Monologo femminile - \"XO, Kitty, stagione 2\"

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~ LA REDAZIONE DI RC

Introduzione al monologo

Il monologo tratto dall’episodio 2x3 di XO, Kitty è un momento delicato e significativo in cui il personaggio di Eve si apre attraverso il mezzo della videocassetta, immaginandola come una "macchina del tempo". Questo dispositivo narrativo, che consente ai personaggi di proiettarsi nel futuro, permette a Eve di condividere i suoi sogni, speranze e desideri più profondi.

Macchina del tempo

MINUTAGGIO: 25:00-26:32

RUOLO: Eve, Hyejin Song
ATTRICE:
-
DOVE:
Netflix



ITALIANO


Oh, beh. Spero che noi saremo ancora amiche. Sarebbe bello anche vivere in due case vicine. (A Seojoon) Magari verrò a vivere con te e Hanna se segui il mio consiglio e le chiedi di uscire, voi due sareste una coppia fantastica… Comunque, quando verrà aperta la capsula del tempo avrò più di cinquant’anni. Uao… Sarò una giornalista pluripremiata, sposata con un uomo intelligente e gentile. E avrò dei figli. Almeno uno, una bambina, spero. E… spero tanto di poter visitare la Corea con mia madre. Voglio che mi porti in giro per Bukjeon, la sua città natale. E chissà, magari… avrà ricominciato a parlare con sua sorella. Sono venuta qui per riunire la nostra famiglia.

XO, Kitty

La serie XO, Kitty è uno spin-off della popolare trilogia di film To All the Boys I've Loved Before e segue Kitty Song-Covey, la sorella minore di Lara Jean. Kitty, che si è sempre considerata una sorta di esperta di amore (soprattutto per via del suo ruolo nei film precedenti come "cupido" per Lara Jean), decide di trasferirsi in Corea del Sud per frequentare la Korean Independent School of Seoul (KISS), la stessa scuola che frequentava sua madre. Il suo obiettivo principale è avvicinarsi al suo ragazzo, Dae, e approfondire la propria connessione con le sue radici coreane.


La sua avventura si complica rapidamente: Kitty scopre che Dae ha una relazione di facciata con un'altra ragazza, Yuri, per nascondere la vera relazione di Yuri con Juliana, un'altra studentessa. Parallelamente, Kitty inizia a esplorare il suo rapporto con l'amore, l'identità e la famiglia, trovandosi al centro di un intreccio di drammi adolescenziali. La stagione si conclude con Kitty che affronta i suoi sentimenti, il senso di appartenenza e una maggiore comprensione di sé.


Una delle svolte più interessanti della prima stagione è la scoperta di Kitty di provare sentimenti per Yuri, il che apre la possibilità di esplorare la sua sessualità in maniera più approfondita. La connessione di Kitty con sua madre è una delle motivazioni centrali del suo trasferimento in Corea, ma la prima stagione lascia spazio per approfondire ancora di più questa storyline.

Analisi Monologo

l monologo di Eve è costruito in modo intimo e personale, una sorta di confessione destinata al futuro. Si inserisce in un contesto che enfatizza la nostalgia e il desiderio di connessione, temi ricorrenti nella serie.

Eve inizia il suo discorso con una nota leggera e giocosa, immaginando un futuro in cui lei e Seojoon rimangono amici, persino vicini di casa, e suggerendo una possibile relazione tra Seojoon e Hanna. Questo tono scherzoso si sposta rapidamente verso una dimensione più seria e riflessiva, quando Eve inizia a descrivere i suoi sogni: diventare una giornalista pluripremiata, avere una famiglia e una bambina, e soprattutto visitare la Corea con sua madre. È qui che il monologo si trasforma in qualcosa di più profondo.


La menzione della Corea e del desiderio di visitare Bukjeon, la città natale della madre, aggiunge un livello di complessità al personaggio di Eve. Il suo desiderio non è solo quello di esplorare le proprie origini, ma anche di guarire le ferite familiari, come dimostra la speranza che sua madre possa riconciliarsi con la sorella. Questa parte del monologo suggerisce un tema chiave: la riunificazione familiare come forma di crescita personale. È come se Eve cercasse di trovare il proprio posto nel mondo attraverso il recupero di una connessione con il passato e con le sue radici culturali.


Un altro elemento interessante è il riferimento al tempo: Eve immagina un futuro in cui avrà "più di cinquant'anni", mostrando una consapevolezza del passare degli anni e una fiducia ottimista nel fatto che i suoi sogni possano realizzarsi. Tuttavia, c'è anche una punta di incertezza e vulnerabilità, soprattutto nella frase finale: "Sono venuta qui per riunire la nostra famiglia". Questo rivela che dietro i suoi obiettivi professionali e personali c'è un bisogno più profondo di stabilire legami autentici, sia con gli altri che con se stessa.

Conclusione

Eve si presenta come un personaggio che guarda al futuro con speranza, ma che è anche profondamente consapevole del valore delle proprie radici e delle relazioni familiari. La videocassetta, concepita come una capsula del tempo, diventa metafora del desiderio di lasciare una traccia di sé e di mantenere vive le proprie aspirazioni, nonostante le incertezze del presente.

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