Monologo Femminile - \"Time Cut\"

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Articolo a cura di...


~ LA REDAZIONE DI RC

INTRODUZIONE AL MONOLOGO

Lucy, la protagonista di Time Cut, vive un momento di trasformazione personale, che si riflette pienamente in questo monologo. Nel tentativo di salvare sua sorella dal passato, Lucy affronta i propri limiti e viene messa di fronte a un dilemma emotivo: lasciare andare il passato o tentare di cambiarlo, a rischio di perdere tutto. In queste parole, Lucy cerca di trasmettere ciò che ha imparato sul tempo, sull’importanza del presente e sull’accettazione delle cose che non può controllare.

SECONDA POSSIBILITA'

MINUTAGGIO: 1:23:08-1:24:16

RUOLO: Lucy

ATTRICE: Madison Bailey

DOVE: Netflix



INGLESE


Coming Soon :)



ITALIANO


Spettabile NASA, grazie per avermi accettato nel programma di internato del 2003. Come richiesto, in allegato trovate il mio profilo personale. La più grande lezione che ho imparato è che bisogna approfittare del presente. Crescendo mi sono sentita in trappola, visto che vivevo all'ombra del passato. Mi è stato detto di assumere il controllo del mio futuro ma... il futuro non è mai garantito. Un solo momento nello spazio e nel tempo può cambiare la tua vita per sempre. Puoi perdere tutto ciò che ami in un istante, oppure puoi trovare un nuovo migliore amico, concedendogli una possibiltà. I miei amici mi hanno insegnato che non bisogna passare troppo tempo a rimpiangere il passato, o a preoccuparsi per il futuro. Al presente, l'unico momento per cui vale la pena lottare è quello che stiamo vivendo. La vita è breve, godiamoci il momento in cui ci troviamo, abbracciamo quelli che amiamo, e quel momento è ora.

TIME CUT

La trama di Time Cut si sviluppa partendo da un concetto che mescola thriller, sci-fi e un’eco emotiva che affonda nella sfera familiare. Lucy Fields, adolescente dei giorni nostri, scopre casualmente una macchina del tempo, ma il suo è un viaggio che si trasforma subito in una missione personale e rischiosa. Nel momento in cui si ritrova catapultata nel 2003, non è solo in un'epoca diversa, ma è entrata nella vita di sua sorella maggiore, morta tragicamente per mano di un serial killer che la polizia non è mai riuscita a catturare.


Lucy è dilaniata dall’idea di poter finalmente salvare sua sorella, una figura che, pur non avendola mai conosciuta, ha sempre rappresentato una ferita aperta nella sua famiglia. La protagonista si trova così costretta a vivere nell’incertezza del paradosso temporale: salvare la sorella potrebbe alterare la propria esistenza e le dinamiche di vita delle persone che ama, inclusa sua madre, la cui vita è stata inevitabilmente segnata dalla perdita.

Mentre tenta di risolvere il mistero del killer, Lucy è costretta a muoversi nel passato cercando di non destare sospetti, imparando le abitudini della sorella e ricostruendo i suoi ultimi giorni di vita. Questa immersione nel passato e nel dolore familiare spinge Lucy a riflettere su quanto si può davvero conoscere chi amiamo e su come una perdita possa plasmare la vita e il carattere di chi resta.


Il killer, una figura enigmatica e sfuggente, rappresenta per Lucy non solo un pericolo concreto ma anche un simbolo dell’imprevedibilità della vita e del passato stesso, che non può essere mai realmente compreso o manipolato senza conseguenze. La tensione cresce mano a mano che Lucy si avvicina alla verità, sapendo che ogni passo falso potrebbe vanificare la sua stessa esistenza o, peggio, riportarla a un futuro devastato dai cambiamenti.

Time Cut gioca quindi sull’equilibrio tra desiderio di giustizia e il rischio del “butterfly effect”, mentre Lucy tenta di risolvere l’enigma della morte di sua sorella, in un crescendo che alterna suspense e dilemmi morali. Il film, oltre a offrire colpi di scena e tensione narrativa, si propone anche come una riflessione su quanto la perdita e il dolore possano condizionare le persone nel profondo, modellando non solo i ricordi ma anche l’identità di chi sopravvive.

ANALISI MONOLOGO

Questo monologo di Lucy è una dichiarazione di crescita e di consapevolezza, un momento che cristallizza le lezioni imparate e i dilemmi che ha dovuto affrontare. Sin dalle prime parole, Lucy usa un tono ironico indirizzandosi alla “Spettabile NASA” per un internato nel 2003, quasi a voler camuffare la sua vera missione e le difficoltà che sta attraversando. Questa introduzione è in realtà un espediente per esprimere il suo cambiamento interiore: ciò che potrebbe sembrare un discorso di circostanza diventa una riflessione sincera e carica di significato personale.


Lucy parla di una lezione appresa “approfittando del presente,” un concetto che suona come una rivincita contro quel passato che l’ha sempre trattenuta. La sua vita è stata segnata dal rimpianto, dall’ombra della perdita di una sorella mai conosciuta, che ha condizionato la sua famiglia ma anche la sua crescita personale. Qui, però, Lucy ci mostra di aver compreso quanto fosse tossico quel legame con un passato che non poteva cambiare. È come se, in un paradosso temporale, cercasse di comunicare questa consapevolezza alla versione di sé che viveva in trappola, vincolata a un dolore che non poteva controllare.


Quando afferma che “un solo momento nello spazio e nel tempo può cambiare la tua vita per sempre,” Lucy esprime il cuore del film: l’imprevedibilità della vita, la potenza di un singolo istante che può alterare un’esistenza intera. È evidente che la sua esperienza nel passato, il confronto con la sorella e con il killer, le ha insegnato quanto il presente sia fragile e imprevedibile. Lucy non vede più solo il lato oscuro di questa imprevedibilità; anzi, sembra anche riconoscerne il potenziale positivo: puoi trovare un nuovo migliore amico, concedendogli una possibilità.” È un passaggio che sottolinea l’importanza dei legami che ha costruito e del sostegno che ha ricevuto nel corso della sua avventura.


Nella parte finale, il monologo si trasforma in una dichiarazione esistenziale: “non bisogna passare troppo tempo a rimpiangere il passato o a preoccuparsi per il futuro.” Qui Lucy afferma con forza il bisogno di vivere il “qui e ora.” È un pensiero carico di dolore ma anche di libertà, che esprime quanto ha compreso sull’importanza di vivere a pieno il momento presente e abbracciare chi ci è accanto. Dopo aver vissuto il dolore e la tensione della sua missione, Lucy ora si rende conto che l’unico modo per onorare la memoria della sorella non è cambiarne il destino, ma viverne il ricordo con amore e accettazione.

SUGGERIMENTI PER L'INTERPRETAZIONE

Per interpretare al meglio il monologo di Lucy, è essenziale che tu, come attrice, riesca a trasmettere il viaggio emotivo e l’evoluzione personale che il personaggio ha vissuto.


1. Tono Intimo e Sincero


Inizia il monologo con un tono quasi dimesso, come se Lucy stesse confidandosi con qualcuno a porte chiuse. Sta presentando questa “lettera alla NASA” in modo ironico, ma dentro di sé si sta aprendo. È un momento di riflessione intima e vulnerabile. Mantieni un tono che oscilli tra serietà e leggerezza, come se cercassi di sdrammatizzare il peso di ciò che sta dicendo.


2. Gioco con l'Ironia


All’inizio, quando dice “Spettabile NASA, grazie per avermi accettato nel programma di internato del 2003,” aggiungi un piccolo sorriso o un tono vagamente ironico. Lucy sa che si sta rivolgendo a un’entità in modo formale, ma non è davvero quello che vuole dire. Usa questa ironia per far sentire che il suo pensiero è altrove.


3. Sottile Dolore e Rabbia Contenuta


Nel passaggio “Mi è stato detto di assumere il controllo del mio futuro ma... il futuro non è mai garantito,” inserisci un tocco di dolore e forse di rabbia repressa. Lucy si è sentita imprigionata dal passato e, in un certo senso, tradita dall’idea che il futuro possa essere controllato. È la voce di chi ha visto le proprie certezze sgretolarsi, quindi fa emergere un po' di frustrazione, ma senza lasciarla sfociare completamente.


4. Crescente Consapevolezza


Man mano che parla della lezione appresa dai suoi amici (“non bisogna passare troppo tempo a rimpiangere il passato o a preoccuparsi per il futuro”), lascia che emerga una consapevolezza più pacata e sincera. Qui, Lucy è quasi sorpresa da quanto ha capito su se stessa e sulla vita. Cambia leggermente tono, quasi come se stesse convincendo se stessa a lasciar andare il passato.


5. Sguardo e Linguaggio del Corpo


Usa lo sguardo per alternare momenti di introspezione e momenti in cui sembra guardare oltre, quasi a cercare di afferrare quel “presente” che è l’unica certezza che le è rimasta. Fissa un punto nel vuoto quando riflette su un concetto più profondo, poi riporta lo sguardo a un livello più vicino per i passaggi più concreti e personali.

Mantieni le spalle leggermente rilassate, come se Lucy stesse parlando dopo una lunga battaglia, ma senza più la tensione accumulata. Questo aiuta a comunicare la sua vulnerabilità e il sollievo di aver capito finalmente qualcosa di importante.


6. Il Climax Emotivo


Nella parte finale, quando dice: “La vita è breve, godiamoci il momento in cui ci troviamo, abbracciamo quelli che amiamo, e quel momento è ora,” lascia trasparire un senso di pace e liberazione. È il momento in cui Lucy, pur avendo perso molte cose e affrontato tante paure, si è resa conto che è qui, nel presente, che trova il significato. Fai una pausa prima di dire “e quel momento è ora,” come se stessi dando a quelle parole il peso di una promessa.


7. Evita il Melodramma


Lucy è diventata più matura, nonostante l’esperienza dolorosa che ha vissuto. Quindi, anche se il monologo è emotivo, cerca di evitarne una resa troppo drammatica o lacrimosa. Il suo tono dovrebbe riflettere una saggezza appena scoperta, quasi una rassegnazione pacifica al fatto che il presente è tutto ciò che ha.


8. Conclusione con Semplicità


Concludi il monologo con una nota di semplicità, quasi un sospiro. Lucy ha detto ciò che ha imparato, e non ha più bisogno di aggiungere altro. Questo finale, detto con tranquillità, dovrebbe lasciare allo spettatore una sensazione di quiete e profondità, senza artifici o enfasi eccessiva.

CONCLUSIONE

Questo monologo si conclude con una lezione: Lucy ha compreso che, nonostante l’illusione del controllo, solo il presente è davvero nelle nostre mani. Interpretare queste parole significa trovare un equilibrio tra dolore e liberazione, mostrando il percorso di crescita che porta Lucy a capire il valore della vita e dell’amore vissuti nel qui e ora.

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