parlando anche a sé stessa, come a esorcizzare quel senso di colpa che probabilmente ha sempre portato con sé. Il tarocco della Morte diventa quasi un personaggio a sé stante nella sua vita, una presenza costante che la perseguita anche ora. L'idea che "non puoi cambiare il destino" è al centro della sua filosofia personale: ha accettato che l’esistenza stessa è guidata da forze inarrestabili e incomprensibili, e che il controllo è un’illusione.
Mentre cerca di consolare chi la ascolta, Haley sta anche cercando di spiegare a sé stessa il motivo per cui continua a usare i tarocchi nonostante il loro messaggio oscuro. Ogni parola sembra radicata in una sofferenza personale che trasmette al gruppo come una forma di auto-assoluzione. In fondo, Haley sembra suggerire che il ricorso ai tarocchi è solo un modo per accettare la realtà, anche quando questa è atroce e impossibile da cambiare.
Interpretare il monologo di Haley richiede di trasmettere un mix di vulnerabilità, dolore e rassegnazione.
1. Esplorare il rapporto con il destino e la perdita
Immergiti nella storia personale di Haley: immagina cosa significhi crescere con una madre malata terminale, costantemente in bilico tra speranza e disperazione. Visualizza questo dolore, ma cerca di non esprimerlo troppo esplicitamente; spesso le emozioni più forti si nascondono dietro una calma apparente. Haley parla di queste cose quasi con rassegnazione, come se le avesse ormai accettate.
Ricorda il bisogno di controllo e la frustrazione dell’impotenza: per Haley, i tarocchi erano un’illusione di controllo. Tieni in mente questo desiderio di trovare risposte, anche quando il destino è crudele. Nel monologo, l’amarezza e la rassegnazione devono essere palpabili, come se ogni parola fosse una sfida a ciò che non si può cambiare.
2. Modulare la voce per creare intensità
Trova un tono dolente ma fermo: Haley ha sofferto tanto, ma non è più una vittima passiva; ha imparato a convivere con il dolore. La sua voce dovrebbe quindi essere quasi calma, con una sfumatura di tristezza, ma senza cedere al pianto. Devi far percepire che queste parole sono state interiorizzate nel tempo.
Usa delle pause strategiche: soprattutto dopo frasi come "Non si ferma la morte" o "Non puoi cambiare il destino". Queste pause danno al pubblico il tempo di riflettere sul peso di ciò che Haley sta dicendo e aumentano l’impatto emotivo delle parole.
3. Controllo fisico e mimica sottile
Evita gesti ampi o disperati: Haley ha ormai accettato il proprio passato e la propria impotenza, quindi mantieni una postura controllata e limitata nei movimenti. Un piccolo gesto, come abbassare lo sguardo o incrociare le braccia, può raccontare molto di più.
Gioca con lo sguardo: Haley potrebbe guardare il vuoto per un istante, come a tornare a quei momenti passati con la madre, per poi tornare al presente. Questo alternarsi tra lo sguardo vuoto e il contatto visivo con chi la ascolta rende visibile il suo tentativo di farsi forza e andare avanti.
4. Rendi credibile il conflitto interno
Mostra un misto di dolore e consolazione: mentre cerca di convincere l’ascoltatore che "non puoi cambiare il destino", Haley sta anche cercando di convincere se stessa. Non si tratta solo di dare conforto a chi ascolta, ma di farlo anche per sé. Ogni volta che afferma qualcosa di definitivo come "Non si ferma la morte", lascia trasparire una punta di sconforto, come se il dolore di aver perso sua madre fosse sempre presente, appena sotto la superficie.
5. Evita l’interpretazione tragica e eccessiva
La tentazione, con un monologo così intenso, è di caricare troppo sulle emozioni. Invece, Haley parla da un luogo di calma apparente, da un posto in cui il dolore è diventato quasi freddo e costante. Rendere questa rassegnazione in maniera contenuta e quasi casuale è ciò che può far emergere il vero dramma interiore, permettendo al pubblico di sentire tutto il peso della sua sofferenza senza una rappresentazione esasperata.
6. Costruisci un rapporto con il "tu" immaginario a cui parla
Haley sta parlando a qualcuno che probabilmente si sente in colpa o impotente. In questo caso, rivolgersi a un interlocutore immaginario con un tono empatico e rassicurante aggiunge intimità alla scena, come se cercasse di abbracciare e proteggere la persona che le sta davanti. Più che parlare da una posizione di saggezza, cerca di parlare da pari, come chi ha già attraversato quel dolore e ora lo vuole condividere.
7. Rievoca un dolore personale per immedesimarti
Anche senza avere esperienze simili, prova a richiamare un momento nella tua vita in cui ti sei sentita impotente o hai perso qualcuno o qualcosa di prezioso. Usare questo ricordo come punto di partenza ti aiuterà a portare verità nel monologo, senza dover forzare il pathos.
8. Fatti accompagnare dal linguaggio dei tarocchi
Haley crede nei tarocchi, ma non come predizione banale. Porta avanti questa fede nella simbolicità del destino, di cui le carte sono solo una rappresentazione. Quando dice "Non puoi cambiare il destino", è quasi come se stesse parlando delle carte stesse, di questi simboli immutabili che rivelano sempre la stessa verità.
In questo monologo, Haley offre una lezione amara e personale sul destino e sull’impossibilità di cambiare il corso degli eventi. Per l'attrice, è un’opportunità di interpretare la vulnerabilità e la forza di una giovane donna che ha imparato ad accettare l’ineluttabile, anche se questo l’ha segnata nel profondo. Rendendo visibile il contrasto tra dolore e rassegnazione, il personaggio di Haley acquista una profondità che coinvolge emotivamente il pubblico e lo invita a riflettere sulla natura stessa del destino.
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